Iestyn Davies

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Iestyn Davies

Messaggioda mattioli » dom 17 nov 2013, 14:10

Per un puro caso, le ultime due opere che ho visto avevano come protagonista questo controtenore: il "Sogno" di Britten al Met e "Written on skin" di Benjamin ieri sera all'Opéra-Comique (per inciso, non l'avevo vista ad Aix e si tratta, IMHO, di un capolavoro. Sempre per inciso, segnalo che gli altri coprotagonisti sono due artisti che mi sembra abbiano qui su OD un - meritatissimo - gruppo di suiveurs, cioè Barbara Hannigan e Christopher Purves - vero, Vit :mrgreen: ?).
Davies è un controtenore di scuola inglese. Io in materia sono più di rito americano, ma mi ha colpito l'estrema bellezza della voce, la facilità dell'emissione (Benjamin scrive benissimo per le voci, e lo fa entrare in scena con una messa di voce come avrebbe fatto Handel...), il volume (vabbé che la Salle Favart è piccola) e un certo ritegno espressivo, appunto molto british, che però mi sembra di addica alla sua parte. Quel che mi stupisce, però, è che quest'ultima fosse stata scritta per Bejun Mehta, che l'ha cantata ad Aix e in altri quattro teatri, dalle caratteristiche vocali e interpretative completamente diverse. Del resto, il fatto che l'opera sia stata acclamata con due protagonisti così diversi è la conferma della sua vitalità.
Tornado a Davies, dopo il "Sogno", mi sono precipitato a comprare l'unico suo cd su cui ho potuto mettere le mani, dedicato a Guadagni (Hyperion). La scelta di celebrare Guadagni, "il castrato di Gluck" (semplificando, ovvio :mrgreen: ) è eccellente e infatti sono eccellenti anche i risultati, compreso un "O Lord, whose mercies numberless" che si gioca la palma del più bello mai inciso con quello di David Daniels. Peraltro, sull'ultimo numero di Opéra International anche Mehta annuncia l'uscita di un recital-Guadagni con Jacobs.
Comunque la domanda è: questo Iestyn qualcuno lo conosce? E, se sì, che ne pensa?
Buona domenica.

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Re: Iestyn Davies

Messaggioda pbagnoli » dom 17 nov 2013, 14:37

Io lo conosco di nome, ma francamente non ricordi di averlo mai ascoltato.
Mettiamo qualche ascolto.
Questo è il suo O Lord, whose Mercies numberless:

E questa è un'altra aria haendeliana:


Giusto per seguire il ragionamento di Alberto, mettiamo a paragone qualche altro O Lord, whose mercies.
Cominciamo dal vecchio Paul Esswood, uno che mi è sempre andato a genio:


Poi mettiamo David Daniels:


E infine, un mezzosoprano come Sarah Connolly, adusa a questo repertorio:


A me Iestyn Davies piace molto!
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Re: Iestyn Davies

Messaggioda VGobbi » dom 17 nov 2013, 15:06

E' vero divino Albert (ma quanti divini ci sono qui? :mrgreen: ), avevo scritto una recensione sulla primiere mondiale di questo lavoro, in cui primeggiava Purves (che artista meraviglioso, mamma mia!) ed attorniato da una trasfigurata Hannigan e da un valentissimo Mehta.

Si tenga presente che sono assolutamente allergico ai controtenori, ma qui ne convenni Mehta fu semplicemente straordinario, anche perche' dotato di una vocalita', si anfibia ma piena di vitalita' e tutt'altro esangue. Insomma non sembrava neanche un controtenore. :twisted:

Ma venendo alla domanda posta da Mattioli, dopo che avete letto questa mia breve premessa sui controtenori, logicamente sto' Davies non lo conosco. : Chessygrin :

Rimangono sempre una categoria per me troppo adusa per i miei gusti musicali, ma chissa' che Spotify non faccia miracoli e mi possa avvicinare al periodo barocco ed all'ascolto di questi controtenori da me non molto amati.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Iestyn Davies

Messaggioda mattioli » dom 17 nov 2013, 15:16

E' vero divino Albert (ma quanti divini ci sono qui? :mrgreen: ),


Di Divino ed n'è Uno 8)
tutti gli altri son nessuno

E mi riferisco ovviamente a WSM
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Re: Iestyn Davies

Messaggioda DottorMalatesta » dom 17 nov 2013, 18:10

Ciao a tutti!

Telegraficamente:

1. mi sembra che Davies dia una lettura più "trattenuta", più intima, più sobria rispetto a Daniels (i cui CD peraltro ho ormai consumati a furia di ascoltarli, e che mi invece mi sembra molto più vibrante, estroverso e sensuale). Questo IMHO tradisce l'appartenenza alla scuola inglese di Davies che, nonostante una voce molto più vellutata e ricca di armonici, ricorda in più di un punto la sobrietà interpretativa di Deller.
By the way, questo canto trattenuto, spoglio, intimista, intellettuale, mi sembra sia una caratteristica dei tenori/controtenori di scuola inglese: da Deller a Esswood (che nell'aria del Saul è molto più affine a Davies che non a Daniels) a Bostridge passando per Pears. Che dite?

2. Opéra International non è una rivista ormai estinta?

3. Il Divino : Love : è uno solo: OD è un forum rigidamente monoteista! :mrgreen:

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Re: Iestyn Davies

Messaggioda pbagnoli » dom 17 nov 2013, 18:32

DottorMalatesta ha scritto:Ciao a tutti!

Telegraficamente:

1. mi sembra che Davies dia una lettura più "trattenuta", più intima, più sobria rispetto a Daniels (i cui CD peraltro ho ormai consumati a furia di ascoltarli, e che mi invece mi sembra molto più vibrante, estroverso e sensuale). Questo IMHO tradisce l'appartenenza alla scuola inglese di Davies che, nonostante una voce molto più vellutata e ricca di armonici, ricorda in più di un punto la sobrietà interpretativa di Deller.

Verissimo.
Tra l'altro, credo che prima o poi dovremmo dedicare un articolo a Deller che - di tale modo di cantare, come giustamente segnalavi tu - è stato un antesignano importante, e che ha ancora un riserbo espressivo di notevole attualità

DottorMalatesta ha scritto:...Esswood (che nell'aria del Saul è molto più affine a Davies che non a Daniels)

Idem come sopra; ancora una volta, secondo me, hai ragione.
Esswod andrebbe rivalutato; non lo si fa solo perché questo periodo è particolarmente sovrabbondante di questo tipo di voci.
Un altro che forse dovremmo rivedere sotto una luce diversa è James Bowman. La voce era molto meno estesa di quella dei controtenori attuali, ma aveva screziature virili molto suggestive:


DottorMalatesta ha scritto:3. Il Divino : Love : è uno solo: OD è un forum rigidamente monoteista! :mrgreen:

Non posso ovviamente che concordare...
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Re: Iestyn Davies

Messaggioda mattioli » dom 17 nov 2013, 19:44

Certo, i controtenori inglesi sono normalmente molto più "trattenuti" e molto meno spettacolari di quelli americani.
D'altronde, escono da una tradizione che, nella musica sacra, non si è mai estinta. Gli americani sono "arrivati" direttamente sul Grande Ritorno del barocco, saltando, diciamo così, i passaggi intermedi.
Per questo trovo Davies singolarmente toccante, appunto perché semplice, immediato, pudico, in un'aria come quella del Saul (e perché il suo cd monografico su Guadagni è una riuscita). Lo stesso vale per la sua parte in "Written on skin".
Detto questo, e posto che le parti Senesino non sono quelle Carestini e bla-bla-bla (omaggio al GM : Love : ), all'opera normalmente preferisco l'estroversione spettacolare degli americani, con una preferenza (ieri) per Daniels e (oggi) per Mehta.
Non so se Alessandro Mormile legge questo forum, se lo fa è vivamente pregato di intervenire. Il massimo esperto italiano di controtenori è lui e il suo libro in materia (titolo, appunto, "Controtenori") è la referenza assoluta. Altrettanto ovvio che la critica italiana dell'argomento non sappia nulla. Si segnala in particolare un tale, già sovrintendente di uno storico teatro italiano (!) che, dopo aver visto non so quale mattone mutiano a Pentecoste a Salisburgo, scrisse su un importante quotidiano (!!) che, incredibile ma vero, pensate un po', chi l'avrebbe mai detto, c'erano degli uomini che cantavano in falsetto le parti dei castrati. Questo tre o quattro anni fa, bisogna precisare per farsi quattro risate : CoolGun : . Come vedete, rispetto alle scomuniche cellettiane non è che sia poi cambiato molto...
Quanto al resto, sì, Opéra International esiste ancora e, lo dico sommessamente, mi sembra perfino migliorata. Non a caso l'ultima copertina è dedicato a Bejun Mehta : Love : .
Infine

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Re: Iestyn Davies

Messaggioda DottorMalatesta » lun 18 nov 2013, 12:12

mattioli ha scritto:Quanto al resto, sì, Opéra International esiste ancora e, lo dico sommessamente, mi sembra perfino migliorata. Non a caso l'ultima copertina è dedicato a Bejun Mehta : Love : .


Mi risulta che Opéra International sia stata sostituita da Opéra Magazine

http://opera-magazine.com/

Quandoque bonus dormitat Mattiolus?
:mrgreen:

Ciao!
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Re: Iestyn Davies

Messaggioda beckmesser » lun 18 nov 2013, 12:50

Giova ricordare (ho sempre voluto usare quest'espressione) che Davies è anche l'Ottone della Poppea di Carsen da Glyndebourne: prova molto interessante.

Io l'ho sentito dal vivo solo nella Niobe di Steffani a Londra; ne avevo anche scritto (e prima che la Bartoli si lanciasse nella riscoperta steffaniana) e le impressioni che ne avevo avuto collimano abbastanza con quanto rilevato ora da Mattioli. Mi aveva colpito per un timbro veramente bellissimo ed una tecnica notevole. Onestamente, in quell'occasione il "riserbo" era proprio al confine con il pallore espressivo, ma forse era dovuto anche al ruolo, che era fagocitato dall'altro controtenore dell'opera.

Mi piacerebbe risentirlo...

Beck
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Re: Iestyn Davies

Messaggioda mattioli » lun 18 nov 2013, 19:57

Mi risulta che Opéra International sia stata sostituita da Opéra Magazine

http://opera-magazine.com/

Quandoque bonus dormitat Mattiolus?
:mrgreen:


Hai ragione (naturalmente). Ma si tratta in sostanza della stessa rivista. Ha solo cambiato nome...

Mi piacerebbe risentirlo...


Anche a me. E comunque il sommo Beck è l'unico vivente ad aver ascoltato la Niobe di Steffani (a parte qualche centinaia di inglesi, ma non sempre gli spettatori della Royal Opera possono essere inseriti nella categoria dei viventi...). Nemmeno Santa Cecilia nostra era mai arrivata a tanto...

Scusate la brevità (gran pregio) ma sono alle prese con lo sparatore. Io ho l'ufficio a Libé, quindi in camera operatoria avrei tranquillamente potuto esserci io... Brrr...
Ciao ciao

: Chef :
Ultima modifica di mattioli il mar 19 nov 2013, 0:44, modificato 1 volta in totale.
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Re: Iestyn Davies

Messaggioda DottorMalatesta » lun 18 nov 2013, 21:13

mattioli ha scritto:
Mi risulta che Opéra International sia stata sostituita da Opéra Magazine

http://opera-magazine.com/

Quandoque bonus dormitat Mattiolus?
:mrgreen:


Hai ragione (naturalmente). Ma si tratta in sostanza della stessa rivista. Ha solo cambiato nome...


OK, grazie della precisazione.
In realtà non ne ero certo :oops: , e volevo conferma : Chessygrin : !

mattioli ha scritto:Scusate la brevità (gran pregio) ma sono alle prese con lo sparatore. Io ho l'ufficio a Libé, quindi i camera operatoria avrei tranquillamente potuto esserci io... Brrr...


Meno male che l'angelo custode ha funzionato!

Un caro saluto,
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