da VGobbi » sab 09 gen 2010, 20:59
Ho visto l'opera in questione. A me e' piaciuta un sacco, sul livello de "L'Amore delle tre melarance" e "L'Angelo di fuoco".
I personaggi sono molti, ma i protagonisti sono essenzialmente quattro. Aleksej, Polina, il Generale (non oso pensare cosa possa fare Tomlinson in questo immaginifico ruolo) e la nonnetta (mi meraviglio come la Silja non abbia affrontato il ruolo. E' una parte acuta come poche, seppure viene scritturata stranamente per un mezzosoprano. Penso che la Silja ci sguazzerebbe e non poco).
Il regista e' Dmitri Tcherniakov. Chi conosce ed ama molto seguire le regie d'opera, potete dirmi qualcosa di questo regista?
Per quel che ho visto, ne ha fatto uno spettacolo claustrofobico ambientato al giorno d'oggi. Mi sembra che abbia saputo caraterizzare e seguire molto la gestualita' degli interpreti. C'era chi si adattava molto bene, sfruttando la bravura attoriale (penso alla Polina della sconosciuta ma bravissima Kristine Opolais), chi invece e' parso un po' forzato ed esagerato nella recitazione, a volte addirittura impacciato (L'Aleksej di Didyk ad esempio).
La musica non concede squarci melodici, in un certo senso potrebbe essere paragonata ad una "Fanciulla del West" senza le famose romanze. E' un'opera di conversazione, in cui conta moltissimo la capacita' di accentuare le frasi, anche nei non pochi brevi quanto essenziali monologhi (su tutti mi sovviene la bellissima scena con l'entrata della Nonnetta con una Toczyska, vocalmente imperiosa oltre che d'impatto emotivo forte nella sua scarna recitazione, o la disperazione del Generale colto nel bellissimo monologo dell'inizio del terzo atto).
Qualche parola va spesa per il protagonista, il tenore Didyk. E' un ruolo che sembra ricalcare, vocalmente, quello del falso Dmitri nel Boris di Mussorgskj. Nevrotico, insicuro per una vocalita' sempre al limite dello spasimo, giocata solo e quasi esclusivamente sulle note acute. Non mi sembra un bel ruolo per un tenore ... Didyk mi e' parso a suo agio, pero' confesso che mi e' sembrata una voce avarissima di colori ed in certo senso assai penalizzante per la riuscita del personaggio.
Il Generale di Ognovenko mi e' piaciuto tanto vocalmente, quanto mi ha lasciato sul chi va la' sul piano della recitazione. Certe inquadrature della regia, hanno colto il cantante in pose non proprio naturali. Insomma, non mi pare un attore provetto, comunque nel complesso una prova piu' che positiva.
La regia in alcuni punti l'ho trovata incomprensibile. Penso a quell'andare e venire, sempre all'inizio del terzo atto, in cui il Generale e' assai preoccupato per la sorte della Nonnetta che sta dilapidando il suo patrimonio al gioco. Sarei molto, ma molto curioso cosa riuscirebbe a fare Richard Jones a Londra.
La direzione di Baremboim mi sembra che segua attentamente lo svolgimento dell'azione e dove la musica lavora in simbiosi con il palcoscenico in maniera del tutto magistrale.
Qualcuno di voi conosce lo spettacolo? Impressioni, please!
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!