Luca ha scritto:Mah, quel Trittico pucciniano più che per la prova di Maazel si segnala per alcune particolarità vocali dove accanto all'eccelso (la Scotto plasma un'Angelica da prima della classe ed una Giorgetta con un filo di nevrosi tutt'altro che fuori luogo, ma anche la Cotrubas è un'ottima Lauretta!) abbiamo oneste prove (Wixell è un buon Michele e, tutto sommato, anche la Horne sebbene 'gonfia' i suoni e l'enfasi) e cose davvero brutte (in primis Domingo in difficoltà come Luigi e, come se non bastasse, un Rinuccio 'vecchio' e poi Gobbi non ne parliamo). La direzione è sì precisa, pulita, elegante, ma nel Trittico (tolto il cast) preferisco direttori come Bartoletti o Pappano.
Saluti, Luca.
Personalmente trovo la Horne davvero troppo strega malefica
. Domingo qui davvero pessimo. Quanto a Gobbi, emerge come al solito una personalità fuori dal comune (sebbene penso che- delle opere del Trittico- abbia firmato il suo capolavoro come Michele), e quanto alla voce si tenga conto che non era più giovanissimo (la differenza con l'edizione del 58 con Santini è evidente).
Il fatto è che la presenza di Gobbi "stride" soprattutto per il contesto in cui è impiegato: resta un cantante saldamente radicato nel suo contesto (quello del neorealismo) e impiantato in un'atmosfera sonora artefatta, improntata a raffinatezze e preziosismi. Insomma, come è prendere un borghesotto che puzza di Chianti e di cinghiale di Cinta e metterlo come commesso in una cristalleria...
In altro contesto (con Santini), lo Schicchi di Gobbi si fa apprezzare.
E comunque, che dire della altre prove non-pucciniane del Maazel operista? A me piace in Fidelio, Lulu, e Porgy & Bess...
DM