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Nicola Martinucci

Inviato:
dom 26 apr 2009, 16:36
da pbagnoli
Sto sentendo il suo Otello: non entusiasma, d'accordo, ma per squillo e intenzioni è pur sempre meglio di tanti altri, anche italiani e anche recenti: il riferimento è ovviamente per Vittorio Gobbi, che mi capirà!
Io lo vidi la prima volta alla Scala nel 1982 nella generale di Turandot. Sostituiva Domingo infortunato ed era davvero molto bravo, per come lo ricordo io. Oltre a tutto la voce era di tutto rispetto, quanto a volume e squillo: di fronte alla Dimitrova non arretrava di un passo!
Voi che cosa ne sapete?
Chi è che lo ha ascoltato di più?
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
dom 26 apr 2009, 17:18
da MatMarazzi
pbagnoli ha scritto:Sto sentendo il suo Otello: non entusiasma, d'accordo, ma per squillo e intenzioni è pur sempre meglio di tanti altri, anche italiani e anche recenti: il riferimento è ovviamente per Vittorio Gobbi, che mi capirà!
Io lo vidi la prima volta alla Scala nel 1982 nella generale di Turandot. Sostituiva Domingo infortunato ed era davvero molto bravo, per come lo ricordo io. Oltre a tutto la voce era di tutto rispetto, quanto a volume e squillo: di fronte alla Dimitrova non arretrava di un passo!
Voi che cosa ne sapete?
Chi è che lo ha ascoltato di più?
Negli anni '80 l'ho ascoltato davvero spesso: lo ricordo in Aida e Turandot all'Arena di Verona, in Andrea Chenier alla Scala, in Trovatore a Ravenna. Nella Turandot all'Arena del 1983 mi fece grande impressione; quando l'ho risentito in questa parte dieci o dodici anni dopo sempre all'Arena sono rimasto deluso.
Non c'era una variazione dinamica in tutta l'opera.
Salutoni,
Mat
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
dom 26 apr 2009, 21:56
da Luca
Anche io ho percorso la strada di Pietro per quanto riguarda la fruizione di Martinucci, tuttavia partendo da anni anteriori (credo 1976) e proprio in Turandot qui a Roma di cui ricordo il cast: una certa cinese protagonista mai più udita dopo (tale Kazue Shimada), Martinucci appunto come Calaf e la Marimpietri come Liù. Ricordo un bel trio che fece un bell'effetto. Era una recita scolastica e la Shimada e Martinucci erano i doppi della Mastilovic e di Lavirgen mentre non ricordo chi fosse la titolare di Liù, né il direttore in quell'occasione.
Poi ho sentito e risentito Martinucci ancora come Calaf (ma anche altri ruoli) in diverse salse e teatri: l'ho sempre considerato efficiente ed onesto, non un fulmine ma funzionale. Circa l'Otello che non conosco, posso condividere le riserve di Pietro, però il ruolo è quello che è (complesso, sfaccettato e la voce grande serve sì, ma non è risolutiva) ed è stato per anni soggetto a letture molto superficiali vocalmente ed interpretativamente. Che Martinucci lo abbia affrontato non penso che riservi buchi neri e brutte sorprese come altri suoi colleghi contemporanei hanno fatto.
Saluti, Luca.
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
gio 30 apr 2009, 20:26
da VGobbi
Anzi tutto chiedo scusa per la mia latitanza ... Faccio davvero fatica, in questo periodo, ad intervenire. Cio' non toglie che vi leggo, seppur non tutto. .. ed ogni tanto qualcosa mi salta all'occhio.
Con tutto il rispetto per Martinucci, Giacomini aveva un materiale vocale di tutt'altra pasta ... che pochi possedevano, anche i piu' privilegiati. E poi l'inerzia interpretativa e' qualcosa di mortale, il peggior nemico per chi possa amare l'opera, o meglio l'arte in generale.
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
sab 02 mag 2009, 11:11
da vitus
Ciao, un’occasione per parlare del mio concittadino. Non per questo mi produrrò in lodi sperticate, trascurando quei difetti che già ono stati messi in rilievo. Effettivamente, Ad onta di mezzi vocali ragguardevoli, spesso non si ritrova nelle perfomances del tenore un approfondimento interpretativo di pari livello. Si aggiunga, inoltre, una dizione viziata da un difetto di pronuncia (la c.d. zeppa). Però, però, oggi Martinucci vanta ancora una solidità vocale sorprendente (classe 1941!). Segno di un’impostazione vocale sana (non sono convinto che sia tutta e solo natura). E’stato citato il suo Calaf. Credo che in un’ideale galleria degli interpreti di riferimento di questo ruolo vi rientri di diritto. Senza fare paragoni diretti, dirò che dopo la mitica coppia Corelli/Nilsson, quella formata da Martinucci e dalla Dimitrova sia la più rappresentativa dell’opera pucciniana. Per quanto riguarda Otello mi par ovvio che Del Monaco, Vickers, Domingo, ognuno con i propri pregi e difetti, restino saldamente sul podio degli Otello di punta. Ciò detto, mettendo da parte i predetti illustri paragoni (ed altri, a seconda dei gusti personali) la prova di Martinucci mi pare meritevole di interesse. Innanzitutto, fa onore al cantante l’averlo affrontato nella piena maturità artistica, laddove spesso nei nostri giorni si affronta il ruolo prematuramente e con eccessiva disinvoltura. L’esito è dunque rispettabilissimo. Oltre la voce giusta. come sottolineato PBagnoli, si apprezzano anche le belle intenzioni.
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
sab 02 mag 2009, 18:44
da pbagnoli
Comunque, ho messo
qui la recensione dell'Otello di Martinucci
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
mer 17 feb 2010, 2:41
da Saba
L'ho ascoltato in Tosca circa 7 anni fa in un teatro di provincia in abruzzo, dal sol in su è ancora incredibile, uno squillo incredibile, riempiva il teatro, per il resto non mi pronuncio hehe
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
mer 17 feb 2010, 18:48
da marco
Saba ha scritto:L'ho ascoltato in Tosca circa 7 anni fa in un teatro di provincia in abruzzo, dal sol in su è ancora incredibile, uno squillo incredibile, riempiva il teatro, per il resto non mi pronuncio hehe
sentito parecchie volte, non mi sembra avesse una fonazione ortodossa, voce spinta molto giù, buon passaggio e acuti squillanti ma la manovra non sempre riusciva e soprattutto verso la fine della carriera i suoni erano spesso forzati e calanti
espressività e capacità sceniche vicine allo 0
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
mer 17 feb 2010, 19:04
da Saba
verissimo...però mi ha sorpreso alla sua veneranda età. l'ho gradito in quel momento
Re: Nicola Martinucci

Inviato:
mer 17 feb 2010, 23:21
da Milady
Amici carissimi,
ho ascoltato dal vivo Martinucci nell'Otello e in Tosca.
Il materiale vocale in natura era notevolissimo, - gli acuti soprattutto- la tecnica vocale aveva qualche lacuna, l'interprete non era all'altezza della prestanza vocale.
Ma ho sempre avuto l'impressione di un tenore di grandissima onestà.merce rara.
Milady