Teresa Stratas

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Teresa Stratas e Kurt Weill

Messaggioda MatMarazzi » gio 04 ott 2007, 20:00

Uno dei compositori operistici (diciamo così) che prediligo è Kurt Weill, sia quello dei songspiel del periodo berlinese, sia quello ei musical della fase americana. Purtroppo però mi devo spesso scontrare col cattivo gusto e la scarsa fantasia di molti interpreti specializzati nella sua musica.

Nemmeno Lotte Lenya mi fa impazzire e di Ute Lemper ho orrore.
Qualche anno fa la Von Otter si è buttata nella mischia (un cd molto interessante diretto da Gardiner dal significativo titolo di "speak low") mostrandosi strepitosa nei songs americani e ma deludentissima in quelli tedeschi. Qualcosa di buono (ma non a livelli trascendentali) ha fatto anche la mia amica Silja.

Poi alcuni anni fa ho avuto la rivelazione di Teresa Stratas.
Era una cantante che avevo sempre amato, ma sentirla nel repertorio di Weill mi ha messo di fronte a uno di quegli incontri privilegiati che segnano la storia dell'interpretazione operistica (come Blake-David, Callas-Pasta, Gencer-Ronzi ;) di cui abbiamo parlato in altri thread).

A tutti consiglio ASSOLUTAMENTE l'acquisto del video dei favolosi Sette Peccati Capitali con Nagano e Sellars.
Esiste anche (purtroppo con pessimo audio) la videoregistrazione del Mahagonny (con Levine e la Varnay) del Metropolitan, della fine degli anni 70. E poi ci sono i dischi delle canzoni (io ne ho uno anche in vinile, quello ritratto sotto) che NATURALMENTE non venivano distribuiti in Italia: oggi si trovano su Internet con discreta facilità.

Immagine

Per dare un'idea di cosa la Stratas sapesse ricavare vocalmente e tecnicamente da Weill, ho scovato un "Surabaya Jhonny" filmato dalla tv americana e disponibile su YooTube.

Giudicate voi!
Personalmente dirò che quanto la Stratas riesce a tirare fuori dal song è tale da spazzare via tutte le cantanti che possiedo in questo brano (e sono tante, persino la Berberian).
Di quelle semplici tre strofe la Stratas fa un poema, un ritratto di umanità grottesca, compassionevole e tragica insieme: i ricami di rubati, screziati di pianissimi, la naturalezza dei mille colori, dove si alternano gli scoppi rabbiosi, i sussurri più struggenti, le strappate nel grave, corrose e rancide, da alcolizzata.

Musicalemente le tre strofe sono praticamente uguali: differenziarle è quindi difficilissimo.
Bene, la Stratas fa evolvere il suo personaggio come in un film, di strofa in strofa, dai capricci puerili della prima parte, al rancore acido della seconda fino all'ansia sessuale dell'ultima, della donna buttata via ma che ancora vuole il suo uomo, con tutte le forze (il tutto, lo dico per chi non conoscesse il brano, non è nella musica, nè le parole: è solo nella Stratas).

Ancora più incredibile è il ritornello, dove nemmeno le parole cambiano, ma dove lei riesce ogni volta a modificare colori, atmosfere e i significati.
Le frasi "perché mi ferisci così" e "e io ti amo così tanto" o ancora il celeberrimo "parlato": "e togliti la pipa di bocca, carogna" assumono ogni volta un significato diverso, addirittura opposto .

Insomma credo che questo video (che vi consiglio assolutamente di guardare) dia la dimensione di che cos'è la vera poesia del canto.

Sappiatemi dire.

http://www.youtube.com/watch?v=Wrh5GkOD4LE
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Messaggioda PQYD » gio 04 ott 2007, 22:16

Sarà che preferisco un po' più di nerbo in questo repertorio...

http://www.youtube.com/watch?v=8wIjOCqxKY4
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Messaggioda Teo » ven 05 ott 2007, 11:21

Premesso che questo brano m'annoia assai, debbo però dire caro PQYD che pur amando molto Mina (spesso mi sono chiesto che cosa ne sarebbe venuto fuori se avesse intrapreso la carriera operistica....), penso che non ci sia assolutamente paragone. Bada bene, non parlo di gusti in merito, ma parlo di accostamento interpretativo, la Stratas è proprio su un altro pianeta.
Ma lo sai Marazzo che non pensavo ti piacessero queste robe qui? :shock: :shock: :shock: ma come fai a digerirle? :lol: :lol: :lol:

Salutissimi.

Teo
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Messaggioda MatMarazzi » ven 05 ott 2007, 11:55

Teo ha scritto:penso che non ci sia assolutamente paragone. Bada bene, non parlo di gusti in merito, ma parlo di accostamento interpretativo, la Stratas è proprio su un altro pianeta.

Ebbene sì! :) anche per me Mina fallisce l'obbiettivo.
Tra le cantanti italiane (che hanno eseguito in modo canzonettistico la parte), Mina mi pare comunque meglio della tanto osannata Milva.
La migliore di tutte però resta per me la vecchia Milly! :)

Ma lo sai Marazzo che non pensavo ti piacessero queste robe qui? :shock: :shock: :shock: ma come fai a digerirle? :lol: :lol: :lol:


Invece ne vado matto! :)
Sono un crogiolo di perversioni! ;)

Salutoni,
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Messaggioda Rossiniano » ven 05 ott 2007, 18:56

PQYD ha scritto:Sarà che preferisco un po' più di nerbo in questo repertorio...
http://www.youtube.com/watch?v=8wIjOCqxKY4


Eh, la grandissima Mina... :D
Totalmente ed incontrovertibilmente d'accordo! :wink:


Anche io preferisco Mina :D...è sempre bello sentir cantare.
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Messaggioda MatMarazzi » ven 05 ott 2007, 19:01

Rossiniano ha scritto:Anche io preferisco Mina :D...è sempre bello sentir cantare.


Sicuramente Mina ha studiato il Garcia! :)
Anche lei difende il canto "unico" di cui tu e i tuoi compagnucci di loggione conoscete il segreto! :)

SE in Italia siam messi così una ragione c'è!
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Messaggioda Rossiniano » ven 05 ott 2007, 19:27

Non mi pronuncio sulla Stratas...per rispetto a te che la ammiri e a lei perchè non ho molta stima di lei. Per quanto fosse "cantante" ti propongo questo :



Aveva carisma la Stratas forse, ma le sue prove operistiche le trovo tutte alquanto dubbiose circa i grandi risultati. Senza offesa per chi adora questo tipo di esibizioni.
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Messaggioda PQYD » ven 05 ott 2007, 19:33

MatMarazzi ha scritto:
Rossiniano ha scritto:Anche io preferisco Mina :D...è sempre bello sentir cantare.


Sicuramente Mina ha studiato il Garcia! :)
Anche lei difende il canto "unico" di cui tu e i tuoi compagnucci di loggione conoscete il segreto! :)

SE in Italia siam messi così una ragione c'è!


Io da un lato sento una voce sana e robusta (anche troppo, a momenti), dall'altro una smiagolante chanteuse che profonde anche troppo generosamente i propri modesti vezzi. E' colpa di Celletti anche stavolta?
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Messaggioda MatMarazzi » ven 05 ott 2007, 19:42

Rossiniano ha scritto:Non mi pronuncio sulla Stratas...per rispetto a te che la ammiri


Ma scherzi? :)
Non dovresti poter dire quel che senti solo per rispetto a me?
Apprezzo il tatto, ma credimi, siamo qui per parlare d'opera: quindi niente scrupoli! :)

Per quanto fosse "cantante" ti propongo questo :

Già... la famosa Traviata con Zeffirelli.
Per quanto mi riguarda potevi citare anche la Lulu (che tutti ritengono fantasmagorica) con Boulez e Chéreau e che a me non piace esattamente come non mi piace la Traviata.
Per questi ruoli (e anche per altri) ho sempre trovato l'emissione tesa e lacerata della Stratas (perché lo era: non ci vuole Giudici a capirlo) non idonea.

Però vedi a me non turba per niente la constatazione che una tecnica non sia "onnipotente".
Onnipotente è solo uno, se si è credenti: altrimenti nessuno.

NOn si può capire il genio vocale della Stratas da Traviata o da Lulu.
E' vero, ne convengo.
A me basta che si capisca da altre cose: quelle che convenivano alla sua tecnica e alla sua voce.
Non potrei immaginare un canto più adatto (tecnicamente parlando!!) del suo nei "sette peccati capitali".
Sentili e poi dimmi (e per favore... lasciamo stare Mina) :)

Aveva carisma la Stratas forse.

Credimi... senza forse!
E non solo carisma, ma una profondità musicale e teatrale che è di poche.
E un'inquietudine rabbiosa, fragile, malata che non avrebbe potuto esprimersi se non con quei suoni e quella tecnica.
E c'è riuscita.

Poi libero chiunque di non amarla, ci mancherebbe! :)

Salutoni
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Messaggioda Pruun » ven 05 ott 2007, 19:54

Premetto:
sono un sutherlandiano deviato sillsesco :D 8) (quindi mi piace il canto fatto bene, no?, anche quello noioso)
Premetto:
detesto cordialmente Teresa Stratas quando affronta certo Puccini e certi altri ruoli con una voce che non ho mai capito come si sentisse al Met

Detto questo:
in Weill mi piace tantissimo... ha quel senso di "sporco" e di "rotto" (scusate, stasera sto poco ispirato, ho dovuto preparare quattro articoli e non mi vengono più le parole) che ci calza a pennello e... visto che ci sono, mi spingo pure oltre... lo dico o non lo dico? lo dico o non lo dico? Ma sì, vai lo dico
A me piace anche nella Traviata di Zeffirelli: canta maluccio, certi momenti sono terribili eppure.. eppure nel complesso il personaggio mi arriva, mi emoziona... e io stesso non ne capisco il perché, dato che le note brutte son tante, neh e il metodo è quello che è, ma in quel film, con quella interpretazione la sua Violetta, per me, ha un senso e ci può stare.

Oh, l'ho detto. Tié e mò linciatemi tutti visto che 'sta Traviata non piace proprio a nessuno, nemmeno ai sostenitori della Stratas
:lol: :D 8) :wink:
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Messaggioda MatMarazzi » ven 05 ott 2007, 20:07

Pruun ha scritto:detesto cordialmente Teresa Stratas quando affronta certo Puccini e certi altri ruoli con una voce che non ho mai capito come si sentisse al Met


Credimi, si sentiva benissimo.
Non l'ho sentita al Met ma in teatri ugualmente grandi e quando lei era praticamente a fine carriera.
E non era una voce grande: è tutto questione di emissione.

A me piace anche nella Traviata di Zeffirelli


Quello che scrivi non mi sorprende per nulla.
:)
La Stratas era una personalità gigantesca; quando si è a quei livelli, si dà un senso a qualsiasi cosa si faccia. Resta purtroppo il fatto che, nel caso di Traviata e di Lulu, il discorso strettamente musicale soffriva di un tipo di emissione che (ammettiamolo) non era nato per quelle cose.
E il disagio, la non proprietà tecnica si rifletteva anche sulla costruzione del personaggio.

Per me almeno, è necessario che alla grandezza "interiore" dell'artista (sulla quale non transigo: io le mezze tacche che cantano bene non le considero nemmeno) corrisponda anche l'idoneità del mezzo a tradurre in suoni quella grandezza.
E' per questo che non stravedo per la Stratas in Violetta.
....Ed è per la stessa ragione che non stravedo per la tua (nostra!) Sutherland nello stesso ruolo.
...Il discorso è complesso: lo affronteremo! :)

Piuttosto vorrei arrivare (prima o poi... non so se ce la farò) a persuaderti che i Puccini della Stratas avevano tanti punti di interesse! :)
Chissà!
Temo che farai prima tu a convincermi che la Devia è una brava Lucrezia Borgia! :)
Salutoni
Matteo

PS: comprati i sette peccati capitali della DG!!!!!
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Messaggioda Pruun » ven 05 ott 2007, 20:13

Sul volume mi fido.
Su Puccini ti dirò che ho sentito solo il tabarro e bohème.
Tabarro è del 1994, secondo me assolutamente off-limits per la sua vocalità... no no
Bohème... è vero, non manca di aspetti interessanti interpretativamente, ma lì la vocalità non mi va giù... in Traviata, nonostante gli sbagli di emissione, sento un'ansia di vita, un bruciore, una fretta di cogliere l'attimo che me la rendono credibile e emozionante, un aspetto che ho trovato solo nella sua interpretazione.

Sulla Devia: dai, oggi ho aperto già due thread nuovi. Ti prometto che prossimamente ne aprirò uno sulla Devia... ma non spero di convincerti :D :D

Salutoni
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Messaggioda teo.emme » ven 05 ott 2007, 21:13

MESSAGGIO DI MATMARAZZI
Ma accidenti a me, mi è successo ancora... io non devo fare il moderatore... Sono troppo casinista.
Teo.Emme... non so cosa dire. :(
Avevo deciso di rispondere al tuo messaggio e invece di premere il tasto "rispondi" ho premuto quello "edit".
Così invece di quotare il tuo messaggio, l'ho modificato.
Mi è già successo sia con Riccardo, sia con PQYD. E non c'è due senza tre...
Ho cercato di risistemarlo, ma ho pututo salvare - come vedi - solo le parti che avevo deciso di quotare!
Sono imbarazzato! :(
Non potresti cercare di integrare le parti mancanti??
O per lo meno di recupare i concetti?




Interessante questa discussione sulla musica di Weill.
Confesso che ogni tanto mi piace ascoltarla, ma ascoltarla in un certo modo: non la considero opera, nè operetta, nè musical

....

ecco perchè un approccio troppo "operistico" (finalizzato cioè a rinvenire in Weill caratteri a lui estranei, inesistenti rimandi a Strauss o Mahler o complessità strumentali e di costruzione musicale che proprio non ci sono..) non funziona

...

Per la verità non funziona neppure l'eccesso sguaiato delle tante cantatrici da Berliner Ensemble ([i]penso alla pessima Lotte Lenya e ai suoi sbraiti, Delle tante edizioni discografiche disponibili, mi piacciono quelle del ciclo Weill edite da Capriccio
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Messaggioda MatMarazzi » ven 05 ott 2007, 22:52

Confesso che ogni tanto mi piace ascoltarla, ma ascoltarla in un certo modo: non la considero opera, nè operetta, nè musical.


Scusa Teo.Emme, ma le opere che Weill ha scritto in america erano proprio Musical (ad esempio i celeberrimi "oun touch of Venus" o "happy and" e tanti altri).
Quindi non è questione di considerarle o non considerarle!

ecco perchè un approccio troppo "operistico" (finalizzato cioè a rinvenire in Weill caratteri a lui estranei, inesistenti rimandi a Strauss o Mahler o complessità strumentali e di costruzione musicale che proprio non ci sono..) non funziona
.

Ammesso che questo sia vero (e secondo me non lo è del tutto, perché le interrelazioni fra generi e linguaggi musicali sono spesso foriere di grandi conquiste), ma - ripeto - ammesso che questo sia vero, io non ricordo che nessuno abbia mai invocato approcci operistici per questo repertorio (e men che meno straussiani o mahleriani)....
Tu a cosa ti riferisci precisamente?

Per la verità non funziona neppure l'eccesso sguaiato delle tante cantatrici da Berliner Ensemble ([i]penso alla pessima Lotte Lenya e ai suoi sbraiti,


Teo.Emme, :)
tu hai la strana tendenza a voler insegnare al prossimo come si fa e come non si fa. ;)
Ora... come ho già detto, si può anche non amare Lotte Lenya (nemmeno io la amo) però non si può dire che lei non è adatta a cantare Weill o non sa farlo.
Lei era la moglie di Weill e Weill componeva esattamente per lei, la sua tecnica, il suo stile, la sua personalità.


Delle tante edizioni discografiche disponibili, mi piacciono quelle del ciclo Weill edite da Capriccio,


Che invece mi paiono corrispondere esattamente alle critiche che facevi sopra, per lo meno relativamente all'unica che ho fatto l'errore di comprare, il Mahagonny.
Lothar Konigs è un tipico direttore da novecento operistico, dal gusto espressionista e che pare dirigere Berg.
I cantanti sono tutti declamatori tedeschi (generalmente attivi in Wagner) tra cui la mia amata Silja (che qui non fa certo una bella figura) e addirittura Anny Schlemm nella parte di Leokadia.

Salutoni
Matteo

PS: ottima idea quella di aprire un thread su Hindemith
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Messaggioda teo.emme » sab 06 ott 2007, 1:12

Nessun problema a integrare, ma i concetti base sono rimasti, quindi lascio così com'è (..lo so, sono pigro!)

MatMarazzi ha scritto: Scusa Teo.Emme, ma le opere che Weill ha scritto in america erano proprio Musical (ad esempio i celeberrimi "oun touch of Venus" o "happy and" e tanti altri).
Quindi non è questione di considerarle o non considerarle!


Sì, vero...sono musical, ma non mi piacciono molto, li trovo molto banali...ma, ripeto, è mio gusto personale..

Ammesso che questo sia vero (e secondo me non lo è del tutto, perché le interrelazioni fra generi e linguaggi musicali sono spesso foriere di grandi conquiste), ma - ripeto - ammesso che questo sia vero, io non ricordo che nessuno abbia mai invocato approcci operistici per questo repertorio (e men che meno straussiani o mahleriani)....
Tu a cosa ti riferisci precisamente?


In verità non mi riferisco a nessun intervento. Mi riferisco solo ad un certo "metodo", cioè al rischio di "prendere troppo sul serio" queste composizioni, e volerle trasformare in ciò che non sono (come ad esempio, ha fatto Gardiner).

Teo.Emme, :)
tu hai la strana tendenza a voler insegnare al prossimo come si fa e come non si fa. ;)
Ora... come ho già detto, si può anche non amare Lotte Lenya (nemmeno io la amo) però non si può dire che lei non è adatta a cantare Weill o non sa farlo.
Lei era la moglie di Weill e Weill componeva esattamente per lei, la sua tecnica, il suo stile, la sua personalità.


Anche qui sono miei gusti personali, ben me ne guardo da insegnare o ad imporre...davvero, lungi da me l'idea di dire ciò che si fa o non si fa. Ma per il mio gusto l'approccio di Lotte Lenya è mortificante per quella musica, troppo sguaiata..vero che il testo ha importanza, ma c'è anche l'aspetto musicale che la Lenya sembra tralasciare del tutto.

Che invece mi paiono corrispondere esattamente alle critiche che facevi sopra, per lo meno relativamente all'unica che ho fatto l'errore di comprare, il Mahagonny.
Lothar Konigs è un tipico direttore da novecento operistico, dal gusto espressionista e che pare dirigere Berg.
I cantanti sono tutti declamatori tedeschi (generalmente attivi in Wagner) tra cui la mia amata Silja (che qui non fa certo una bella figura) e addirittura Anny Schlemm nella parte di Leokadia.


Non so che dire, a me quelle incisioni paiono equilibrate: non sviliscono in avanspettacolo, ma neppure si atteggiano in finezze che non appartengono certo a Weill...

:wink:
teo.emme
 

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