Elektra a Roma e dintorni (tematici)

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Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda Luca » dom 09 ott 2011, 15:47

Carissimi amici,

non mi pare che - a differenza di Salome - abbiamo aperto una discussione su quest'opera se non per accenni. Lo spunto per farlo mi viene dall'esser stato spettatore domenica scorsa di un'edizione prodotta dal Teatro dell'Opera qui a Roma con l'allestimento di Lenhoff già dato a Salisburgo. Solo ora ve ne parlo perché ho avuto una settimana occupata da un congresso qui in casa e al quale sono dovuto esser presente a tutte le sessioni. In sé, Elektra è un'opera che mi è sempre piaciuta (anche se io sono di indole tutt'altro che sanguinaria, però nel teatro si finge e più si finge e meglio è: il bello è saperlo fare con bravura e intelligenza puntando anche sul non-detto e sui silenzi, pensiamo alla Butterfly della Callas in disco) e che ho visto la prima volta negli anni '70 con la Stapp e soprattutto sotto la bacchetta di von Matacic, poi in seguito l'ho rivista con la Hass quindi con una Larson piuttosto gridante ed ora in quarta edizione con F. Palmer (Kl.) - E. Johansson (El.) - M. Diener (Cr.) - A. M. Buhrmester (Or.) - W. Schmidt (Eg.) il tutto diretto da Stefan Soltesz (che non era G. Solti se non - a tratti - lo evocava nel nome). Complessivamente un buono spettacolo in cui le signore sono state migliori degli uomini anche se la Johansson, pur valida al centro, accusava un pò di tensioni in alto, mentre non aveva problemi la Diener sicura e molto brava anche la Palmer. La direzione è partita un pò in sordina, però il direttore (forse avendo in mente la truculenza progressiva della vicenda) ha convinto specie nelle fasi finali. Ho ascoltato con attenzione questa vicenda prestando l'orecchio soprattutto alle diverse caratterizzazioni delle due sorelle (nel cui rapporto, si insinua, ad un certo punto un certo alone di ambiguità se non proprio di lesbismo, tra l'altro evidenziato dalla regia con 'accarezzamenti vari' e mi fermo qui) e mi sono accorto che, sul piano puramente vocale, se il ruolo della protagonista è 'killer' (Giudici dice che solo il primo monologo "Allein" è sufficiente per onerosità), quello di Cristotemis non è da meno, specialmente nelle battute finali dell'opera. Ripercorrendo su Youtube le varie versioni l'impressione mi si è radicata in un frammento di un'edizione in cui appare il finale con B. Nilsson e G. Jones: mostri sacri ecc. ma non mi interessa tessere le loro lodi (il che sarebbe scontato) quanto piuttosto sottolineare questa vicinanza di tessitura ricordando altresì come molte interpreti di Cristotemis sono poi divenute Elektra (Rysanek con la Nilsson al MET e poi nel film-opera di Fredrich diretto da Bohm con la Varnay e Fischer Dieskau, Jones con la Nilsson e Connell con la Jones ad Orange, poi divenuta Elektra ed esiste ancora in Youtube il suo monologo), oltre ad alcune (e cito ancora, un tempo Elektre: la Rysanek, ma anche la Varnay o la Marton che sono divenute Klitennestre). Ecco, apro il thread su questa domanda: che pensate di quest'opera e soprattutto delle esigenze vocali-interpretative delle due sorelle?

Saluti e... torno a lavorare...
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda pbagnoli » dom 09 ott 2011, 21:46

Luca ha scritto: che pensate di quest'opera e soprattutto delle esigenze vocali-interpretative delle due sorelle?

Adoro quest'opera, in qualunque salsa.
Le esigenze vocali delle sorelle...
Oggi non voglio più come Elektra un donnone antropofago; qualche anno fa la Johansson era perfetta, adesso mi sembra un po' passatella.
Come Chrisothemis, dopo la Studer (perfetta) solo la Westbroeck.
E come Klythaemnestra, la Meier...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda MatMarazzi » mer 12 ott 2011, 14:39

Luca ha scritto:Carissimi amici,

non mi pare che - a differenza di Salome - abbiamo aperto una discussione su quest'opera se non per accenni.


Be' Luca, questo non è proprio vero.
Uno dei thread più lunghi, aspri e ricchi del nostro forum è stato proprio dedicato agli interpreti di Elektra, con riferimento particolare alla protagonista e a sua madre.
Molti - anche fra i nostri detrattori - si sono alimentati a quel thread, e ancora oggi vanno ripetendo cose apprese da noi in quell'occasione.

ho visto la prima volta negli anni '70 con la Stapp e soprattutto sotto la bacchetta di von Matacic, poi in seguito l'ho rivista con la Hass quindi con una Larson piuttosto gridante ed ora in quarta edizione con F. Palmer (Kl.) - E. Johansson (El.) - M. Diener (Cr.) - A. M. Buhrmester (Or.) - W. Schmidt (Eg.) il tutto diretto da Stefan Soltesz (che non era G. Solti se non - a tratti - lo evocava nel nome).


Bello ricordare le proprie Elektre dal vivo! :)
Io vidi la mia prima nell'86, se non sbaglio, a Firenze, poi a Orange (con Jones, Rysanek, Connell, King, Estes), poi a Milano (con Sinopoli), poi a Zurigo (con le tua Johansson e Diener, dirette da Dohnanji e con la regia di Kusej), poi a Verona (questa di una bruttezza che ancora mi viene da ridere a pensarci), e poi a Firenze (con Ozawa e Carsen). Sono sicuro che ce ne sono state altre, oltre a queste sei, ma ora non mi vengono in mente.

E gli altri partecipanti? Che ci dicono delle loro Elektre live?

la Johansson, pur valida al centro, accusava un pò di tensioni in alto

Sicuramente la Johansson è stata una delle Elektre impressionanti degli ultimi anni: il suo declamato estremistico, radicale, sgarbato e allucinato (unito a una forte e moderna presenza scenica) poteva funzionare bene in quest'opera.
La cantante però (come la Schröder-Feinen tanti anni fa) si è letteralmente immolata sull'altare di Elektra. A distanza di pochi anni dalla sua apparizione è oggi irriconoscibile: le sue catastrofiche Bruennhildi con Rattle sono state censurate all'unanimità.
Mi fa piacere sapere da te che la sua Elektra è ancora accettabile (anche Riccardo, se ben ricordo, me lo aveva detto, a proposito di una ripresa a Zurigo dell'allestimento di Kusej). Però il suo caso dovrebbe essere di monito per altre iper-declamatrici come lei: non fidatevi di Elektra, anche se vi viene bene, anche se il mondo vi applaude; siate caute e parsimoniose nell'affrontarla.

le due sorelle (nel cui rapporto, si insinua, ad un certo punto un certo alone di ambiguità se non proprio di lesbismo, tra l'altro evidenziato dalla regia con 'accarezzamenti vari' e mi fermo qui)


In realtà quest'ambiguità è sempre stata sottolineata, specialmente dai registi tedeschi (già nel film di Friedrich, fine anni 70, la Rysanek e la Ligendza si palpavano in modo assai esplicito).
Quanto alla pesantezza del ruolo di Crisotemide, tipico Jugendlich Dramatischer Sopran‎, hai ragione ma è anche vero che la parte fu creata da Margarete Siems, che non era certo "drammatica" in senso tradizionale. Era piuttosto una virtuosa acuta che, seppur passata attraverso le fauci del Declamato, discendeva dagli usignoli di Dresda, in primis la Abendroth. Se ci pensi Crisotemide si impone più per scintillio di acuti che per pienezza di suoni centrali.
E' vero che la Diener (e molte Crisotemidi classiche) fanno la voce grossa e imitano in tutti i modi Elektra, magari in chiave leggermente più lirica, ma secondo me si tratta un po' di una forzatura: le due sorelle dovrebbero distinguersi sia vocalmente, sia tecnicamente. Elektra il trionfo selvaggio della declamazione più estrema, Crisotemide la nostalgia di un vocalismo acuto, desueto e anche un po' antico, cinguettante....
In questo senso l'accoppiata più esaltante che conosca è Borkh - Della Casa, nel live di Mitropoulos da Salisburgo.

Salutoni e grazie come sempre,
Mat
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda Luca » mer 12 ott 2011, 18:22

Caro Matteo,

il "grazie come sempre" te lo rinvio. Fa sempre piacere leggere un pò di storia interpretativa.
Purtroppo Elektra non è opera di tutti i giorni e se penso al nuovo cartellone qui a Roma c'è da stare ... allegri. Tralascio ogni tema che ci fa andare 'fuori' (anche dai gangheri....)

Salutoni, Luca.

PS.: Spero che anche altri tirino fuori le loro idee....
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda capriccio » dom 16 ott 2011, 22:20

Bella e illuminante la mia trasferta romana del 2 ottobre per questa Elektra che desideravo assai di vedere, avendola persa a Salzburg.
Già la sostituzione di Luisi con Soltesz mi aveva inebriato. Perchè? Ma perchè Soltesz è grandissimo direttore Wagneriano e Straussiano: ho sentito il suo intero Ring ad Essen di cui è direttore musicale; un gran bel Ring musicalmente con cast adeguati e affidato a 4 registi diversi per ogni piece, con interessanti risultati(magnifica la Walkuere affidata a Dietrich Hilsdorf, assai bravo), poi quest'anno a Baden Baden di nuovo insieme la coppia Soltesz e Lenhoff per la più bella Salome da me vista e soprattutto sentita: uno Soltesz dalla concertazione assai raffinata con una particolare cura per i numerosissimi dettagli della maestosa orchestrazione Straussiana e con un suono potente e incisivo nei momenti più concitati alternato ad un suono lirico, ma comunque sempre avvolgente. Cast eccellente con la Denoke,grande protagonista.
A Roma conferma della grandezza di questo direttore straussiano; assai convincente e coinvolgente la regia di Lenhoff tutto puntata sulla estrema solitudine, tragicità schizofrenia del personaggio Elektra perennemente chiusa nella sua gabbia da cui non vuole assolutamente uscire neanche dopo la vendetta da lei continuamente e istericamente evocata per tutta l'opera. Grandissima la Johansson, per me grande sia nel registro centrale che in quello alto senza vibrato, stridolii e urla, come invece aveva fatto in quel di Zurigo con Gatti, assai deludente per me dopo la bravura dimostrata come Brunhilde nel Ring di Vienna. Altrettando sorprendente la Melanie Diener che davo al dessert da alcuni anni e invece è stata una meravigliosa Crisotemide con una voce limpida assai lirica e "antica"(come scrive Matteo) e,a mio parere, nettamente diversa da Elektra, come in effetti dev'essere. La Palmer carismatica, ma con voce un pò usurata.
Grandissimo successo con un'incredibile attenzione e partecipazione emotiva da parte del tanto bistrattato pubblico romano, che invece dimostrava grande maturità e conoscenza musicale. Bravi!!
Da segnalare anche la consegna al pubblico da parte delle maschere di un giornalino con presentazione accurata dell'opera, interviste, biografie, riferimenti all'arte antica con consigli di archeologia e scultura in alcuni luoghi di Roma, assai ben fatto e godibile in tutte le sue parti! Ancora, Bravi!
E Milano che fa?
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda MatMarazzi » dom 16 ott 2011, 23:20

capriccio ha scritto:la Melanie Diener che davo al dessert da alcuni anni e invece è stata una meravigliosa Crisotemide con una voce limpida assai lirica e "antica"(come scrive Matteo) e,a mio parere, nettamente diversa da Elektra, come in effetti dev'essere.


Scusate, non intervengo per entrare nel merito (ci mancherebbe... :D :D :D :D )
Solo per evitare un malinteso.
Quanto Capriccio dice " come scrive Matteo" vuol solo dire che io ho usato l'aggettivo "antico" in riferimento a come dovrebbe cantare Crisotemide.
Che nessuno pensi, vi prego, che io ritengo la Diener una cantante di scuola antica!!!! nè che io condivida altre affermazioni che si leggono in questo post! :)

Salutoni,
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda capriccio » mar 18 ott 2011, 12:06

E infatti la Diener ha cantato proprio così!
Caro Matteo non c'era bisogno che tu lo spiegassi, a meno che tu non consideri il pubblico del tuo forum troglodita o analfabeta!
Salutoni.Cap.
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda MatMarazzi » mar 18 ott 2011, 12:31

capriccio ha scritto:E infatti la Diener ha cantato proprio così!
Caro Matteo non c'era bisogno che tu lo spiegassi, a meno che tu non consideri il pubblico del tuo forum troglodita o analfabeta!
Salutoni.Cap.


A parte che è impossibile che la Diener canti come la Siems o che abbia la benché minima memoria belcantistica, io credo che la mia puntualizzazione non fosse gratuita.
Se, dopo aver tanto spiegato cosa intendo per tecnica vocalistica, ti avessi lasciato scrivere che la Diener appartiene a questa famiglia "come dice Matteo"... avrei autorizzato perplessità nei nostri lettori.
Avrei rischiato di assomigliare a un tale che scrive su Internet (ora non ricordo come si faccia chiamare o dove scriva... ricordo solo che usa il nick di una mitica cantante del passato e parla al femminile...) il quale prima lancia strali contro i cantanti "declamatori", affermando la superiorità del canto all'italiana, e poi esalta - come fossero provetti belcantisti - proprio i declamatori e le declamatrici più estremistici e radicali. :)
Ecco... io avrò tanti difetti, ma non cado in simili contraddizioni.
Se reclamo una tecnica "antica" - alla Siems - per Crisotemide, non mi riferisco di certo alla Diener (che peraltro è bravina: l'ho sentita dal vivo anche in questo ruolo a Zurigo, ma che nulla ha a che fare con questa scuola).
Tutto qui.

Salutoni,
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda capriccio » mar 18 ott 2011, 21:54

Volevo solo sottolineare che Crisotemide, a Roma, ha cantato molto diversamente da Elektra: ho usato il tuo termine"antico" che mi sembrava appropriato, che poi il riferimento fosse a quella cantante che,naturalmente non conosco, non c'è problema.
Il problema è che tu senti delle note (che conosco anch'io,ogni tanto) meravigliose emesse dalla Petersen(scusami, ma non ho voglia e tempo di rispondere all'altro post), che io non ho sentito, ma ho sentito solo urla e stridolii isterici( e questo in riferimento al Don Giovanni), a me, come orecchio, assai fastidiosi e che non si possono comunque argomentare.

MODERATO

Io, comunque, continuerò a scrivere le mie impressioni.
Cordialmente.Cap.

Nota del moderatore: caro Capriccio, ti avevamo già ripetutamente pregato di evitare considerazioni personalistiche e offensive sui partecipanti a questo forum, limitandoti alle questioni musicali. Visto che non ci riesci, da ora in poi cominceremo a moderare ogni considerazione fuori tema lasciando solo le parti relative alla musica e agli interpreti.
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda capriccio » gio 20 ott 2011, 22:39

Grazie per l'appunto. Ma con tutto il rispetto che porto per il moderatore, ritengo di essere stato anch'io vittima non dico di offese,ma di dileggio e ironie di cattivo gusto da parte dei 2 Principi del Forum.
Mi si chiede di argomentare certe mie perentorie affermazioni: obiettivamente basta un pò di sensibilità musicale e visiva per affermare certe cose senza tirar fuori i dialoghi sui massimi sistemi!
Cordialmente.Cap.
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda DottorMalatesta » ven 09 mag 2014, 20:12

In vista dell´Elektra scaligera mi stavo riascoltando quest´opera (per inciso, l´incisione di Sinopoli, in quella che - personalmente - ritengo la più bella incisione in studio, seguita da Böhm e Sawallisch, dal vivo troneggiano Mitropoulos 1957 e Karajan) e ho notato qualcosa di curioso.
Nell´incontro tra Orest ed Elektra, il primo, in incognito, risponde alla domanda di Elektra "E lei [Klitemnestra], che vuole lei da te?" con queste parole: "Ich und noch einer, der mit mir ist, wir haben einen Auftrag an die Frau." "Io ed un altro che è con me abbiamo una notizia per quella donna".
Non l´avevo mai notato, ma qui Hoffmansthal mi sembra usi un gioco di parole, accentuando l´ambiguità della situazione (si pensi a quando poco dopo dice: "Ich war so alt wie er und sein Gefährte bei Tag und Nacht; Avevo la sua stessa età ed ero suo compagno giorno e notte"): Orest si presenta in incognito con il precettore (che compare successivamente), e in effetti con questa risposta ("un altro che è con me") potrebbe benissimo riferirsi al precettore. Però la risposta può essere letta anche con un ambiguo riferimento... a se stesso, all´Orest vivo e vendicatore!

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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda pbagnoli » sab 10 mag 2014, 18:17

DottorMalatesta ha scritto:(per inciso, l´incisione di Sinopoli, in quella che - personalmente - ritengo la più bella incisione in studio, seguita da Böhm e Sawallisch, dal vivo troneggiano Mitropoulos 1957 e Karajan)

Interessante questa affermazione!
Io invece sono rimasto molto deluso da Sinopoli - che pure adoravo - che secondo me rimane alla superficie di questo capolavoro!
E sono pure delusissimo dal cast, a cominciare dalla Marc.
Tu cosa ci trovi?
Io è un bel po' che non l'ascolto, magari mi dai qualche spunto per riprovarci...
Io invece ho un debole per Bohm con la Borkh
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda Luca » sab 10 mag 2014, 21:39

Concordo con Pietro perché anche io ho l'edizione Sinopoli-Marc che è piuttosto deboluccia. Sinopoli era un grande e ha fornito prove egregie, ma la presenza della Marc fa scendere di parecchio l'edizione e nemmeno gli altri sono memorabili. Una cantante che ho udito alla Scala l'unica volta che ci sono stato in una pessima Turandot. Udita in altri ruoli (es. Elisabetta di Valois con Giacomini e la Casolla) mi ha sempre convinto poco....
Come edizioni di questo capolavoro non ho mai udito quella Karajan-Varnay mentre mi piace molto la solita e classica Solti-Nilsson. Fra i video quello di Abbado con Marton-Studer-Fassbaender resta tra i miei preferiti, ma la vera innovazione degli ultimi anni in questo ruolo (e ci sono alcune scene in Youtube) si chiama E. Herlitzius.

Saluti domenicali...
Luca.
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Re: Elektra a Roma e dintorni (tematici)

Messaggioda DottorMalatesta » dom 11 mag 2014, 12:18

pbagnoli ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:(per inciso, l´incisione di Sinopoli, in quella che - personalmente - ritengo la più bella incisione in studio, seguita da Böhm e Sawallisch, dal vivo troneggiano Mitropoulos 1957 e Karajan)

Interessante questa affermazione!
Io invece sono rimasto molto deluso da Sinopoli - che pure adoravo - che secondo me rimane alla superficie di questo capolavoro!
E sono pure delusissimo dal cast, a cominciare dalla Marc.
Tu cosa ci trovi?


Trovo che la direzione di Sinopoli sia interessantissima per il modo in cui sottolinea gli aspetti formali dell’opera, tratto distintivo delle sue interpretazioni. E’ certamente un’Elektra che, prendendo a paragone la lettura bruciante datane da Mitropoulos nel 1957, è quasi congelata, cristallizzata, come se la vicenda fosse narrata da un osservatore esterno (interessante confrontare il monologo della protagonista nelle due diverse edizioni). La trovo interessante proprio per questo: Sinopoli è forse il primo a proporre un’interpretazione pre-moderna piuttosto che post-romantica, accostando questo Strauss a Schoenberg o Stravinskij. La direzione mi sembra muoversi chiaramente in questo senso: l’esaltazione dei colori puri nei timbri dell’orchestra, talora affilati come rasoi (il paragone, inevitabile, è con certi il tratto incisivo ed aggressivo dei disegni di Schiele), nella ricerca di equilibri orchestrali che mettono in evidenza dettagli orchestrali che emergono con una nettezza inaudita, in certe accentuazioni ritmiche (la “processione” che precede l’ingresso di Klitemnestra è al riguardo emblematica: Sinopoli sa bene che Elektra nasce appena 3 anni prima del Sacre di Stravinskij), in certe sonorità (penso al colore spettrale degli archi nel primo episodio con Chrysothemis in cui sembra quasi di poter rintracciare delle movenze valzeristiche ma spigolose, deformate, congelate, come nella quasi coeva Verklaerte Nacht di Schoenberg)…
Certo, resta un cast francamente improponibile : CoolGun : (al di là della Marc, non dimentichiamoci di Ramey : Hurted : !!)...

Per chi voglia farsene un'idea parziale (meriterebbe l'ascolto su uno stereo come dio comanda!):



Luca ha scritto:Come edizioni di questo capolavoro non ho mai udito quella Karajan-Varnay


Ciao Luca,

la trovi qui:



E’ un’esecuzione splendida! Io la trovo davvero straordinaria, al di là della direzione di Karajan (gli archi nel primo confronto tra Elektra e la sorella hanno un “profumo”, non saprei davvero usare altra parola, inebriante come un'orchidea :shock: ), per il fatto che è l’unica testimonianza che vede accanto le mie due interpreti preferite dei ruoli di Elektra e della madre. Il guaio è che sia la Varnay che la Moedl arrivano all’appuntamento un po’ troppo tardi : Hurted : . Ma restano due interpreti semplicemente gigantesche. Purtroppo bisogna sopportare quella lagna mortale che è la Hillebrecht!
Elektra è stata affrontata dalle più grandi cantanti, quindi le preferenze sono sempre personali e relative.
Personalmente stravedo per la Varnay nel’incisione diretta da Richard Kraus (con la splendida Chrysothemis della Rysanek al suo debutto nella parte), non conosco invece l’edizione diretta da Reiner. Certo che anche la Borkh diretta da Mitropoulos nel 57 è strepitosa (il suo Agamemnon iniziale intriso di nostalgia e dolcezza non ha davvero paragoni!) anche perché ha accanto la Della Casa come Chrysothemis! A modo loro, comunque, sia l’Elektra della Rysanek (nel film di Friedrich con l'impressionante Klitemnestra della Varnay!) sia quella della Marton (l'identificazione col personaggio nel video con la regia di Kupfer e la direzione, superba, di Abbado, è totale!) sono eccelse. E comunque ammetto che ripensando al monologo della vecchia Behrens, ascoltata dal vivo a fine carriere con una voce letteralmente spaccata, mi viene ancora la pelle d’oca: gigantesca! Ammetto invece di non nutrire grande simpatia per l’Elektra della Nillsson. Della Pauly, purtroppo resta pochissimo, ma quello che resta è impressionante!
Tra le grandi Chrysothemis a mio parere se la giocano alla pari la Della Casa, la Rysanek e la Studer (con Abbado), mentre come Klitemnestra trovo insuperabile la Moedl (un senso della parola insuperabile!), seguita a breve distanza dalla Klose (una Klitemnestra che canta la parte quasi fosse un Lied!), dalla Varnay (diretta da Boehm nel film di Friedrich), dalla Fassbaender (nello splendido video diretta da Abbado), e dalla Meier (con Barenboim: l’unica ad osare allontanarsi dal cliché della vecchia strega oscena e sfatta)…
Tutto questo assolutamente IMHO!!! E comunque aspettiamo di ascoltare (dal vivo) la Herlitzius e la Meier (il DVD dello spettacolo registrato ad Aix la scorsa estate uscirà a breve)!
Buona domenica!!!

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