Mirella Freni

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Messaggioda bergonzi » mer 09 mag 2007, 13:12

Freni: per me fra le più grandi di sempre.
Senz'altro il suo canto, sempre levigatissimo e di classe, non ne hanno fatto, per così dire, un'interprete nel senso canonico della parola.
Però, attenzione a non confondere il termine "interprete" con l'accezione di una cantante che si straccia le vesti e fa qualche effettacio vocale per fare vedere che "interpreta"!
Le più grandi "interpreti", nell'accezione vera del termine, a mio giudizio sono state la Callas, la Scotto e la Gencer.
Ma la Freni non ha mai deragliato dai suoi canoni interpretativi, sempre imptrontati al buon gusto e al reale peso della parola scenica e del canto: se si fa il microscopio di molte arie famose, la Freni è la più rispettosa, assieme alla Callas, delle indicazioni che sono negli spartiti dei compositori per i cantanti.

Ideale in Mimì, Marguerite del Faust, nell'Oneghin (ho avuto la fortuna di vederla in quest'opera), nel Simone, Susanna meravigliosa nelle Nozze video e audio, squisita Micaela in Carmen.
Splendida nell'Otello, nel Don Carlo e nella Butterfly: le si può preferire l'interpretazione di altre cantanti, senz'altro, ma la sua interpretazione dei 3 personaggi nelle suddette opere è di tipo intimistico. Affronta le 3 donne come figure giovanili tormentate, pure, ancora bambine. E' una sua cifra stilistica, condivisibile o meno.......ma tant'è che l'hanno condivisa con lei tali Karajan e Abbado, mica pizza e fichi...........

Sulle restanti opere citate (Tosca, Traviata, Aida, Don Pasquale, Manon, Fedora, Puritani RAI, Ernani, Tell, Adriana, Forza) è sempre vocalmente eccellente, ma forse effettivamente sono ruoli non adattisimi a lei......anche se nel Tell, non vedo altre grandi che hanno interpretato al meglio Matilde (di certo, non Caballè o Cerquetti, splendide solo vocalmente)

Se non lo conoscete, Vi segnalo un suo recital uscito fuori produzione, dove canta, sotto la direzione di un ispirato Sinopoli, varie arie, fra cui un fantastico "Dall'Arido stelo divulsa" del Ballo, degno di stare alla pari con la Nillson e con la Verrett (live con Abbado-Myto).
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Messaggioda pbagnoli » mer 09 mag 2007, 18:44

Mi ricordo di quel disco!
Non l'ho mai comperato, ma ne ho ascoltato spezzoni che avevo comunque giudicato molto interessanti.
La mia impressione - spero di non sollevare polemiche - è che abbia sempre osato troppo poco.
Vero è che, quando ha osato un po' di più, l'impressione che ha sollevato è che sbracasse un po' troppo. Prendiamo la sua Fedora, per esempio: nei passaggi più arroventati l'emissione tendeva a prendere la direzione di un declamato assai poco melodico non particolarmente diverso da quello di altre specialiste famose per la loro - chiamiamola così - teatralità.
Peraltro, il fatto che abbia continuato in età menopausale a proporci le sue Mimì mi ha sempre fatto sorridere.
I suoi personaggi verdiani mi hanno sempre lasciato perplesso. Anche Violetta, personaggio quanto mai contrastato: ben cantata, certo; non sono i mi bemolle più o meno traballanti a sconcertarmi; è la resa globale del personaggio che non presenta mai quel senso di ribellione alle convenzioni che è poi la cifra essenziale di questa grande icona.
Cosa avrebbe potuto fare in più?
Mah, non so. Matteo ai tempi proponeva la Nuova Priora dei Dialoghi delle Carmelitane. Io mi spingerei a suggerire anche il Wagner biondo di Tannhauser, Lohengrin o Maestri Cantori.
Altre idee?...
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Freni

Messaggioda Luca » mer 09 mag 2007, 22:20

Mah, non so. Matteo ai tempi proponeva la Nuova Priora dei Dialoghi delle Carmelitane. Io mi spingerei a suggerire anche il Wagner biondo di Tannhauser, Lohengrin o Maestri Cantori.
Altre idee?...
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Beh, qualcosa in merito la dico anche io (forse correndo il rischio di ripetermi). In un incontro qui a Roma chiesi alla Freni il motivo per il quale non si fosse mai accostata ad Elsa del Lohengrin. Candidamente mi rispose che nessuno glielo aveva proposto e che la sua voce le era richiesta per ruoli più corposi.
La risposta non mi convinse molto.

Un saluto.
Luca.
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Messaggioda VGobbi » gio 10 mag 2007, 0:53

pbagnoli ha scritto:Altre idee?...

Voglio una vocalista che sappia cantare Kostelnicka e perche' non la Freni?
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Messaggioda MatMarazzi » gio 10 mag 2007, 11:43

pbagnoli ha scritto:Mi ricordo di quel disco!
Cosa avrebbe potuto fare in più?
Mah, non so. Matteo ai tempi proponeva la Nuova Priora dei Dialoghi delle Carmelitane. Io mi spingerei a suggerire anche il Wagner biondo di Tannhauser, Lohengrin o Maestri Cantori.
Altre idee?...


Tu e Luca dite il Wagner biondo?
Ma non pensate che ne avrebbe fatto la solita bambolina eterea? Come fece con Desdemona?
Elsa ed Elisabeth si portano dietro responsabilità paurose, legate alla lotta fra Cristianesimo e Paganesimo.
Elisabeth è la voce della Cristianità, della rinuncia a sè e alla vita terrena. E' la rivolta contro il corpo, contro la materia, e - ben più potente di Venus - incarna la rivoluzione Cristiana. Elisabeth arriva dove persino il papa non arriva: è la Grazia!
Quanto a Elsa, il suo ruolo è ancora più terribile: è la reincarnazione di Eva, colei che per spirito di conoscenza calpesta la fede. E' la versione medievale della cacciata dall'Eden!
Bastano dei bei filatini e un timbro lindo e pulito?

In generale, per rifarmi al discorso di Bergonzi, sono perfettamente d'accordo che non basti stracciarsi le vesti per essere una grande interprete. Ma va aggiunto che non basta nemmeno non strapparsi le vesti per esserlo.
L'altro giorno ho visto uno spezzone video della Seefried che cantava (già a fine carriera) alcuni lieder di Mahler: bastavano i movimenti dei suoi occhi per aprire orizzonti di umanità toccanti.
Io ribadisco che ci sono mille e mille cantanti che ritengo più interessanti e persino importanti della pur brava Mirella, per quanto consideri meritatissima (per varie ragioni) la sua popolarità.

Voi tutti citate la sua Tatiana, e avete ragione: è brava!
Eppure a me basta una parola, un piccolo sospiro della Vichnievskaja (con tutti i suoi manierismi e le sue pose da "primo soprano del Bolshoi") per dimenticare vent'anni di Tatiane della Freni.

In che ruoli l'avrei vista?
Quei ruoli dove l'innata eleganza del canto e persino quel sospetto di stucchevolezza potessero sposarsi con la grana paesana e l'onestà gioviale (magari, come dice Pietro, con il nasino all'insù della mondina che sa farsi rispettare e non ha paura di dire quel che pensa).
Madame Lidoin senz'altro sarebbe stata perfetta.
Nella Fille du Regiment mi convince e pure in Zerlina.
Se fosse stata diretta da un regista vero, mi sarebbe piaciuta anche nella Madame Sans-Gene.
Avrei voluto sentirla come Giovanna Seymour dell'Anna Bolena, come Crisotemide dell'Elektra, come Siora Felice dei Quatro Rusteghi e probabilmente come Hanna Glawary della Vedova Allegra, proveniente da qualche strano, piccolo principato della bassa Emiliana.
Se l'EmiliaRomagna di Don Camillo potesse essere il contraltare nostrano del Far West, mi sarebbe piaciuto sentirla in Minnie: sicuramente avrebbe creduto a questo personaggio più che alla povera figlia di Caterina dei Medici.

Tutto questo, è sottinteso, nella mia umile opinione.
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de gustibus

Messaggioda beckmesser » gio 10 mag 2007, 15:55

È veramente strano come si possa reagire in modo completamente diverso ad una stessa interprete e ad una stessa interpretazione… “Bambolina eterea” la Desdemona delle Freni?… A me è sempre sembrato che con la Freni tale personaggio abbia acquistato un volto nuovo proprio in virtù di quella sensualità (a tratti quasi esplicita carnalità) che, grazie al timbro pieno, al fraseggio spontaneo, al registro acuto perfettamente dominato, lo rendono altra cosa rispetto alle varie De Los Angeles (lei sì, bambolina etera) e persino alla Tebaldi (certo non bambolina, ma con un tasso consistente di “etereità”) e alla Scotto (interprete fantastica, ma con suoni a tratti imbarazzanti…). Magari il rilievo può avere una parte di ragione con riferimento all’incisione con Karajan, ma personalmente ritengo che la Desdemona che la Freni canta nel live scaligero con Kleiber resti quella (nel complesso) di riferimento.

Comunque noto una cosa curiosa: da qualche giorno il forum si è come concentrato a discutere di due artiste (Freni-Silja) che forse rappresentano le migliori personificazioni di due modi completamente opposti di intendere il canto. Personalmente, preferisco non scegliere: almeno finché si resta a questo livello di fuoriclasse…
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Re: de gustibus

Messaggioda pbagnoli » gio 10 mag 2007, 21:34

beckmesser ha scritto: Magari il rilievo può avere una parte di ragione con riferimento all’incisione con Karajan, ma personalmente ritengo che la Desdemona che la Freni canta nel live scaligero con Kleiber resti quella (nel complesso) di riferimento.

Sixtus ( mi permetti di chiamarti così?... ), guarda che per me la Desdemona cantata nel disco di Kleiber è splendida. Quella del live con Kleiber (e io ebbi la fortuna di vederla e ascoltarla dal vivo anche dieci anni dopo, ed era ancora più brava) lo è anche di più.
La sensualità nel timbro di Mirella io non l'ho mai percepita, ma perché ci sento un lato di pratica lucidità, da cui è lontano quell'estatico abbandono che io associo sempre alla sensualità.
Mi manca nella Freni quell'orgoglio, quel senso di ribellione, quel "tener testa" che sento, per esempio, nel canto tanto più scassato della Desdemona di Gwyneth Jones.

beckmesser ha scritto:Comunque noto una cosa curiosa: da qualche giorno il forum si è come concentrato a discutere di due artiste (Freni-Silja) che forse rappresentano le migliori personificazioni di due modi completamente opposti di intendere il canto. Personalmente, preferisco non scegliere: almeno finché si resta a questo livello di fuoriclasse…

Be', questo è per me un motivo di orgoglio.
Di solito si finisce sempre per parlare di tenori; il fatto che ci si concentri su due donne di questa risma, vuol dire che i frequentatori di questo sito sono un po' diversi dagli altri...
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Messaggioda MatMarazzi » sab 12 mag 2007, 22:55

beckmesser ha scritto:A me è sempre sembrato che con la Freni tale personaggio abbia acquistato un volto nuovo proprio in virtù di quella sensualità (a tratti quasi esplicita carnalità) che, grazie al timbro pieno, al fraseggio spontaneo, al registro acuto perfettamente dominato, lo rendono altra cosa rispetto alle varie De Los Angeles (lei sì, bambolina etera) e persino alla Tebaldi (certo non bambolina, ma con un tasso consistente di “etereità”)


Caro Beckmesser,
anche io sono colpito da quanto diverse possano risultare le opinioni e soprattutto le nostre emozioni rispetto al medesimo oggetto artistico.
E' il mistero dell'arte, evidentemente.

Come per me è un mistero che si possa trovare un'oncia di sensualità in Mirella Freni. :?
Ma se definiamo sensuale lei, come definiremmo Grace Bumbry, Regine Crespin, Anna Netrebko?

I pregi della Freni sono sotto gli occhi di tutti e credo siano altri che non la sensualità: tu li elenchi e hai perfettamente ragione.
Il timbro è pieno, l'acuto dominato, il fraseggio spontaneo (ecco, solo su quest'ultimo punto avrei da ridire, ma non importa).

La questione è: per quale strana ragione questi tre pregi dovrebbero essere sinonimo di sensualità?
Se bastassero timbri pieni e acuti dominati per essere sensuali allora anche la Stignani e la Dimitrova dovrebbe essere il sogno segreto di tutti noi! :shock:

Il paragone con la De los Angeles o della Tebaldi mi sembra affascinante.
Ma occorre collocare storicamente le varie interpretazioni.
Una cosa è essere desdemona negli anni 50 (ossia in anni di smaccata sessuofobia); altra cosa è essere desdemona negli anni 70 (i sopravvalutatissimi anni 70 a cui, se non altro, va riconosciuto di essere stati quelli della rivoluzione sessuale).

E' inutile - scusa la franchezza - osservare che nemmeno la Tebaldi e la De los Angeles erano delle Desdemone sensuali.
Non avrebbero voluto esserlo, nè il pubblico lo avrebbe desiderato.

Proprio come per la Freni (che però veniva vent'anni dopo), l'idea da cui partivano per il ruolo era quella di una dama del patriziato veneto, dalla purezza addirittura stilnovista.
C'era una logica in tutto questo: non bamboline ossigenate e dal sorrisino stereotipato, ma monumenti alla sacralità della famiglia, umiliati e imbrattati dal più atroce vandalismo.
In questo senso Tebaldi e De los Angeles mi ricordano certe stupende interpretazioni dell'epoca di Deborah Kerr.

Che una tesi del genere (ammesso che la Freni avesse la stoffa espressiva per difenderla) potesse valere ancora negli anni '70 mi sembra assai difficile da credere.
Allora si sarebbe dovuto puntare sulla sfida del personaggio alle convenzioni della sua società e della sua famiglia, sul suo rinchiudersi in un'isola sperduta insieme a un'ex schiavo negro, al suo farsi "montare come una puledra dal nero caprone" (l'espressione non è mia, ma di Shakespeare).
Cosa che ovviamente la Freni non ha fatto: la sua sensualità si riduceva, infatti, al timbro pieno e agli acuti dominati.

Persino Vickers dichiarò in varie interviste che non riusciva a sentirsi Otello quando aveva la Freni al fianco: non riusciva ad affrontarla con lo slancio e la disperazione che metteva quando si scontrava con altre Desdemone.
Sinceramente io preferisco altre.

Questo, sia chiaro sempre e comunque, è solo la mia opinione.



Personalmente, preferisco non scegliere:


Ehehehe... Caro Sixtus.
E' facile non scegliere, quando due artiste ci piacciono allo stesso modo.
Anche io non scelgo tra la Seefried e la Borkh, o tra la Gencer e la Brouwenstiijn, o tra la Schwarzkopf e la Denoke.
Mi piacciono tutte! :)
Però tra la Silja e la Freni, sia pure nella considerazione che di artiste diverse si tratta, scelgo eccome!
Altroché...

:)
Un affettuoso saluto a tutti
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Freni

Messaggioda Luca » sab 12 mag 2007, 23:41

Carissimi tutti,

concordo con Matteo: parlare di sensualità per la Freni mi pare eccessivo. Basterebbe un particolare discografico: nelle tre Carmen incise da questa nostra cantante in studio come Micaela, Carmen era una volta la Price, una volta la Bumbry e quindi l'esistenzialista (e per alcuni artefatta) Norman: tre voci nere e per loro natura sensuali e, in certo senso, debordanti. Aggiungo poi un altro tassello: la Freni ha inciso 2 volte Tosca: se lo poteva risparmiare (come del resto poteva fare altrettanto, e per motivi diversi, la Sutherland nell'incidere Suor Angelica e Adriana Lecouvreur): tutto ben studiato a tavolino, ma di spontaneo - sul piano della sensualità - c'è proprio poco. Tra l'altro Tosca è un altro ruolo che tanto la Price quanto la Bumbry hanno cantato (non so la Norman).

Quello che si può dire della Freni è che rappresenta il trionfo della normalità con la voce bella, pulita, fresca agli inizi resistente e matura poi che la tradizione italiana ci ha offerto. Tale normalità che non fa mai ascoltare un suono sballato è la sigla della Freni e la si accoglie per quello che è: E' LA SOLITA BRAVA RAGAZZA.

Saluti, Luca.
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Re: Freni

Messaggioda MatMarazzi » sab 12 mag 2007, 23:49

Luca ha scritto:Quello che si può dire della Freni è che rappresenta il trionfo della normalità con la voce bella, pulita, fresca agli inizi resistente e matura poi che la tradizione italiana ci ha offerto. Tale normalità che non fa mai ascoltare un suono sballato è la sigla della Freni e la si accoglie per quello che è: E' LA SOLITA BRAVA RAGAZZA..


Luca! :)
Grazie mille!
La penso proprio così!
Non c'è nulla di male a incarnare la solita brava ragazza, simpatica e fragrante, della periferia. Si può essere geniali in questo.
Il problema vien fuori quando la "brava ragazza" viene proposta in veste di tragica o aristocratica, o sensuale o intellettuale, quando non lo è.

Perché anche gli artisti non si limitano a fare ciò che sono?

Salutoni
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Freni: ampliando il discorso....

Messaggioda Luca » dom 13 mag 2007, 0:06

Perché anche gli artisti non si limitano a fare ciò che sono?
=========================================
E' l'eterno discorso del repertorio da ritagliare sulla propria indole canora/interpretativa. Volendo fare un altro esempio: in questi giorni sto guardando un video di Lohengrin con la Marton come Elsa (e, per la cronaca, la Rysanek come Ortrud): insomma ce ne vuole per evitare di pensare che questa cantante in un personaggio sognante sembri sempre sul punto di attaccare "In questa reggia" !
La Freni: Mimì e Micaela riducibili alla "brava ragazza" di cui sopra vanno bene, ma Fedora, Tosca e Aida e qualche altro titolo si incorre in un doppio risultato:
a) la "brava ragazza" va in protesto come una cambiale ad onta della voce che un difetto non ce l'ha;
b) si riduce il personaggio alla "sagra della brava ragazza."

Potremmo coniare un titolo per questa gloriosa cantante: MISS BRAVA RAGAZZA, ma tutto qui. Restando in Italia, la Scotto - pur con i suoi manierismi e gli acuti gridati - ti fa saltare sulla sedia. Domando: ce la vedreste una Freni come Lady ?

Saluti. Luca.
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Re: Freni

Messaggioda pbagnoli » dom 13 mag 2007, 13:49

Luca ha scritto: Aggiungo poi un altro tassello: la Freni ha inciso 2 volte Tosca: se lo poteva risparmiare... Tale normalità che non fa mai ascoltare un suono sballato è la sigla della Freni e la si accoglie per quello che è: E' LA SOLITA BRAVA RAGAZZA.

Be', sulla Tosca della Freni una timida lancia la spezzo...
Proprio stando sul versante della "brava ragazza" è interessante vedere il suo personaggio che vive di un'ingenuità per nulla femme fatale che Tosca, in fondo, ha.
Se Tosca fosse stata un po' meno ingenua, probabilmente lei e Mario sarebbero invecchiati con caterve di figli e nipoti.
Una Tosca così è credibile che si faccia prendere al laccio dagli intrighi di Scarpia
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Freni

Messaggioda Luca » dom 13 mag 2007, 15:39

un'ingenuità per nulla femme fatale che Tosca, in fondo, ha.
============================================
Per Tosca, più che di ingenuità parlerei di frettolosità. Possibile che il suo 'bel' Mario non le abbia mai detto chi sia Scarpia (es. "Bigotto satiro che affina con le devote pratiche...", ecc....) e di tenersene alla lontana ? E invece lei gli va a raccontare tutto (la faccenda della villa, l'Attavanti) per poi doversi tutto rimangiare....
Poi nella sua situazione (prigioniera non solo dei "regali tripudi", ma anche degli eventi) che poteva fare ? Tra l'altro il cedere a Scarpia per poi ucciderlo era l'unica via d'uscita (anche se poi sappiamo il resto).

Tornando alla Tosca della Freni: senz'altro cantata bene e, se vogliamo con questa nota giovanile, ma - sul piano puramente interpretativo - una soluzione del genere non si era già sentita in disco con la Ricciarelli ?
Non sono certo un fan di quest'ultima, però.....

Salutoni, Luca.
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Re: Freni

Messaggioda pbagnoli » dom 13 mag 2007, 16:02

Luca ha scritto: Tornando alla Tosca della Freni: senz'altro cantata bene e, se vogliamo con questa nota giovanile, ma - sul piano puramente interpretativo - una soluzione del genere non si era già sentita in disco con la Ricciarelli ?

Dipende.
La prima Tosca in disco della Freni è quella realizzata in emergenza per la Decca nel 1978 (al posto della Verrett).
La Ricciarelli l'ha registrata con HvK nel 1981.
Se tu però consideri come incisione affidabile della Freni quella con Sinopoli, ovviamente viene dopo
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Freni... prima e dopo...

Messaggioda Luca » dom 13 mag 2007, 16:07

Mah caro Pietro, mi riferisco alla II edizione con Sinopoli direttore rutilante e a mio avviso il migliore che ha diretto in disco quest'opera. Però aggiungo anche un'altra cosa sulla quale però mi piacerebbe che si esprimesse anche il nostro Matteo (oltre a te, s'intende) ed è questa: sul piano interpretativo - a differenza di una Callas, di una Sutherland e di una Scotto - nei suoi remakes (Bohème, Tosca, Butterfly, tanto per restare in Puccini) non è che la Freni abbia modificato molto.
Non so cosa pensi su ciò. Mi sbaglio ?

Salutoni, Luca.
Ultima modifica di Luca il dom 13 mag 2007, 17:17, modificato 1 volta in totale.
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