Opera Disc

[post cancellato dal moderatore]

gentilissimo marco,
credo di avere avuto anche troppa pazienza.
qual è il significato di questo post?
stai inutilmente sprecando lo spazio di questo forum per 9 righe di nulla totale.
sei pregato di spiegare cosa intendi dire, oltre allo sgradevole atteggiamento nei confronti di un direttore stimabile come von Dohnanyi, in questo post.
altrimenti provvederò a cancellarlo entro mezzogiorno.

ora basta!

Largo ai giovani



Tutto qui

Stanno facendo morire la Scala per asfissia. Non è cosa da poco. E la Scala non è solo Milano.


marco vizzardelli

Nulla da dire in più, se non che - avendo letto il post - sono completamente d'accordo con Fipperino.

Caro Marco (Vizzardelli), per quanto mi concerne, Operadisc è lieta di accogliere i tuoi messaggi quando motivati; te ne abbiamo lasciati a bizzeffe.
Il messaggio di oggi, invece, scritto in un linguaggio criptico che scimmiotta il peggior isottese, diretto contro un signor professionista come Dohnanyi, non è altro che l'ennesimo capitolo della tua personalissima campagna contro la Scala e la sua dirigenza, colpevole ai tuoi occhi delle peggiori nefandezze, a cominciare dal fatto di aver preferito Chailly a Gatti.
E io, in quanto amministratore di questo sito, questi messaggi non li voglio.
Li vuoi scrivere? I siti non mancano.
Qui, no.
Grazie

Non resta che suggerire di andare ad ascoltare questa Quarta di Bruckner, intonata mirabilmente dagli ottoni scaligeri
Io, fossi Pereira, a proposito di grandi vecchi, riesumerei proprio questo qui (me l'ha fatto venire in mente Bagnoli) e lo metterei sul podio della Filarmonica
http://www.youtube.com/watch?v=Cxh-o9ENW5o


marco vizzardelli


p.s. Il discorso su Chailly e Gatti non c'entra con la gerontofilia pereriana cui facevo riferimento.
E' pur vero che Abbado e Muti approdarono alla Scala in età giovanile perché a quei tempi si dava fiducia a giovani, o quasi-giovani di valore, e che, se ai tempi Claudio e Riccardo non avessero goduto di tale fiducia, la Scala avrebbe perso due pagine importanti della sua storia. Oggi se gli fai il nome di un Michele Mariotti (che avrebbe tutti i numeri, mi pare che al Metropolitan e non solo se ne siano accorti...) rischi di sentirti dire che è un pupo. Gli daranno giusto "I Due Foscari", affrettandosi a mettergli addosso il finto baritono più o meno ottantenne. A proposito di Chailly , di lui si dice che " è finalmente maturo per" (aspetta ancora un po'! Se ad Amsterdam e Lipsia avessero ragionato così...). Anni fa questo tipo di approccio alle cose della vita era stato denominato con il termine "riflusso"... La Scala lo sta vivendo attualmente. Mi pare di avere ora espresso correttamente un problema evidente che, a mio avviso, merita almeno di essere discusso.

Io ho scritto dopo la prima delle tre serate del concerto di Donahnyi. Un quarto d'ora fa circa, ore 23.41 poco dopo la terza serata, ricevo il seguente sms di un amico che vi assicuro moderatissimo quanto appassionato e "scaligero" di lunga data (passa di poco i settanta). Testuale: "Von D. hatrovato anche lui un posto nel cimitero degli elefanti di Pereira. Ma ancor più allarmanti sono le condizioni della Filarmonica in concerto: Anche Hampson non è più lui. Se penso alla Quarta di Bruckner con Ozawa e la Boston mi viene da piangere".

Io cosa vi devo dire? I fatti sono sotto gli occhi. Questo è.


marco vizzardelli

è evidente che abbiamo amici diversi......