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Francisco Araiza

MessaggioInviato: ven 16 set 2011, 14:31
da pbagnoli
Approfittando di una riedizione dei Racconti di Hoffmann diretti da Tate (prezzo stracciatissimo, tra l'altro: ne vale davvero la pena) ho potuto riascoltare la voce di questo cantante che ho sempre lasciato ai margini dei miei interessi.
Peccato, perché è molto più che interessante.
Innanzitutto si misura con una versione dell'opera di cui Tate dà la prima registrazione ufficiale.
In secondo luogo, perché è adeguatissimo.
In terzo luogo, perché dimostra di essere padrone di uno strumento che forse a quei tempi era già un po' consumato, ma che avrebbe potuto garantirgli ancora performances molto più che interessanti.

Il percorso formativo di Araiza è quello di un comprimario che ha fatto il Grande Balzo in Avanti grazie a bravura, intraprendenza, grandi interpreti (Karajan) che hanno creduto in lui e un pizzico di fortuna che non guasta mai.
Io lo conobbi grazie al disco: la Turandot di Karajan (appunto) in cui faceva una delle due maschere, Pang o Pong, non ricordo. Poi ecco il Flauto Magico, sempre di Karajan: lui è Tamino in una registrazione a mio gusto non memorabile - c'è una Regina della Notte imbarazzante, ma anche il resto è scarsuccio - ma insomma è lì. Poi via via sempre più in alto: Rossini (ricordo Ramiro e Libenskopf), addirittura Faust, e poi addirittura Wagner. I suoi ruoli sono: Edgardo, Alfredo, il Duca, Riccardo (!), Don Alvaro (!!), Don Carlo, Cavaradossi, Pinkerton, Rodolfo, Calaf, Andrea Chénier (!!!), Des Grieux, Faust, Hoffmann, Werther, Romeo, Don José, Lenski, Lohengrin, Stolzing, Loge, Parsifal (!!!!) e Siegmund.
Questo percorso a me ricorda tanto Gambill, altro comprimario che si è lentamente ricavato competenze di cui nessuno all'inizio sembrava volerlo accreditare.
Come voce non mi ha mai entusiasmato: l'ho sempre trovata "inscatolata" in bocca anche se gli acuti avevano una loro propulsione. Questa caratteristica gli ha garantito una certa popolarità nel repertorio rossiniano in epoca pre-Blake.
L'interprete, poi, mi è sempre sembrato banale, generico, pago solo dell'emissione della sua vocina carina; ma questo non si accorda con una carriera che invece gli ha garantito una buona rinomanza internazionale.
Devo dire che, alla fine, questo Hoffmann riesce a essere rivelatore: l'interprete è aggressivo, spavaldo, intrigante, ma non solo, è anche carezzevole al punto giusto come per esempio nella chiusa del primo atto, sulla frase "Le nom de la prèmiere était Olympia". E il registro acuto è ancora fulminante, tant'è vero che sceglie tutte le varianti alte. Soprattutto la sua voce non sembra affatto "inscatolata" come quando canta Mozart o Rossini
In Italia Araiza è sempre stato noto agli appassionati soprattutto per le registrazioni discografiche: ben vengano se, come in questo caso, sono azzeccate e permettono do fare meglio il punto su un interprete!

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: ven 30 set 2011, 17:21
da bergonzi
Cantante corretto vocalmente, dal timbro piacevole, discreto interprete: i miei ascolti di Araiza sono essenzialmente rossiniani (Cenerentola e Italiana) e mozartiani (Così, Flauto). Cantante che oggi piacerebbe tanto avere, ma che, nella precedente generazione di vacche grasse, passava per "uno dei tanti" di medio livello che oggi, purtroppo, non ci sono e ci si deve accontentare.

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: ven 30 set 2011, 17:27
da pbagnoli
bergonzi ha scritto: Cantante che oggi piacerebbe tanto avere, ma che, nella precedente generazione di vacche grasse, passava per "uno dei tanti" di medio livello che oggi, purtroppo, non ci sono e ci si deve accontentare.

Io dissento un po' da questa affermazione.
Non ho mai rimpianto cantanti di medio valore di una volta pensando che oggi saremmo contenti di averli: una mezza calzetta di allora tale sarebbe anche oggi.
Il problema di Araiza è, se vogliamo, lo stesso di Winbergh, cantante che all'epoca conoscemmo in registrazioni mozartiane - in cui era un pesce fuor d'acqua - e che poi si rivelò geniale nei ruoli wagneriani. La mia sensazione per Araiza è che non fosse nulla di speciale nei ruoli rossiniani, in cui stavano facendo capolino autentici mostri come Merritt e Blake; mentre probabilmente in un ruolo come questo il suo registro acuto insolente fa dimenticare la sua fonazione un po' inscatolata

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: ven 30 set 2011, 20:02
da teo.emme
Secondo me Araiza è oggi ingiustamente sottovalutato: concordo sulla bellezza del suo Hoffmann (quell'edizione discografica, in sieme alla successiva di Nagano) resta - a mio giudizio - insuperabile. Un ruolo in cui Araiza mi piace davvero molto è l'Idomeneo mozartiano.

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: ven 30 set 2011, 20:50
da pbagnoli
teo.emme ha scritto:Secondo me Araiza è oggi ingiustamente sottovalutato: concordo sulla bellezza del suo Hoffmann (quell'edizione discografica, in sieme alla successiva di Nagano) resta - a mio giudizio - insuperabile. Un ruolo in cui Araiza mi piace davvero molto è l'Idomeneo mozartiano.

Come Idomeneo non lo conosco.
Come Hoffmann a mio modesto parere se la batte pressoché alla pari con Alagna, probabilmente più idiomatico.
Certo che la registrazione di Tate è più squilibrata: a parte Araiza e la straordinaria von Otter, c'è la Norman che come Antonia è proprio un pesce fuor d'acqua; in compenso i 4 diavoli di Ramey sono una favola e la Strudel non è niente male

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: sab 01 ott 2011, 18:12
da Tucidide
teo.emme ha scritto:Secondo me Araiza è oggi ingiustamente sottovalutato: concordo sulla bellezza del suo Hoffmann (quell'edizione discografica, in sieme alla successiva di Nagano) resta - a mio giudizio - insuperabile. Un ruolo in cui Araiza mi piace davvero molto è l'Idomeneo mozartiano.

Concordo in pieno! Interprete intelligente, raffinato e sempre espressivo, molto sensibile alle esigenze interpretative dei ruoli che affrontava. Quando la voce era ancora in buono stato, morbida e non legnosa come sarebbe divenuta negli anni '90 era un bel tenore.
Oltre a Hoffmann e Idomeneo, che anche a me piacciono molto, devo dire che trovo notevoli anche Faust e Max (incisi entrambi con Davis). Mi sarebbe piaciuto che Solti avesse scelto lui come Cavaradossi della Kiri nella sua (secondo me) bella incisione di Tosca: sarebbe stato un Mario allineato alla finezza e compostezza della protagonista, molto più del grossolano Aragall. Fra l'altro, la sua incisione (penso di quegli anni) di "E lucean le stelle" secondo me è splendida.

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: dom 02 ott 2011, 0:16
da VGobbi
Confesso di restare basito sulle buone impressioni che avete espresso su Araiza. Forse e' il fatto che l'ho sempre sentito in occasioni in cui la sua voce era dura, legnosa da morire ... oltre ad una piattezza d'interprete disarmante.

Potete ragguagliarmi sulle incisioni discografiche in cui potrei cambiare, almeno in parte, la mia considerazione su Araiza?

Ve ne sarei grato.

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: dom 02 ott 2011, 2:12
da teo.emme
Io ti consiglio I Racconti di Hoffmann (Tate/PHILIPS), Idomeneo (Davis/PHILIPS), Freischutz (Davis/PHILIPS)...e secondo me - ma so che molti storceranno il naso - Il Barbiere di Siviglia diretto da Marriner. Il suo Faust non lo conosco.

Re: Francisco Araiza

MessaggioInviato: dom 02 ott 2011, 13:20
da Tucidide
Io non conosco il Barbiere (la Baltsa rossiniana mi ha tenuto lontano sia da questo sia dalla Cenerentola :) ); il Faust è quello PHILIPS con la Te Kanawa (splendida), Allen (ottimo) e Nesterenko (grezzo duro). C'è anche un bel CD di arie diretto da Zedda, da tempo fuori catalogo.

Immagine

Da questo CD proviene l'arioso di Cavaradossi che dicevo prima:



Poi ci sono anche cose poco belle: il suo Ottavio con Marriner non mi piace per niente, così come il Ferrando del Così fan tutte diretto da Muti. Idomeneo infatti fu una sorpresa, visti i precedenti poco lusinghieri con Mozart. Non conosco invece il suo Tamino con Karajan.