La discografia del Bicentenario

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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La discografia del Bicentenario

Messaggioda pbagnoli » sab 02 nov 2013, 10:07

Ho messo in home qualche riflessione sulla discografia del Bicentario verdianwagneriano che si avvia alla conclusione.
Non so se si capisce, ma io sono rimasto piuttosto deluso :evil: :evil: :evil:
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda Revan » sab 02 nov 2013, 11:36

Scusa Pietro, parlo per me che sono "nuovo" (in tutti i sensi), non so se ho capito bene il senso del tuo bell'editoriale, pur carico di delusione. Vuoi dire che con il materiale che c'è oggi in giro non ha più molto senso l'approccio solo audio al teatro di Wagner e di Verdi o che, in generale, visto che abbiamo mezzi multimediali in passato non disponibili, non è più concepibile scindere l'aspetto teatrale /scenico da quello musicale in una nuova produzione? In generale, ma parlo sempre per me, da neofita ho ancora molta difficoltà ad affrontare il solo disco, per cui magari il mio pensiero (in linea con la seconda opzione) è un po' "biased".

Ciao

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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda pbagnoli » sab 02 nov 2013, 12:48

Revan ha scritto:Vuoi dire che con il materiale che c'è oggi in giro non ha più molto senso l'approccio solo audio al teatro di Wagner e di Verdi o che, in generale, visto che abbiamo mezzi multimediali in passato non disponibili, non è più concepibile scindere l'aspetto teatrale /scenico da quello musicale in una nuova produzione?

Vedi, io credo che l'approccio solo audio abbia un senso solo quando hai qualcosa di nuovo da proporre, tanto più se - in quel determinato repertorio - hai detto tutto quello che si poteva dire.
Il discorso dei cantanti ha un suo perché, ma i cantanti mediocri o pessimi ci sono sempre stati.

Ma quello che più conta è che negli ultimi (almeno) quarant'anni le regie sono entrate a pieno titolo fra gli strumenti interpretativi a nostra disposizione.
Ne parlavo con Maugham stamattina: vogliamo dare uno startup? Credo che possa essere universalmente accettato il 1976, con la produzione del centenario di Bayreuth di Chéreau e Peduzzi. Di produzioni importanti ce ne sono state anche prima (quelle di Wieland, per esempio), ma facciamo finta che il 1976 sia stato l'anno della svolta: fanno quasi quarant'anni.
In questi quarant'anni ne sono successe di tutti i colori.
Ormai una nuova produzione d'opera è sempre strettamente embricata con la regia teatrale, in funzione della quale spesso nasce. E' un concetto che si può ignorare - nulla è proibito - a condizione di avere in cambio un audio assolutamente outstanding, di quelli che ti cambiano le regole del gioco.
Ho citato apposta il Ring di Karajan perché all'epoca proporre la Crespin in un ruolo che veniva cantato dalla Nilsson, subito dopo la Varnay e la Modl, sembrava qualcosa che cambiava le regole del gioco; poi, fa niente se la Crespin già era di casa a Bayreuth e, per di più, con Knappertsbusch.
E poi, perdonami, dire che ormai c'è un sovraffollamento di idee registiche mi fa pensare all'Imperatore Giuseppe II che, nel film "Amadeus" di Milos Forman, dice a Mozart a proposito di - mi pare - "Le nozze di Figaro": "Troppe note".

Cosa vuol dire sovraffollamento di idee registiche?
Io ho sempre dato torto al buon Matteo quando diceva che eravamo arrivati alla saturazione soprattutto in campo registico, perché non mi era chiaro chi stabilisse i margini di questa presunta saturazione, né chi dovesse dettare le regole.
Però stabilire aprioristicamente che il pubblico sia stupido, che non sia in grado di capire un'opera se non scindendola dall'aspetto visivo, mi sembra un'assurdità.
Stabilire i confini entro cui si debba muovere un interprete, mi sembra un'assurdità ancora più grossa: la regia è o non è un'arte rappresentativa? E il regista - in quanto artista - dovrebbe avere confini in cui muoversi? E, se sì, chi glieli detta? Il mercato? Il buonsenso? Il buon gusto? Il buon gusto di chi?
Oggi abbiamo destrutturatori come Tcherniakov e Jones, o dissacratori come Bieito, che si muovono accanto a classicisti come McVicar o altri personaggi per me ancora meno classificabili come Herheim: ce n'è veramente per tutti i gusti.
Ci dobbiamo negare un aspetto fondamentale che negli ultimi 40 anni ha sviluppato un linguaggio talmente variegato da obbligarci a una fatica pazzesca per star dietro a tutto?
Va bene.
Ma dammi in cambio qualcosa che non sia Konieczny.
O Domingo che canta "Pari siamo"
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda DottorMalatesta » sab 02 nov 2013, 13:15

pbagnoli ha scritto: Ne parlavo con Maugham stamattina: vogliamo dare uno startup? Credo che possa essere universalmente accettato il 1976, con la produzione del centenario di Bayreuth di Chéreau e Peduzzi. Di produzioni importanti ce ne sono state anche prima (quelle di Wieland, per esempio), ma facciamo finta che il 1976 sia stato l'anno della svolta: fanno quasi quarant'anni.


E forse anche il Fliegende Holländer alla Kroll-Oper (1929) di cui resta putroppo solo qualche foto...

pbagnoli ha scritto:Io ho sempre dato torto al buon Matteo quando diceva che eravamo arrivati alla saturazione soprattutto in campo registico, perché non mi era chiaro chi stabilisse i margini di questa presunta saturazione, né chi dovesse dettare le regole.


Non potrei essere piú d´accordo con te!

Un altro paio di cosettine secondarie (sulla sostanza sono invece piú che d´accordo con te! : Thumbup : ).
- Ho il secondo Ring di Thielemann, ma non il primo. E comunque avre bisogno di una trentina di ore per poter valutare entrambi... Comunque, hai ragione: sembra davvero un doppione di cui si potrebbe fare a meno.
Revan ha recentemente messo l´accento sulla questione del Wagner "filologico". Questione interessantissima e finora pressocchè inesplorata. Non si poteva pensare ad un´incisione wagneriana frutto di uno studio filologico con ricostruzione delle sonoritá dell´epoca e magari affidato ad un Gardiner?
- Non ho il Simone DECCA. Anche perchè spendere 40 euro o giú di lí per togliermi la curiositá di ascoltare i soli Hampsone e Opolais mi sembrava un po´eccessivo (ma daró un´ascoltata su Spotify) :mrgreen: . Peró non sarei troppo cattivo con Hampson. OK che il Simone di Maurel era probabilmente un baritono brillante (e vocalista), ma ho trovato Hampson (nel video dello spettacolo con la regia di Stein da Vienna) uno dei Simone piú interessanti mai ascoltati...

Ciao!
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda mattioli » sab 02 nov 2013, 14:19

Letto il pezzo dell'esimio dott. prof. Pietrone.
Ma davvero certe str... (automoderato) si dicono anche in Germania?
Credevo che qualcuno che blatera di concentrarsi sulla musica ignorando il teatro ormai si trovasse più solo in qualche loggione o blog italico...
In ogni caso, io ho trovato singolarmente deludente l'INTERO bicentenario, intendendo sia Verdi & Wagner e sia le produzioni discografiche & quelle teatrali (ma spero molto nella Traviata della Scala). Qualche buono spettacolo c'è stato, ma nessuno davvero di svolta. Anche il Ring di Castorf, a parte il fiasco complessivo, tutto era meno che innovatore. Se pensiamo un attimo a cosa produsse il centenario del Ring nel '76, il paragone è abbastanza sconfortante...
Comunque l'infelice battuta di Giuseppe II non era riferita al Figaro, ma al Ratto : Andry : !
Per punizione, l'eccellentissimo dott. prof. Pietrone copi 100 volte sulla lavagna: "Non ci sono più le voci una volta" :P .

Il fanciullo del West : Cowboy :
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda pbagnoli » sab 02 nov 2013, 14:29

DottorMalatesta ha scritto:E forse anche il Fliegende Holländer alla Kroll-Oper (1929) di cui resta putroppo solo qualche foto...

Ma certo.
Allora bisognerebbe considerare gli spettacoli di Wieland che, nella loro fusione con le direzioni di Knappertsbusch, Krauss e Keilberth, hanno segnato la rivoluzione della Neue Bayreuth degli Anni Cinquanta.
Purtroppo, però, non abbiamo i video; e forse sono ormai troppo lontani nel tempo.
Quello di utilizzare come startup il Ring di Bayreuth del 1976 è una comodità, una convenzione che può andare bene a tutti coloro che leggono anche perché è uno spettacolo a disposizione di chiunque.
E poi perché - quello che è giusto, è giusto - è stato davvero epocale!


DottorMalatesta ha scritto:Revan ha recentemente messo l´accento sulla questione del Wagner "filologico". Questione interessantissima e finora pressocchè inesplorata. Non si poteva pensare ad un´incisione wagneriana frutto di uno studio filologico con ricostruzione delle sonoritá dell´epoca e magari affidato ad un Gardiner?

Anch'io recentemente avevo pensato a Gardiner.
Ma lui, negli ultimi tempi, sembrerebbe essere concentrato solo su Bach...
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda pbagnoli » sab 02 nov 2013, 14:32

mattioli ha scritto:Ma davvero certe str... (automoderato) si dicono anche in Germania?

Cavolo se si dicono!
E ci hanno costruito anche un ciclo di concerti!

mattioli ha scritto:Per punizione, l'eccellentissimo dott. prof. Pietrone copi 100 volte sulla lavagna: "Non ci sono più le voci una volta" :P .

Lavagna NERA, ovviamente...
8)
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda VGobbi » sab 02 nov 2013, 14:57

Ho letto l'editoriale del Bagnolo.

Anch'io sono rimasto basito, come già anticipato da Mattiolo (posso storpiare il cognome? :mrgreen: ) dalle dichiarazioni mai così passatiste (e dire che il sottoscritto non rimpiange il conservatorismo ed è gerontofilo di natura) del presidente del Bundestag tedesco, Norbert Lammert. Altro che soddisfare Wagner, lo farebbe invece rivoltare nella tomba.

Sulla povertà delle incisioni, nell'anno del bicentenario verdiano e wagneriano, in effetti hai ragione, Pietro. Eppero' non sminuirei l'ottimo Ring, dal punto di vista della direzione, quello di Thielemann (io possiedo il primo), anche se dispone di un cast di certo non memorabile. Davvero sarebbe stato peccato mortale che il direttore tedesco non ci avesse lasciato testimonianza discografica del suo credo wagneriano, anche se francamente due Ring nell'arco di poco tempo, sono invero troppi.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda Revan » sab 02 nov 2013, 18:48

E ieri da Feltrinelli ho visto anche l'Oro del Reno und Walkure di Gergiev che mi sembrano pure di quest'anno. Come sono?
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda pbagnoli » sab 02 nov 2013, 18:55

Revan ha scritto:E ieri da Feltrinelli ho visto anche l'Oro del Reno und Walkure di Gergiev che mi sembrano pure di quest'anno. Come sono?

Mah...
Walkure carina.
Rheingold non so, non l'ho sentito
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda Revan » sab 02 nov 2013, 20:23

Passeggiando per la giungla amazzonica mi sono imbattuto in quello che potrebbe essere una registrazione molto appetibile.

Wagner: Der Fliegende Hollander / Dietsch: Le Vaisseau Fantome (Les Musiciens du Louvre Grenoble / Marc Minkowski)

http://www.amazon.co.uk/Wagner-Fliegend ... sim_m_h__7

Io non sapevo nemmeno che esistesse una versione in francese e questi quattro cd propongono anche quella in tedesco

Cosa ne pensate di Minkowski come direttore Wagneriano?

Ciao

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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda pbagnoli » sab 02 nov 2013, 21:05

Revan ha scritto:Io non sapevo nemmeno che esistesse una versione in francese e questi quattro cd propongono anche quella in tedesco

Due opere diverse, di due autori diversi

Revan ha scritto:Cosa ne pensate di Minkowski come direttore Wagneriano?

Che mi incuriosisce, e non poco!
Lo considero una specie di Re Mida, uno che trasforma in oro tutto quello che tocca
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda DottorMalatesta » sab 02 nov 2013, 21:20

Revan ha scritto:Passeggiando per la giungla amazzonica mi sono imbattuto in quello che potrebbe essere una registrazione molto appetibile.

Wagner: Der Fliegende Hollander / Dietsch: Le Vaisseau Fantome (Les Musiciens du Louvre Grenoble / Marc Minkowski)

http://www.amazon.co.uk/Wagner-Fliegend ... sim_m_h__7

Io non sapevo nemmeno che esistesse una versione in francese e questi quattro cd propongono anche quella in tedesco

Cosa ne pensate di Minkowski come direttore Wagneriano?

Ciao

Revan


La versione in francese dell'opera di Wagner in realtà... non esiste.
O meglio, esiste l'opera intitolata "Le Vaisseau Fantome" che fu composta dal musicista Pierre Louse Dietsch (che fu anche il direttore del Tannhauser del fiasco Parigino del 1861) e rappresentata (12 volte: alla faccia di Wagner!!!) all'Opéra di Parigi nel novembre 1842. Quel poveraccio di Wagner a Parigi se la passava male ma male assai (se non ricordo male risale al periodo in cui Wagner compose quest'opera a Meudon (1840-1841) il seguente aneddoto: una padrona di casa presso cui alloggiava racconta che lui e Minna, affamati e senza il becco di un quattrino, si riducevano ad andare a funghi, e lei era preoccupata che i due raccogliessero dei funghi avvelenati! :mrgreen: ). Orbene, sembra che il povero Wagner vendette la sceneggiatura del Fliegende Hollander all'Opéra di Parigi, sceneggiatura da cui fu ricavato il libretto (a firma di Foucher e Révoil) da cui Dietsch trasse la musica per il Vascello fantasma (lo racconta lo stesso Wagner in Mein Leben). E se non erro la versione italiana dell'opera di Wagner è intitolata "Il vascello fantasma". Ma i wagneriani DOC chiamano quest'opera solo "L'olandese volante", anzi -pardon- Der fliegende Hollaender :mrgreen: .
A complicare le cose, Barry Millington, nel recente "The Wagner compendium" scrive "Wagner's misinformed claim that the libretto, by Foucher and Révoil, was based on Wagner's own scenario for Der fliegende Hollaender, has often been repeated.".
In effetti Wagner in "Mein Leben" scrive (traduco dal tedesco): "questo signor Dessauer era venuto a conosccenza del libretto del mio "Fliegende Hollaender" e mi chiedeva ora un soggetto simile, il "Vaisseau fantome" che Léon Pillet [direttore dell'Opéra di Parigi dal 1840 al 1847] avrebbe poi dato da comporre al direttore del coro, il Signor Dietsch".
Ne deduco che, se ha ragione Millington (e se, come spesso gli succedeva :mrgreen: la memoria di Wagner era... fallace) in realtà non sia vero che il libretto de "Le Vaisseau Fantome" fu basato sulla sceneggiatura dell'opera di Wagner.

Se qualcuno conosce Millington può chiedergli lumi...

Detto questo non conosco l'opera di Dietsch, ma convengo che sarebbe un'incisione interessantissima da avere ed ascoltare (magari confrontando le due opere in una prossima edizione de: l'opera del mese! : Thumbup : )

Ciao!
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda pbagnoli » sab 02 nov 2013, 21:31

E per la gioia del mio vecchio amico teo.emme, c'è anche il Ring di Simone Young!
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Re: La discografia del Bicentenario

Messaggioda Revan » dom 03 nov 2013, 12:39

Di Minkowski conosco solo la bella messa in si minore ed altre belle baroqueries ascoltate sul tubo, curioso ed interessante che voglia affrontare Wagner.
Ed a proposito di tubo

Wagner: Wesendonck-Lieder. A.S. von Otter, M. Minkowski

http://www.youtube.com/watch?v=LerHPfjA ... detailpage

La Young non è quella che ha recentemente inciso l' integrale delle sinfonie di Mahler? Ma quanti Ring sono stati registrati in questi ultimi 10 anni?

Ciao

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