La Vestale

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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La Vestale

Messaggioda mattioli » ven 25 ott 2013, 21:16

... così, ex abrupto: vi piace?
Se sì, perché?
Se no, perché?
Poi vi spiegherò perché ve lo chiedo.
Ciao miao bao : Nar :

AM
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Re: La Vestale

Messaggioda Enrico » sab 26 ott 2013, 0:54

Conosco (poco e male) soltanto i brani incisi dalla Ponselle e dalla Callas.
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » sab 26 ott 2013, 13:21

Grazie Enrico della risposta.
Quanto agli altri, piano, uno alla volta, non pressatevi...
Ah, e non fate rumore: il Divino riposa...
Insomma, NESSUNO né ama né odia Spontini.
Amen

AM
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Re: La Vestale

Messaggioda Enrico » sab 26 ott 2013, 13:35

mattioli ha scritto:Insomma, NESSUNO né ama né odia Spontini.

Della Vestale non conosco nemmeno la trama. È probabile che io abbia in casa la registrazione con la Callas e il video dell'allestimento scaligero di Muti ma, se ci sono, giacciono da anni nella polvere e nell'oblio.

Nelle statistiche di Operabase, se leggo bene, Spontini è il compositore n.210 per numero di rappresentazioni: significa forse, come avete detto per alcuni autori "veristi" (tra l'altro piazzati molto meglio in classifica), che le sue opere non parlano più al presente e non interessano a nessuno, né al pubblico né agli esecutori.

Vedo che qualcuno ci prova: ci saprai dire se il pubblico apprezza?
Enrico B.
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Re: La Vestale

Messaggioda DottorMalatesta » sab 26 ott 2013, 20:57

mattioli ha scritto:Grazie Enrico della risposta.
Quanto agli altri, piano, uno alla volta, non pressatevi...
Ah, e non fate rumore: il Divino riposa...
Insomma, NESSUNO né ama né odia Spontini.
Amen

AM


Ciao Alberto!
Scusami: frequento questo forum 360 giorni all'anno, oggi era uno dei restanti 5. : Sailor :
Spontini... Chi era costui?, mi verrebbe da chiedere... :oops:
La Vestale? E' un'opera che ho ascoltato per intero credo una sola volta (e onestamente più per la Callas che per l'opera in sé :oops: ) anni fa.
Ho anche l'edizione audio diretta da Muti, che giace nel mucchio di opere da ascoltare.
Probabilmente la mia è solo ignoranza, ma forse riflette una certa qual noncuranza per un compositore del quale -peraltro- in CD e DVD esiste molto meno rispetto ad altri autori magari molto meno dotati o importanti!
Considerando che tra novembre e dicembre sarò costretto ad un riposo forzato di due settimane, ti prometto che una delle opere che ascolterò sarà la Vestale (e il Fernando Cortez con la Tebaldi: quest'ultimo consiglio lo devo al GM!).

Ciao!
DM

P.S.: donde tale interesse per Spontini?
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » sab 26 ott 2013, 22:53

donde tale interesse per Spontini?


E' presto detto: qui a Parigi "La Vestale" è stata riesumata, ovviamente non dall'Opéra, che si guarda bene dal mettere in scena il repertorio che sarebbe più "suo", ma dagli Champs-Elysées, che certe curiosità le hanno e se le tolgono.
La produzione è un disastro, nonostante qualche scelta interessante di cast, e come tale l'ho massacrata nelle sedi competenti.
Mentre assistevo allo scempio della "Vestale", però, mi veniva da pensare: "Ma quanto è bella quest'opera" e, lo confesso, mi veniva in mente Beethoven (anche se talvolta Spontini è un po' rozzo). Però come Voi sapete, non credo al bello generico e generale, tipo poesia o non poesia, né alla necessità di riprendere un titolo perché importante storicamente (ci sono un sacco di titoli importantissimi di cui non frega nulla a nessuno): queste cose le lascio agli idealisti tipo teo.emme. Quindi mi chiedevo appunto cosa, nel teatro e nella musica di Spontini, oggi non funzioni, non sia appetibile, non faccia sì che ci sia una Spontini-renaissance, insomma perché "La Vestale" sia una rarità.
Vabbé che Muti, con la sua delirante inaugurazione della Scala, diede a quest'opera un colpo mortale (infatti, nonostante i peana di quelli che il divin Rodolfo - Celletti, ovvio - avrebbe chiamato i turiferari, l'opera NON fu rimessa in circolazione); ma la potenza, nonostante tutto, di questa partitura dovrebbe garantirle un posto, beh, non esageriamo, un posticino, un angolo, uno strapuntino nel repertorio. Invece nulla: perché?
Da qui l'idea del sondaggio fai-da-te. Ma mi accorgo che "La Vestale" è una rarità così rara da non suscitare nessun interesse. Beh, pazienza, amen (soprattutto per Spontini). Il "Cortez", in ogni caso, è interessantissimo ed è un caso quasi più unico che raro di opera distrutta da contingenze politiche e solo da quelle...
Grazie a Te e ad Enrico.
Anatema al Divino, che "La Vestale" la conosce benissimo ma (giustamente) non mi c..., beh, diciamo considera.
Ciao ciao

AM

PS: riposo forzato? Perché? Rassicurami, anche in MP...
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Re: La Vestale

Messaggioda Enrico » dom 27 ott 2013, 0:43

Ascoltando un giornale radio della Rai ho sentito dire che ha avuto un "grande successo" nell'ambito del Festival Pergolesi-Spontini di Nonmiricordodove la riesumazione di una cantata di Spontini, credo in lingua tedesca, intitolata "Dio Benedica il Re" o qualcosa di simile.

Gli spezzoni che si vedono su youtube della Vestale parigina mi danno l'impressione che la protagonista e gli altri personaggi siano molto affaccendati nella preparazione delle caldarroste.
Enrico B.
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Re: La Vestale

Messaggioda teo.emme » dom 27 ott 2013, 11:55

Io vidi tre volte La Vestale in Scala: lo trovo uno degli spettacoli migliori dell'era Muti.
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » dom 27 ott 2013, 13:09

A me, fra la Huffstodt e la regia della Cavani (e i tenori!), ne è bastata una sola.
Comunque, giusto per non restare al solito mi piace/non mi piace modello Facebook e nemmeno motivato, ti chiederei come mai, dato il capolavoro di spettacolo, per giunta presentato nell'occasione più importante del mondo dell'opera dal punto di vista mediatico e della risonanza internazionale, nessun teatro importante ha ripreso La Vestale (né ha mai chiesto alla primadonna di ricantarla). Una volta, sai, quando la Scala inaugurava con, poniamo, L'italiana in Algeri Abbado-Ponnelle tutto il mondo si affrettava a mettere in cartellone L'italiana, e magari proprio in quell'allestimento...
Così, giusto per provare a ragionare sui fatti, per una volta, invece che sui (rispettabilissimi) gusti personali...
Buona domenica

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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » dom 27 ott 2013, 13:14

Dimenticavo di rispondere a Enrico (Quack!).

Il festival Pergolesi-Spontini sta a Jesi e quella che riesumarono era una cantata scritta da Spontini per il suo datore di lavoro, Federico Guglielmo III di Prussia.
Quanto alla "Vestale" di Parigi, altro che caldarroste. Non ho mai visto una platea mettersi a ridere, me compreso, davanti a una presunta tragedia. Non ghignavo così dai cori dei Puritani secondo Pier'Alli a Bologna (fortunatamente documentati in dvd)...
Ciao

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Re: La Vestale

Messaggioda teo.emme » dom 27 ott 2013, 23:11

mattioli ha scritto:A me, fra la Huffstodt e la regia della Cavani (e i tenori!), ne è bastata una sola.
Comunque, giusto per non restare al solito mi piace/non mi piace modello Facebook e nemmeno motivato, ti chiederei come mai, dato il capolavoro di spettacolo, per giunta presentato nell'occasione più importante del mondo dell'opera dal punto di vista mediatico e della risonanza internazionale, nessun teatro importante ha ripreso La Vestale (né ha mai chiesto alla primadonna di ricantarla). Una volta, sai, quando la Scala inaugurava con, poniamo, L'italiana in Algeri Abbado-Ponnelle tutto il mondo si affrettava a mettere in cartellone L'italiana, e magari proprio in quell'allestimento...
Così, giusto per provare a ragionare sui fatti, per una volta, invece che sui (rispettabilissimi) gusti personali...
Buona domenica

AM

Non dico fosse uno spettacolo perfetto (quella volta Muti pasticciò col cast più del solito...ma non peggio dell'ultimo Otello di Chicago), ma io l'ho trovato di grande fascino, soprattutto per l'ambientazione napoleonica (del resto Spontini è musicista "politico") e per l'occasione di ascoltare un testo integrale e filologicamente curato (dopo i tanti scempi che questo repertorio ha subito). Grande coraggio ha avuto Muti ad aprire la stagione con un titolo così difficile. Non so risponderti sul perché non sia mai stato ripreso (non escludo anche fattori economici e di "cassetta") però la realtà è - purtroppo - che il genere, come anche il grand-opéra, oggi ci appare lontano, artificioso, freddo e salvo occasioni particolari temo non rientrerà facilmente in repertorio. Corsi e ricorsi storici: oggi ci pare più vicino il teatro barocco (e sino a 30 anni fa era impensabile). Haendel e Monteverdi ricorrono quasi più di Mozart e Rossini. A me affascina molto la tragedia lirica francese: adoro Cherubini e Spontini, ma so bene che questo non è il loro momento. Vorrei anche ascoltare dal vivo il Palestrina di Pfitzner o il Saint François d'Assise, ma che dire...attenderò tempi migliori.
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » dom 27 ott 2013, 23:44

Non dico fosse uno spettacolo perfetto


Io direi raccapricciante...

Non so risponderti sul perché non sia mai stato ripreso


Forse perché era orrendo?

il genere, come anche il grand-opéra, oggi ci appare lontano,


Niente affatto, almeno per quel che riguarda il grand opéra: riprese di Auber, Meyerbeer, Halévy si moltiplicano, con grande successo. Del Guillaume Tell di Pesaro, quel che è più piaciuto è proprio l'aspetto più squisitamente grandopéristico (il balletto del terz'atto!)...

Corsi e ricorsi storici


Certo: e questo implica la responsabilità dell'interprete...

Vorrei anche ascoltare dal vivo il Palestrina di Pfitzner o il Saint François d'Assise


Beh, io le ho viste live entrambe. Personalmente, le due pizze maggiori in cui mi sia mai dato di imbattermi...

Vedi, teo.emme, secondo me ogni tesi è rispettabile. Ma giuste, o almeno plausibili, sono quelle in cui non si dice "non so perché" (che comunque è più intellettualmente rispettabile che i complotti demo-pluto-massonico-giudaici delle agenzie e delle centrali del consenso, continuamente evocati dagli imbecilli quando non riescono a spiegarsi le cose), ma si cerca di capire perché si verificano certi dati di fatto. La Vestale ha avuto la grande occasione: un'inaugurazione della Scala. Se nemmeno questa è bastata per riportarla in circolazione (e, a differenza del grand opéra che citi, Spontini non presenta alcuna terribile difficoltà di realizzazione), i casi sono solo due:
a) o La Vestale non merita di essere riportata in scena;
b) o in quell'occasione è stata fatta male, anzi peggio che male: come mera operazione culturale, teatralmente morta.
Indovina un po' per quale tesi propendo io.
Ciao ciao

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Re: La Vestale

Messaggioda teo.emme » lun 28 ott 2013, 0:22

Caro AM, suvvia...esageri :D non era uno spettacolo raccapricciante o orrendo: aveva difetti anche palesi - il cast era pasticciato, ne convengo - ma quanti spettacoli presentano gli stessi problemi? Certo ha pesato una enfatizzazione dell'evento tipicamente italica (e certi organi di stampa hanno retto il gioco), però il titolo è quello che è: un'opera mastodontica e celebrativa, complessa, non facile e piuttosto lontana dal nostro sentire. Dici che il grand-opéra è stato ripreso ultimamente: verissimo, ma con quale seguito? A parte il caso del Tell (che è comunque diverso) quanti Huguenots son stati prodotti dopo quello di Bruxelles (che vidi con estremo piacere peraltro). Quanti Robert le Diable? Quante Muette de Portici? Quanti Gustave III? Quante Africaine? E pensi che la ripresa imminente veneziana (mi auguro più curata e attendibile dei pasticci combinati con il Robert dato in pasto a Oren e l'Auber parigino) segnerà la rinascita del genere? Sono opere legate ad un certo interprete o ad una certa occasione. Non credo ai complotti o alle regie mondiali, agli illuminati o alle scie chimiche...troppo macchinosi per essere reali, però se oggi certe opere non si fanno dipende da tanti fattori. E non riguardano solo la qualità musicale. Prendi il Rossini serio: per quanti anni è sparito? O Haendel. O Vivaldi... Oggi Spontini e Cherubini non interessano quanto un Giulio Cesare. E' un semplice fatto. Senza troppe ragioni.
Comunque prendimi per masochista, ma vidi quella Vestale ben tre vole (in un caso vidi al pomeriggio il Carmagnola di Manzoni al Piccolo e la sera la Vestale in Scala). Così come non riesco a stancarmi del Palestrina e del Saint François... Ti dirò, anzi, che considero Pfitzner un autore interessantissimo, purtroppo largamente dimenticato.
Ultima modifica di teo.emme il lun 28 ott 2013, 2:47, modificato 2 volte in totale.
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Re: La Vestale

Messaggioda mattioli » lun 28 ott 2013, 1:17

non era uno spettacolo raccapricciante o orrendo


Peggio: era antistorico, cioè nessuno si era chiesto cosa volesse dire La Vestale oggi. Prevalse la tipica mentalità Muti/teo.emme: La Vestale va fatta perché è un capolavoro, perché è importante, è perché è un pezzo di storia del teatro musicale... Così, in astratto, in nome del Grande Capolavoro Ritrovato...
Quindi: direzione certamente "bella", ma tronfia, marmorea, noiosissima. Cast non solo indecente vocalmente, ma accuratamente privo di qualsivoglia personalità, non fosse mai dato che qualcuno facesse ombra al trionfatore annunciato (nessun autore come Spontini richiede non grandi voci né grandi vocalisti, ma grandi personalità sì). Regia ridicola di una dilettante (dilettante all'opera, per carità), che infatti nessuno al mondo si è mai minimamente filato...

un'opera mastodontica


Questa poi... e perché mai? E' un'opera corta, con cinque prime parti non vocalmente difficili, senza comprimari, con cori tutto sommato ridotti, qualche balletto, nessun effetto di messinscena... Non è per niente né mastodontica né grandiosa...

Dici che il grand-opéra è stato ripreso ultimamente: verissimo, ma con quale seguito?


La rinascita del genere c'è già, nel senso che, statistiche alla mano, mai negli ultimi decenni si è fatto tanto Grand opéra (con esiti spesso interlocutori, d'accordo). E ancor più se ne farebbe se, in questo caso davvero sì, non ci fossero dei seri problemi di distribuzione e di messa in scena... Comunque negli ultimi quattro-cinque anni ho visto più Meyerbeer che nei vent'anni precedenti.

E non riguardano solo la qualità musicale.


Non riguardano per nulla la qualità musicale, ma solo COME si fanno le cose. Se facciamo La Vestale come Muti, inutile farla. Se ci mettiamo a cercare nel passato quel che parla al presente, alcune cose funzionano, altre no, ma in ogni caso ci mettiamo nella prospettiva giusta. Come dimostra l'attuale trionfo del barocco...

Senza troppe ragioni.


Cara semplicità, quanto mi piaci...

che considero Pfitzner un autore interessantissimo, purtroppo largamente dimenticato.


Tipico. Comunque parlare di autori "purtroppo" dimenticati, IMHO, non ha nessun senso... (ah, dimenticavo la solita basica spiegazione: era nazista, quindi ostracismo. Si diceva lo stesso di Mascagni...).

Beh, vado in vacanza.
Addio

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Re: La Vestale

Messaggioda teo.emme » lun 28 ott 2013, 3:16

Ma quanto bruciore AM...

1) In che senso "antistorico"? Perché si rifaceva ad un'iconografia napoleonica? Perché Perché l'aspetto scenografico/pittorico prevaleva sulla psicologia - peraltro non certo approfondita - dei personaggi? Perché la componente celebrativa e politica era particolarmente sottolineata?
2) Mi compiaccio di vedere la mia mentalità accomunata a quella del Maestro Muti, che a te - evidentemente - sta sulle palle e quindi non ne fa una giusta e blablabla (tronfio, noioso, marmoreo e le solite slogan del partito preso "anti mutiano"), ma non vedo che ci sia di strano, di sbagliato o di ingenuo nel rappresentare un capolavoro perché è un capolavoro. Muti aveva un progetto preciso nel riportare La Vestale alla Scala (come Lodoiska, Gluck e - se avesse potuto - Medea e Agnese). Tu lo puoi conduividere o meno. Puoi ritenere che sia stato tempo sprecato e denaro buttato, ma - permettimi - resta un tuo gusto.
3) Non voglio entrare nel ginepraio delle regie d'opera: abbiamo idee opposte e io qui sono in netta minoranza (e le mie opinioni in merito vengono considerate caxxate...). Per cui mi taccio, ma sarà stata bella la "roba" di Py a Bruxelles?
4) La Vestale dura 3 ore di sola musica - almeno la versione integrale proposta da Muti - con numerose scene corali, danze, pantomime e con prime parti che non avranno i ghirigori post rossiniani (deo gratia), ma comportano altri e gravosi problemi. E comunque il "difficile" è riferito al pubblico abituato ad un moncherino di Vestale (nei ricordi loggionistici).
5) Quali sarebbero dunque le "ragioni" di una cambio di gusto? Quali sono le ragioni della rinascita del teatro barocco? Quali i motivi del disamore verso il verismo? Fammi grazia, però, di fregnacce sociologiche ed elucubrazioni fantaregistiche...
6) Su Pfitzner fai tutto da solo, con arroganza, maleducazione e presunzione...non vale neppure la pena di risponderti. Spiegami però dove avrei parlato di ostracismo o nazismo.

Anzi..chissenefrega: buona vacanza (RIGENERATIVA SPERO)
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