Patrice Chéreau...

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Patrice Chéreau...

Messaggioda mattioli » lun 07 ott 2013, 23:08

... è morto questa sera, a 68 anni. Aveva un cancro ai polmoni.

Adesso non ho tempo e soprattutto non ho voglia di parlarne.
Adesso ho solo voglia di rivedermi il finale primo del suo Tristan.
E non ho voglia di pensare a quel che mi toccherà leggere domani sui giornali italiani.
Triste.

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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda DottorMalatesta » mar 08 ott 2013, 8:05

Non sapevo neppure fosse malato.
Wieland e Chéreau che, almeno nell´immaginario collettivo, hanno contribuito maggiormente alla rivoluzione della regia d´opera nel secolo scorso morti entrambi per cancro al polmone.
Mi spiace molto.
Come ho giá scritto altrove, il suo Ring è uno spartiacque nella storia dell´interpretazione wagneriana e del teatro d´opera, e forse è lo spettacolo piú importante (forse non solo operistico) del secolo scorso.
Se ne è andato un grande.
Il modo migliore per ricordarlo è rivedersi i video dei suoi spettacoli, non certo leggere i coccodrilli sui giornali italiani (ammesso e non concesso che qualcuno sappia chi era Chéreau e ritenga opportuno ricordarlo, cose di cui dubito).
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda Enrico » mar 08 ott 2013, 11:39

DottorMalatesta ha scritto:Il modo migliore per ricordarlo è rivedersi i video dei suoi spettacoli

Io ho visto l'anno scorso il primo atto del Tristan scaligero. Non chiedermi di più...
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda DottorMalatesta » mar 08 ott 2013, 12:03

Enrico ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Il modo migliore per ricordarlo è rivedersi i video dei suoi spettacoli

Io ho visto l'anno scorso il primo atto del Tristan scaligero. Non chiedermi di più...


Non chiedo di piú : Chessygrin :

Mi risulta che di Chéreau come video esistano, oltre al Ring del centenario, il Wozzek e il Tristan diretti da Barenboim. In attesa che venga messo in commercio il video dell´Elektra da Aix.
Pensavo che non è comune che ad uno spettacolo d´opera vengano dedicati dei libri. Cosí sul momento mi vengono in mente solo due libri sul Parsifal di Herheim (entrambi in tedesco, che possiedo, molto molto ben fatti), il recente volume uscito per il Saggiatore sull´Aida areniana del 1913 (!), e parecchi, parecchi libri che trattano del Ring di Chéreau (incluso uno splendido libriccino scritto a quattro mani: Pierre Boulez, Patrice Chéreau, Richard Peduzzi, Jacques Schmidt, Histoire d'un "Ring". Bayreuth 1976-1980, Paris, 1980; e il classico Tetralogies, Wagner, Boulez, Chereau: Essai Sur L'infidelite di Nattiez), per non parlare poi dei moltissimi saggi e riferimenti sparsi qua e lá in tutti i libri dedicati all´interpretazione di Wagner ("Wagner in performance" è, al proposito, un libro splendido e con ripetuti riferimenti al Ring di Chéreau) o, piú in generale, alla messa in scena operistica. Questo per sottolineare l´importanza di questo Ring e il lavoro interpretativo che ci sta dietro.

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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda mattioli » mar 08 ott 2013, 12:47

Dimentichi il Così fan tutte di Aix diretto da Harding.
Io l'avevo visto (ma all'An der Wien) e non mi aveva entusiasmato.
Poi l'ho rivisto in dvd (7 euro, promozione della Fnac sotto casa) e non dico che sia il miglior Chéreau, ma è un grande spettacolo.

Bisognerebbe ragionare sul fatto che alcuni critici italiani (uno in particolare) che stroncarono il Ring del '76 siano ancora in circolazione, raglianti e pontificanti come se niente fosse. Mi e vi chiedo: a un chirurgo che sbaglia sistematicamente si impedirebbe di operare, un avvocato che perde tutte le cause non avrebbe più clienti, un ingegnere i cui ponti crollano sarebbe invitato a cambiare mestiere.
Invece questi non ci azzeccano mai, prendono cantonate ogni volta che scrivono, eppure sono sempre lì a distribuire stronzate.
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda DottorMalatesta » mar 08 ott 2013, 12:49

mattioli ha scritto:Dimentichi il Così fan tutte di Aix diretto da Harding.
Io l'avevo visto (ma all'An der Wien) e non mi aveva entusiasmato.
Poi l'ho rivisto in dvd (7 euro, promozione della Fnac sotto casa) e non dico che sia il miglior Chéreau, ma è un grande spettacolo.


Hai ragione: l´avevo scordato.
Concordo: un grande spettacolo (per un´opera infida come poche altre!).

mattioli ha scritto:Bisognerebbe ragionare sul fatto che alcuni critici italiani (uno in particolare) che stroncarono il Ring del '76 siano ancora in circolazione, raglianti e pontificanti come se niente fosse. Mi e vi chiedo: a un chirurgo che sbaglia sistematicamente si impedirebbe di operare, un avvocato che perde tutte le cause non avrebbe più clienti, un ingegnere i cui ponti crollano sarebbe invitato a cambiare mestiere.
Invece questi non ci azzeccano mai, prendono cantonate ogni volta che scrivono, eppure sono sempre lì a distribuire stronzate.
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda teo.emme » mar 08 ott 2013, 13:39

mattioli ha scritto:Dimentichi il Così fan tutte di Aix diretto da Harding.

C'è anche "Da una casa di morti", peraltro diretta dal sommo Boulez.
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda DottorMalatesta » mar 08 ott 2013, 13:41

teo.emme ha scritto:
mattioli ha scritto:Dimentichi il Così fan tutte di Aix diretto da Harding.

C'è anche "Da una casa di morti", peraltro diretta dal sommo Boulez.


Verissimo tutto quello che hai scritto!

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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda pbagnoli » mar 08 ott 2013, 13:54

mattioli ha scritto:Bisognerebbe ragionare sul fatto che alcuni critici italiani (uno in particolare) che stroncarono il Ring del '76 siano ancora in circolazione, raglianti e pontificanti come se niente fosse...
Invece questi non ci azzeccano mai, prendono cantonate ogni volta che scrivono, eppure sono sempre lì a distribuire stronzate.
Senza che mai una pernacchia li seppellisca.
Mah...

Ti sento particolarmente amaro, Alberto.
Siamo d'accordo: il momento è particolarmente triste perché abbiamo perso uno dei Grandi Interpreti dei nostri tempi, ma non capisco le ragione dell'amarezza.

Ne parlavo l'altro giorno con il Grasso Messere che era particolarmente triste dopo aver partecipato, in guisa di relatore, a una conferenza sulle regie del teatro d'opera, ed esservisi avvilito di fronte al pressapochismo e all'arretratezza culturale ivi regnanti.
Il problema vero è che si tratta di un argomento difficile per un paese (la minuscola è obbligatoria) come il nostro che vive ancora sulla rappresentazione didascalica come unico obbiettivo ambibile; il GM ha costruito la propria fama personale su questo argomento specifico, e quindi mi posso solo immaginare come e quanto si sia intristito nel vedere il "suo" argomento svilito e martirizzato da una mandria di personaggi che - per lo più - nemmeno sanno di cosa si stia parlando...

Ma questa è la situazione in Italia.
Al di fuori di una ridotta cerchia, nessuno in questo porco paese sa chi sia stato Patrice Chéreau; e alcuni dei tuoi colleghi critici si adeguano a questo andazzo, senza sapere di cosa stanno parlando, ma parlandone tuttavia.
Tanto per darti il polso del progresso che avanza, ti segnalo che giusto l'altro giorno sul gruppo "La lirica su Facebook", ci si è accapigliati per oltre 200 post sai su chi?...
Tienti forte: non ci arriverai mai!
Rodolfo Celletti!
Siamo nel 2013 e, in Italia, il paese che tu contempli dall'eletto buen retiro dove ti trovi, ci si accapiglia ancora su Rodolfo Celletti, tutti serrati intorno a un sedicente maitre à penser che tutti venerano come fosse la buonanima recidiva del critico, a massacrare le gonadi (proprie ma soprattutto altrui) sulla voce che galleggia sul fiato e altre amenità di questo genere. E passi se si trattasse solo di opinioni: guai a contraddire! Giù insulti!
E la cosa che più mi ha meravigliato in questo campionario di variegata umanità è stato notare che i più scatenati, i più violenti nell'insulto fossero quelli più giovani: quelli cioè che teoricamente dovrebbero essere più aperti.

In questo desolante panorama di arretratezza culturale quasi esclusivamente italiano (dico quasi esclusivamente perché il Divino, giustamente, poneva l'accento sul fatto che a Vienna abbiano scritturato come Rance il peggior esponente dell'arte baritonale degli ultimi centocinquant'anni, vale a dire Tomasz Konieczny, uno che quando entra a teatro dovrebbe pagare il biglietto), ti sembra possibile fare una riflessione seria sul contributo portato da Patrice Chéreau (e Richard Peduzzi, ovviamente) nell'arte della rappresentazione?
Ti sembra che in un'Italietta che ancora pratica atti impuri pensando a Celletti, agli acuti presi sul sorriso, al passaggio superiore e alla voce che galleggia sul fiato, sia possibile cominciare a disquisire in modo costruttivo di regie, qui viste come un alibi del malcanto?
Non voglio dire che un argomento dipenda da un altro; mi sembra però che spesso le tematiche vadano congiunte.
Parli di regia? Vuol dire che non capisci un cazzo di canto.

No, Alberto.
Mi spiace che il mio Adorabile Grassone non scriva più su queste pagine, perché mi farebbe piacere raccogliere anche il suo lamento, ma questa è la verità: oggi è morto Chéreau, ma noi continuiamo a prenderli... sul sorriso.
Gli acuti, ovviamente
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda mattioli » mar 08 ott 2013, 14:25

C'è anche "Da una casa di morti", peraltro diretta dal sommo Boulez.


Verissimo. Peraltro diretta alla Scala, IMHO, anche meglio da Salonen.
(Boulez ha parlato di Chéreau al Monde. Da non perdere...)

Per Bagnoli

Caro Dottore,

il Gm mi ha riferito della sua folle esperienza al convegno bolognese. Ti svelo un piccolo retroscena: l'organizzatore mi aveva invitato a parlarci inviandomi una lista di, a suo dire, eminenti registi di oggi, dove NON comparivano McVicar, Jones, Cerniakov e c'erano invece Pagliaro, Bellotto e Maestrini (chissà chi sono). Ovviamente rifiutai. E dire che non sapevo nemmeno che fra gli altri "relatori" c'erano, per esempio, dentisti (nel senso di gente che di mestiere fa il dentista) che parlano del Trovatore di Cerniakov senza ovviamente averlo visto dal vivo. Peccato che Matteo non scriva più, perché il resoconto che mi ha fatto della surreale "giornata di studi" sarebbe un reportage semplicemente impagabile...

Venendo alle cose serie, delle gare di rutti sul web mi frega proprio poco. Ritengo invece Rodolfo Celletti un ottimo argomento di discussione, magari in maniera un po' meno da bar sport. Però io intendevo un'altra cosa. Non capisco perché scrivendo d'opera sia possibile dire di tutto e di più senza MAI una verifica. Io posso dire che il Ring di Chéreau non mi piace (magari con argomenti un po' meno basici di quelli avanzati dai coeurs simples - così teo.emme non si offende - della "drammaturgia originale") ma se, a distanza di quarant'anni e rotti, continuo a dire che si tratta della stravaganza di un eccentrico e a non accorgermi che i Wagner con le corna in testa proprio non si fanno più, i casi sono due: o sono in malafede o sono un cretino. E spesso, ahimè, tutti e due insieme.

Saluti e ossequi
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda DottorMalatesta » mar 08 ott 2013, 15:42

mattioli ha scritto:Io posso dire che il Ring di Chéreau non mi piace (magari con argomenti un po' meno basici di quelli avanzati dai coeurs simples - così teo.emme non si offende - della "drammaturgia originale") ma se, a distanza di quarant'anni e rotti, continuo a dire che si tratta della stravaganza di un eccentrico e a non accorgermi che i Wagner con le corna in testa proprio non si fanno più, i casi sono due: o sono in malafede o sono un cretino.


Propendo, senza dubbio alcuno, per la seconda.
Il nostro paese è pieno di struzzi, gente che per non vole vedere da che parte va il mondo ficca la testa sottoterra, gente che dice che il bianco è nero e il nero è bianco per ignoranza. La malafede comporterebbe un gradino di conoscenza che questi signori ancora non hanno salito.
Eppure, vivaddio, non c'è libro che parli di regia d'opera che non citi l'operato Chéreau come un punto di svolta, come un punto di riferimento assoluto, come un punto di partenza per una rivoluzione dei gusti, dell'estetica, della percezione teatrale (e non solo operistica) che ci ha portato dove siamo ora. Non saperlo e - quel che è peggio- continuare a pontificare e sproloquiare mi sembra un atteggiamento ridicolo. Da pagliacci. Come un primario di chirurgia che oggi, nel 2013, sostenga che "ah, niente di meglio della applicazione di sanguisughe!". Farebbe ridere. Se solo non facesse piangere.
Ed è difficile, in questo momento, contraddire anche quanto scritto da Pietro a proposito del nostro "porco paese". Espressione forte, dolorosa. Ma che oggi come oggi, anche per averlo subito sulla mia pelle, non riesco a non fare mia. E lo dico con dolore: il nostro paese dovrebbe essere un faro di cultura, di civiltà, di intelligenza. E invece lo abbiamo fatto diventare un "porco paese". Un paese in cui regna l'ignoranza, la superficialità, il clientelismo, il nepotismo. Un paese dal quale, se qualcuno è bravo, scappa o viene fatto scappare (e questa penso sia una via crucis che abbiamo percorso in molti).
Scusate il piccolo sfogo.

E invece leggiamoci Boulez:
http://www.lemonde.fr/culture/article/2 ... _3246.html

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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda mattioli » mar 08 ott 2013, 16:00

Sono dolorosamente d'accordo, dottore caro. Purtroppo la prevalenza dell'ideologia sulla realtà e delle opinioni sui fatti è una caratteristica italiana.
Comunque permettimi di precisare, a scanso di polemiche (davvero, quando muore un Chéreau non hai voglia di fare polemica; al massimo, riesci a non piangere) e magari di reprimende corporative, che a oggi (martedì alle 15.59) sui giornali italiani ho letto nulla sullo Chéreau regista d'opera.
E, al pensiero di quel che si sarebbe potuto leggere, ritengo anche che sia meglio così.
Ciao ciao

AM

PS: il paragone con il chirurgo che deplora la rinuncia alle sanguisughe è bellissimo. Quando qualche cara salma deplora il non rispetto delle didascalie, dunque di Verdi (Verdi ridotto a una didascalia!), io di solito lo paragono a uno che discute se la terra giri intorno al sole o viceversa. Siamo lì...
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda DottorMalatesta » mar 08 ott 2013, 16:12

Nel 2009 su Arte avevano trasmesso uno splendido documentario intitolato "Patrice Chéreau, le corps au travail".
Lo avevo registrato, fortunatamente. Peccato invece non sia disponibile online.

Invece ho trovato questo interessante documentario:


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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda teo.emme » mar 08 ott 2013, 17:30

mattioli ha scritto:Non capisco perché scrivendo d'opera sia possibile dire di tutto e di più senza MAI una verifica. Io posso dire che il Ring di Chéreau non mi piace (magari con argomenti un po' meno basici di quelli avanzati dai coeurs simples - così teo.emme non si offende - della "drammaturgia originale") ma se...

Ti devo deludere: ritengo quel Ring uno snodo fondamentale nella storia dell'interpretazione musicale. E' stato il primo Ring che "vidi", se pure sullo schermo di una TV e a mezzo di VHS (non ricordo l'anno, ma sicuramente ero alle scuole medie).

Quanto al convegno sui maggiori registi di oggi: davvero non posso credere che sia stato inserito Bellotto (che - per intenderci - cura le "regie" del Festival donizettiano di Bergamo di cui è pure direttore artistico).

Infine - per tornare al tuo assunto iniziale - dubito che sulle pagine dei giornali italiani qualcuno ricorderà Chereau...e aggiungo: per fortuna.
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Re: Patrice Chéreau...

Messaggioda DottorMalatesta » mar 08 ott 2013, 17:52

teo.emme ha scritto:
mattioli ha scritto:Non capisco perché scrivendo d'opera sia possibile dire di tutto e di più senza MAI una verifica. Io posso dire che il Ring di Chéreau non mi piace (magari con argomenti un po' meno basici di quelli avanzati dai coeurs simples - così teo.emme non si offende - della "drammaturgia originale") ma se...

Ti devo deludere: ritengo quel Ring uno snodo fondamentale nella storia dell'interpretazione musicale. E' stato il primo Ring che "vidi", se pure sullo schermo di una TV e a mezzo di VHS (non ricordo l'anno, ma sicuramente ero alle scuole medie).

Quanto al convegno sui maggiori registi di oggi: davvero non posso credere che sia stato inserito Bellotto (che - per intenderci - cura le "regie" del Festival donizettiano di Bergamo di cui è pure direttore artistico).

Infine - per tornare al tuo assunto iniziale - dubito che sulle pagine dei giornali italiani qualcuno ricorderà Chereau...e aggiungo: per fortuna.


Ci voleva Chéreau per mettervi d'accordo!
:mrgreen:

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