"ZHAR-PTITSA" di Igor Stravinskij

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

"ZHAR-PTITSA" di Igor Stravinskij

Messaggioda Zarevich » mer 12 set 2007, 12:45

«Жар-Птица» (Zhar-Ptìtsa) o «L’Uccello di Fuoco» come lo traducono, nella lingua russa ha il genere femminile perché “ptìtsa” è una parola femminile. «Zhar-Ptìtsa» non è la Fenice.
Fenice o Phoenix è un uccello sacro favoloso con le lunghe piume dalle leggende degli antichi egizi e poi greci. L’uccello Phoenix (in russo Феникс) è simbolo della morte e resurrezione. Vedere o guardare Phoenix era sempre una buona ventura che portava la felicità. Phoenix “russo” è l’Uccello di Fuoco cioè Жар-Птица dove la parola «Жар» significa «l’ardore» cioè «il fuoco». La traduzione italiana «L’Uccello di Fuoco» del titolo russo «Жар-Птица» è giusta perché la parola russa «Жар» ha l’altro significato «огонь» cioè «il fuoco».
Ma «l’Uccello di Fuoco» cioè «Жар-Птица» vive nei boschi russi, è “l’uccello di origine russa” dalle fiabe e favole russe. È tipico uccello fiabesco, l’archetipo di Phoenix. Nelle fiabe russe non può essere Phoenix, Phoenix è solo nelle leggende straniere, per esempio greche. Se una nonna racconta ad un nipotino la fiaba russa, lei non dirà mai Phoenix (Феникс). Nei boschi e nelle selve russe vive l’Uccello di Fuoco cioè Жар-Птица. Ma se raconta o si legge una leggenda greca allora ci troveremo Phoenix. Ma i bambini russi (educati) sanno che Phoenix e Uccello di Fuoco è la stessa cosa.
In questo titolo dell’uccello fiabesco c’è un senso figurato. Se noi traduciamo «L’Uccello di Fuoco» dall’italiano al russo, otteniamo «Огненная Птица» («Ognennaja Ptìtsa»), cioè un’altra cosa.
In Russia l'Uccello di Fuoco è anche chiamato "Uccello della felicità", ed è un simbolo molto diffuso e presente in molte case, di solito fatto di legno di betulla e appeso con un filo in modo che stia sospeso in casa, da qualche parte.
Non di meno scriverò «L’Uccello di Fuoco» come è costumato nella lingua italiana. Allora «L’Uccello di Fuoco» si incontra in molte fiabe russe. Di solito un Principe (Zarèvich) caccia l’Uccello nel bosco o nel campo e lo acchiappa, o riesce a strappargli una penna.
Di solito acchiappare l’Uccello, trovare o acquistare una sua penna significa raggiungere la felicità. Ad ogni russo subito viene in mente la fiaba di Pavel Jershòv «Il Cavallino Gobbo» («Конёк-Горбунок») in cui Emelja (Емеля) acchiappò proprio una penna. Ma esiste una fiaba popolare che si chiama «L’Uccello di Fuoco» con un altro soggetto.
Igor Stravìnskij, il compositore russo, l’allievo e il “figliol prodigo” di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov, nel suo periodo giovanile fece alcuni balletti sui soggetti fiabeschi russi per la compagnia di “Stagioni Russe a Parigi” di Serghej Diàghilev (Сергей Дягилев). Fra i quali c’è il balletto «L’Uccello di Fuoco» cioè «Жар-Птица». Il balletto dura 45 minuti e richiede un'orchestra sinfonica completa. Del resto, dopo, Stravìnskij ne ha tratto numerose suite e riduzioni. La musica è brillante e affascinante, al cento per cento fiabesca. Stravinskij era molto furbo, in quanto usò il 90 per cento delle melodie e delle canzoni popolari russe trasformandole in forma orchestrale. Ogni russo anche lontano dalla musica classica sentendo quella musica, riconosce subito le melodie. Il fatto è che il padre di Igor Stravinskij era un famosissimo basso del Teatro Imperiale “Mariinskij”, Fiodor Stravìnskij, ed eseguiva anche molte canzoni popolari. Igor da bambino le conosceva e le ascoltava. E poi Igor studiava da Rìmskij-Kòrsakov il quale era un grande melodista.
Ma torniamo alla fiaba.
La trama del balletto deriva dalle fiabe popolari e narra le prodezze eroiche del Principe Ivan (Иван-Царевич). Un vecchio avido e maligno che rapisce le donne, Kascèj L’Immortale (Кащей Бессмертный), ha rapito una Principessa e la tiene rinchiusa nel suo giardino. Il Principe Ivan cattura l’Uccello di Fuoco e quello in cambio della libertà gli dà una sua penna magica. Kascèj L’Immortale e gli altri malefici personaggi devono cedere e Ivan libera la Principessa.

Igor Stravinskij (Игорь Стравинский)
LA SUITE DAL BALLETTO
«L’UCCELLO DI FUOCO» «ЖАР-ПТИЦА» (1911)
Commissionata dall’impresario Serghej Diàghilev (Сергей Дягилев). Dedicato alla memoria di Nikolaj Rimskij-Korsakov che era scomparso nel 1908 e che Stravinskij aveva già commemorato con un CANTO FUNEBRE per orchestra.
La trama del balletto «L’UCCELLO DI FUOCO» deriva da un vecchia fiaba russa che tratta del mostro Kascèj L’Immortale (Кащей Бессмèртный).



1. Introduzione
2. Il giardino incantato di Kascej L’Immortale
3. Apparizione dell'uccello di fuoco inseguito da Ivan Zarevich
4. Danza dell'Uccello di Fuoco
5. Cattura dell'Uccello di Fuoco
6. Supplica dell'Uccello di Fuoco
7. Gioco delle principesse con le mele d'oro
8. Improvvisa apparizione di Ivan Zarevich
9. Ronda delle principesse
10. Sorge il giorno
11. Apparizione dei mostri guardiani e cattura di Ivan Zarevich
12. Danza del seguito di Kascej L’Immortale incantati dall'uccello
13. Danza infernale di Kascej L’Immortale
14. Berceuse - Ninna nanna
15. Sparizione del palazzo e dei sortilegi. Animazione dei cavalieri pietrificati. Allegria generale
Durata della suite 20 minuti


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Messaggioda pbagnoli » mer 12 set 2007, 21:29

Conosco solo l'interpretazione di Abbado. Forse un po' poco per farsene un'idea...
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