Cavalleria Rusticana.

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Maugham » lun 25 ott 2010, 12:13

Certo, la novella di Verga è, dichiaratmente, un manifesto del verismo. E, ancora di piùlo è il testo teatrale portato in scena dalla Duse.
Ma l'opera di Mascagni...
a) E' un'opera praticamente a forme chiuse. L'Otello di Verdi (di tre anni prima) è, sotto il profilo strutturale, avanti anni luce.
b) La pittura del mondo agreste e rurale è, secondo me, tutto fuorchè verista. Ha quasi colori arcadici di impronta settecentesca. Le masse di Cavalleria sono "veriste" quanto quelle del Freischutz. Anzo lo sono di meno dal momento che Weber utilizza temi popolari legati al folklore germanico e Mascagni no.
c) Nei duetti e nelle arie le ripetizioni di intere linee di libretto si sprecano come nell'opera di mezzo secolo prima. Ripetizioni tra l'altro assolutamente prive di significato drammaturgico ma dettate esclusivamente di necessità musicali. La seconda parte del duetto Santuzza-Turiddu è esemplare. Adirittura Santuzza-Alfio partono con una cabaletta di sdegno che potrebbe benissimo essere inserita in un melodramma stile 1840.
d) La preghiera collettiva potrebbe essere estrapolata e inserita in un contesto più "alto" senza perdere identità.

Certo, c'è l'ambiente, il plot, il finale... però è davvero così verista Cavalleria?
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda pbagnoli » lun 25 ott 2010, 13:54

Splendido tema, Bill.
Ai tempi degli albori di questo sito, quando sapevo appena che esisteva uno scrittore di nome Maugham solo perché citato da Woody Allen in un suo racconto (me ne vergogno e me ne scuso, ma è così...), io - componendo il mio primo backstage - così scrivevo a proposito di Cavalleria:
Consideriamo Cavalleria, paragonandola alla novella verghiana: l’immediatezza espressiva del modello letterario cede il passo ad una serie di bozzetti oleografici che sanno molto di Arcadia, specie nei grandi momenti corali (il coro iniziale degli aranci, la grande scena della processione pasquale, pur nella sua suggestione anch’essa condita di wagnerismi di ritorno).

Adesso non ricordo con esattezza, ma non escluderei che in queste note ci fosse un po' di quello che scriveva Rubens Tedeschi nel suo "Addio fiorito asil", lucida e divertente carrellata sulla Giovane Scuola italiana. E' invece sicuramente di Tedeschi (lui lo mutua dal solito vecchio zio Rudy) l'elenco che segue:
Nozze istriane, di Smareglia; Mala vita di Giordano; La falena, ancora di Smareglia; Tilda di Cilea; Le belle di Alghero di Fara-Musio; La tradita, di Cucinati; A Santa Lucia di Tasca; Festa a Marina di Coronaro; A basso porto di Spinelli; Maruzza di Floridia; La martire di Samara; Mariedda di Bucceri; Vendetta sarda di Collini; Sagra di Valaparte di Brunetto; e c’è anche una Santuzza di Bimboni, che ci fa vedere il seguito di Cavalleria rusticana. E poi, ancora, alla rinfusa: Silvano di Mascagni; Dramma in vendemmia di Fornari; Mafioso di Mineo; A San Francesco di Sebastiani; Dopo l’Ave Maria di Donizetti (Alfredo, non Gaetano ovviamente); Collana di Pasqua di Luporini; Dramma eterno di De Matteo; Padron Maurizio di Giannetti; Paron Giovanni di Castracani

Non escluderei, anche se non le conosco, che in queste opere per lo più dimenticate (a parte Nozze istriane, Falena e Mala vita) ci sia più Verismo che non in Pagliacci e Cavalleria.
Nel mio articolo, all'epoca, concludevo (arbitrariamente) così:
In definitiva, il Verismo che – per come lo conosciamo – fu un fenomeno prettamente italiano, interessò assai poco l’onnivoro pubblico dei melomani che già si volgevano verso altri modelli stilistici: le grandi opere wagneriane stavano facendo capolino anche dalle nostre parti e, con esse, ci si rese conto che la Storia della musica stava cambiando. Anche la Giovane Scuola aveva i giorni contati e, con essa, le speranze dei critici musicali come Hanslick che speravano di trovare in una specie di mito del buon selvaggio di roussoviana memoria i presupposti per salvaguardare la sacralità dell’ispirazione musicale
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Tucidide » lun 25 ott 2010, 20:08

Io vado oltre e mi chiedo, forse un po' paradossalmente e provocatoriamente: ma può esistere davvero un'opera verista?
La poetica verista, così come espressa da Verga nella lettera prefatoria a "L'amante di Gramigna" indirizzata a Salvatore Farina, vorrebbe del tutto annullare, o per lo meno nascondere i sentimenti, i giudizi, i commenti dell'autore. Di fatto, nelle intenzioni di Verga, è una letteratura non-artistica, ma parascientifica. Poi, ovviamente, questo non avviene quasi mai, :D però nelle intenzioni e nella forma questo è l'assunto.
Nella letteratura questa è una premessa possibile. Ma nella musica, come si fa? La musica non narra, ma commenta. E' antiverista per eccellenza.
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Riccardo » lun 25 ott 2010, 22:55

Maugham ha scritto:Certo, c'è l'ambiente, il plot, il finale... però è davvero così verista Cavalleria?

No, concordo con te, lo è molto poco. O molto meno di quanto si dica comunemente.

Il cuore dell'opera, poi, con l'aria di Santuzza e i due successivi duetti, sono quanto di più melenso e meno verista ci possa essere.
Ovviamente non in senso dispregiativo! Opera fantastica, un classico assoluto.

Decisamente più verista mi pare invece il titolo che per tradizione le si abbina...

Tucidide ha scritto:ma può esistere davvero un'opera verista?

Secondo me sì...o meglio: colgo il tuo problema, ma vale anche per la letteratura.

Il verismo in realtà non è affatto il racconto del "vero" così come talvolta insegnano a scuola. E' uno stile, un modo di narrare che prevede determinate convenzioni. Che esso serva a rappresentare la realtà "così com'è" è una balla...

Un po' come gli Spaccapietre di Courbet, preclaro esempio di "realismo".

Immagine

Ma sarebbe questa la vera realtà? Solo lavoratori, mani sporche e brutture sociali? Ma nemmeno per sogno... Questa è solo una parte della realtà! Una verità parziale.

Sono forse più "veri" gli urli di Canio che non gli aneliti di Giacomo V di Rossini?
Ma nemmeno per sogno.

Sono solo due modi diversi di esprimere l'umano... Convenzionalmente chiamiamo quello di Rossini "stilizzato", "neoclassico" etc etc, quello di Leoncavallo "verista"...
Ma di vero c'è solo l'ideologia del tempo a cui queste opere appartengono.

Quindi sì che si può essere veristi o realisti in musica! :)

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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Tucidide » lun 25 ott 2010, 23:51

Riccardo ha scritto:Il verismo in realtà non è affatto il racconto del "vero" così come talvolta insegnano a scuola. E' uno stile, un modo di narrare che prevede determinate convenzioni. Che esso serva a rappresentare la realtà "così com'è" è una balla...

Capisco qual che intendi. L'esempio di Courbet è chiarissimo.
Però forse stiamo parlando di due cose diverse. Tu dici che la realtà non è solo quella che dipingono i realisti, ed è vero. Ma io intendevo proprio quel che tu dici: "uno stile, un modo di narrare". E' proprio quello che differenzia il verismo dalla narrativa precedente: lo stile, non i contenuti.
Si può descrivere una guerra stellare del tutto inventata con tono verista. La narrazione "verista" rende forse "vera" la guerra stellare? No di certo!
Allo stesso modo, si può descrivere la storicissima e verissima scaramuccia di Roncisvalle come si fa nella "Chanson de Roland", facendola apparire una roba che nemmeno l'Iliade. :D L'inverosimiglianza della Chanson rende forse non vera la battaglia di Roncisvalle? Di nuovo no. :wink:
Sono forse più "veri" gli urli di Canio che non gli aneliti di Giacomo V di Rossini?
Ma nemmeno per sogno.

Certo. Perché neanche Leoncavallo è verista. :D
Il fatto che Canio sia un povero guitto e Giacomo un re non cambia nulla. Resta il fatto che, secondo me, Leoncavallo non aderisce veramente alla poetica verista.

Il Prologo dei Pagliacci è un chiaro esempio di TOTALE fraintendimento della poetica verghiana.
«... Egli ha per massima
sol che l'artista è un uomo e che per gli uomini
scrivere ei deve. Ed al vero ispiravasi.
Un nido di memorie in fondo a l'anima
cantava un giorno, ed ei con vere lagrime
scrisse, e i singhiozzi il tempo gli battevano


Scrive Verga:
«... tu veramente preferirai di trovarti faccia a faccia col fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la lente dello scrittore»

Uno parla di lacrime, dolore, partecipazione emotiva dell'autore. L'altro parla di storia che sembra "essersi fatta da sé", senza che si debba capire la vicenda tra le righe.
Per me, sono concetti antitetici.
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Riccardo » mar 26 ott 2010, 0:02

Tucidide ha scritto: L'altro parla di storia che sembra "essersi fatta da sé", senza che si debba capire la vicenda tra le righe.

Eppure da sé si fanno gli eventi (forse), ma i racconti no: quelli deve scriverli qualcuno seguendo determinate regole! E quel qualcuno ne stabilirà una prospettiva. Che poi lo ammetta o no è un altro discorso...
La musica nel dramma secondo me è un intervento "fasullo" esattamente come lo è la penna dello scrittore quando decide che cosa raccontare prima, che cosa dopo e in che modo.

Quindi per me l'opera musicale può essere verista allo stesso modo in cui può esserlo una novella...cioè non letteralmente!
Ma del resto letteralmente "vera" non si dà nessuna forma d'arte no?
Nemmeno la m.... in scatola di Manzoni! :D

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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Riccardo » sab 13 nov 2010, 19:51

Chi preferite tra queste?
Io non ho dubbi ma ve lo dico dopo.

JESSYE NORMAN


RENATA SCOTTO


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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Luca » sab 13 nov 2010, 20:12

Delle tre preferisco la Scotto.
Saluti, Luca
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Riccardo » sab 13 nov 2010, 21:17

Luca ha scritto:Delle tre preferisco la Scotto.
Saluti, Luca

Non avevo dubbi :D
Ma perché la preferisci alle altre?
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda pbagnoli » sab 13 nov 2010, 21:29

Delle tre, quella timbricamente più sgraziata mi sembra la Varnay, che però ci mette anche una grinta non indifferente. Non riesco a capire se sia adeguata al personaggio oppure no, ma nel dubbio le vada tutto il mio rispetto.
La Scotto la conosco molto bene dall'incisione Rca di Levine: è stata la mia prima Santuzza. Ne ho tuttora un bel ricordo, come di tutte le mie "prime volte". Non so più tuttavia se crederle o no, ma questo è un problema che ormai mi colpisce tutte le volte che torno alla Scotto.
Quindi, spalle al muro, scelgo la Norman: timbro vocale meraviglioso, splendida costruzione, tono melanconico. Mi sembra perfetta: l'espansione di "Andate o mamma ad implorare Dio" mette veramente i brividi
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Luca » sab 13 nov 2010, 21:35

Per un motivo personale e per uno di abilità espressiva. Quello personale è che Cavalleria è un'opera che detesto, ma che ascoltata così dalla Scotto, libera da ogni sguaiataggine, riesce anche a piacermi. Secondo motivo discendente dal primo: Callas a parte - e neppure la tanto (e a torto) conclamata Cossotto - offre una penetrazione profonda e sopraffina del significato del testo come la Scotto: non c'è smania di rivalsa o espressività da 'coltello fra i denti' (Bruna Rasa e Nicolai docent), ma rimpianto di un amore perduto e dolore per l'abbandono da parte di un personaggio che si suppone non virago, ma giovanetta e la Scotto, memore di personaggi come Adina e Amina, ci presenta questa versione perfettamente logica. La cantante ligure non avrà le imponenti arcate di fiato dell'Arangi Lombardi, però è una grandissima Santuzza, insieme alla citata Giannina e a Maria Callas appunto. Le altre reggono lo strascico (e alcune, manco quello....).
Anni fa, mi chiesero di far ascoltare l'intera opera dopo averla contestualizzata e spiegata nella vicenda e nei personaggi: scelsi proprio quella con la Scotto, nonostante il mio superiore volesse ascoltare quella diretta da Mascagni. Non lo accontentai perché non ritengo quell'edizione particolarmente interessante. Alcuni miei confratelli, non certo melomani, rimasero molto ben impressionati proprio dalla prestazione della Scotto

Questo è il mio pensiero.
Saluti domenicali, Luca.
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda pbagnoli » dom 14 nov 2010, 13:04

Mi incuriosisce il fatto che tu abbia proposto anche la Varnay: come mai? Mi sembra molto lontana come esposizione della materia rispetto alle altre due.
Al di là del fatto che preferisci la Scotto (e ce lo sappiamo! :D Però è vero, è davvero brava!), come mai hai scelto il video della Varnay? Ti piace? E' molto lontana anche dall'impostazione dell'Arangi Lombardi...
Buona domenica!
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Riccardo » dom 14 nov 2010, 15:09

pbagnoli ha scritto:Mi incuriosisce il fatto che tu abbia proposto anche la Varnay: come mai? Mi sembra molto lontana come esposizione della materia rispetto alle altre due.
Al di là del fatto che preferisci la Scotto (e ce lo sappiamo! :D Però è vero, è davvero brava!), come mai hai scelto il video della Varnay? Ti piace? E' molto lontana anche dall'impostazione dell'Arangi Lombardi...
Buona domenica!

E invece sapete male! Ho scelto la Varnay proprio perché è lei in realtà che volevo sottoporvi... Sarà che ho un debole per questo tipo di canto tedesco applicato al repertorio italiano di fine secolo, ma la trovo stratosferica. Il modo con cui scolpisce ogni sillaba toglie il fiato. Al confronto la Scotto, che in altre cose adoro, mi sembra qui una dilettante dal punto di vista tecnico, proprio una contadinella da Elisir d'amore che rimane travolta dalle arcate della scrittura. Luca lo trova un fatto positivo, io meno.
Certo si può obiettare alla Varnay la mancanza di femminilità e freschezza (si scorge sempre l'ombra di Clitennestra nel suo canto), però il controllo vocale della parte è stratosferico.

La Arangi-Lombardi secondo te dovrebbe essere il riferimento per questa parte?
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda pbagnoli » dom 14 nov 2010, 15:18

Riccardo ha scritto:
pbagnoli ha scritto:Mi incuriosisce il fatto che tu abbia proposto anche la Varnay: come mai? Mi sembra molto lontana come esposizione della materia rispetto alle altre due.
Al di là del fatto che preferisci la Scotto (e ce lo sappiamo! :D Però è vero, è davvero brava!), come mai hai scelto il video della Varnay? Ti piace? E' molto lontana anche dall'impostazione dell'Arangi Lombardi...
Buona domenica!

E invece sapete male!...

...la me scusa, sciur Riccardo... :oops:
Sai che è successo?
Io sono partito ieri con l'idea che la proposta di confronto fra i brani l'avesse fatta Luca!!! E poi, partendo da quel presupposto, a lui ho continuato a rivolgermi senza ri-verificare che li avevi postati tu...
Mi scuso con entrambi gli interessati ma, se leggi l'episodio alla luce di questo piccolo equivoco, la spiegazione è chiara!
Avessi realizzato prima che eri stato tu, tutto mi sarebbe stato più chiaro.
Certo tu potresti dire: basta vedere l'intestazione del messaggio!
Ma a mia discolpa c'è il fatto che avevo lavorato nella notte fra venerdì e sabato, quindi ieri ero un po' rincoglionito e oggi ho proseguito nell'equivoco...
Mi spiace!!!
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Re: Cavalleria Rusticana.

Messaggioda Riccardo » dom 14 nov 2010, 15:36

pbagnoli ha scritto:Ma a mia discolpa c'è il fatto che avevo lavorato nella notte fra venerdì e sabato, quindi ieri ero un po' rincoglionito e oggi ho proseguito nell'equivoco...
Mi spiace!!!

Ma sì dai, ti perdono... :mrgreen:

Comunque a parte gli scherzi ci poteva stare lo stesso, visto che la Scotto è anche una delle mie preferite.
In questo caso è servito introdurla appunto per stanare contributi che sembrano dipendere in modo simbiotico dalla partecipazione del moderatore latitante :evil:
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