Leo Nucci

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Leo

Messaggioda pbagnoli » sab 25 ago 2007, 22:26

Nucci, ovviamente (mica troppo, dopotutto: ci sarebbe anche Slèzak).
L'abbiamo spesso bistrattato, ma ha fatto una signora carriera e non senza ragione. Stavo ascoltando adesso un bel Oh de verd'anni miei, tratto dalla famigerata incisione Decca con Bonynge.
Il gusto non sarà sopraffino, ma canta veramente bene.
Anche a teatro, quando l'ho visto, ho sempre avuto la sensazione che sapesse esattamente quello che voleva il pubblico e che non avesse nessuna difficoltà a concederglielo.
E' un baritono verdiano come ce lo prefiguriamo?
Tutto sommato, secondo me, se non lo è ci si avvicina molto.
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Leo

Messaggioda Luca » mar 28 ago 2007, 22:45

Beh, io l'ho ascoltato dal vivo solo in Pagliacci (che non è Verdi, ma verismo) e ciò che mi ha colpito è stato anzitutto il volume della voce. Per quanto riguarda Verdi, ho visto il suo recente Nabucco dell'Arena di Verona e davvero canta con molte sfumature.
Un buon baritono certo, anche se personalmente gli preferisco molti altri.

Salutoni. Luca.
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Messaggioda Alberich » mer 29 ago 2007, 9:55

Nucci è un cantante che non mi ha mai esaltato (infatti speravo si parlasse di Slezak :lol:). Però non si può negare che canti bene e, cosa ancora più strabiliante, che la voce si sia usurata pochissimo. Ma per quanto mi riguarda non lo identificherei assolutamente con Verdi: gli manca quello squillo perentorio che è indispensabile per certe parti, gli manca un timbro che renda con immediatezza certe atmosfere verdiane, gli manca il carisma necessario per rendere i grandi personaggi verdiani, ma gli manca soprattutto una vera statura d'interprete. Ovviamente ho esagerato i suoi difetti, ma giusto per capirci, in fondo non è poi malaccio come cantante ;)
Del suo Verdi per ora mi è piaciuto senza particolari riserve solo il film del Macbeth.
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Messaggioda pbagnoli » mer 29 ago 2007, 11:46

Alberich ha scritto: gli manca quello squillo perentorio che è indispensabile per certe parti

Per quali ruoli di baritono di opere verdiane è necessario lo squillo?
A me sembra, a prescindere, che di squillo Nucci ne abbia, eccome.
Mancano forse altre cose; fra cui, probabilmente, proprio l'allure da Grand Seigneur
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Messaggioda Alberich » mer 29 ago 2007, 12:15

Penso al Simone, in primo luogo, ma anche il Nabucco ha delle scene in cui il baritono dovrebbe svettare perentorio sull'orchestra.
Sicuramente Nucci ha tutte le note, ma man mano che sale spesso e volentieri nasaleggia e, comunque, a me è sempre sembrato che abbia acuti piuttosto striminziti: pieni di suono (quando è in forma) ma scarsi di squillo.
Un saluto
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Messaggioda Teo » gio 30 ago 2007, 17:53

Salve a tutti.
Dopo un lungo periodo si silenzio, torno a scrivere sul forum e lo faccio volentieri con il mitico Leo!!
Innanzitutto credo che squillo a parte gli manchi proprio il peso specifico del tenore verdiano.
Intendiamoci, stimo molto l'artista Nucci e avendolo potuto incontrare personalmente posso dire anche che l'uomo è davvero speciale.
Tuttavia, a mio modesto avviso non lo ritengo vocalmente adatto per i ruoli verdiani in genere.
Non credo sia un problema di Grand Seigneur, personalmente ho visto il suo trovatore, il suo rigoletto, il suo simone, il suo nabucco e anche il suo mac beth e non è certo la nobiltà quella che gli manca, penso sia proprio questione di peso vocale.
Gli acuti non sono poi tanto male, anzi, dei baritoni che ho sentito fino a d'ora dal vivo, Leo se la cava più che bene.
Manca secondo me di quel metallo bronzeo che ritengo possa imprimere ai personaggi verdiani quei fieri accenti che son per me tipici dei personaggi creati dal cigno di busseto.
Non trovo inoltre sia nei centri che nei bassi, quella cavata tipica del baritono verdiano, inutile citare i tantissimi interpreti del recente passato e non come Tagliabue, Bastianini, Protti, Capuccilli, Milnes ecc...
Dotato di ottima tecnica, gusto musicale sopra la media, bella voce (IMHO), buona presenza scenica e di grande intelligenza (che non guasta mai), credo che sia stato comunque un valido baritono in un periodo italico di Vacche Magre, fosse nato anche solo un decennio prima non sono sicuro che avrebbe avuto lo stesso spazio.
Comunque come si dice...ad avercene...

Salutissimi.

Teo
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Messaggioda Alberich » dom 02 set 2007, 19:37

Teo ha scritto:Innanzitutto credo che squillo a parte gli manchi proprio il peso specifico del tenore verdiano.
Questo lapsus secondo me è bellissimo, da incorniciare :D
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Messaggioda pbagnoli » dom 02 set 2007, 20:21

Alberich ha scritto:
Teo ha scritto:Innanzitutto credo che squillo a parte gli manchi proprio il peso specifico del tenore verdiano.
Questo lapsus secondo me è bellissimo, da incorniciare :D

E' vero, è piuttosto freudiano. Non me n'ero accorto, ma ora che me lo fai notare è davvero un gioiellino... :D
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Messaggioda Teo » lun 03 set 2007, 11:00

pbagnoli ha scritto:
Alberich ha scritto:
Teo ha scritto:Innanzitutto credo che squillo a parte gli manchi proprio il peso specifico del tenore verdiano.
Questo lapsus secondo me è bellissimo, da incorniciare :D

E' vero, è piuttosto freudiano. Non me n'ero accorto, ma ora che me lo fai notare è davvero un gioiellino... :D


un vero lapsus freudiano... :lol: sti tenori... 8)
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Messaggioda dottorcajus » mer 12 set 2007, 20:41

Che dire. Lo sentii tanti anni fa quando praticava il suo repertorio e non mi piacque. Troppo generico e superficiale. Da allora nessuna occasione successiva mi ha fatto cambiare idea. Ovviamente trovo ammirabile il modo in cui ha saputo gestire la sua voce ma come interprete lo sempre trovato piuttosto monocorde.
Roberto
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Messaggioda pbagnoli » mer 12 set 2007, 21:20

Eppure...
Sì, è facile ricordare i suoi difetti, ma il concerto della Scala ha provato che il pubblico è sempre dalla sua parte.
E' merito solo del repertorio nazional-popolare che aveva proposto?
Gli acuti sono ancora belli squillanti, con tutto che dovrebbe avere ben più di 60 anni.
D'accordo, non bastano gli acuti a fare i cantanti (se così fosse, Matteuzzi sarebbe il più grande tenore di sempre), ma lui ha comunque qualcosa che lo rende affascinante per il pubblico.
Io faccio lo snob, ma spesso non nego di lasciarmi conquistare dalla sua comunicatività
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Re: Leo Nucci

Messaggioda Enrico » dom 17 giu 2012, 2:29

Riprendiamo il discorso dopo cinque anni, quando avete cominciato io non c'ero...

Cito dal thread di questi giorni sulla Luisa Miller :
Tucidide ha scritto:
MatMarazzi ha scritto: la sua abituale rozzezza, la legnosità urlona del suo canto, la fissità arida della sua presenza scenica, ... il suo canto possentemente declamatorio, la rigidità terrigna delle sue espressioni ...


Difficile trovare una descrizione più azzeccata del canto di Nucci, si può dire da sempre! 8)


L'ho visto dal vivo solo due volte: la prima volta nel Trovatore a Torino nel 1992 (impressionante per la quantità di voce, ma fastidiosamente e insopportabilmente rozzo e inespressivo) e poi recentemente in concerto a Nichelino (sostanzialmente uguale a vent'anni prima: nazional-popolare nella recitazione enfatica e genericamente generoso nel canto e negli acuti). Conosco moltissime sue registrazioni in video e in disco, in studio e dal vivo, e in tutte l'unico pregio effettivo potrebbe essere la solidità della voce e la sicurezza degli acuti: anzi credo che in disco la voce sembri più piccola che in teatro. Non riesco però a sentire quelle "sfumature" di cui qualcuno parlava.
Detto questo, e considerando che continua a quasi settant'anni a riproporre i suoi personaggi semnpre uguali anche in teatri importanti, vi chiedo di nuovo: perché è considerato da molti (e non solo in Italia) un grande cantante?
e perché è considerato un "grande cantante verdiano"?
Enrico B.
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Re: Leo Nucci

Messaggioda marco » dom 17 giu 2012, 10:51

non è per cattiveria, e sono bel lungi dall'essere un estimatore di Nucci, ma quali baritoni hai sentito ultimamente in Verdi ?
Marco
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Re: Leo Nucci

Messaggioda MatMarazzi » lun 18 giu 2012, 16:17

Enrico ha scritto:L'ho visto dal vivo solo due volte: la prima volta nel Trovatore a Torino nel 1992


Io l'ho sentito (limitandoci al dal vivo) la prima volta nel 1983 (Boccanegra a Bologna) e l'ultima volta per la luisa a Milano.
Nel frattempo l'ho visto in Trovatore, Rigoletto, Macbeth, Due Foscari e Traviata, sempre trovandolo impossibile.
Hai ragione sul fatto che la sua voce risalta meglio a teatro (tipico dei declamatori).
Se c'è un mistero per me è l'entusiasmo che ha sempre raccolto nella sua carriera.

perché è considerato un "grande cantante verdiano"?


Alle sue spalle (e nostre) c'è una lunga tradizione di baritoni "declamatori", ne parlavamo tempo fa.
Per decenni solo i baritoni eredi di Ruffo hanno colonizzato questo repertorio (fino ai Cappuccilli e oltre, anche ai nostri giorni).
Che fossero Russi, Francesi, Tedeschi la maggior parte dei Luna, dei Germont e dei Rigoletti è sempre stata composta da declamatori a voci spiegata.
Ovvio che per il pubblico questo sia il vero suono "verdiano".

Salutoni,
Mat
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Re: Leo Nucci

Messaggioda VGobbi » lun 18 giu 2012, 17:43

MatMarazzi ha scritto:
Enrico ha scritto:Che fossero Russi, Francesi, Tedeschi la maggior parte dei Luna, dei Germont e dei Rigoletti è sempre stata composta da declamatori a voci spiegata.
Ovvio che per il pubblico questo sia il vero suono "verdiano".

Questa affermazione mi spiazza non poco ... potresti essere piu' esaustivo, come di solito sai fare? :mrgreen:

Galeffi, Tagliabue, Mc Neil, Bruson ... non mi pare che siano dei "declamatori a voci spiegata" ... anzi! Dei grandi vocalisti, che piu' di altri, hanno esaltato la vocalita' verdiana ... fermo restando che non era, non e' e non sara' l'unica via interpretativa per affrontare Verdi.

Basti citare il recentissimo quanto innovativo Macbeth di Keenlyside.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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