Luciana Serra

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Luciana Serra

Messaggioda tatiana » sab 12 apr 2008, 11:44

Oggi ho visto un bel servizio su Luciana Serra nella trasmissione Loggione su canale 5. Ne parliamo un po' di questa cantante?
Non sapevo che una volta a Teheran c'era un Teatro d'Opera. E non sapevo che lei è stata fissa lì per sette anni. E poi ha parlato di un problema molto attuale per oggi - i pochi anni di studio dei cantanti e i debutti importanti dopo pochi anni di studio. Purtroppo ha ragione la Serra. Oggi è così. E se un cantante giovane vuole studiare un po' di più e già in partenza tagliato fuori dal supermercato delle agenzie. Scusate lo sfogo. E che lei ha parlato giusto.

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Re: Luciana Serra

Messaggioda MatMarazzi » dom 13 apr 2008, 10:39

tatiana ha scritto:Oggi ho visto un bel servizio su Luciana Serra nella trasmissione Loggione su canale 5. Ne parliamo un po' di questa cantante?
Non sapevo che una volta a Teheran c'era un Teatro d'Opera. E non sapevo che lei è stata fissa lì per sette anni. E poi ha parlato di un problema molto attuale per oggi - i pochi anni di studio dei cantanti e i debutti importanti dopo pochi anni di studio. Purtroppo ha ragione la Serra. Oggi è così. E se un cantante giovane vuole studiare un po' di più e già in partenza tagliato fuori dal supermercato delle agenzie. Scusate lo sfogo. E che lei ha parlato giusto.

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Ebbi occasione di vedere la Serra la prima volta nell' 83 (Lucia a Parma, con Kraus).
La giudicai poco interessante, tutta agilità, filatini e sopracuti, un netto ritorno indietro (almeno a mio gusto) rispetto alle recenti (allora!) vicende interpretative dei grandi ruoli tragici del primo romanticismo.
Ho riascoltato la Serra "giovane" in almeno un paio di Rigoletti e non ricordo altro.
La Serra "matura" mi ha lasciato ricordi deprimenti in Bolena e Lombardi, entrambi a Bologna.
Non è proprio di quelle artiste che mi hanno lasciato qualcosa...

Quanto alla tesi che i cantanti di oggi sono spinti a debuttare troppo "giovani", non so, ma personalmente mi ero fatto la convinzione opposta; mi sembra anzi che l'approdo al successo sia di questi tempi molto procrastinato rispetto al passato:
se si scorrono le carriere dei divi di qualche decennio fa, si nota che a trent'anni erano già tutti affermati.
Molti di loro divenivano famosi già intorno ai venti e persino prima. Anzi, quando parliamo degli artisti di una volta è proprio sui loro quarantacinque anni che, di solito, collochiamo l'inizio del declino.
Proprio la Serra debuttò in scena a vent'anni. E' vero che dovette fare una lunghissima gavetta e che arrivò alla fama almeno dieci anni dopo, nondimeno lei pure non ha atteso tanto a cominciare a lavorare.
Quando la Gencer approdò in Italia (1953), Di Costanzo la persuase a fingere di avere quattro anni in meno, perché altrimenti sarebbe stata giudicata troppo vecchia... e ne aveva solo 29.
Anche Domingo si tolse degli anni, poverino; e penso che questo sia dovuto al fatto che anche lui arrivò alla fama solo dopo i trenta.
Oggi è abbastanza normale che un artista divenga famoso sui quarant'anni e non c'è niente di male, intendiamoci!
Però non mi vengono in mente molti artisti del passato arrivati al successo così tardi (...la Nilsson, la Simionato), ma persino loro cantavano in scena già da quel po!

Un salutone,
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Re: Luciana Serra

Messaggioda tatiana » dom 13 apr 2008, 12:23

In genere si comincia a studiare canto intorno ai 16-17 anni. Se si debutta a 22 -23 si hanno già un bel 6-7 anni di studio. Ma poi si deve fare la gavetta dove quello che hai studiato si può consolidare bene. E facendo la gavetta il pubblico che gira si fa già un idea di te ed ecco che a 30 anni sei già affermato e pronto per i grandissimi teatri. La gavetta è il master"post diploma". Matteo, permettimi di dire che purtroppo nella situazione dei teatri d'oggi manca proprio la gavetta. Pensa quanti teatri "per gavetta" non funzionano più per mancanza di fondi... O fanno pochissime opere all'anno. E da qui uno oggi si afferma tardi perchè fa fatica a trovarsi lavoro. Ammesso che si affermi.
Ma questo va un po' OT

A me la Serra non dispiace. Almeno in quello che conosco io. Non ho sentito molte registrazioni di lei e non l'ho mai vista dal vivo.


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Re: Luciana Serra

Messaggioda Tucidide » dom 13 apr 2008, 13:54

Per quanto riguarda lo sviluppo delle carriere, mi trovo molto d'accordo con Mat. Un tempo cominciavano prima, e spesso finivano anche prima.
La differenza più importante, secondo me, non è il "quando", ma il "dove". Mi spiego: un tempo, un grande cantante poteva benissimo alternare provincia e grandi teatri senza problemi: la Callas venne a Ravenna a debuttare Forza del Destino, Gigli cantava nel Pavaglione a Lugo di Romagna quando era già una star, la Olivero cantò nella mia Faenza una Tosca con Giacomini nel 1975, la Cossotto cantò al Rossini di Lugo Favorita... e potrei continuare.
Adesso, invece, se diventi famoso, una star, intendo, dimentichi TOTALMENTE la provincia, e questo è brutto per due motivi. Il primo è che si privano le piccole città del piacere di ascoltare grandi interpreti. Il secondo è che i cantanti stessi non trovano più le oasi di pace che la provincia offriva: cantare in provincia allentava la tensione, consentiva esperimenti fatti "in sordina", ed offriva una sordina nel caso di insuccesso. Essere fischiati a Faenza non era un dramma: a Milano o New York era molto peggio! :D
Fra i cantanti attuali di una certa notorietà, la Devia (l'amore di Mat :D ) mi sembra una delle poche che ancora vanno in provincia.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Luciana Serra

Messaggioda teo.emme » dom 13 apr 2008, 15:44

Credo che il problema sottolineato da Tani, non sia tanto il quando si inizia, e neppure il dove, penso io, ma piuttosto il cosa. Mi spiego: oggi accade spesso che cantanti che fino a pochi mesi prima ricoprivano ruoli men che comprimari (da quasi coristi) si ritrovano in un batter di ciglio a debuttare in difficili ruoli Colbran (ad esempio..penso che non sia necessario elencare i nomi), che, per le oggettive difficoltà tecniche ed interpretative, richiederebbero un'esperienza da primadonna. E spesso questi debutti avvengono non nel salotto di casa propria, o in recite di accademia, bensì in importanti consessi internazionali. Ecco, credo che questo sia sbagliato, soprattutto per l'artista, buttato nella mischia anzitempo, facendogli saltare, di fatto, quella gavetta necessaria che svolgeva un'importante compito di selezionare repertorio e voci. Tutto questo è secondo me, controproducente per tutti, e abbassa notevolmente il livello medio degli spettacoli. E credo sia dovuto al concorso di diversi elementi: agenti senza troppi scrupoli che gettano allo sbaraglio per far cassa subito; una buona dose di umiltà da parte dei diretti interessati non nonsci dei propri limiti; e certe esigenze di un mercato ormai fuori controllo, che ricatta, di fatto, chi vuole prepararsi con maggior cura, inevitabilmente tagliato fuori e svantaggiato rispetto a colleghi/e che azzardano (con risultati spesso mediocri, ma che tanto vengono applauditi lo stesso) ruoli 100 volte più grandi di loro....
Ultima modifica di teo.emme il dom 13 apr 2008, 23:36, modificato 2 volte in totale.
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Re: Luciana Serra

Messaggioda Luca » dom 13 apr 2008, 17:04

Ebbi occasione di vedere la Serra la prima volta nell' 83 (Lucia a Parma, con Kraus).
La giudicai poco interessante, tutta agilità, filatini e sopracuti, un netto ritorno indietro (almeno a mio gusto) rispetto alle recenti (allora!) vicende interpretative dei grandi ruoli tragici del primo romanticismo.
Ho riascoltato la Serra "giovane" in almeno un paio di Rigoletti e non ricordo altro.
La Serra "matura" mi ha lasciato ricordi deprimenti in Bolena e Lombardi, entrambi a Bologna.
Non è proprio di quelle artiste che mi hanno lasciato qualcosa...
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Concordo in toto con Matteo: anche io ho ascoltato dal vivo la Serra in Sonnambula qualche tempo prima del 1983 quando cioè era 'in auge', ma la trovai poco interessante. All'epoca dissi anche io che il suo modo di cantare rappresentava un passo indietro rispetto al binomio Callas-Sutherland come Amina mi sembrava una 'pupetta' anche vocalmente), ma mi ricordo anche che fui tacitato per questo parere espresso. Nonostante ciò non l'ho mai cambiato e, pur avendo un disco della Serra, preferisco altre belcantiste dinanzi alle quali, anche nel periodo migliore,vedo la Serra perdente.

Saluti, Luca.
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Re: Luciana Serra

Messaggioda tatiana » lun 14 apr 2008, 12:29

teo.emme ha scritto:Credo che il problema sottolineato da Tani, non sia tanto il quando si inizia, e neppure il dove, penso io, ma piuttosto il cosa. Mi spiego: oggi accade spesso che cantanti che fino a pochi mesi prima ricoprivano ruoli men che comprimari (da quasi coristi) si ritrovano in un batter di ciglio a debuttare in difficili ruoli Colbran (ad esempio..penso che non sia necessario elencare i nomi), che, per le oggettive difficoltà tecniche ed interpretative, richiederebbero un'esperienza da primadonna. E spesso questi debutti avvengono non nel salotto di casa propria, o in recite di accademia, bensì in importanti consessi internazionali. Ecco, credo che questo sia sbagliato, soprattutto per l'artista, buttato nella mischia anzitempo, facendogli saltare, di fatto, quella gavetta necessaria che svolgeva un'importante compito di selezionare repertorio e voci. Tutto questo è secondo me, controproducente per tutti, e abbassa notevolmente il livello medio degli spettacoli. E credo sia dovuto al concorso di diversi elementi: agenti senza troppi scrupoli che gettano allo sbaraglio per far cassa subito; una buona dose di umiltà da parte dei diretti interessati non nonsci dei propri limiti; e certe esigenze di un mercato ormai fuori controllo, che ricatta, di fatto, chi vuole prepararsi con maggior cura, inevitabilmente tagliato fuori e svantaggiato rispetto a colleghi/e che azzardano (con risultati spesso mediocri, ma che tanto vengono applauditi lo stesso) ruoli 100 volte più grandi di loro....


E esattamente così. Succede proprio questo. E io lo vedo "da dentro".

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Re: Luciana Serra

Messaggioda MatMarazzi » mar 15 apr 2008, 15:07

tatiana ha scritto:Matteo, permettimi di dire che purtroppo nella situazione dei teatri d'oggi manca proprio la gavetta. Pensa quanti teatri "per gavetta" non funzionano più per mancanza di fondi... O fanno pochissime opere all'anno.


Cara Tatiana, se affermi che il problema è la mancanza di "gavetta" posso essere d'accordo.
Così come sono d'accordo sulla tesi che il problema di fondo, in Italia, è la crisi terrificante della "provincia" operistica (figuriamoci! Sono in crisi nera persino i grandi teatri...)

Ciò su cui non ero d'accordo era sulla tua accusa alla mentalità "giovanilista" diffusa fra agenzie e operatori teatrali.
Per me c'è molto meno giovanilismo (per fortuna) oggi che in passato.
Ad esempio la citata Isabella Colbran, i cui personaggio sono presi a esempio di chissà quali gavette, esperienze e formazioni di vita, divenne primadonna assoluta dei Reali Teatri di Napoli nel 1811: aveva ventisei anni.
E tuttavia era già una Star di prestigio internazionale fin dal trionfo nel Coriolano di Niccolini alla Scala di Milano, caduto nel 1808: la Colbran aveva ventitrè anni!!!!!!
E quando era caduto il debutto operistico della Colbran?
Nel 1806!!
:D :D :D
Se la matematica non è un'opinione, l'interminabile gavetta della Colbran (prima di diventare una star) era stata di BEN DUE ANNI!

Va be'... :)
Tornando allo sfascio della periferia operistica in Italia, sono d'accordo con te sulla diagnosi, meno sulla causa che adduci:
mancanza di soldi.
La metà dovrebbero dargliene!!! La metà della metà!

Per come la vedo io, non è stato lo scarso interessamento pubblico a rovinare i nostri teatri d'opera, ma proprio il troppo interessamento, la mentalità da Stato "colto" e "assistenziale" che, con la scusa di "proteggere l'opera", ha prodotto generazioni di dirigenti-parassiti, professionalmente incapaci, legati a doppia mandata agli interessucoli politici di zona.
Se vuoi una volta ti racconto la situazione della nostra miserabile Ferrara... e di tutti gli altri teatri dell'Emilia Romagna...

Come è potuto succedere?
Secondo me, proprio grazie alla vecchia menzogna per cui l'opera sarebbe un genere di spettacolo necessariamente (?) in perdita, che va protetto, tutelato...
Quindi i soldi non bastano mai; inoltre chi li eroga (il politico) non è in grado di verificare il valore del prodotto finale; e quel che è peggio i vergognosi deficit dei teatri d'opera vengono esibiti dai dirigenti quasi come un vanto (sai, la cultura non è un'azienda... e altre idiozie simili!). :)

Pochi soldi dici? Anche un euro è troppo, per come la vedo io.
La salvezza dell'Opera in Italia, secondo me, deve passare per la bancarotta più umilante dei nostri teatri d'opera, grandi e piccoli.
Una volta spazzato via tutto, si potrà ricominciare a parlare seriamente del problema.

Salutoni
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Re: Luciana Serra

Messaggioda stecca » mar 15 apr 2008, 16:58

Sentita anche io in Lucia ed anche io nel 1983 ma alla Scala con il Pavarotti beccato per il dacapo del bell'alma....(pensa te !!!).
Tipico e bravo sopranino di coloratura quella sera fu molto applaudita, ovvio che se mi tirate fuori Callas e Sutherland il discorso neppure si pone (ma neppure Scotto intendiamoci), ma Callas, Sutherland (e Scotto) non c'erano quasi più e quindi dopo la Serra, Lucia è rimasta preda dei sopranucci (Devia, Anderson, Gruberova e Dessay incluse), fine per mio conto di Lucia e amen si vive anche senza....
Tornando alla Serra, che pare ad inizio cariera facesse meraviglie in Flauto, Racconti Hoffman, Lakmè e Gallo d'oro, la trovai invece notevole in una opera buffa di Rossini al ROF degli anni d'oro (era la Scala di seta o il Bruschino ? Boh) e non male in un recital bongiovanni di arie di colorautura. Ovviamente Traviate, Bolene, Lombardi e quant'altro me le sono risparmiate perchè non amo le voci "leggere" in ruoli lirico-drammatici, non mi piaceva neppure la Gasdia che ad onta di una vocetta stitica aveva una fantasia di interprete degna delle grandissime quindi figurarsi chi tale fantasia neppure ce l'ha...
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Re: Luciana Serra

Messaggioda dottorcajus » mar 15 apr 2008, 18:09

Ascoltata tante volte anche prima della Lucia scaligera (a scusante del Lucianone porterei la constatazione, fatta personalmente nel suo camerino, del suo precario stato di salute. Appariva disfatto).
La voce della Serra passava piuttosto bene ma era piccola e monocorde, come molte voci che oggi circolano in teatro. Dove poteva sapeva però far sfoggio di una carica di simpatia coinvolgente che alla fine riusciva ad addolcire il dispiacere di ascoltare siffatta voce.
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Re: Luciana Serra

Messaggioda stecca » mar 15 apr 2008, 18:13

dottorcajus ha scritto:Ascoltata tante volte anche prima della Lucia scaligera (a scusante del Lucianone porterei la constatazione, fatta personalmente nel suo camerino, del suo precario stato di salute. Appariva disfatto).


Si vorrei che fosse chiaro però che cantò da padreterno eh.....oggi con un Edgardo così riempiremmo otto blog di opera per mesi interi.....giuto per rammentare quella Lucia
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Re: Luciana Serra

Messaggioda pbagnoli » mar 15 apr 2008, 20:44

La ricordo anch'io quella Lucia :(
Non mi piacque proprio nessuno (il baritono era tale Lajos Miller che poi non sentii più), ma se proprio proprio allora forse sì, Pavarotti.
Ma quella volta era proprio il classico monocolo nel regno dei ciechi
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Luciana Serra

Messaggioda dottorcajus » mar 15 apr 2008, 22:49

stecca ha scritto:
dottorcajus ha scritto:Ascoltata tante volte anche prima della Lucia scaligera (a scusante del Lucianone porterei la constatazione, fatta personalmente nel suo camerino, del suo precario stato di salute. Appariva disfatto).


Si vorrei che fosse chiaro però che cantò da padreterno eh.....oggi con un Edgardo così riempiremmo otto blog di opera per mesi interi.....giuto per rammentare quella Lucia


Da tempo Pavarotti non mi entusiasmava molto ed in quella Lucia, al di là delle sue solite qualità, non mise in mostra niente di speciale. Fu come sempre generico e abbastanza monotono. Il problema, almeno per me, non fu certamente la scivolata nel finale ma, detto con tutta sincerità, non rimpiango molto una Lucia con quei due intepreti.
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Re: Luciana Serra

Messaggioda AlessioRoma » mar 03 feb 2009, 16:55

Luciana Serra mi fa pensare all'unica, fino ad ora, lite avuta con un altro melomane per un soprano. Metti di fronte un fan della Serra (lui) e uno della Devia (io) e si finisce necessariamente a litigare! Tutto per fortuna è passato ma non ci siamo parlati per circa un mesetto. Ho capito poi, col tempo, che spesso è dannoso fare paragoni tra un soprano e l'alro, un tenore e l'altro e così via (ma anche tra un pittore e l'altro: l'immenso Pietro Cavallini, ad esempio, ha dovuto sempre pagare il confronto con Giotto, confronto che avrebbero retto in pochi...), e soprattutto che c'è spazio per i gusti di tutti.
Detto questo la ricordo in recital a Roma forse nel 1993 con un tunicone di paillettes, un programma di arie da concerto di mozart (forse), di cui una con flauto obbligato (forse, forse...), nessuna aria d'opera e la ripetizione nei bis di un paio d'arie testè cantate! Ricordo pure il suo inquietante Tornami a vagheggiar accompagnato dal piano: ho l'mp3, chi è interessato mi contatti. E' praticamente l'antitesi del canto barocco e della maga suadente.
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Re: Luciana Serra

Messaggioda Tucidide » mar 03 feb 2009, 17:11

AlessioRoma ha scritto:Ricordo pure il suo inquietante Tornami a vagheggiar accompagnato dal piano: ho l'mp3, chi è interessato mi contatti. E' praticamente l'antitesi del canto barocco e della maga suadente.

Non so come sia "Tornami a vagheggiar" cantata dalla Serra, ma mi duole dirti che... :( non trovo ebbrezza barocca o joie de vivre nemmeno nella tua amata Mariella, soprano che per altro mi piace in altre cose che ha fatto e fa tuttora.
http://www.youtube.com/watch?v=FftND3FGmMQ
E' bravissima vocalmente, ci mancherebbe. Ma la trovo un po'... smortina. :(
Opinione personale, beninteso. :D
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