Maria Callas

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Re: Maria Callas

Messaggioda Luca » gio 07 gen 2010, 9:41

Non c'è da scusarsi, cara Milady: è molto interessante quanto hai scritto. Aggiungo un'altra nota. La Callas era una greca fatalista (lo dice lei in un'intervista filmata), tuttavia era molto attaccata alla cristianità greco-ortodossa e faceva notare al Meneghini la fredddezza del nostro celebrare latino. Non è senza importanza questo dettaglio: rispetto a noi le liturgie orientali (molto più variegate e nazionalizzate delle nostre) sono molto più teatrali e non meraviglia il nesso fra queste e la grande arte drammatica della Callas. Qualcosa nelle vene lo aveva senz'altro. Forse non era credentissima (ma chi lo può dire ?) ma teatrale senza dubbio.

Salutissimi: si riprende a lavorare!!!
Luca.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » gio 07 gen 2010, 18:58

Grazie infinite Milady!! i tuoi contributi sono preziosissimi!
Hai fatto bene a sottolineare l'aspetto psicologico e sociologico, chiamiamolo così, del rapporto col pubblico e con la sua vita privata. Indubbiamente è indispensabile per capire certe atmosfere, certe scelte, certi stress... La Callas del 1958 era davvero nella fossa dei leoni, non le si perdonava nulla. Paradossalmente la Callas degli anni 60, così parca nelle sue presenze sul palco, era applaudita più per astinenza. Se avesse cantato il Poliuto nel 57 alla Scala con la voce con la quale l'ha cantato nel 1960 l'avrebbero probabilmente contestata.

Riprendo solo un aspetto del tuo intervento, strettamente legato al canto. La Callas provava tantissimo, e provava più di ogni altra cantante. Questa cosa è confermata da più di una testimonianza. Per quel che concerne il canto provava spesso a piena voce, e quando usava falsettare o risparmiarsi sul volume cantava comunque quasi sempre in tono, difficilmente un'ottava sotto. Anche quando non cantava era comunque protagonista delle prove, d'orchestra o di scena che fossero, era in due parole sempre presente, e si riposava meno di altri. E penso che questo modo di lavorare si sia intensificato maggiormente con Visconti, col quale la fusione quasi perfetta fra gesto, parola e canto era diventata quasi maniacale. Negli anni d'oro il suo repertorio era alla fine di 4 o 5 titoli (che pure studiava in continuazione, dato che di anno in anno gli esiti erano sempre diversi), per il resto era un susseguirsi di debutti. Non fu tanto il "quanto" cantò, ma piuttosto il "cosa", e più ancora il "come", e il come si giungeva al prodotto finito da presentare al pubblico.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Enrico » mar 16 feb 2010, 1:10

Ascoltando le registrazioni delle masterclass della Callas alla Juilliard ho spesso pensato che sarebbe stato bello avere le registrazioni complete di "Cortigiani vil razza dannata" o "Che gelida manina" o "A te o cara" o "Pourquoi me reveiller" cantate da lei: negli esempi cantati che fa agli allievi ci sono fraseggi molto interessanti e belli!
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Re: Maria Callas

Messaggioda Milady » mar 16 feb 2010, 9:05

Carissimo Enrico,
ho ascoltato le registrazioni di cui parli : effettivamente sarebbe un reperto di straordinario interesse. Ai suoi tempi trovai trascinante Cortigiani vil razza dannata:una immedesimazione da fare venire i brividi.E non era la sola.
Dato che la EMI ha pubblicato anche incisioni bocciate dalla Callas, senza fare una piega, sarebbe interessantissimo avere la raccolta di queste particolari interpretazioni in CD.
Buona giornata a tutti
da
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » mar 16 feb 2010, 18:18

In effetti esiste un triplo cd EMI che raccoglie qualcosa di quei masterclass (tra le cose c'è anche l'aria di Rigoletto)... peccato che abbiano scelto di occupare spazio prezioso con (quando fossero presenti) le interpretazioni in studio della stessa Callas delle arie contenute nella selezione del masterclass.
Il cd è questo:
Immagine

La Divina Records (etichetta che distribuisce materiale non ufficiale della Callas) ha preparato un dvd (audio) contenente tutti i masterclasses, a detta loro, in qualità eccellente... essendo ormai reperibili sul web in ogni dove (youtube compreso) in qualità abbastanza accettabile non mi sono mai curato di verificare se un acquisto del genere valga la pena.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Enrico » mar 16 feb 2010, 20:55

Allora dirò anche che, sarà l'effetto Juilliard, mi è sembrato molto ispirato nel fraseggio anche Pavarotti impegnato a cantare "Donde lieta uscì" e "Vecchia zimarra" per dare consigli vocali e interpretativi ad allievi un po'...sordi. Forse perché si trattava di arie di un'opera che conosceva alla perfezione (a una poveretta che gli canta l'aria della Regina della Notte dice solo "brava brava" e la manda via!). Forse se avesse fatto quella famosa ipotetica Traviata con la Callas avrebbe imparato qualcosa anche lui: osservando la Sutherland aveva migliorato tecnica e respirazione, con la Callas avrebbe trovato una brava maestra di teatro e recitazione!
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Re: Maria Callas:"Ebben? Ne andrò lontana?" da "La Wally"

Messaggioda Triboulet » ven 19 feb 2010, 13:55

Belcantismo ha scritto:Sollecitato (e solleticato) dal recente spot TV cha ha come "colonna sonora" proprio la voce della Divina, ho voluto inserire sul mio account YouTube il brano utilizzato: "Ebben? Ne andrò lontana?" da "La Wally" di Alfredo Catalani


Pensavo ti avesse solleticato il post sulla Tebaldi aperto dal sottoscritto : Chessygrin :

Belcantismo ho una richiesta, perchè non posti l'aria dal Mefistofele dallo stesso recital? Secondo me è più interessante, sia perchè si può fare un confronto con l'interpretazione della Tebaldi (non sulla voce, basta partigianerie per carità), sia perchè si ricollega al discorso dell'evoluzione stilistica della Callas, che dal 1954 cominciò ad adottare un modo di cantare diverso, che in quest'aria si ascolta in maniera direi evidentissima.

PS: se ti riferisci allo spot della Nastro Azzurro... beh, quella non è la Callas eh... poi non so se ci sono altre pubblicità, guardo poco la tv.
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » ven 19 feb 2010, 15:46

Sorry, non l'ho proprio visto!
Né prometto che lo vedrò...


Ho notato che in effetti ti si vede solo quì...

Quanto al Mefistofele, credimi è molto più "callasiano" quel brano, come colori, resa, interpretazione, che non Wally, che con la Callas non c'entra niente.


Starei fresco se non riuscissi a riconoscere la voce della "Sovraumana", tra mille altre.
Starebbe fresco il mondo dell'Arte Musicale se non riuscisse a riconoscere l'univoca ed originale voce della "Divina", tra tutte le altre...


sarà che c'ho qualche problema d'udito, ma se lo spot è questo:
http://www.youtube.com/watch?v=OpXHO7-hjFU

non mi pare proprio la Maria, al più può essere la Gheorghiu (in alto così sembra, anche se in basso è un po' troppo coperta e suona differente)... se proprio vuoi la riprova, il tempo staccato dal direttore non è certo quello di Serafin (confrontali) e considerando che l'unica occasione in cui la Callas cantò quel brano fu quel recital non ci sono molti dubbi.

PS: ascolta questa per piacere, e lascia stare sti benedetti masterclass : Chessygrin :
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Re: Maria Callas

Messaggioda Manrico » mar 13 lug 2010, 12:01

Su youtube esiste una versione di un video dalla Gioconda con l'audio "rimasterizzato" dei tempi d'oro con risultato mozzafiato.

Conosco questa tecnica di "montaggio" e dopo aver già fatto alcuni video mesi fa dedicati ad altri interpreti, in questi giorni ho "rimasterizzato" O mio babbino caro con audio "Live" e video di molti anni successivo.

Questo è il risultato sul sito che ho dedicato alla Callas più di due anni fa: http://www.mariacallas.eu/video_rimasterizzato.html

Con l'occasione rinnovo l'appello già fatto sul sito stesso (hanno aderito solo due ammiratori della Callas), Chi vuole, può inviarmi recensioni (esclusivamente sulla Maria), che pubblicherò volentieri, l'importante è non denigrare altri soprani o fare confronti, così come ha fatto chi ha già inviato la sua recensione.

Buon ascolto.....
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Re: Maria Callas

Messaggioda pbagnoli » dom 18 lug 2010, 16:29

Grazie, Roberto. Gli appassionati conoscono molto bene la serietà con cui rimasterizzi il materiale che hai fra le mani e il modo educato e forbito con cui approcci la materia!
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Messaggioda Riccardo » ven 17 set 2010, 0:55

Fu la Callas la più grande cantante di tutti i tempi)
La più grande del Novecento? O forse addirittura solo della prima metà?
Se di tutti i tempi avrei molte incertezze a stabilirlo, anche se il nostro mondo tende egocentricamente a far coincidere "tutti i tempi" con il solo secolo breve.



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Re: 16.09.1977 - 16.09.2010

Messaggioda Riccardo » ven 17 set 2010, 10:26

XXX ha scritto: Per quanto ne sappiamo, e dalle tante testimonianze audio a noi giunte, che purtroppo non sono presenti per altri mostri sacri come la Pasta o la Malibran - ma se ne potrebbero aggiungere altre - diventa arduo affermare anche che non lo sia stato.

Infatti io non dico che non lo sia stato... Ho solo dei dubbi e penso non ci si possa decidere (né sia così necessario).

Quando le distanze temporali si allungano troppo, diventa quasi impossibile fare confronti, perché cambiano troppi parametri... La stessa persona che elabora il giudizio fatica a distaccarsi dal proprio tempo o comunque confronta due esperienze sbilanciate.
E' anche un po' il caso di chi la Callas la sentì in teatro da ragazzo, nel fior dei vent'anni, e ne racconta oggi il mito avendone ottanta, senza più slanci ed entusiasmi per il futuro.

Salutoni,
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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » ven 17 set 2010, 22:45

E' bello vivere le proprie passioni come amori irrazionali, però insomma, il più grande soprano di tutti i tempi....
E' proprio il "di tutti i tempi" che secondo me non si può considerare, perchè come altri prima di me molto più competenti in materia hanno sottolineato altrove, ci sono tali e tante variabili nel corso della storia del canto lirico, delle sue tradizioni, della sua tecnica e delle consuetudini esecutive, che il "di tutti i tempi" perde un po' di senso. Certo che una Giuditta Pasta non avrebbe potuto cantare Puccini, non c'era ancora : Chessygrin : sarebbe stata capace?
E poi anche "più grande" cosa vuol dire? parliamo di fenomeno vocale? parliamo di spessore interpretativo? parliamo di portata rivoluzionaria?

Ecco, secondo me la Callas è sicuramente una delle figure più rivoluzionarie (se non la più rivoluzionaria) del secolo scorso. Nessuna è riuscita a imporre un nuovo modo di interpretare l'opera come fece lei, essendo persuasiva in ruoli apparentemente assai diversi vocalmente e psicologicamente. Ha poi secondo me inventato quella maniera di adattare la sua voce ai personaggi, anzi anche alle singole frasi, una cosa che non so se prima si fosse mai sentita. Ha nobilitato e sdoganato un certo repertorio e... insomma i meriti della Callas li conosciamo un po' tutti. In questo senso non vedo figure di questo spessore nel '900, o meglio ci sono state cantanti alle quali lei guardava che erano abbastanza dei fenomeni (Ponselle, Lehmann, Mazzoleni) ma che non sono tuttavia riuscite a cambiare il corso della storia come ha fatto lei. In questo senso è stata, forse, la più grande.

Più la conosci però (almeno a me è capitato così) e più ti rendi conto che era tutt'altro che onnipotente (ma chi lo è in realtà??).
La Callas aveva i suoi limiti, che piegò e talvolta nascose, ebbe i suoi ripensamenti (e pure qualche fallimento), si tenne lontana o comunque a debita distanza da tutta una serie di ruoli che sapeva non poter risolvere adeguatamente come avrebbe voluto, altri li risolse spostando il ruolo verso le sue caratteristiche, talvolta generando veri capolavori, talaltre non riuscendo a quadrare il cerchio completamente.
Il fenomeno vocale, tanto per cominciare secondo me è solo il mezzo della "rivoluzione Callas", tutto sommato un aspetto marginale rispetto al resto. Nessuna certo era capace di alternare in un concerto Ombra leggera e In questa reggia, eppure anche la Callas aveva una sua natura, e faceva altrove uno sforzo talvolta enorme, sempre vocalmente, per continuare ad essere "la Callas" (quella della maturità dico) su scritture a lei non congeniali. E, anche se sembra un paradosso, se era capace nel 55 di bersi Norma in un bicchiere d'acqua, faticò come una bestia per cantare Butterfly (che amava, ma che guarda caso non rifece più), o Aida, o ancora Rigoletto. Non è un caso che il suo approccio a Verdi dopo il 1954 fu tutto sommato marginale, relegato quasi esclusivamente alla sola Violetta, e prima del '54 non fu certo memorabile, se non sotto il profilo puramente vocale (le sue Aide sono sontuose e aggressive, ma fuori personaggio, la sua Lady scaligera è tutto sommato una delusione rispetto a quanto farà nel 1958). Senti la Gencer (aldilà dell'interpretazione) come è più naturalmente portata verso quel tipo di canto, e come si esprime senza alcuna fatica.
A lungo quì MatMarazzi ha sottolineato come la Callas fosse una mediocre declamatrice, o meglio risolvesse il declamato alla sua maniera. Indubbiamente la sua Medea (per me splendida) è il frutto di una serie di compromessi e accorgimenti. Il suo Gluck non se lo ricorda nessuno, nè viene ricordata come cantante wagneriana che abbia fatto scuola. Indubbiamente cantava tutto questo, aveva le note, e la potenza vocale, ma riusciva ad esprimersi?! è questo il problema dell'onnipotenza, una cantante onnipotente, in teoria, sarebbe capace di esprimersi al massimo ovunque, la Callas non lo era, dato che in certi ruoli, per limiti vocali di tecnica e di costituzione della voce, girava inevitabilmente a tre cilindri (qualcuno potrà dire che i tre cilindri della Callas valgono quattro di altre cantanti, alle volte è vero, altre no).

Poi c'erano i limiti "psicologici", diciamo così, o di sensibilità. E' evidente che Vestale sia risolta guardando un po' a Norma, un po' a Medea, un po' alla tragedia classica. E' una lettura definitiva? ricordo come sempre Marazzi mi disse che non la trovava persuasiva... evidentemente risolveva il personaggio filtrandolo attraverso i suoi punti di forza. Qualcuno dirà che la sua Boheme o la sua Carmen sono splendide ma carenti di alcuni aspetti che hanno decretato la maggiore "verità" in altri interpreti (per me rispettivamente Stratas e Ewing). E' vero e la Callas lo sapeva. E accentuava volutamente gli aspetti che riusciva a rendere meglio, oscurando gli altri. E in questo c'è stata grande intelligenza, questo bisogna riconoscerlo.
Riccardo ha postato la sua Dalila. Meravigliosa. Perchè? perchè secondo me la intendeva in una chiave "sacerdotale" poco incline alla sensualità, ovvero la avvicinava ai suoi personaggi monster nei quali esprimeva se stessa al massimo. Talvolta però non bastava, o meglio, non funzionava. Vedi Manon Lescaut (tutto sommato poco credibile, anche nel IV atto secondo me), o addirittura Tosca, che lei stessa non sentiva come suo ruolo (nonostante le fosse tornata spesso utile durante tutta la carriera). Il bello della Callas è che quando le cose non quadravano era sempre colpa del compositore : Chessygrin :

Ma se da un lato fu di intelligenza superiore, un aspetto "nero" della Callas è stata la cattiva gestione della carriera. Non solo lo stress vocale terribile al quale si sottopose negli anni scaligeri, ma pure la totale chiusura da un certo anno in poi a qualsiasi teatro che non fosse Scala o Met, tant'è che quando finì col litigare con l'uno e l'altro sovrintendente cominciò a "ripiegare" su Londra, Parigi (che aveva snobbato fino ad allora) e su Dallas (dall'amico Rescigno), fino a cominciare con i tour di concerti, che almeno tra il '58 e il '59 erano palesemente un ripiego. Non parliamo poi dei suoi anni '60, un declino gestito che peggio non s'è potuto, ormai incaponitasi sul fatto che la Callas doveva cantare Tosca (e va bene), Medea (e ancora, tutto sommato, ci siamo) e Norma (quelle del 65 fanno davvero male ad un fan) e ancora Verdi o Mozart (in quegli orribili recital della metà dei 60) fino ad arrivare a Traviata (e Dio ci ha salvato da una Traviata del 67 che non ho idea di come poteva venir fuori).
Perchè non un certo repertorio francese? Perchè non Rossini (napoletano o francese che fosse)? Perchè non i ruoli Falcon? Non erano fantascienza, erano opzioni a portata di mano (che probabilmente accarezzò anche, visto che nel 1961 incise una serie di brani in questa direzione). Eppure quella stessa Callas che osò così tanto dieci anni prima, oggi viveva tutto questo come un compromesso, e la cosa, per carattere probabilmente, non le andava giù.

Ultima questione, la Callas, nelle sue singole incarnazioni, è stata superata? Secondo me sì, non sempre, ma a volte sì (dire superata è una semplificazione, diciamo che ci sono stati interpreti dopo di lei che hanno raggiunto le stesse vette, e talvolta sono andate oltre).
Qualche fanatico sostiene che non ci sono più motivi di entusiasmo oggi. E allora cos'è la Medea della Antonacci di due anni fa? cosa c'è dietro, o dovrei dire dentro il suo personaggio? O le incarnazioni della Dessay (non solo Lucia, ruolo callasiano, ma pure cose che la Callas toccò di sfuggita, come Manon od Ofelia), quanto approfondimento e quanta cura dell'espressione c'è? E la rivoluzionaria Armida della Fleming e le sue implicazioni in termini di carattere? (ruolo che la Callas nel '52 risolveva semplicemente con una spettacolare e mostruosa insolenza vocale). O la Tosca della Gheorghiu (che pure non ritengo una campionessa) come riesce naturalmente a funzionare meglio in molti passaggi della vicenda? ci sentiamo davvero di dire che la Lady della Scotto fosse così meno suggestiva e profonda di quella callasiana? (parlo sempre dell'ultima Callas), che la Butterfly della Stratas (che non conosce quasi nessuno, ma è bellissima) fosse meno persuasiva nella sua struggente verità o che la Carmen della Ewing non rappresenti quasi la metabolizzazione e il superamento della lezione callasiana? E in effetti mi sono limitato solo ai ruoli dove quasi unanimamente si ritiene che la Callas abbia dato il meglio di sè (non parliamo di quelli dove andava a tre cilindri per i motivi suddetti). Personalmente, pur amando visceralmente Maria in quasi tutte le sue incarnazioni (è l'unica cantante di cui posseggo l'intera discografia, live compresi, giusto per dire), la ritengo realmente insuperata a tutt'oggi solo in Bellini (per il quale pareva essere nata) e in Traviata, ma sono sicuro che qualcuno potrebbe anche smentirmi (magari, chessò, con la Traviata della Netrebko). Per non parlare dei ruoli che la Callas non cantò mai e che altre hanno portato a livelli impensabili (solo per rimanere in tema di belcanto, i ruoli Ronzi della Gencer ieri e della Gruby oggi). La Callas è stata fondamentale e imprescindibile nella storia, a tutt'oggi molte delle sue intepretazioni sono modernissime ed emozionantissime, ma personalmente ritengo che di materiale per entusiasmarsi nel "dopo Callas" ce n'è a josa... almeno io, per la mia (ancora lontanissima) vecchiaia, mi sento tranquillo :D
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Re: Maria Callas

Messaggioda Luca » ven 17 set 2010, 23:14

Caro Triboulet,

hai scritto e ri-scritto nel tuo post anche cose molto sensate (ad esempio la Tosca della Callas che, a tuo giudizio, non tiene più: e mi trovi concorde) . Ma all'epoca Callas (o comunque anche nel momento in cui l'astro si stava spegnendo) c'erano Sutherland, Sills e Caballé. Come mai non le hai nominate? Anch'esse mi pare hanno oltrepassato la Callas, almeno per la loro vocalità: la Callas ha aperto la strada (e in questo è stata maestra), ma le prosecutrici sono andate oltre. Se questo può giocare, per un verso, a sfavore del soprano greco per l'abilità tecnico-vocale di una Sutherland, per la levità di una Caballé e per la fantasmagoria di una Sills, per altro verso, ciò costituisce un onore alla grande maestra: se le 'allieve' l'hanno superata si vede che la maestra era davvero insigne! Credi tu che le odierne 'dive' che hai nominato si discostino più di tanto dalla piattaforma artistica costituita da questi 4 soprani, oppure corrono il pericolo di retrocedere a uno stile 'ante Callas natam', se non addirittura confidenziale da musica leggera ?

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Re: Maria Callas

Messaggioda Triboulet » sab 18 set 2010, 2:19

Beh caro Luca, ho cercato ovviamente di prendere le interpretazioni più recenti tra quelle che mi sembravano significative (tranne forse la Butterfly della Stratas che risale agli anni 60), contro chi farnetica di un futuro nero per l'opera.
Sutherland, Sills e Caballè possono aver oltrepassato la Callas per vocalità (è da vedere di volta in volta, ma diciamo che in certi contesti può esser vero), ma a mio avviso non l'hanno certo superata per l'aspetto interpretativo, che era quello che mi premeva sottolineare con tutti gli esempi che ho fatto. In questo senso, dal mio punto di vista, quel tipo di scuola, che sia di granitica ascesi vocalistica alla Sutherland, di scoppiettante esteriorità alla Sills, o di indulgente edonismo alla Caballè, rappresenta per me una involuzione del modello Callas, non già un passo in avanti. Alpiù, per essere meno drastici, un cambio di rotta. Nell'immediato dopo Callas solo nella Gencer e in poche altre (la Stratas e più in là la Scotto) ravviso l'eredità di un approccio-Callas. Quindi le tre dive che hai citato secondo me son proprio loro che vanno "ante-Callas", mentre gli esempi che ho fatto io si inseriscono in qualche modo sul filone dell'approfondimento psicologico e dell'espressione del canto aderente al testo, che per me rappresenta la vera rivoluzione callasiana (non me ne frega niente se la Dessay non ha la voce della Sutherland o se la Fleming non vocalizza come la Caballè, detto per amore di sintesi :D). Non capisco cosa sia lo stile da musica leggera applicato all'opera, fermo restando che sono grande cultore delle forme più artisticamente elevate del rock e del pop.
Se vuoi dire sensazionalismo e superficialità non mi pare che in nessuno degli esempi che ho fatto vi sia questo tipo di approccio, anzi ho scelto accuratamente l'interprete che secondo me meglio ha reso il dato personaggio. Che poi si possa talvolta ricadere in questo meccanismo, beh questo accadeva facilmente anche con i filati soavi della Caballè o con i trilli impazziti della Sills, quindi insomma... la penso più o meno all'opposto :D era molto più pop quel tipo di approccio, secondo me.
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