Lady Macbeth del distretto di Mzensk (Sostakovich)

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Lady Macbeth del distretto di Mzensk (Sostakovich)

Messaggioda MatMarazzi » gio 19 apr 2007, 19:09

Approfitto dell'ingresso di Zarevich (Dimitri? Zarevich?) per chiedere aiuto.
Avevo intenzione di recensire il capolavoro di Sostakovic nel video da Amsterdam con la regia di Kusej e la direzione favolosa di Mariss Jansons, che credo fosse al suo debutto operistico.
Be' io ho trovato la regia di una bruttezza allucinante: non tanto tecnicamente (sappiamo che Kusej sa muoversi), ma superficiale e grottesca proprio a livello contenutistico.

Io ho un'avversione per questo regista.
Ho avuto modo di arrabbiarmi diverse volte dal vivo (ho visto la sua Elektra a Zurigo e il suo Don Giovanni a Salisburgo; fra poco vedrò la sua Carmen a Parigi e i Gezeichneten ad Amsterdam).
Il fatto è che mi piacerebbe sapere, prima di avventurarmi in un commento scritto, come giudica questo allestimento qualcuno che conosce davvero il repertorio e anche l'universo russo.

E naturalmente mi piacerebbe conoscere le opinioni di chiunque abbia visto questo video (che è anche circolato su Classica).

Personalmente conosco l'opera da tre edizioni discografiche: quella di Rostro, ovviamente, ma anche quella di Chung (con un cast fantastico) e persino ...un live da San Francisco, con la Silja e Dohnanij.

Salutoni,
Matteo
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Messaggioda Zarevich » lun 23 apr 2007, 20:42

Per recensire l’opera «LADY MACBETH DEL DISTRETTO DI MTSENSK» («Леди Макбет Мценского Уезда») occorre senz’altro leggere la omonima novella di Nikolaj Leskòv su cui Shostakovich scrisse la sua opera lirica in due varianti. È una condizione iniziale e necessaria.
In secondo luogo si deve leggere attentamente il contenuto dell’opera di Shostakovich, il primo e l’altro (“Katerina Izmajlova”).
In terzo luogo non usare delle fonti italiane la maggioranza delle quali è voltata sottosopra. Se non leggete in russo, solo le fonti francesi o americane. Ma meglio rivolgersi all’originale. Io a volto non sono capace di leggere senza lacrime quello che si scriva su alcuni forum. E’ ora che si debba finire con del primitivismo e dell’ignoranza inveterata.
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Messaggioda pbagnoli » lun 23 apr 2007, 21:26

Zarevich ha scritto:
In terzo luogo non usare delle fonti italiane la maggioranza delle quali è voltata sottosopra. Se non leggete in russo, solo le fonti francesi o americane. Ma meglio rivolgersi all’originale. Io a volto non sono capace di leggere senza lacrime quello che si scriva su alcuni forum. E’ ora che si debba finire con del primitivismo e dell’ignoranza inveterata.

Bene.
Aiutaci tu, allora.
Dacci qualche suggerimento, qualche link ad altri siti dove la materia viene trattata più decorosamente.
Tra l'altro, il quesito posto da Matteo (che conosce molto profondamente quest'opera) è particolare e specifico: non chiede un parere generico su Lady Macbeth, chiede un parere sull'edizione messa in scena da Kusej ad Amsterdam, spettacolo che potrebbe essere oggetto di una recensione da pubblicare sul nostro sito.
Siccome non credo che ci siano molti siti italiani in grado di parlare di Shostakovic con minima cognizione di causa, e siccome abbiamo la fortuna di avere te che ci dai qualche consiglio, guidaci nella scoperta di questo capolavoro.
Per esempio, e tanto per riprendere la domanda di Matteo, fra le due edizioni discografiche disponibili in Italia, qual'è la migliore per avere un'idea attendibile delle intenzioni dell'Autore? Quella di Rostro con la Visnevskaja, o quella di Chung con la Ewing?
Questi i quesiti: a te le risposte!
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Messaggioda Zarevich » lun 23 apr 2007, 21:50

Ma io non conosco la messa in scena da Kusej ad Amsterdam e non posso giudicare. Io volevo dire che molti siti italiani scrivono le stesse cose di Shostakovich, si copiano, ripetono gli stessi sbagli e imprecisioni. Sono troppo politizzati da una parte verso Shostakovich che non era così un angelo. Si deve lasciare da parte tutte quelle fiabe esagerate politiche e scrivere della musica di Shostakovich. La prima variante di Lady Macbeth ora si può vedere in molti teatri russi, come per esempio in Bolshoj o al Teatro Helikon Opera di Mosca. La seconda variante “Katerina Izmajlova” secondo me è migliore, ma adesso non si può vederla ai teatri. Purtroppo. Ci sono le registrazioni russi della seconda e della prima variante. La registrazione di Rostropovich con Gala Vishnevskaja non mi piace, ma è meglio di Chung con la Ewing. Poi esiste il film-opera “Katerina Izmajlova” con Vishnevskaja girato in URSS. Molto molto bello.
Ora c’è una tendenziose di ritornare alla seconda variante, perché è più migliore. Secondo me la moda a Lady fra poco passerà e tornano a Katerina Izmajlova. Ma occorre senz’altro leggere la novella di Nikolaj Leskov! Allora si può capire tutto quello che voleva dire Shostakovich nella sua musica.
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Messaggioda VGobbi » lun 23 apr 2007, 23:46

Due varianti della stessa opera? Potresti elencarci le differenze, Mikhail?
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Messaggioda Zarevich » sab 05 mag 2007, 19:34

Ho appena scritto dell'opera di Shostakovich Lady Macbeth
Se vi interessa potete aprire e leggere

http://www.mandolino-balalajka.it/viewtopic.php?p=5163
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Messaggioda pbagnoli » sab 05 mag 2007, 20:31

E' molto bello, Mikhail.
Penso che ci potrà essere molto utile a capire la storia e la struttura dell'opera.
Perché non parli un po' più dettagliatamente delle incisioni discografiche in commercio?
Per esempio: avevi parlato malissimo dell'incisione di Chung con Maria Ewing e Sergej Larin, ma non ci hai spiegato il perché...
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Messaggioda Zarevich » sab 05 mag 2007, 20:50

Ti prometto di scrivere delle incisioni discografiche di LADY, ma solo delle russe. Ho anche DVD con lo spettacolo di HELIKON OPERA. Me l'ha regalato Kolja Dorozhkin, il tenore di HELIKON che canta la parte di Serghej. A proposito, lui è il nostro utente del nostro forum.
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Messaggioda Zarevich » dom 06 mag 2007, 16:27

“Lady Macbeth del distretto di Mzensk» («Леди Макбет Мцèнского уèзда» «Lady Macbeth Mzènskogo uèzda»), l’opera lirica tragico-farsesca in 4 atti e un intermezzo di Dmitrij Shostakovich (Дмитрий Шостакович). Libretto di Dmitrij Shostakovich e Aleksandr Prejs sul romanzo omonimo di Nikolaj Leskòv (Николай Лесков 1831-1895).
L’opera fu scritta da Shostakovich nel 1930, la prima rappresentazione ebbe luogo nel 1934 a Leningrado. Quest’opera era stata condannata per “crudeltà” dal governo sovietico e la sua rappresentazione in teatro era stata proibita dal 1934 agli anni '50. Nell’anno 1962 fu presentata a Mosca in forma trasformata dall’autore sotto il titolo «Katerina Izmajlova» («Катерина Измайлова»). Nell’anno 1966 è stato girato il film-opera con il titolo «Katerina Izmajlova» con Galina Vishnevskaja nel ruolo principale. La prima rappresentazione dell’opera originale (prima versione) «Леди Макбет Мце́нского уе́зда» (prima versione) era stata rinnovata solo nell’anno 1978 a Londra.

Sulla scelta di Shostakovich del soggetto ha influito il film del 1926 di Cheslav Sabinskij «Katerina Izmajlova» e l’edizione del libro con il romanzo di Leskov uscita nel 1930 con le illustrazioni del pittore Boris Kustòdiev (Борис Кустодиев). Shostakovich ha cominciato a scrivere l’opera il 14 dicembre del 1930 ed l’ha finito il 17 dicembre 1932. Il 16 ottobre del 1932 sono cominciati i lavori di messinscena nel Teatro di Nemirovich-Dancenko di Mosca (direttore Samuil Samossùd) e nel gennaio del 1933 al Teatro dell’Opera e del Balletto “Malyj” di Leningrado. La Prima dell’Opera al Teatro di Leningrado si è svolta il 22 gennaio e durante un anno venne presentata cinquanta volte, a Mosca invece sotto titolo «Katerina Izmajlova» (da non confondere con la seconda redazione!!!) la Prima fu il 24 gennaio 1934 e durante i due anni seguenti venne presentata circa cento volte.
Nel 1935 la prima fu anche a Cleveland, Philadelphia, Zürich, Buenos Aires, New York, Praga e Stoccolma. A Mosca fu pubblicata la partitura dell’opera (Casa Editrice “MuzGiz”).
L’opera era accettata bene dal pubblico anche se con una certa critica. Per esempio Serghej Prokofiev la criticava per un naturalismo figurativo e la chiamava “Onde della lascivia” o “pornofonia”.
Durante le messinscene di Mosca e di Leningrado Shostakovich stesso faceva delle modifiche nel libretto e così fra il 1932 e il 1935 erano già state pubblicate tre versioni letterario-sceniche. Le modifiche riguardavano solo la lingua e il naturalismo di alcune scene, per esempio nel duetto fra Katerina e Boris Timofejevich (Atto I, Quadro I)

Il 26 gennaio del 1936 assistettero allo spettacolo Stalin, Molotov, Zhdanov e Mikojan. Dopo questa visita nel quotidiano comunista “Pravda” apparve un articolo sotto il titolo “Il caos invece della musica” («Сумбур вместо музыки»). Era un articolo stracciato che condannava e accusava l’opera di Shostakovich di naturalismo, crudeltà e pornografia. Shostakovich era condannato all'ostracismo. Lo spettacolo venne sequestrato dal repertorio teatrale.
In marzo-aprile del 1955, due anni dopo la morte di Stalin, Shostakovich cura il testo del libretto e nello stesso anno l’opera viene rappresentata al Teatro dell’Opera e del Balletto “Malyj” di Leningrado, nello stesso teatro dove ci fu la prima rappresentazione del 1934.
IL 26 dicembre 1962 è la Prima della seconda redazione al Teatro Stanislavskij di Mosca. La Casa discografica “MELODIA” fa i dischi con l’opera integrale sulla registrazione utilizzata nel 1966 per il film-opera (LenFilm) del regista Mikhail Shapiro con Galina Vishnèvskaja nel ruolo di Katerina Izmajlova.
http://www.russiandvd.com/store/product.asp?sku=15141

DVD FILM-OPERA «Lady Macbeth del distretto di Mzensk» («Леди Макбет Мцèнского уèзда»)
Galina Vishnevskaja come Katerina Izmàjlova

Nel 1978 a Londra Mstislav Rostropovich ha realizzato la prima redazione a Londra con l'Orchestra di Londra. Il testo dell’opera è secondo la partitura degli anni 1932-35. Nel 1949 su «EMI» esce la registrazione. Dopo la messinscena londinese la prima versione dell’opera l'hanno presentata i teatri lirici: Spoleto (1980), Londra (1987), Milano (1992), Amsterdam (1994), New York, Parigi (1995), Teatro Mariinskij di San Petroburgo (1996).
Nel 1992 Rostropovich ha realizzato un videofilm secondo la prima redazione.
In 1996 Rostropovich ha presentato l’opera alla Sala Grande della Filarmonica di San Pietroburgo (opera in forma di concerto)
L’opera "Lady Macbeth del distretto di Mzensk" («Леди Макбет Мцèнского уèзда») ora si trova nel repertorio di due teatri principali della Russia: al Teatro Bolshoj (versione del 1932)
http://www.bolshoi.ru/ru/season/opera/r ... act26=info
Al repertorio del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo (versione del 1932)
http://www.mariinsky.ru/en/opera/spectacle/izmailova
Anche al Teatro HELIKON OPERA di Mosca
http://helikon.ru/tree/?lang=eng&id=107
Uno dei nostri utenti del nostro forum canta in questo spettacolo di HELIKON OPERA, canta la parte di Serghej.
KOLJA! I nostri cari saluti!!!!

QUI SI PUO' GUARDARE LE FOTO DELLO SPETTACOLO DEL TEATRO HELIKON OPERA DI MOSCA
http://helikon.ru/tree/?lang=eng&id=157


DMITRIJ SHOSTAKOVICH ДМИТРИЙ ШОСТАКОВИЧ
«Lady Macbeth del distretto di Mzensk» («Леди Макбет Мцèнского уèзда»)
L’opera lirica tragico-farsesca in 4 atti e un intermezzo
Libretto di Dmitrij Shostakovich e Aleksandr Prejs sul romanzo omonimo di Nikolaj Leskòv

• PERSONAGGI:
• Boris Timofejevich Izmajlov, mercante (basso)
• Zinòvij Borissovich Izmajlov, suo figlio (tenore)
• Ekaterina Lvòvna Izmajlova, moglie di Zinovij (soprano)
• Serghej, Сергей, lavoratore a domicilio (tenore)
• Aksinja, cuoca (soprano)
• Un uomo scalcinato (tenore)
• Il pope (basso)
• Il poliziotto regionario (baritono)
• Sonètka, l’ergastolana (mezzosoprano)
• Un veccio ergastolano (basso)
• Il sottufficiale (basso)
• Un’ergastolana (soprano)
• Tre giovani di bottega (tenori)
• Il mugnaio (basso)
• Il comesso (basso)
• Il carrozziere (tenore)
• Lo spazzino (basso)
• La sentinella (basso)
• Un ospite ubriaco (tenore)

ZAREVICH 5 maggio 2007
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Messaggioda pbagnoli » dom 06 mag 2007, 18:32

Grazie, Mikhail.
Come al solito, un lavoro prezioso dal punto di vista della storia.
Ottimi anche i link per aiutarci a capire meglio!
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Messaggioda scat » ven 15 giu 2007, 12:23

Ahi! Avevo proprio intenzione di acquistare il dvd opus arte della Lady con la regia di Martin Kusej stroncata in due parole da MatMarazzi nel post d'apertura, eppure avevo letto solo cose belle in giro per Internet (a parte l'unanimità circa la grandezza di Janson, dio quanto amo quell'uomo!, e l'efficacia dei cantanti): ma perché ti ha così deluso la messinscena? Ciao a tutti!
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Messaggioda MatMarazzi » sab 16 giu 2007, 2:17

scat ha scritto:Ahi! Avevo proprio intenzione di acquistare il dvd opus arte della Lady con la regia di Martin Kusej stroncata in due parole da MatMarazzi nel post d'apertura, eppure avevo letto solo cose belle in giro per Internet (a parte l'unanimità circa la grandezza di Janson, dio quanto amo quell'uomo!, e l'efficacia dei cantanti): ma perché ti ha così deluso la messinscena? Ciao a tutti!


Ciao Scat!
Premetto che non sono di quelli che si scandalizzano per le regie "audaci". Anzi, le nuove conquiste delle regie attuali sono da sempre una delle mie grandi passioni.
Premetto anche che so di quanto credito (per me incomprensibile) goda Kusej a livello planetario.
E prima di arrivare a ritenerlo un patetico dilettante (come oggi lo ritengo) gli ho dato molte e molte chances di convincermi del contrario: senza contare i dvd, dal vivo ho avuto quattro volte modo di vederlo.

Una cosa è non aver paura di usare effetti forti e brutali.
Un'altra cosa è usare solo quelli.
Se dalle regie di Kusej togli le infinite scene di sesso (negli ultimi Gezeichneten ad Amsterdam si è visto di tutto: masturbazioni, fellatio, sodomie, sado-maso, almeno quindici peni al vento, compreso quello del povero protagonista: il tenore Sadé) ti rendi conto che non resta altro.
Non c'è elaborazione narrativa, non c'è tensione illuministica, non c'è capacità di collegare le scene, non c'è un sensato utilizzo dello spazio scenico... niente.
Non c'è nemmeno approfondimento psicologico, perchè sarebbe troppo faticoso.
Ti faccio un esempio: il rapporto fra Katerina e il suocero Boris è, nell'opera, denso di morbosa ambiguità.
Lui le rimprovera di non essere abbastanza "donna" con suo figlio; il tutto per non ammettere che suo figlio non è abbastanza "uomo" con una simile moglie. E Boris, lui, saprebbe cosa farci con una simile moglie!
Tra i due aleggia, inquietante, l'inconfessabile desiderio - che trapela da qualche parola - del vecchio per la ragazza, la moglie di suo figlio.
Bene!
Questa situazione è complessa per Kusej. Lui deve rendere subito tutto più semplice. E così appena Boris entra nella gabbia di katerina (già, perchè la casa della donna è la sua prigione) le mette una mano sul sedere, l'altra fra le tette. E così tutto diventa più semplice.

Se penso all'aggressione di Ak'sina nella regia di Jones, che abbiamo appena visto alla Scala, ho la pelle d'oca.
Non tanto per l'aggressione in sè, quanto per il fatto che dopo lei si ritira sola nella stanza vicino, e lì resta seduta, muta per tutta la scena successiva, privata della sua dignità.
E' assolutamente toccante.
ma Kusej non sarebbe capace di tanto. In compenso non puoi immaginare cosa compina durante l'aggressione vera e propria.
La cantante (che tra l'altro è vecchia e grassa) viene spogliata nuda, rovesciata nel fango, palpata ovunque, con tutti i rotoli di grasso e i seni cadenti che sballonzolano ovunque.
Ogni volta che la vedo scoppio a ridere quando, al termine di questo collettivo stupro mostruoso, la povera Ak'sina commenta "quei cattivi mi hanno strappato la gonna".

Questi sono solo esempi: tutta la regia è un concetrato di semplificazioni.
Tutto è ridotto a un tale cumulo di ovvietà e buonismi (mascherati da cattivismi) da far cadere le braccia.
Come ho detto nel thread su tito Gobbi, io non amo le cose troppo facili.


Ti ringrazio di aver chiesto il mio parere! :)
Ah... sia chiaro! Io sto parlando di gusti miei personali.

Un salutone e WELCOME!
Matteo
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Messaggioda VGobbi » sab 23 giu 2007, 14:51

Ho appena visionato lo spettacolo andato in scena nel maggio 2002 al Gran Teatre del Liceu di Barcellona.

Deve essere stata una serata memorabile, grazie ad un cast all'altezza, un direttore ispirato e piu' convincente di Ono sentito alla Scala ed un regista Stein Winge (qualcuno puo' darmi notizie?) capace di regalarci teatro allo stato puro senza renderlo volgare o deliziandoci di scene o gesti del tutto gratuiti.

Procediamo con ordine. Il cast presentava quanto di meglio proponeva, con alcune presenze di autentico lusso sfrenato (Graham Clark e Yevgeny Nesterenko su tutti). Il ruolo della protagonista e' stato ricoperto da Nadine Secunde, passata alla ribalta grazie alla sua Siegliende dell'accoppiata Barenboim/Kupfer. La voce si e' mostrata un po' chioccia, vuota in basso e registro acuto un po' fisso ma non stridulo. Presenza scenica da primadonna e recitazione da Oscar, aiutata da un viso mobilissimo. Grande! Ho rivisto con piacere Kotcherga, gia' ammirato alla Scala neanche un mese fa. E' un Boris che soffre ed ha paura della Katerina debordante della Secunde (alla Scala la Herliztius ne aveva tratteggiato un personaggio succube di Boris). Vocalmente e' impagabile capace di alcune puntature nel registro alto davvero encomiabile. Recitazione da manuale, fors'anche un po' gigione. Il Sergey di Ventris e' oramai un classico, di cui sembra non riuscirne farne a meno. D'altronde e' aiutato da un fisico decisamente attraente, regalandoci un'ottima prova vocale. Restano i comprimari. Nei panni dell'ubriaco viene assegnato niente po' di meno che al camaleonte Clark, specialista dei ruoli piccoli ma capace di lasciare il segno. Piacevolissima sopresa poi la presenza di Nesterenko come vecchio prigioniero, mostrando una corposita' nel suo timbro che non avrei mai immaginato (64 anni!!!). Eccellenti, nessuno escluso, gli altri comprimari.

Il direttore, Alexander Anissimov, sembra aver preso a memoria la lezione di Rostropovich, capace di coniugare il quadro d'insieme alla cura del particolare, preoccupandosi che il suono orchestrale non sovrastasse il canto.

Qualcuno ce l'ha? Cosa ne pensa?
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