mattioli ha scritto: non so quale sodalizio di necrofori silijani
Già, Mattioli...
Il misterioso sodalizio di necrofori siljani che ti procurò, l'anno scorso, il biglietto per la Sonnambula con la Dessay!
Dovrei ringraziarlo per le belle parole, ma ho l'impressione che le abbia sparse a piene mani solo per prendermi meglio per il
beep! Ma Egli è così: una belva feroce che azzanna la mano che lo carezzava.
La mia stima nei tuoi confronti era altissima anche quando eri un Cellettiano!
E credo viceversa, anche se ...allora suscitavo sgomento e costernazione col mio parlare di registi, declamatori e controtenori!
La definizione che hai dato di me in quegli anni la ricordo molto bene (anche perché mi lusingò)...
"Marazzi? Un pazzo che sa!"
Avresti anche potuto definirmi un "pazzo che non sa" (come farebbero i tetri rimasugli odierni fra i cellettiani), ma non l'hai fatto!
Io stesso allora ti avrei definito "un cellettiano che ragiona" (ossimoro che mai attribuirei ai tetri rimasugli di cui sopra).
Da molti anni, poi, anche tu mi hai raggiunto nella categoria dei "pazzi" (sempre nell'ottica dei rimasugli)
e c'è da andarne fieri: poiché trattasi di pazzi che sanno e che ragionano!
Sì, fui cellettiano.
Oddio, un po' meno caricaturale e fanatico di quanto il GM mi faccia
Ho testimoni!
Fior di testimoni...
Ricordi quel giovane aspirante tenore i cui idoli erano Del Monaco e Gedda (cantanti diversissimi fra loro se non per il fatto di essere entrambi bestie nere di Celletti)?
Credo che anche lui ricordi bene quando tu dicesti "con due modelli simili, tutti i ruoli da chierichetto-camionista sono per lui".
a Martina Franca, evo Celletti, andai solo due estati, quelle del 1989 (La favorita, e dopo aver assistito all'esibizione di Morino capii che qualcosa non quadrava, pur senza avere il coraggio di farlo presente) e del '91 (appunto Ernani: ma la cabaletta di Silvia, mi sembra di ricordare, c'era. Quell'urlo fu indirizzato a Muti alla Scala nell'82, ma lì non c'ero io).
Be'... come vedi ho buona memoria.
Ricordavo benissimo la tua presenza all'Ernani di Martina Franca (anche se si tratta di cosa avvenuta vent'anni fa).
E a farmi restare in mente quell'episodio ci fu proprio la testimonianza della persona che venne con te in quell'occasione.
E qui mi riallaccio alla domanda di Tucidide.
Sì nella registrazione ufficiale la cabaletta c'è.
Ma, fino al giorno prima, a Martina Franca non sapevano se l'avrebbero inserita o meno (io ricordavo che alla prima recita fu omessa, ma non ci giurerei).
Celletti (che andava blaterando di "filologia" per il suo Ernani di Martina Franca...) era intenzionato a ometterla, ma la cosa destò perplessità e persino sgomento (non esagero) fra i cellettiani stessi.
Vedi, Tuc... i Cellettiani erano - anche allora - gente semplice.
Erano stati persuasi che due o tre teoremini bastassero a capire tutto di canto, interpretazione, prassi esecutiva.
E così da un lato Celletti esaltava la porcate (e diciamolo!!! Le porcate!!) di Schippers nell'Assedio di Corinto alla Scala. E tutti i Cellettiani, in fila indiana, a replicare che va benissimo alterare, spostare, interpolare, ecc... perchè lo faceva Rossini... e perchè era prassi dell'epoca... e perché la Horne... e perchè la Silss....
Poi sempre lo stesso Celletti ti salta fuori dicendo che... si deve tagliare la cabaletta apocrifa di Silva???
La povera mente dei cellettiani andò in confusione! Come i robot dei cartoni animati, hai presente?
Quelli a cui si chiede di risolvere un problema logicamente irresolubile e finiscono per scoppiare?
Ecco... questo successe all'Ernani di Martina Franca! Polemiche spettacolari, levate di scudi, accuse di "mutismo"... peggio che per il "cigno" del Lohengrin della Scala....
Alla fine (ma naturalmente non ci giuro perchè è passato molto tempo e anche perchè a me delle stronzate di Martina Franca mi è sempre interessato poco) credo che abbiano fatto senza la cabaletta per una recita e poi l'abbiano rimessa a posto successivamente.
Ma, ripeto, non ci giuro.
Mattioli evidentemente non ricorda... Ma Calaf secondo me può sciogliere anche questo arcano!
Tornando al Mattioli
quel Giulio Cesare lo vidi per la prima volta il 2 aprile 1994
Ok, la data del 94mi torna di più.
Infatti io avevo parlato della metà degli anni '90 come il momento in cui abbiamo cominciato a trovarci d'accordo!
Se ti ricordi, ci trovammo a collaborare per qualche settimana a Ferrara Musica. Era il 1998 e all'epoca già le tue opinioni erano cambiatissime: parlavamo di Carsen (e in quegli anni c'eravamo solo noi a parlarne sulla penisola)
Fu in quell'occasione che andammo a vedere il Falstaff di Decker a Firenze... E fu in quell'occasione che tu mi dicesti: "tieni d'occhio quel tenorino... il Fenton che stasera sostituisce Saccà... è uno che farà strada.
Era Florez!
rivendico il diritto a cambiare opinione: non lo fanno soltanto i cretini
Sul cambiare opinione ci sono due scuole di pensiero.
Una è quella che ne afferma la liceità (appunto: i cretini non la cambiano).
Io sposo più l'altra visione.
Che la persona coerente non è tetragona.
Io credo che si possa mantenere fede alle proprie opinioni, pur ampliandole sempre, correggendole, integrandole alle evoluzioni della nostra vita.
Proprio come hai fatto tu e gli altri illuminati Cellettiani di quegli anni.
Sai chi cambia opinione?
Ho una socia (cellettiani a sua volta) che vent'anni fa ascoltava solo Donizetti e Rossini, e diceva che Wagner le faceva schifo.
Poi ha scoperto Wagner e ora dice che Donizetti e Rossini sono una banda.
Bene... aveva torto prima e ha torto adesso.
Questo è cambiare opinione... Ed è tanto cretino quanto non volersi muovere da Rossini per tutta la vita.
Al contrario, allargare i propri orizzonti (scoprire Wagner, pur continuando ad amare Rossini) è segno di intelligenza.
Maugham ha scritto:Solo i cretini non cambiano mai idea.
Anche se, devo aggiungere, su molti aspetti del canto e dell'Opera la penso come allora a prescindere dal fatto di essere o no ancora cellettiano.
Uhm... forse sono solo un cretino?
Un applauso a Maugham!
E' esattamente quel che intendevo io!
Per come la vedo io, solo i cretini cambiano idea!
Quelli che fino al 1944 dicevano una cosa e dopo l'opposto. Vogliamo parlare del 1989?
No, le persone intelligenti non cambiano idea, ma la sviluppano continuamente: partono da essa per arricchirla, relativizzarla, ripensarla in funzione di tutto ciò che OGNI GIORNO si scopre.
Nel raccontare la storia (non autorizzata? è vero.. sorry!) del mio vecchio amico Mattioli volevo proprio dire questo!
Non è vero che uno sostiene certe cose ...perchè non ha letto Celletti!
E' vero il contrario... che dice quelle cose proprio perché è riuscito ad andare più in là!
Salutoni,
Mat
PS: la foto l'ho trovata. Solo che non so dove pubblicarla per poterla inserire sul forum...
Bagnolo, consigliami tu!