C'è musica e musica (Berio)

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C'è musica e musica (Berio)

Messaggioda Triboulet » ven 19 ott 2012, 12:10

Non so se è stato segnalato, ma su youtube è disponibile l'intero ciclo di 12 mirabolanti trasmissioni a cura di Luciano Berio (!!!!) mandate dalla Rai negli anni '70. Per me che quella tv non l'ho vissuta in diretta è stata una rivelazione sorprendente:
http://www.youtube.com/playlist?list=PL ... ature=plcp


STRUTTURA DEL CICLO TELEVISIVO


1. Ouverture
Che cos’è la musica? perché si fa la musica. Esistono diverse musiche o c’è una musica sola?
Attraverso queste tre domande–pretesto , rivolto a compositori e interpreti si delineano i caratteri di
fondo del libro. È un accostamento “globale”, sul piano psicologico ed emotivo al “fare musica”, al
“perché” della musica.

2. Due nell’orchestra
Tommy studia alla Julliard School of music di New York, Augusto studia viola al
conservatorio di Firenze. Attraverso le loro storie parallele, viene presentato il ritratto di una scuola
moderna e di un conservatorio all’antica. Ne risulta un suggestivo avvicinamento a quanti hanno
scelto la musica come mestiere e ai loro problemi di uomini apparentemente “tagliati” fuori dalla
società. Quali sono le prospettive della loro carriera? Qual è la situazione delle grandi orchestre?
Come saranno le orchestre di domani? Quale sarà il ruolo di una grande orchestra in una società che
abbia finalmente risolto il problema dell’organizzazione culturale?

3. Verso la scuola ideale
Passato, presente e futuro nelle scuole di musica del mondo dopo la contestazione. Dai
conservatori classici agli esperimenti di più avanzati d’insegnamento. L’esempio di alcuni grandi
maestri – Rosenthal, Messiaen – e le testimonianze dei grandi della musica contemporanea:
Pousseur, Cage, Maderna, Ligeti, Boulez, Bussotti, Nono. Il panorama delle grandi istituzioni
musicali comprende Il Conservatorio di Parigi, la Royal Academy of Music di Londra, l’Accademia
Filarmonica Romana, la Northwestern University di Evanston, la University of California, il
California Institute of Arts di Los Angeles.

4. Recondita armonia
È il primo di tre capitoli dedicati alla voce umana, al canto nelle sue più diverse
manifestazioni. Questa puntata si occupa del canto tradizionale, del canto d’opera, e delle scuole
che lo insegnano nei diversi paesi del mondo. Si conclude con una minuziosa e divertente
esemplificazione: come deve essere cantata – secondo il parere di insegnanti famosi e di esperti – la
celebre romanza Recondita armonia, dal I atto della Tosca di Puccini. Partecipano alla puntata
Herbert Handt, Cathy Berberian, Renata Scotto e Carlo Bergonzi.

5. Mille e una voce
Nella puntata precedente ci si è occupati di diversi allievi di conservatorio e artisti lirici che
cantavano nel medesimo stile. In questo capitolo un’unica artista, Cathy Berberian, illustra l’uso
della voce adattata ai più diversi stili di canto attraverso la musica di Monteverdi, Purcell, Rossini,
Bizet, Offenbach, Massenet, Debussy, Ravel, Gershwin, Falla, Weill, Schönberg, Berio, Bussotti e
una canzone dei Beatles. Si affrontano i diversi aspetti della vocalità approfondendo quelli
maggiormente rilevanti nell’arte moderna. Intervengono, con pareri che esprimono il diverso
atteggiamento dei compositori sull’impiego della voce nella musica Franco Donatoni, Pierre
Boulez, Sylvano Bussotti, Elliot Carter e Aaron Copland.

6. Non tanto per cantare
Una rassegna di tutti gli altri generi musicali in cui la voce è protagonista, dal folk al pop.
Musica spontanea e musica di consumo. Lo specialista Alan Lomax e gli etnomusicologi Klaus
Wachsmann e Diego Carpitella aiutano a scoprire, nei documenti di musica popolare più inconsueti
di Europa, Asia e Africa, le origini segrete della musica popolare del mondo. Sono presenti tra gli
altri Giovanna Marini, Maria Carta, Antonello Venditti.

7. Dentro l’Eroica
Dinanzi ad un pubblico di normali ascoltatori Berio analizza, con la collaborazione
dell’Orchestra della Rai di Roma, la terza Sinfonia, testo chiave dell’evoluzione di Beethoven.
L’esemplificazione risale fino alla prime versioni della sinfonia attestate dai manoscritti, per
illuminare il processo creativo da cui nasce una grande musica. Un vivace dibattito con il pubblico e
una ricognizione a Vienna sui luoghi di Beethoven contrappuntano il commento alla partitura.
Interventi, tra gli altri, di Pierre Boulez e di György Ligeti. Il primo movimento del celebre
capolavoro viene smontato e rimontato in modo di avvicinare il lettore alle strategie compositive e
al pensiero beethoveniano.

8. Fuga a più voci
Con questa puntata si comincia una discesa alle origini della musica moderna. Attraverso
l’esplorazione di una serie di opposti (consonanza–dissonanza, atonale–tonale, suono–rumore) il
lettore è condotto sul terreno compreso tra questi poli, dove, tra la fine dell’Ottocento e i primi del
nostro secolo, la musica moderna compie le sue conquiste. È la strada che da Mozart e da
Beethoven porterà a Debussy, a Stravinskij, a Schönberg. Questo contrastato cammino viene
ricostruito attraverso incontri con i massimi protagonisti della scena musicale: Milhaud, Messiaen,
Cage, Stockhausen, Petrassi, Ligeti, Boulez. Mentre si concludevano le riprese della puntata
televisiva, a New York, nell’aprile del 1971, moriva Stravinskij: la puntata si chiude con un
commosso omaggio al grande musicista sulle immagini del suo funerale a Venezia.

9. Nuovo mondo
Prosegue il panorama sulla musica contemporanea. Ad illustrare la situazione musicale in
America intervengono Leonard Bernestein, Aaron Copland, John Cage, Lukas Foss, Eliott Carter,
Milton Babbit. Per il vecchio continente Pierre Boulez riprende il discorso sui percorsi della musica
europea dopo Schönberg. Ampio spazio è dato alle “nuove frontiere” della musica: da quella
elaborata elettronicamente alla computer music.

10. Ballabile
Un’analisi del rapporto tra musica e danza. Dagli esempi classici (Giselle, Lago dei cigni)
fino ad alcune coreografie moderne realizzate su musiche di Stockhausen, e Bussotti fino alle
esperienze di Merce Cunningham o di Félix Blaska nei quali la musica scompare del tutto, per
lasciare posto alla musica astratta, ma non per questo meno avvertibile che viene disegnata nello
spazio dai corpi stessi dei danzatori. Intervengono Peter Maxwell Davies, Sylvano Bussotti e
Aurelio Millos.

11. Come teatro
La vicenda dei rapporti tra musica e teatro si confonde, alle origini, col rito stesso del fare
musica. Dall’Anfiparnaso fino al teatro musicale ottocentesco, ai fasti del teatro d’opera, la storia
della musica e quella del teatro hanno scambi fittissimi e decisivi. Nel testo sono esaminati esempi
di teatro musicale dei nostri giorni europei e americani. Spettacoli in cui confluiscono le più diverse
esperienze musicali e i più diversi media della comunicazione moderna. In un certo senso sono
“spettacoli totali” che portano al culmine l’antico processo di investitura teatrale del fatto musicale.

12. Rondò
Una sorta di dizionarietto semiserio realizzato con i maestri della musica contemporanea.
Domande e risposte serrate, schegge di pensieri, annotazioni, massime e brucianti battute che
concludono questo viaggio tra le poetiche musicali moderne.
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