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Julia Lezhneva

MessaggioInviato: mer 06 apr 2011, 18:36
da pbagnoli
21 anni (è del 1989).
Protegée di Kiri Tekanawa ma, soprattutto, di Marc Minkowski.
Oggi mi sono preso il suo recital rossiniano edito dalla Naive, che mi sembra molto più che interessante.
Cosa dirvi non so: vocalista di sfrontato spessore, sembra poter fare quello che vuole con la sua voce. Tinta naturalmente ambrata con la possibilità di escursioni in ambito mezzosopranile.
Potrebbe non convincere i puristi a tutti i costi per l'uso coloristico della voce e per l'emissione sostanzialmente aperta. Inoltre l'uso eccessivo di abbellimenti potrebbe suonare un po' stucchevole.
Io sono un po' più tranchant: per quello che sento, mi sembra un fenomeno:



Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: mer 06 apr 2011, 21:29
da Luca
Davvero molto brava nella Zelmira: con bella dizione ed aiutata da un'ottima direzione orchestrale, briosa e non pesante.
Saluti, Luca.

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: mer 06 apr 2011, 23:08
da Tucidide
Ricordo che fu scelta come spalla di JDF un paio di stagioni fa per il concerto inaugurale del ROF. Non vi assistetti, con mio sommo rammarico, quindi non so dire come andò. Ricordo però che la sua designazione come diva rossiniana "in pectore" non mancò di scatenare rimostranze da parte dei più puristi, che in particolare smazzuolarono l'aria di Zelmira postata sopra, che è stata eseguita, ricordiamolo, ad un concorso, e si riferisce pertanto alla fase pre-professionale della carriera.
Pietro, tu che hai sentito tutto il CD in questione, mi confermi che l'emissione delle note gravi si sia fatta più accorta? Nella Zelmira ci sono delle aperture un po' sguaiate, mentre, per quel po' che si sente nel promo della Naive, la Lezhneva sembra aver messo un po' a posto le cose.
La coloratura era, anche allora, molto spigliata, affrontata col piglio della virtuosa autentica. Ricordo che i sostenitori della prim'ora puntavano moltissimo su questo aspetto, laddove i detrattori ne evidenziavano le tendenze "bartoliane", che in effetti sono abbastanza evidenti.
Secondo me la stoffa c'è ma, non so perché, non la spenderei in un repertorio come quello che affronta nel recital, bensì in qualcosa di diverso, per esempio nel barocco, sfruttando anche la buona dizione che nota Luca.

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: gio 07 apr 2011, 8:48
da pbagnoli
Tucidide ha scritto:
Pietro, tu che hai sentito tutto il CD in questione, mi confermi che l'emissione delle note gravi si sia fatta più accorta?

L'emissione delle note gravi è notevolissima: non c'è nemmeno un sospetto di artefazione né di risonanze uterine. Domina tutto un colore molto ambrato, che si presta benissimo a dare polpa e spessore anche alle note gravi
Tucidide ha scritto:
La coloratura era, anche allora, molto spigliata, affrontata col piglio della virtuosa autentica. Ricordo che i sostenitori della prim'ora puntavano moltissimo su questo aspetto, laddove i detrattori ne evidenziavano le tendenze "bartoliane", che in effetti sono abbastanza evidenti.

Non sono d'accordo.
E' vero che la coloratura - precisa, orgiastica, inappuntabile - ogni tanto suona un po' stucchevole, ma mi sembra diversissima da quella della Bartoli, che invece suona un po' di forza e, non so come dire, ansimante. Il buon Riccardo una volta usò il termine "caffettiera": absit iniuria verbis, ovviamente, ma da allora se penso alla Bartoli (che amo immensamente, sia chiaro) mi viene sempre voglia di un espresso...
La Lezhneva mi sembra diversissima.
Tucidide ha scritto:Secondo me la stoffa c'è ma, non so perché, non la spenderei in un repertorio come quello che affronta nel recital, bensì in qualcosa di diverso, per esempio nel barocco, sfruttando anche la buona dizione che nota Luca.

Io invece la spenderei eccome nei ruoli Colbran! Su quelli Cinti non so, anche se la sua lettura di Sombre foret mi sembra già di una maturità sconcertante

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: gio 07 apr 2011, 9:25
da Tucidide
pbagnoli ha scritto:E' vero che la coloratura - precisa, orgiastica, inappuntabile - ogni tanto suona un po' stucchevole, ma mi sembra diversissima da quella della Bartoli, che invece suona un po' di forza e, non so come dire, ansimante. Il buon Riccardo una volta usò il termine "caffettiera": absit iniuria verbis, ovviamente, ma da allora se penso alla Bartoli (che amo immensamente, sia chiaro) mi viene sempre voglia di un espresso...
La Lezhneva mi sembra diversissima.

Possibile, però ricordo che il confronto fra i due "Riedi al soglio" era abbastanza eloquente. Però, come ti dico, mi pare che la buona Julija abbia rivisto un po' tutta l'emissione, cercando un'uguaglianza timbrica che due o tre anni fa le faceva un po' difetto. E' probabile che anche la coloratura si sia un po' alleggerita, e inclini meno verso la caffettiera. :D
Sui ruoli Colbran non saprei... Certo, per restare alle distribuzioni recenti dell'illustre ROF, sarebbe più attendibile della Rebeka e della Peretyatko, e forse anche della Aldrich. Penso però che la DiDonato, la Antonacci, ma anche la Ganassi e la Giannattasio siano oggi più indicate per questi ruoli.

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: gio 07 apr 2011, 10:45
da pbagnoli
Può essere, Alberto, ma non dimenticarti che la ragazza ha 21 anni. Le disuguaglianze cui fai riferimento sono percebili in registrazioni di quando di anni ne aveva 17!!!
Prova ad ascoltarla in due brani diversissimi come Assisa a pie' d'un salice e Bel raggio lusinghier...
Per il resto, non ti preoccupare: appena qualcuno si accorgerà che è brava, sarà un attimo tirare fuori critiche, riferimenti alla Sutherland, ma questa cosa crede di fare, ecc :D

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: gio 07 apr 2011, 12:55
da Tucidide
pbagnoli ha scritto:Per il resto, non ti preoccupare: appena qualcuno si accorgerà che è brava, sarà un attimo tirare fuori critiche, riferimenti alla Sutherland, ma questa cosa crede di fare, ecc :D

Se è solo per questo, l'hanno già fatto. :wink:

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: ven 06 mag 2011, 18:20
da pbagnoli
In home la recensione di Operadisc del disco

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: ven 06 mag 2011, 20:18
da mattioli
Anonima? : CoolGun :

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: ven 06 mag 2011, 21:04
da pbagnoli
mattioli ha scritto:Anonima? : CoolGun :

Si intende che l'ho scritta io, ma mi piace che figuri a nome del sito.
Tutte le recensioni discografiche senza nome sono mie; quelle non mie (compresi Divino e GM), se ci fai caso, sono tutte con nome

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: ven 06 mag 2011, 22:37
da mattioli
Ah, vabbé : Sig :

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: sab 04 gen 2014, 20:01
da pbagnoli

Re: Julia Lezhneva

MessaggioInviato: dom 05 gen 2014, 10:05
da Luca
In quest'ardua aria, la Lezhneva è molto elegante, delicata e con un gioco virtuosistico notevolissimo specie per le variazioni interpolate. Però ci vedo due limiti: il registro grave mi pare scarsamente corposo e la dizione poco incisiva. Si tratta di un'aria di tempesta e la versione della Bartoli, criticabile quanto si vuole, resta - forse perché la prima a far conoscere questo genere di arie di Vivaldi - più centrata soprattutto sul piano interpretativo.
Grazie a Pietro della proposta.

Saluti domenicali.
Luca.