Dmitri Hvorostovskij

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Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Tucidide » dom 13 giu 2010, 23:32

Che pensate di questo baritono, uno degli artisti più in vista degli ultimi anni, in carriera oramai da molti anni (fine anni '80), presente nei cartelloni di tutto il mondo?

A me la sua voce piace molto, per la particolarissima pasta, alle volte un po' morchiosa, e l'uguaglianza del timbro a tutte le altezze. Vocalmente forse non è un fenomeno, e non è mai stato un mostro di colori e sfumature, ma trovo che alcuni ruoli gli siano riusciti assai bene, essendo anche aiutato dal fisico e dall'aspetto da tartaro tenebroso.
Trovo che come Onegin (video del Met) sia semplicemente magnetico, molto migliore sia di Mattei sia di Kwiczen, che pure sono bravi, specialmente il primo, e anche in alcuni approcci verdiani sa farsi apprezzare. Il suo canto talvolta tradisce una certa brutalità, che si sposa bene con personaggi giovani, meno con ruoli più maturi. Non mi convince come Germont, mi piace come Conte di Luna. In ogni caso, è nel repertorio russo che può spendere a mio avviso le sue carte migliori. Anche il suo Jeletskij è da manuale.
In questo periodo, poi, l'ho scoperto come fascinosissimo esecutore di canzoni popolari russe.
Eccolo alle prese con tre famosissime melodie della sua terra.


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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda MatMarazzi » lun 14 giu 2010, 11:57

Sinceramente non è tra i miei prediletti, anche se ammetto che alcune frecce al suo arco le ha.
Trovo terribilmente finto quel suo atteggiarsi a esponente della "grande anima russa", con pose e capigliatura da artista macerato e tenebroso, che fa molto cartolina russa.
Inoltre lo trovo poco espressivo, prevedibile, gigionesco.
Questo me lo rende un po' odioso specie nel repertorio russo (con l'eccezione del Principe della Pikovaya, dove - pur preferendogli altri - l'ho trovato estremamente persuasivo).
In Oneguin lo reggo pochissimo, nonostante Carsen faccia di tutto per smuoverlo dalla sua polvere mélo.
A mio personale gusto, non è affatto "molto migliore" di Mattei, piuttosto molto peggiore (per me Mattei è il miglior Oneguin che si sia visto e sentito da alcuni decenni). Su Kwiczen posso invece concordare: il ragazzo è ancora giovane, talentuoso ma ha diversa strada da percorrere.
Però, dato che recentemente si è misurato col ruolo a Vienna, credo che - ad esempio - un Keenlyside sia al momento un Oneguin mille volte più interessante di Hvorostovskij.
Il fatto è che Oneguin è, a differenza di Jeletsij, un personaggio moderno: più che il cliché russo del "passionale-maledetto", è l'inquieto uomo del 900 che cerca qualcosa, ma non sa cosa, prima di scoprire che è la ricerca stessa, fine a se stessa, a rovinargli la vita; ha bisogno di interpreti più universali nel linguaggio (anche il personaggio è un po' troppo "europeista").
Sinceramente preferirei sentire Hvorostovskij (anche fuori del repertorio russo) in personaggi più "antichi", più superbi, dove possa esibire il suo egocentrismo d'altri tempi. Mazeppa ad esempio sarebbe una bella idea.

Comunque non andrei a sentirlo troppo lontano... Dal vivo ho sentito solo il suo Principe nella Dama di Picche alla Scala.
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Tucidide » lun 14 giu 2010, 14:30

MatMarazzi ha scritto:Trovo terribilmente finto quel suo atteggiarsi a esponente della "grande anima russa", con pose e capigliatura da artista macerato e tenebroso, che fa molto cartolina russa.
Inoltre lo trovo poco espressivo, prevedibile, gigionesco.

Beh, devo ammettere che un po' di vero c'è... :D Mi chiedo però, come sempre, se un certo atteggiamento, finto o spontaneo che sia, non possa coniugarsi bene con le intenzioni interpretative. Trovo che DH abbia trovato la giusta chiave per certi caratteri. Poi, ovvio, risulta e risulterà sempre un po' "bel tenebroso russo", con la chioma argentea, lo sguardo languido e le pose altere. Tutto sta nel riuscire a rendere credibili i personaggi sotto quest'ottica.

Sinceramente preferirei sentire Hvorostovskij (anche fuori del repertorio russo) in personaggi più "antichi", più superbi, dove possa esibire il suo egocentrismo d'altri tempi. Mazeppa ad esempio sarebbe una bella idea.
Rolando della Battaglia di Legnano (ecco un bel ruolo per Hvorostovsky).

L'idea potrebbe essere molto interessante anche se Verdi non è sempre il suo terreno ideale.
La butto là: e l'Alfonso XI della Favorita? E il Severo del Poliuto?
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda MatMarazzi » mar 15 giu 2010, 12:37

Tucidide ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:
Rolando della Battaglia di Legnano (ecco un bel ruolo per Hvorostovsky).

L'idea potrebbe essere molto interessante anche se Verdi non è sempre il suo terreno ideale.
La butto là: e l'Alfonso XI della Favorita? E il Severo del Poliuto?


E' vero che Verdi non è il suo terreno ideale, ma la parte, col suo idealismo nobile e un po' ingenuo, si adatterebbe allo stile, alla presenza di Hvorostoskij.
Il personaggio d'altronde fu scritto per Colini (lo stesso primo interprete di Severo) che doveva essere un baritono molto "seduttivo", nobile, affascinante, visti i ruoli che scrivevano per lui.
Vedrei benissimo il nostro anche in questa parte.

Drammaturgicamente e psicologicamente l'idea di Alfonso della FAvorite è stupenda; il russo ci farebbe esteticamente un figurone maestoso. Ma musicalmente la parte mi pare ancora tanto (ma tanto) impiastrata di vocalismo antico, finezza aulicizzante, accenni di virtuosismo.
I ruoli Colini sono più moderni, più lineari, più asciutti e dunque (a mio avviso) più adatti a un interprete che di belcanto non sa nulla, ma dal canto denso, sensuale, lineare.

Bene! con lui e Kunde abbiamo trovato una coppia ideale per Polituo! :) Manca solo la primadonna... vocalmente oggi ci sono tante artiste che possono reggere una scrittura Tadolini, ma il carisma? Paolina è un ruolo "forza nove" e il pubblico deve essere conquistato da lei quanto dal baritono e dal tenore. Inoltre (con un marito e un amante entrambi oltre la cinquantina) dovrebbe a sua volta essere anagraficamente matura. Non saprei...

Per la Battaglia, solo qualche anno fa avremmo avuto in Villazon un interprete strepitoso, tecnicamente e interpretativamente perfetto; oggi neanche a parlarne. E poi manca sempre la primadonnna... Dopo la Gencer non si è più sentita una Lida veramente esaltante.

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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Malatesta » lun 03 gen 2011, 16:49

Buongiorno,
dopa la doverosa presentazione mi inserisco in questo primo trend. :oops:
Concordo con quanto scritto da Matteo, vidi Dimitri Hvorostovsky al suo debutto italiano alla Fenice proprio dell’Onegin; credo fosse il 93, giovane di belle speranze in un buon allestimento, molto tradizionale ma curato con Lucia Mazzaria e Neil shicoff. Ricordo una bella voce, ottimo timbro, lui giovane e fascinoso Onegin a cui i capelli grigi davano uno strano phisique du role. La tecnica non è mai stata scaltra e con gli anni la voce è diventata più morchiosa come giustamente scrive Tucidide. Mi da la sensazione che non abbia mai tolto la marsina di quell’Onegin del 93 anche quando canta tutt’altro; forse leggermente manierato e autoreferenziale, sicuramente sempre troppo uguale a se stesso. Si, credo potrebbe essere un discreto Severo, parte centrale, comoda, spianata, Alfonso no, proprio no. Come dice Matteo la parte richiede troppo aulico belcanto per un cantante che non credo sia mai stato in grado di fare un trillo o di cesellare pagine come “A tanto amor” anche con meno anni sulle spalle.
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda MatMarazzi » gio 06 gen 2011, 18:51

Malatesta ha scritto:Si, credo potrebbe essere un discreto Severo, parte centrale, comoda, spianata, Alfonso no, proprio no. Come dice Matteo la parte richiede troppo aulico belcanto per un cantante che non credo sia mai stato in grado di fare un trillo o di cesellare pagine come “A tanto amor” anche con meno anni sulle spalle.


bene! :) Allora vada per i ruoli Collini!
Per altro qualche mese fa Hvorostovsky ha raccolto un grande successo al Met come conte di Luna (che quanto a vocalismo aulico e tessitura acutissima non scherza: io lo affiderei a tenori baritonali!). Qualcuno lo ha sentito?

Certo al Met nei ruoli per baritono verdiano osano parecchio. Non si può negare....
Tempo fa parlavamo del successo di Hampson come Carlo V nell'Ernani...

A proposito di Hampson e di Verdi, lo ho sentito qualche giorno fa al suo debutto nei Masnadieri a Zurigo.
Raramente ho assistito a un simile miscuglio di orrido e di meraviglioso in una stessa interpretazione.
Non credo di aver mai dovuto subire gigionate più allucinanti e indifendibili e tuttavia... che brividi ogni volta che Hampson apriva bocca! Ogni suono pareva una rivelazione!
Sono uscito da teatro confuso: è inquietante quando, dovendo dare un voto, si è incerti tra il 4 e il 9 (nel suo caso, nessun voto intermedio avrebbe senso).

Ok, ok... sono off topic! Magari riapriamo il thread su Hampson...

Comunque salutoni e benvenuto anche da parte mia al dottor Malatesta! :)
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Tucidide » gio 06 gen 2011, 19:33

MatMarazzi ha scritto:A proposito di Hampson e di Verdi, lo ho sentito qualche giorno fa al suo debutto nei Masnadieri a Zurigo.
Raramente ho assistito a un simile miscuglio di orrido e di meraviglioso in una stessa interpretazione.
Non credo di aver mai dovuto subire gigionate più allucinanti e indifendibili e tuttavia... che brividi ogni volta che Hampson apriva bocca! Ogni suono pareva una rivelazione!
Sono uscito da teatro confuso: è inquietante quando, dovendo dare un voto, si è incerti tra il 4 e il 9 (nel suo caso, nessun voto intermedio avrebbe senso).

L'OT è il sale della vita! :mrgreen:
Mi incuriosisce il caso di Thomas Hampson, e anche lo stato attuale della sua vocalità.
Ho letto sul suo conto, a proposito dei Masnadieri, opinioni disparate, appunto come dici tu, incerte fra l'esaltazione e la stroncatura.
Hampson, in effetti, si fa spesso prendere la mano e va giù peso con gigionate, ma di quelle belle toste. Mi sono sempre chiesto se siano dovute ad una specie di complesso di inferiorità dovuto alla consapevolezza di non avere la voce, il peso, da baritonone verdiano (alla Cappuccilli, per intenderci), o se invece non sia un tratto un po' "amerikano", forgiato sullo Hudson, dove di solito gradiscono gli eccessi e non si formalizzano per qualche volgarità, anzi, ne restano conquistati.
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Alberich » gio 06 gen 2011, 19:44

Se Hampson avesse un complesso di inferiorità nei confronti di Cappuccilli (ma, direi, di chiunque altro) sarebbe un idiota...è uno straordinario artista, e come tutti i grandi fa storia a sè. Perciò voto la seconda. Ogni tanto lo spirito yankee esce :mrgreen:
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Malatesta » lun 10 gen 2011, 14:52

bene! :) Allora vada per i ruoli Collini!
Per altro qualche mese fa Hvorostovsky ha raccolto un grande successo al Met come conte di Luna (che quanto a vocalismo aulico e tessitura acutissima non scherza: io lo affiderei a tenori baritonali!). Qualcuno lo ha sentito?

Certo al Met nei ruoli per baritono verdiano osano parecchio. Non si può negare....
Tempo fa parlavamo del successo di Hampson come Carlo V nell'Ernani...

Mat


concordo! per il conte, se proprio non tenori baritonali sicuramente preferisco baritoni dal timbro chiaro! anche senza andare a cercare tra i 78giri di inizio secolo direi un timbro alla Mario Basiola. Ma adesso vado in OT anch'io :)
osare per osare però, vedo meglio Hampson come carlo V che Hvorostovsky come Luna.
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda MatMarazzi » lun 17 gen 2011, 14:21

Tucidide ha scritto:Hampson, in effetti, si fa spesso prendere la mano e va giù peso con gigionate, ma di quelle belle toste. Mi sono sempre chiesto se siano dovute ad una specie di complesso di inferiorità dovuto alla consapevolezza di non avere la voce, il peso, da baritonone verdiano (alla Cappuccilli, per intenderci), o se invece non sia un tratto un po' "amerikano", forgiato sullo Hudson, dove di solito gradiscono gli eccessi e non si formalizzano per qualche volgarità, anzi, ne restano conquistati.


Io credo che ciò dipenda da una terza ipotesi.
Hampson ha un idolo: Fischer-dieskau. Ha forgiato il suo canto, il suo stile, la sua espressività sull'imitazione diretta del baritono tedesco.
E fu proprio Fische-dieskau a introdurre la strana incongruenza di un canto iper-intellettualizzante e uno sparverso di gigionate e volgarità (in Verdi) che all'epoca nessuno dei nostri - tantomeno Cappuccilli - si sarebbe permesso.
dal suo Macbeth dal vivo (Salisburgo) alla sua Aida (berlino), il Verdi di dieskau accumula talmente tante urla, effettastri retorici e esasperazioni d'accento da poterci fare un'enciclopedia.
Sarebbe interessante chiedersi come mai Fischer-dieskau (più che Hampson che in fondo si limita a seguirne i passi) abbia optato per una simile scelta.
nel suo caso potrebbe essere plausibile l'ipotesi della "compensazione" (dovuta alla consapevolezza di non possedere il sound dei tipici baritoni verdiani) oppure anche la convinzione tipica di dieskau di essere un genio, a cui tutto è consentito...
Certamente, nel suo caso, non vale l'ipotesi dell'americanità (che pertanto, per proprietà transitiva, non vale nemmeno per Hampson).
Fra l'altro faccio notare che nessun baritono verdiano americano (pur essendo in genere ruspantissimi, come Tibbett o McNeal) si è mai permesso le gigionate di Hampson.

venendo a malatesta

per il conte, se proprio non tenori baritonali sicuramente preferisco baritoni dal timbro chiaro! anche senza andare a cercare tra i 78giri di inizio secolo direi un timbro alla Mario Basiola.


Eccolo Basiola



Che dirti... è splendido.
Ma io continuo a pensare che il colore sia troppo scuro, maturo, nobile, paterno... (se Manrico ha 15 anni, quanti ne ha il conte? 19? 20?) e la tessitura troppo alta per una voce come la sua (infatti il sol della tempesta non è affatto "pianissimo" come prevede lo spartito).
So anche io che questo "è" il modo con cui siamo soliti sentire cantare il Conte e che, nel panorama generale, questa di Basiola è una delle esecuzioni più belle che si siano sentite.
Hai perfettamente ragione...
Ma prova per un attimo a immaginarti in questa pagina un Bergonzi o un Wimbergh, o un altro tenore baritonale capace di poesia e incanto; prova a figurarti finalmente la facilità con cui avrebbero potuto fraseggiare (e quindi smorzare, sussurrare) anche nelle linee acutissime della seconda parte, alla leggerezza con cui avrebbero filato il sol acuto della tempesta e rispettato le "famigerate" forcelle che in tutti i casi alludono a un senso di evasione lirica che Verdi voleva esprimere e che noi - per l'ossessione di chiamare baritoni scuri - abbiamo perso.
Pensa anche all'effetto emotivo che avrebbe su di noi un timbro più chiaro (e quindi giovane, fragile, sognatore), anche nelle note gravi della prima parte, che un tenore baritonale sarebbe costretto a sussurrare e non ruggire.
Io penso che con un bel tenore baritonale e morbido ritroveremmo finalmente il senso di questo struggente sospiro notturno...
E invece no: siamo condannati a baritoni che gridano sugli altissimi legati di "ah, l'amore ond'ardo" come se dovessero andare in guerra (e tenori baritonali che - per non essere da meno - si violentano per sostenere "Ah si ben mio")! :)

osare per osare però, vedo meglio Hampson come carlo V che Hvorostovsky come Luna.


Perfettamente d'accordo! :)

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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Enrico » lun 17 gen 2011, 18:52

Bergonzi??? con tutte quelle esse? "del suo sorriso..." "sperda il sole d'un suo sguardo..."
Dei vecchi mi piace Milnes. Ma anche Warren sapeva cantare piano se voleva.
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Enrico » mar 18 gen 2011, 1:26

Ecco, ci ho pensato un po', e spero che qualcuno della Deutsche Grammophone accolga la mia proposta per un nuovo "Trovatore" da registrare in studio:

Leonora: Angela Georghiu
Manrico: Juan Diego Florez
Conte di Luna: Josè Cura
Azucena: Katia Ricciarelli
Ferrando: Placido Domingo

Wiener Philharmoniker
Nicolaus Harnoncourt
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda MatMarazzi » mar 18 gen 2011, 1:36

Enrico ha scritto:Ecco, ci ho pensato un po', e spero che qualcuno della Deutsche Grammophone accolga la mia proposta per un nuovo "Trovatore" da registrare in studio:

Leonora: Angela Georghiu
Manrico: Juan Diego Florez
Conte di Luna: Josè Cura
Azucena: Katia Ricciarelli
Ferrando: Placido Domingo

Wiener Philharmoniker
Nicolaus Harnoncourt


Ma... non saprei.
Io la Gheorghiu la preferirei come Manrico e Florez come Ines.
La Ricciarelli potrebbe dirigere l'orchestra al posto di Harnoncourt.
Ma non i Wiener! L'orchestra infatti potrebbe farla domingo (ovviamente incidendo ogni singola sezione e poi sovrapponendo il tutto in sede di montaggio).

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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Malatesta » mer 19 gen 2011, 15:37

venendo a malatesta

per il conte, se proprio non tenori baritonali sicuramente preferisco baritoni dal timbro chiaro! anche senza andare a cercare tra i 78giri di inizio secolo direi un timbro alla Mario Basiola.


Eccolo Basiola



Che dirti... è splendido.
Ma io continuo a pensare che il colore sia troppo scuro, maturo, nobile, paterno... (se Manrico ha 15 anni, quanti ne ha il conte? 19? 20?) e la tessitura troppo alta per una voce come la sua (infatti il sol della tempesta non è affatto "pianissimo" come prevede lo spartito).
So anche io che questo "è" il modo con cui siamo soliti sentire cantare il Conte e che, nel panorama generale, questa di Basiola è una delle esecuzioni più belle che si siano sentite.
Hai perfettamente ragione...
Ma prova per un attimo a immaginarti in questa pagina un Bergonzi o un Wimbergh, o un altro tenore baritonale capace di poesia e incanto; prova a figurarti finalmente la facilità con cui avrebbero potuto fraseggiare (e quindi smorzare, sussurrare) anche nelle linee acutissime della seconda parte, alla leggerezza con cui avrebbero filato il sol acuto della tempesta e rispettato le "famigerate" forcelle che in tutti i casi alludono a un senso di evasione lirica che Verdi voleva esprimere e che noi - per l'ossessione di chiamare baritoni scuri - abbiamo perso.
Pensa anche all'effetto emotivo che avrebbe su di noi un timbro più chiaro (e quindi giovane, fragile, sognatore), anche nelle note gravi della prima parte, che un tenore baritonale sarebbe costretto a sussurrare e non ruggire.
Io penso che con un bel tenore baritonale e morbido ritroveremmo finalmente il senso di questo struggente sospiro notturno...
E invece no: siamo condannati a baritoni che gridano sugli altissimi legati di "ah, l'amore ond'ardo" come se dovessero andare in guerra (e tenori baritonali che - per non essere da meno - si violentano per sostenere "Ah si ben mio")! :)

osare per osare però, vedo meglio Hampson come carlo V che Hvorostovsky come Luna.


Perfettamente d'accordo! :)

Salutoni,
Mat[/quote]

Beh! Sicuramente interessante la tua proposta, infatti, io non grido certo allo scandalo per le incursioni baritonali di Domingo, casomai grido allo scandalo perché a queste prove Domingo ci è arrivato con una voce frusta e in modo quanto meno discutibile…e forse quanto proponi sarebbe anche più filologico di tanta filologia che gira per i teatri. Verdi alla “tempestA del mio cor” scrive “dolcissimo, allarg.” e, lui che la sapeva lunga, mette l’alternativa al Fa. Grande, grandissimo Basiola, certo non fa il “dolcissimo allargando” che scrive verdi, ma tanto di cappello. Forse solo Galeffi fa quello che scrive verdi, pur scegliendo l’alternativa al Fa. A fronte di quello che scrivi probabilmente il più “moderno” è De Luca nel 1907. Purtroppo grandi voci e soprattutto grandi tecniche non sempre ebbero il gusto di fare quello che l’autore scriveva. Difficile per un baritono arrivare a quel punto e non cedere all’orgasmo di sparare in Sol così ben scritto…
Per quanto scrivi di Hampson invece, concordo al 100%, Il suo canto è pieno di buone intenzioni, ma come dice il detto, di buone intenzioni, è lastricata la strada dell’inferno… :twisted:
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Re: Dmitri Hvorostovskij

Messaggioda Enrico » mer 19 gen 2011, 17:27

Anche io proponevo Cura perché Domingo mi sembrava troppo vecchio, ma avevo in mente il Cura giovane e forte che cantava Radames in mutande a Verona, non quello che ha cantato ieri i Pagliacci alla Scala con la barba bianca alla Domingo, e con problemi evidenti di controllo della linea vocale che non gli permetterebbero, credo, di affrontare la scrittura del baritono verdiano (a parte il fatto che Cura, giovane o meno giovane, degli spartiti ha sempre avuto un'idea tutta sua).
E allora torno alla mia locandina per il Trovatore, e al posto di Cura provo a mettere Kaufmann, che starebbe benissimo anche in un DVD.
Solo che in teatro non potremmo fare cantare Manrico a Florez: trovatemi qualche altro tenore che sia giovane d'aspetto e di voce e che possa fare bella figura accanto al baritono Kaufmann...
Anche la Ricciarelli sarebbe da sostituire in una recita a teatro (beh, forse anche in disco: ma io l'avrei proposta come Mamma Lucia per la Scala, a patto però di trovare anche un buon Turiddu e una Santuzza giovane, e mettendo Cura come compar Alfio, Domingo come Prologo dei Pagliacci, Kaufmann come Canio, e Florez come Arlecchino, e una bella Netrebko come Nedda - e volendo, proviamo, anche come Leonora del Trovatore con Kaufmann baritono: pensate che bel duetto nell'ultimo atto...)

Ecco, così le locandine diventano tre, per spettacoli dal vivo (e DVD) con regia di Guth:

IL TROVATORE
Leonora: Anna Netrebko
Il Conte: Jonas Kaufmann
Manrico: Juan Diego Florez (?)
Azucena: Angela Georghiu
Ferrando: Placido Domingo (sostituti: Leo Nucci, Ruggero Raimondi)
Ines: Raina Kabaivanska
Ruiz: Vittorio Grigolo
Un vecchio zingaro: Samuel Ramey
Coro della Radio Svedese
Mahler Chamber Orchestra
John Eliot Gardiner

PAGLIACCI
Prologo: Placido Domingo
Tonio: Dmitri Hvorostovsky
Silvio: Erwin Schrott
Canio: Jonas Kaufmann
Nedda: Anna Netrebko
Arlecchino: Juan Diego Florez

CAVALLERIA RUSTICANA
Santuzza: Anna Netrebko
Turiddu: Jonas Kaufmann
Alfio: Josè Cura (oppure Ildebrando D'Arcangelo)
Lola: Angela Georghiu
Mamma Lucia: Katia Ricciarelli

Royal Opera House
Claudio Abbado
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