Aida (Verdi)

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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda Luca » dom 14 apr 2013, 12:29

Particolare fatterello che mi è capitato negli anni '70 quando uscì l'edizione di Aida Muti-Caballé: capitai in un grande negozio della capitale (oggi scomparso) perché dovevo acquistare proprio l'Aida e la commessa mi presentò varie edizioni compresa quella di Muti, magnificandomela grandemente. Come me era la mamma che mi disse: "Beh, che aspetti?". Comprai, invece, quella Tebaldi-Karajan con Bergonzi, la Simionato e Mc Neil che mi è sempre piaciuta nonostante i limiti della Tebaldi. Oggi di Aide ne ho una gran numero, ma non questa di Muti. Avrete capito che ce ne sono altre che mi... garbano di più...

Saluti domenicali.
Luca.
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » dom 14 apr 2013, 12:34

Tra ieri e oggi mi sono riascoltato un’ampia selezione dell’Aida incriminata. A volte fa bene "ritornare sul luogo del delitto" (come dice Maugham). Devo riconoscere che si tratta di un’incisione discutibilissima per il programmatico, aprioristico rifiuto di ogni prospettiva teatrale, la gelida asetticità, il cast in cui ognuno fa quello che vuole e come lo vuole… L’Aida di Harnoncourt, più saggio musicologico che resa teatrale, presenta però degli aspetti di indubbio interesse.
Il suono, innanzitutto. E’ chiaro che questa edizione si pone volontariamente agli antipodi di ogni lettura “kolossal” di Aida. Non si potrebbe davvero immaginare lettura più intellettuale, più lontana dall’Aida da esportazione formato Gardaland per arene piene di tedeschi avvinazzati in infradito e loggionisti in calore (che, in anni recenti, è stata immortalata nel DVD scaligero con la direzione di Chailly). Basta il primo minuto del preludio per rendersene conto. Abituati a considerare quest’opera come un tripudio di colori, questa è invece un’Aida in bianco-e-nero. Mica male, come prospettiva, no? Anche in questo caso Harnoncourt è “spiazzante”. Certo che poi la validità di tale interpretazione va valutato sulla base dei risultati.
Harnoncourt stende sulla partitura un colore uniforme, cinereo, grigiastro, rifiutando in partenza una lettura “esteriore”, esotica, melodrammatica.
La lettura è di un’estrema analisi: mai sentite con tale nitidità le linee (verrebbe da dire “architetturali”) di molti brani, quasi fosse un’opera settecentesca. Sembra di avere costantemente davanti agli occhi la partitura, tanto il lavoro di analisi è spinto all’estremo. Naturalmente il rischio (che, di fatto, in questa incisione è una realtà) è la perdita di una visione sintetica, unitaria, complessiva.
L’impostazione dell’opera è quasi oratoriale (archi quasi privi di vibrato, tempi lentissimi, qualora addirittura non letargici, cori di grande uniformità): interessante, come ottica, in un’opera che vede il potere sacro annientare aspirazioni e sogni dei figli del potere civile (Radames ed Amneris). Di fatto, Aida è l'opera forse più "politica" di tutta la produzione verdiana, altro che Egitto da cartolina! Questo Harnoncourt sembra averlo capito benissimo nella sua incisione. Interessante, discutibile, criticabilissima, del tutto priva di carica teatrale, certo! (Penso che, soprattutto per questo, l’ascolto con la citata edizione diretta da Muti funga da spietata cartina tornasole). Di fatto, la scena del giudizio di Radames ha le stesse sonorità di un oratorio: il coro dei sacerdoti è una massa spersonalizzata, di indistinto grigiore, che sembra seguire una linea di canto gregoriano, la Borodina stessa è di un’inerzia sconcertante. Certo che è discutibile, certo che è (con tutta probabilità) è inappropriato. Ma ben venga un’edizione che fa discutere, no?
DM

P.S.: Io possiedo una versione pubblicata nel 2007 senza grandi note nel booklet (che immagino invece fossero presenti nella prima versione del 2001) Quindi non so bene che cosa Harnoncourt scrivesse...

P.P.S.: in definitiva, lapidariamente, definirei questa Aida come un mattone di gelida asetticità, ottimo per la costruzione di Igloo, non certo di piramidi :mrgreen: ...
E comunqe, mattone o no, piramide o igloo, è un'edizione interessante che... come mi sembra evidente... è destinata a far parlare di sé e a dividere gli animi! Il che, nel piattume discografico verdiano degli ultimi anni, è già una bella notizia, no? : Thumbup : By the way, quale altra incisione discografica del centenario vi sembra più interessante di questa? Il Falstaff di Abbado? :roll: E già che ci siamo, com'è che finora l'anno del bicentenario non ha prodotto nessuna nuova incisione verdiana di un'opera completa? Colpa della crisi? Crisi economica? O crisi vocale, musicale, interpretativa?

P.P.P.S.: il "filologo" Enrico potrebbe finirla di moderare asetticamente (alla "Harnoncourt") e importunare il nostro padre fondatore, e dirci che ne pensa?? : Andry :

: Sailor :
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » dom 14 apr 2013, 12:52

By the way, Harnoncourt è il massimo esponente del "famolo strano"! :twisted:
A volte funziona, a volte meno, ma almeno scuote dal torpore e dal ronron della routine discografica!!!!

Buona domenica!
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda Enrico » dom 14 apr 2013, 13:23

DottorMalatesta ha scritto: P.P.P.S.: il "filologo" Enrico potrebbe finirla di moderare asetticamente (alla "Harnoncourt") e importunare il nostro padre fondatore, e dirci che ne pensa??

No, oggi no. Ho risentito ieri sera il primo atto fino a "Ritorna vincitor", e mi è sembrato interessante e bello, ma qualunque cosa sarebbe sembrata bella dopo il Don Carlo registrato a Torino e trasmesso da Raitre, che avevo lasciato come sottofondo mentre "restauravo" vecchie fotografie.
Invece ti propongo un altro ascolto del tenore che fa ridere tua figlia:
Enrico B.
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda Valentina » mer 30 lug 2014, 12:21

Aida... conferma l'idea che mi sono fatta di Verdi: UN GENIO!
nel cofanetto regalato dal moroso "pesco" l'Aida con la Simionato, la Tebaldi e Bergonzi... la faccio partire e in un attimo sono ammaliata.
Adoro letteralmente l'interpretazione della Simionato... un'Amneris stupenda... non è solo la "rivale" dell'opera... è un personaggio che nell'amore compie la sua crescita, la sua trasformazione... ed è resa, per me, benissimo dalla Simionato.
poi siccome sono una curiosona, ho cercato su spotify altre interpreti della principessa viziata che viene cambiata dall'Amore... e adesso sto "saltando" da un'interpretazione all'altra rapita da stili diversi, modi di far "vivere" il personaggio....
più mi addentro e più amo questo mondo!
Dilegua, o notte!… Tramontate, stelle!… All’alba vincerò!…
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda vivelaboheme1 » mer 30 lug 2014, 14:14

Giudici assegna all'Aida-Harnoncourt il massimo dei voti, e io sono d'accordo con lui. Discutibile? Ben venga! E' la sola edizione discografica (su progetto-live) sortita in questi anni ad aver aperto nuovi squarci di luce su un'opera resa trita e banalizzata da decenni di letture tutte sostanzialmente simili. Il lavoro del grande Nikolaus con La Scola-Radames e soprattutto Gallardo-Aida, da solo, meriterebbe un saggio.
Sulla "non teatralità" non sono totalmente d'accordo. Parlerei di una teatralità certo differente da quella cui anni di "spettacolarizzazione" di questa (peraltro stupenda, ma spesso travisata) opera ci hanno abituato.
A proposito, proprio in questi giorni, parlando del suo prossimo approccio ad Aida con i complessi di Santa Cecilia, Antonio Pappano ha fatto un'interessantissima dichiarazione. La proporrà una volta-live per il pubblico all'Auditorium romano, ma l'incisione avverrà rigorosamente in studio e - ha detto Pappano - "nel totale silenzio: perché Aida è l'opera più "chiusa" di Verdi, e non sopporta rumori esterni!". Era ora che qualcuno se ne accorgesse (ma Harnoncourt ci era per l'appunto arrivato): certo, siamo (fortunatamente) lontani le mille miglia dai cavalli vivi di Zeffirelli che facevano cloppete cloppete sul pavimento del palcoscenico della Scala coprendo l'orchestra con il rumore degli zoccoli!


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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda VGobbi » mer 30 lug 2014, 17:53

Cavolo ma su Spotify non ho trovato l'Aida di Harnocourt. :cry:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DocFlipperino » gio 31 lug 2014, 16:31

VGobbi ha scritto:Cavolo ma su Spotify non ho trovato l'Aida di Harnocourt. :cry:

ogni tanto anche spotify ha buon gusto...... :twisted:
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è in arresto. sì! all'ottavo piano....
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » mer 06 ago 2014, 8:03

Io invece trovo che l´Aida di Harnoncourt sia, per quanto discutibile (e meno male che si incide ancora un´Aida che fa discutere!!!), comunque interessantissima: un´Aida lugubre, in cui l´ombra ha sostituito del tutto la luce accecante del deserto.
Però, e qui forse sono più vicino ai gusti dell´amico Flip, per me l´incisione da isola deserta è Karajan II (anche se quella con la direzione di Toscanini fa storia a sé...).

Ciao!
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda VGobbi » mer 06 ago 2014, 9:54

Ora mi è venuta in mente quell'Aida che porterei sulla classica isola del deserto ... edizione in studio Decca con Solti (che in questa vece mi garba moltissimo) ed il duo Price ma sopratutto Vickers.
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » mer 06 ago 2014, 10:23

VGobbi ha scritto:Ora mi è venuta in mente quell'Aida che porterei sulla classica isola del deserto ... edizione in studio Decca con Solti (che in questa vece mi garba moltissimo) ed il duo Price ma sopratutto Vickers.


In effetti non è male, anzi!!!! Però Radames è un ruolo in cui, personalmente, devo avvertire il sogno di una giovinezza spezzata. Questo nel canto di Carreras e della Freni e della Baltsa (di Amneris!!! sì, anche lei giovane, e anche lei con un sogno infranto dalla realtá) accompagnati da Karajan lo avverto, con Vickers sento un eroe maturo schiacciato dal destino (e dall´orchestrona di Solti :roll: )…

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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda DottorMalatesta » mar 17 feb 2015, 18:11

Prendendo spunto da quanto scrive Irina nel thread dedicato all'Aida di Stein:

dollarius@libero.it ha scritto:Sulla rappresentazione dell'antico Egitto non so cosa pensare. Ho sempre odiato quell'iconografia, perche' quando ero bambina gli antichi egizi mi facevano paura (mummie e compagnia).


Già. Gran bel problema l'Egitto...
Io non ricordo una sola regia di Aida che in cui non si avvertisse l'effetto cartolina. Il problema è che l'Egitto è proprio incollato ad Aida, è difficile scrollarselo di dosso e tentare ad esempio un'ambientazione alternativa o una rappresentazione dell'Egitto diversa da quella delle pubblicità da agenzia viaggi. Lo stesso vale un po' anche per Carmen. L'Egitto in Aida è soffocante. Ci voleva un genio assoluto come Karajan II per riuscire a rendere credibile, attuale, coinvolgente, e leggero l'Egitto di Aida. E infatti la sua direzione resta l'unica a tentare (e ad ottenere miracolosamente) la quadratura del cerchio, almeno per come la penso io. Leinsdorf, Karajan I, Mehta, Solti, Serafin, Levine... tutte Aide-Kolossal alla Cecil DeMille. Persino l'edizione di Muti.
Eppure Aida è, lo dice persino Stein :mrgreen: , un dramma intimista che potrebbe consumarsi ovunque, non necessariamente all'ombra di sfinge e piramide. Qualcuno, dal punto di vista musical, ha provato a togliere l'Egitto ad Aida (mi riferisco, chiaramente, a Toscanini e Harnoncourt): l'esito in entrambi i casi è stato interessantissimo, ma si ha l'impressione che togliendo una gamba il tavolo abbia cominciato a traballare. E dal punto di vista registico? Conoscete spettacoli analoghi, per concezione, alle direzioni di Toscanini e Harnoncourt? Avete qualche idea?

Mi sarebbe piaciuto vedere l'Aida messa in scena da McVicar, che ho letto essere stata al contempo tradizionale ed innovativa, ma non mi risulta ne esista documentazione video.



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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda reysfilip » mer 18 feb 2015, 19:22

DottorMalatesta ha scritto: E dal punto di vista registico? Conoscete spettacoli analoghi, per concezione, alle direzioni di Toscanini e Harnoncourt? Avete qualche idea?


Non la conosco bene come regia, ho visto solo questo video:



E' l'ultima Aida allestita a Zurigo (la riprendono anche a giugno) da Tatjana Gurbaca che si sta sempre più imponendo sulla piazza zurighese dopo alcuni allestimenti fatti nei teatri tedeschi. Non so se è un peccato o meno non avere il video intero. Per questo lascio i giudizi a chi l'ha vista.
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda mattioli » mer 18 feb 2015, 20:38

Io la vidi. Molto interessante, almeno per me che ho sempre creduto che Verdi, qui come altrove, racconti le solite storie italiane di ieri, oggi e si suppone anche di domani. In questo caso: il ragazzo di buona famiglia che vuole sposare la colf immigrata invece che un mezzosoprano socialmente compatibile.
Da quel che ricordo (l'età avanza e l'arteriosclerosi galoppa) l'intera Aida d'après Gurbaca si svolge in un salotto borghese. Colpo di genio, dopo il Trionfo (che è ovviamente un party abbastanza sfrenato) arriva credo Ramfis con il secchio e i guanti gialli e li sbatte davanti ad Aida, tipo: tiè, pulisci.
Divertentissima, lievemente goliardica, mi sembra di ricordare non del tutto risolta. In Italia ovviamente non si potrebbe fare. Però se penso all'Aida di Stein, davvero la peggiore che io abbia visto in vita mia, un orrore che davvero fa rimpiangere Zeffirelli, beh, Gurbaca tutta la vita.
Ciao

AM
Twitter: @MattioliAlberto
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Re: Aida (Verdi)

Messaggioda reysfilip » ven 20 feb 2015, 14:54

vivelaboheme1 ha scritto:... e a giugno credo la diriga Michele Mariotti. Ottima ragione per una trasferta. Mi collego.


Mi dispiace deluderti: in origine era Mariotti (o almeno così dice il librone di inizio stagione) ma il sito della Opernhaus adesso riporta Palumbo.
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