Montserrat Caballé

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Messaggioda Luca » mer 03 ott 2007, 23:35

Riprendo un punto - relativo alle interpretazioni straussiane - venuto fuori in questo tema Caballé da me sollecitato. Ho visto poco fa un video della sua Salome del 1979 con F. Uhl, N. Bailey e J. Veasey diretti da Rudel realizzato a Madrid. Nel complesso la Caballé fornisce una buona prova (esegue anche la danza), ma non so poi se dinanzi allo strumentale a tratti violento la Caballé riesce a tener testa. Si spiega allora il fatto che pur cantando Salome non si è accostata - da quanto so - ad Elektra.
Non so quanto di grande straussiana si possa fregiare: sono piuttosto scettico su questo punto.

Saluti, Luca.
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Messaggioda VGobbi » gio 04 ott 2007, 19:38

Non conosco la Salome' della Caballe', ma conosco assai il suo timbro, la sua voce. Magari non si potra' fregiare di straussiana, pero' affrontare il ruolo di Salome' con la voce che si ritrovava la Caballe' e con esiti eccellenti, mi sembra un merito non da poco o mi sbaglio?
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Messaggioda MatMarazzi » gio 04 ott 2007, 20:32

VGobbi ha scritto:Non conosco la Salome' della Caballe', ma conosco assai il suo timbro, la sua voce. Magari non si potra' fregiare di straussiana, pero' affrontare il ruolo di Salome' con la voce che si ritrovava la Caballe' e con esiti eccellenti, mi sembra un merito non da poco o mi sbaglio?


Stecca sarà furibondo... è caduto in un sito di contestatori della Caballé! :)
Però io devo riconoscere che la sua Salome lunare e ipnotica, mi conquista ben di più della sua Stuarda! :)
Ovviamente io mi riferisco al disco RCA di cui anche lui parlava: non conosco il video di Luca.

Salutoni
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Messaggioda Rossiniano » ven 05 ott 2007, 19:11

VGobbi ha scritto:Non conosco la Salome' della Caballe', ma conosco assai il suo timbro, la sua voce. Magari non si potra' fregiare di straussiana, pero' affrontare il ruolo di Salome' con la voce che si ritrovava la Caballe' e con esiti eccellenti, mi sembra un merito non da poco o mi sbaglio?


A quanto ho sentito dire da chi in teatro l'ha sentita la Caballè aveva voce sonorissima, che correva in tutto il teatro, non mi meraviglierebbe perciò il suo riuscire a oltrepassare l'orchestrale di Strauss. Di Salome della Caballè io ne conosco 3, il video di Madrid 1979, la registrazione della Scala del 1987 e il video di Barcellona 1988 (o 1989). Sicuramente la migliore delle 3 è Madrid, in quanto a Milano e a Barcellona, benchè sia sempre la Caballè, i suoni non sono più così "lunari" come un tempo.

Non mi stupiscono neppure i ruoli straussiani affrontati (Salome, Marschallin, Arabella, Ariadne), tutti ruoli in cui un'interpretazione "lirica" (lo metto tra virgolette perchè potrebbe dare adito a cattive interpretazioni) cantata con una signora Voce è più che apprezzabile.

Su Youtube ho trovato un bellissimo video (non straussiano) che vi posto :

http://www.youtube.com/watch?v=ARSOlK19gxM

Credo che una Giulietta Capuleti, una Beatrice, una Straniera completa, un'Anna Bolena dei primi anni 70 (magari quella di Barcellona 1974 che doveva essere composta da Caballè-Kraus-Cossotto...che poi divenne una Favorita dopo la rinuncia proprio della Caballè) sarebbero state veramente memorabili.
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Messaggioda MatMarazzi » ven 05 ott 2007, 19:55

Rossiniano ha scritto:A quanto ho sentito dire da chi in teatro l'ha sentita la Caballè aveva voce sonorissima, che correva in tutto il teatro, non mi meraviglierebbe perciò il suo riuscire a oltrepassare l'orchestrale di Strauss.


Avendo sentito spesso la Caballé a teatro, posso confermare che la voce - come tu dici - era molto penetrante e non aveva problemi a farsi sentire.
Comunque non credo che il problema fosse questo: infatti ho sentito voci decisamente più piccole superare con eguale facilità l'organico straussiano.

Non mi stupiscono neppure i ruoli straussiani affrontati (Salome, Marschallin, Arabella, Ariadne), tutti ruoli in cui un'interpretazione "lirica" (lo metto tra virgolette perchè potrebbe dare adito a cattive interpretazioni)

Sul "lirico" ti dò pienamente ragione.
Purtroppo temo che il tipo di dialettica richiesto ad Arabella e a Marschallin non rientrasse esattamente fra le corde della Caballè.

Concordo invece su Ariadne, che in fondo è metafora della primadonna operistica e quindi si presta alle seduzioni di un fraseggio screziatissimo.
Semmai c'è da rimpiangere che non abbia affrontato Elena Egizia e Danae, i due ruoli che (almeno a livello discografico) le avrebbero dato le maggiori soddisfazioni.

Quanto al video che ci hai postato, be' questo è proprio il genere di cosa che (scusa se lo dico aperteamente) della Caballé non mi piace: gli strascicamenti, il recitativo noioso e tutto risolto con i soliti due o tre effetti, l'uniformità, i pigolii, la frase musicale rilassatissima e abbandonata agli imperativi di filatini e legatini...
Da una delle più grandi belliniane di tutti i tempi (perché è vero: la Caballé lo era) queste cose mi danno un certo fastidio.
E' pur vero che, per essere del 1980, era in forma vocale straordinaria!
E in tutti i casi hai fatto benissimo a postarlo.

Salutoni,
Mat

PS: è vero una sua Beatrice non sarebbe stata male. :)
Ultima modifica di MatMarazzi il ven 05 ott 2007, 20:46, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Rossiniano » ven 05 ott 2007, 20:00

Il video dei Capuleti nonostante l'anno io lo trovo molto bello. Non so dove potrei sentire una Giulietta così oggi. Le magagne in quel concerto le sento moltissimo nella Donna del lago, ma trovo che fossero più i vezzi e il vizio della scarsa preparazione che la rovinavano.
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Messaggioda MatMarazzi » ven 05 ott 2007, 20:11

Rossiniano ha scritto:Non so dove potrei sentire una Giulietta così oggi. .


Questo è vero! :)
Tra l'altro una simile vocazione "belliniana" è una cosa rara.
Cosa ne pensi della sua tardiva Elvira? Ti persuade?

Matteo
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Messaggioda Rossiniano » ven 05 ott 2007, 20:24

MatMarazzi ha scritto:Cosa ne pensi della sua tardiva Elvira? Ti persuade?

Matteo


Ho risentito questa sera praticamente tutta la parte di Elvira. Credo si possano fare molte considerazioni su questa prova della Caballè. Sostanzialmente è, secondo me, un'occasione mancata o arrivata troppo tardi. Spesso gli acuti sono duri, forse accettabili nel Ballo in maschera (ma non ne sono sicuro), ma molto fastidiosi nel Belcanto, in più manca una precisa linea interpretativa, la Caballè non è mai Elvira, alterna momenti più soavi ad altri in cui emerge il temperamento di Norma (la sua Norma ovviamente), per esempio nel finale del duetto con il basso. I momenti belli sono brani come il finale I (a mio parere la cosa migliore), la prima parte della scena della pazzia, parte del duetto con Artuto, dove la Caballè si rifugia nei suoi pianissimi, nel legato che sa ancora usare da maestra, nelle mezzevoci, nel suo splendido timbro. Purtroppo nel 1979 il mezzo vocale cominciava a mostrare segni d'usura e ne risente soprattutto la parte medio-alta della voce, con acuti decisamente duri, e bisogna dire che l'esecuzione dei passaggi d'agilità non è più fluida come lo era stato fino a qualche anno prima.
Certo bisogna dire che una Elvira con questo timbro e questa Voce sarebbe un sogno, soprattutto al giorno d'oggi e va da sè che se, alle strette, dovessi scegliere tra un'Elvira moderna e la Caballè, sceglierei sempre e comunque la Caballè. Rimango dell'opinione che rispetto a quanto la Caballè è stata la sua Elvira è un'occasione mancata che nulla aggiunge e nulla toglie alla sua carriera e alla sua fama. Ma questa esecuzione dei Puritani, con tutti i difetti che può avere (uno capitale è la mancanza di abbellimenti), è un'esecuzione sopra la media di qualsiasi edizione recente dei Puritani (anche Muti è mille volte migliore di molti maestrini sentiti di recente in quest'opera...e si badi che non sono un mutiano).

Caro MatMarazzi, e tu che ne pensi?
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Messaggioda stecca » sab 06 ott 2007, 0:18

Luca ha scritto:Riprendo un punto - relativo alle interpretazioni straussiane - venuto fuori in questo tema Caballé da me sollecitato. Ho visto poco fa un video della sua Salome del 1979 con F. Uhl, N. Bailey e J. Veasey diretti da Rudel realizzato a Madrid. Nel complesso la Caballé fornisce una buona prova (esegue anche la danza), ma non so poi se dinanzi allo strumentale a tratti violento la Caballé riesce a tener testa. Si spiega allora il fatto che pur cantando Salome non si è accostata - da quanto so - ad Elektra.
Non so quanto di grande straussiana si possa fregiare: sono piuttosto scettico su questo punto.

Saluti, Luca.


Tu non sei credibile visto che in altro post dedicato peraltro ad una straordinartia cantante hai citato del tutto gratuitamente e impropriamente la caballè definendo testualmente il suo canto "panna montata"....

quanto ai ruoli straussiani per i quali era famosa in tutto il mondo ho soprariportato la sua progressione da cui era evidente che avesse giustamente evitato di fare Elektra e bene ha fatto (peraltro se devo sentire tre urlatrici forsennate come quelle in Scala di qualche annetto fa preferirei una caballè fuori forma ma transeat), e ricorda che per esempio oltre ad Arabella e la marescialla (stupende quelle della Montse) i 4 ultimi lieder vogliono una voce un pò diversa da quella di Elektra, Strauss è autore complesso non è solo per.....Turandot, notte...
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Messaggioda Luca » sab 06 ott 2007, 15:07

Tu non sei credibile visto che in altro post dedicato peraltro ad una straordinartia cantante hai citato del tutto gratuitamente e impropriamente la caballè definendo testualmente il suo canto "panna montata"....
===============================================
Attenzione: il contesto è diverso perché il confronto era tra Caballé e Scotto e a quest'ultima vanno le mie preferenze. Rileggiti, per favore il testo perché ha un nesso. La Scotto è analitica nel suo fraseggiare, ma non altrettanto, a mio avviso, lo è la Caballé: ecco il motivo della 'panna montata'. Bei suoni, ma a volte l'interpretazione dov'è ? Nella Scotto, pur con i suoi manierismi, l'interpretazione serve il canto e viceversa e non ci si annoia.

Saluti, Luca.
Ultima modifica di Luca il dom 07 ott 2007, 23:41, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda MatMarazzi » dom 07 ott 2007, 23:39

Rossiniano ha scritto:Caro MatMarazzi, e tu che ne pensi?


Penso che sono d'accordo con te.
La Caballé (spero che nessuno si offenda) non era di quelle cantanti che possono sopravvivere allo splendore dello strumento.
Sulla bellezza del suono ha sempre (troppo) costruito le sue esecuzioni; giusto contrappasso è che appena lo strumento si appanna, tutto perde di significato.

Come tu hai detto, Elvira (scritta per la Grisi) è impietosamente alta come tessitura. La Caballé se la sarebbe mangiata a colazione fino ai primissimi anni 70. Ma nel 79 no.
I suoni chiocci, le stridenze in alto, le agilità laboriose... tutto comunica un senso di fatica e di disagio che (una volta tanto) svela anche il pressapochismo ritmico e i recitativi monocordi.

PERO'... (è un però che sicuramente condividerai, visto che vi hai alluso un po' anche tu) c'è qualcosa di istintivamente largo, direi montuoso, scottiano, in quel colore scuro e denso, in quel modo "romantico" di assaporare le frasi.

E quel qualcosa è tanto, tanto sottolineato da Muti (e anche questa è una cosa che hai detto pure tu).
Insomma... grava su questi Puritani un'atmosfera di cieli nuvolosi e dirupi scozzesi, di colori cangianti alla "turner".

Mi ricordano l'intuizione, anzi la solitaria battaglia del vecchio Serafin del dopo guerra, quando incontrò la Callas, quel giovane soprano dalla voce dura, possente, stridente, adatta a Turandot e Gioconde.

Serafin prese sotto braccio la Callas e la condusse in tutti i suoi debutti belliniani (Norma e Puritani) e Wagneriani (Walkiria, Isolde, Kundry).
Bellini-Wagner; Wagner-Bellini.
I primi anni della Callas in Italia sembrano concentrarsi su questa bipolarità. Anche nei suoi primissimi 78 giri (proprio del 49) la Callas si presentò con Norma, Puritani e ...Isolde? Niente Verdi... niente Puccini...

E in questo rapporto Wagner-Bellini della giovane Callas, Serafin c'è sempre in mezzo!
Anche nel caso più estremo, più di rottura rispetto alla tradizione: i Puritani di Venezia del 49 (perché Norma in fondo, era roba da soprani drammatici).

Si dirà... ma la Callas cantò i Puritani per caso, per sostituire la Carosio, essendo già a Venezia per cantare la Walkiria (ancora Wagner).
:)
...Nulla è un caso!
Chi doveva dirigerla in Walkiria? Serafin.
E chi la diresse in Puritani? Serafin.

Ci credete voi che la Callas non avesse già pronta la parte?
E che non l'avesse studiata proprio con Serafin, come già Norma?

Secondo me non era un caso: era il disegno che Serafin pensava di realizzare, il suo antico sogno, reso possibile da questa giovane, strana cantante: rileggere Bellini alla luce di Wagner.

E infatti i Puritani discografici di Serafin hanno una dimensione romantica assolutamente insolita, un'intensità procellosa di colori, una vastità di orizzonti che solitamente non si ascolta.
E la sua Elvira (sentita con le orecchie di allora) stordiva per i colori aspri, rocciosi, le leghe impure e gli slanci grandiosi, sublimi, assoluti.

Oggi siamo abituati a sentire la Callas nei ruoli che la tradizione aveva affidato ai lirici-leggeri.
Anzi, semmai troviamo che in Elvira sia anche troppo "pesante".
Ma allora questa Elvira (prima di Lucia, MOLTO prima di Amina) guardava lontano, oltre il mare, oltre alla Scozia!
Guardava verso l'Irlanda! :)

Scusate la divagazione, ma ho come la sensazione che Muti (e la Caballè) siano stati gli unici a riprendere quel discorso e a tentare un Bellini visto con gli occhi del poi... preannunciatore del sogno wagneriano.
E non c'è nulla di più bello (per chi ha la fortuna di venire dopo) che scoprire in una musica suggestioni implicite ed embrionali che solo la storia avrebbe svelato.

Che ne dite?
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Caro Matteo....

Messaggioda Maurizio Dania » lun 08 ott 2007, 20:25

"Scusate la divagazione, ma ho come la sensazione che Muti (e la Caballè) siano stati gli unici a riprendere quel discorso e a tentare un Bellini visto con gli occhi del poi... preannunciatore del sogno wagneriano.
E non c'è nulla di più bello (per chi ha la fortuna di venire dopo) che scoprire in una musica suggestioni implicite ed embrionali che solo la storia avrebbe svelato".


E che dovrei dire? Perfetto. Sta in questo la bellezza e la grandezza dell'Elvira di Montserrat. Discografica solo, purtroppo. 10 anni prima...Ma si dovrebbe raccontare un'altra storia e fare a pezzettini il di lei fratellino.
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Re: Caro Matteo....

Messaggioda MatMarazzi » lun 08 ott 2007, 21:38

Maurizio Dania ha scritto:"E che dovrei dire? Perfetto. Sta in questo la bellezza e la grandezza dell'Elvira di Montserrat. Discografica solo, purtroppo. 10 anni prima...Ma si dovrebbe raccontare un'altra storia e fare a pezzettini il di lei fratellino.


Be' che fai Maurizio? :)
Tiri il sasso e nascondi la mano?
Su, raccontaci tutto!
Era previsto un debutto in Puritani all'epoca giusta?

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Scusa Matteo...ti rispondo solo ora....

Messaggioda Maurizio Dania » lun 29 ott 2007, 22:55

Alcune registrazioni erano previste per Montserrat Caballè, a cominciare dai Vespri Siciliani che uscirono con la voce della Arrojo, perchè Montserrat nel periodo stabilito per l'incisione, stava mettendo al mondo una figlia. Anzi, la figlia. Tu sai che all'epoca, salvo casi rarissimi, le sedute in sala d'incisione avvenivano con il cast al completo, presente. Poi si cominciò a registrare a pezzetti, Montserrat aveva molti difetti, magari anche caratteriali, ma come eseguiva le prove in voce, (come faceva la Callas), non amava ripetere più volte la stessa scena e ciò anche per la nota pigrizia. I Puritani erano previsti in teatro, dal vivo quindi, con la direzione di Levine. Il problema sorse nella scelta del ruolo di Arturo. Chi altri se non Kraus? Pavarotti autoescluso, dal vivo, non lasciava alternative. Poi Levine desiderava compiere un'operazione di alto contenuto intellettuale. Per stupire. (E passare alla storia).
Ciò che riuscì a Muti, grazie alla EMI, cioè di far cantare insieme Kraus e Montserrat, non riuscì al Met. Il titolo entrò ed uscì dal cartellone, almeno sulla carta, perchè Kraus non riteneva di poter "far pace" con la Caballè, con la quale aveva avuto qualche dissidio, ben prima di quello noto e pubblicizzato, della partecipazione, o meno, all'inaugurazione delle Olimpiadi di Barcellona. E non era neppure troppo convinto delle idee di Levine, anche se per lui ed il suo ruolo le cose sarebbero cambiate di poco, rispetto al normale.
Voci di corridoio parlano di una lite nata sul nome di Carreras. Alfredo, stupendo cantante, dal carattere al peperoncino, (ma anche politicamente schierato da un'altra parte), si lasciò scappare la frase :"Perchè non lo canta con Carreras? Chiamate lui". (Carlos aveva suggerito infatti il nome del tenore catalano, immediatamente scartato dal Met, per quel ruolo).
La risposta fu prontissima e purtroppo non della Caballè, ma del fratellino Carlos :" Kraus ha forse paura di Montserrat? Certo con lei è più difficile emergere che non con la Sutherland. Forse ricorda ancora la Manon".
Frase sciocca, da nervi scoperti. Infatti in quella Manon di Massenet se mai ci fu una gara, risultò straordinaria, ed è e rimane tuttora insuperabile. Una perla tra le perle perchè i due campioni del mondo cantano stupendamente.
Poi, oggi direi, caro Carlos, ma la Sutherland che cosa c'entra? I Puritani Caballè sarebbero stati comunque diversi. Senza sovracuti, tutti giocati sul mezzo-forte, sulla parola, sui piani e pianissimi, sui sognanti passaggi che preannunciano Elsa o Elisabeth.
Più semplicemente sarebbe stato un Bellini quasi wagneriano: un'Elvira vergine, una dea che diventa umana, con tutto il languore nel timbro e con tutta la dolcezza che quella Caballè sapeva regalare. Un'Elvira per Puritani che si stagliavano quali prodromici alle opere Lohengrin e Thannauser: un'operazione culturale che Kraus non condivideva, ma che lo affascinava. Bastava non suscitare reazioni negative e stizzite con sconsiderate affermazioni. E Montserrat non ebbe mai la forza o il coraggio, oppure semplicemente la volontà di contrastare il fratello, così legata al concetto di famiglia da negare ancora oggi, la crisi, in atto da decenni del suo matrimonio. (Comunque a lei non è che Kraus fosse molto simpatico).
Non è un caso che la nipote Montsita, ormai diventata la sua controfigura, sia la sua sola accompagnatrice almeno da oltre 20 anni, in giro per il mondo. Un modo per tenere l'idea della famiglia.
Muti con la registrazione EMi ci va vicino. Però 10 anni prima sarebbe stata un'altra proposta. E che proposta!
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Messaggioda stecca » mer 31 ott 2007, 0:41

Pensa che io che trovo tra il sensazionale ed il comunque interessante l'esito di circa 150 personaggi affrontati in oltre 50 anni dalla mia beniamina, e parlo di musiche che vanno dal Giulio Cesare di handel e certo Vivaldi al rock misto con Freddy Mercury, passando da Mozart (Nozze o Così) a Rossini (Donna del lago, Tell), da Donizetti (tutto superbo) al Verdi sia giovane (giovanna) che tardo (Don carlos), da Puccini al verismo, da Strauss al repertorio francese financo al classicismo di Spontini o Gluck ho sempre pensato che fossero due soli i ruoli del tutto inadatti ab origine alla Caballè: uno è Lucia e l'altro appunto Puritani, ed entrambi i CD mi hanno confermato la tesi.
Non è tanto una questione di estensione (che cmq sia Elvira che Lucia richiedono) ma proprio di colore di voce, di stile di canto, di fraseggio belcantista e in generale di "classe" vocale della caballé, tutte cose che mi paiono poco in sintonia con quelle due parti.
In altri termini non ne capisco il senso, giacchè dopo la insuperabile alternativa tragica della callas e astratta della Sutherland, la Caballè lì che ci azzecca ? Cosa porta di nuovo ? In Norma la sua "terza via" fu storica perchè ci stava una Norma lirica ed esteticamente bella (parlo di voce) vedi Orange 74, ma lì no !!!
Trovo più interessante, aldilà della riuscita, una Gioconda liricizzata tra le tante spinte e ne capisco lo spazio, di una Lucia o di una Elvira della caballé. La voce della caballé non trova alveo naturale in quelle note, potrà eseguire singoli brani in modo meraviglioso (penso all'attacco del duetto di Lucia "Soffriva nel pianto") ma nel complesso Callas e Sutherland han detto tutto quel che c'era da dire, e non si spreca una Caballé quando non c'è più nulla di nuovo da dire....

P.S: se penso a quello che non è stato inciso di ufficiale negli anni d'oro (Trovatore, Manon, Adriana, trllogia Tudor, Ernani, Semiramide etc.) l'idea che abbia inciso Puritani e Lucia grida vendetta.....
stecca
 
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