Qualche Solweig.

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Qualche Solweig.

Messaggioda MatMarazzi » gio 17 mag 2012, 19:16

Un breve carrellata di Canti di Solweig, notissimo brano del Peer Gynt di Grieg.

Iniziamo con una curiosità.
Che c'entra la Galli Curci (in francese per giunta)?
Poco... e non si può dire che conferisca a questo brano un sapore particolare.
Inoltre all'epoca della registrazione era già entrata nella fase in cui l'intonazione era un po' un optional.
Ve la propongo lo stesso, perchè trovo che parliamo troppo poco di questa meravigliosa, raffinatissima artista.
E anche perché, comunque, io amo quella sua espressività fredda, distante, sofisticata, ma tinta di nostalgica.




Sempre tra le registrazioni antiche, vorrei suggerire una curiosità.
Erna Berger di cui di solito ci irrita la civetteria forzata da soubrette di era nazista.
Qui però, secondo me, offre una superba riuscita: trova infatti un equilibrio strano fra freddezza espressiva, da usignolo artico, e legato liquidissimo, strumentale.
Il risultato è importante, almeno per me.




Chi invece spreca l'occasione, secondo me, è la Netrebko, sempre troppo disposta a schiacciare il pedale dell'emotività, con legatoni cajkovskjani e rallentamenti sdolcinati. Non è cantato male, ma alla fine con lei si casca ancora una volta nella polpetta natalizia.




Poi però viene un'incisione estremamente poetica.
E' la giovane Flagstad, la cui canzone sarà anche forse un po' troppo pesante, ma mi pare talmente ispirata da far dimenticare i suoi Wagner in stile (per parafrasare Luca) "Brocca antica".
E' vero che in questo brano fatica un po' a reggere gli equilibrismi acuti e i melismi del ritornello, e tuttavia a me pare che finalmente faccia valere le sue migliori qualità: non la capacità espressiva e declamatoria dei grandi ruoli wagneriani (di cui non aveva la tecnica giusta), ma la vastità serena del legato, il colore freddo e immenso dei mari del Nord.




E per concludere una gemma (secondo me).
Un direttore di genio (Salonen) riesce strappare all'orchestra sonorità talmente rarefatte e marine da farci partecipi di quel che davvero Grieg voleva esprimere; ed arriva anche a ispirare una cantante che di solito è distante, piccola e poco fantasiosa, oltre che lontana da questo mondo.
Vocalmente Barbara Hendrics non ha niente di speciale da offrire, eppure, col supporto di Salonen, riesce a muove la sua vocetta aspra fra le volute della melodia, respirandone tutti i profumi, ma soprattutto senza mai strafare, senza appesantire, come galleggiandoci sopra.
Vi sorprenderò, ma è proprio questa la mia incisione preferita.




Ora attendo le vostre opinioni.
Salutoni,
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Re: Qualche Solweig.

Messaggioda Luca » gio 17 mag 2012, 22:55

Visto che sono stato nominato, inizio io con il dire che è da molto che non ascoltavo questo brano che non mi mai neppure tanto attirato. Stando alle esecuzioni: la Netrebko è l'artista che si abbassa a cantare questo piccolo brano con l'enfasi della diva (senza contare qualche accento veristicheggiante), la Flagstad fa, sebbene in misura minore di una Elsa, la solita 'brocca antica' inavvicinabile e statuaria: la voce è bella ed ampia però non è Alceste o Didone. La Berger è carina nel suo essere 'mignon', ma nulla più. Quanto alla Hendricks: a me non piace, però c'è da dire esplicitamente quello che Matteo lascia intendere fra le righe: guidata da un intenso direttore sapeva trovare momenti felici e poetici pur con la vocetta che aveva. A riprova basterebbe ascoltare la sua esecuzione della Messa K427 di Mozart in studio diretta da von Karajan per la DGG: tanto nell'iniziale attacco e svolgimento del Kyrie, quanto nel più famoso "Et incarnatus est" offre momenti davvero emozionanti, anzi dirò di più: anche nella stessa vituperata (e a ragione a motivo della pessima protagonista e di Domingo) edizione della Turandot diretta da von Karajan, qualche momento della sua Liù è notevole.

Saluti...ormai notturni....
Luca.
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Re: Qualche Solweig.

Messaggioda Tucidide » ven 18 mag 2012, 0:11

Temo di confermare la mia passione per i "legatoni" e i rallentando da vere spappolatrici di melodie. :mrgreen:
Io voto Flagstad e Netrebko, che in questo pezzo mi piace moltissimo.
La Berger non mi dice molto, e la Hendricks... non c'è Salonen che tenga, secondo me!
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Qualche Solweig.

Messaggioda MatMarazzi » ven 18 mag 2012, 12:52

Luca ha scritto:la Flagstad fa, sebbene in misura minore di una Elsa, la solita 'brocca antica' inavvicinabile e statuaria: la voce è bella ed ampia però non è Alceste o Didone.


Hai ragione... è lo stesso commento che ha fatto anche Bagnolo al telefono ieri sera.
Vi capisco, la Flagstad è sempre la stessa e non fa nulla di diverso (non fa MAI qualcosa di diverso).
Comunque come hai detto anche tu, Solweig non è Isolde. Isolde non si contempla mai, Solweig sì.
Solweig è ferma, convelata... si abbevera della staticità dei fiordi innevati.
In questo contesto un canto come quello della Flagstad mi dispiace molto meno.

Quanto alla Hendricks: a me non piace, però c'è da dire esplicitamente quello che Matteo lascia intendere fra le righe: guidata da un intenso direttore sapeva trovare momenti felici e poetici pur con la vocetta che aveva. A riprova basterebbe ascoltare la sua esecuzione della Messa K427 di Mozart in studio diretta da von Karajan per la DGG: tanto nell'iniziale attacco e svolgimento del Kyrie, quanto nel più famoso "Et incarnatus est" offre momenti davvero emozionanti, anzi dirò di più: anche nella stessa vituperata (e a ragione a motivo della pessima protagonista e di Domingo) edizione della Turandot diretta da von Karajan, qualche momento della sua Liù è notevole.


Vero... e aggiungo che in una parte, almeno, la Hendrics è rilevantissima.
Aithra dell'Elena Egizia di Strauss.
...Ma anche lì era diretta da un grandissimo: Dorati.

Salutoni,
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Re: Qualche Solweig.

Messaggioda Maugham » ven 18 mag 2012, 14:06

MatMarazzi ha scritto:
Ora attendo le vostre opinioni.
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Io invece voto la Berger. Mi ricorda un fisico alla Bjork. Non riesco a digerire la Flagstad.

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Re: Qualche Solweig.

Messaggioda pbagnoli » ven 18 mag 2012, 17:03

La Berger piace molto anche a me; non avevo pensato onestamente all'accostamento a Bjork, che è una delle mie grandi passioni segrete (scommetto che nemmeno Matteo o WSM ne sapevano qualcosa), ma mi piace moltissimo come idea.
La Galli-Curci, cantante per cui ammetto di non avere una passione, mi incuriosisce ma mi interessa molto meno.
Netrebko e Flagstad insopportabili, a mio gusto; la Flagstad in particolare è una colata di burro fuso. Burro salato, ovviamente, come usa dalle sue parti.
La Hendriks... mah, non me ne faccio un'idea definitiva; sono troppo fuorviato dalla lettura sconvolgente di Salonen
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(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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