Muti - CSO - Scriabin/Prokofiev

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Muti - CSO - Scriabin/Prokofiev

Messaggioda DocFlipperino » mer 04 feb 2015, 15:06

Riccardo Muti porta i suoi CSO in tour anche a New York nella prestigiosa Carnagie Hall con una serie di concerti. Nel concerto a cui ho assistito, in programma la Sinfonia 1 di Scriabin e l’Aleksandr Nevskij di Prokofiev.

La prima sinfonia di Scriabin da sempre è uno dei cavalli di battaglia di Muti che l’ha anche registrata per la (credo) EMI molti anni fa. La sinfonia è strutturata in sei movimenti, il primo “Lento” cui seguono quattro movimenti che ricordano la tradizionale struttura sinfonica, per terminare con il sesto movimento, inno alla supremazia e all’indipendenza dell’arte dove mezzosoprano e tenore dialogano fino all’apoteosi finale del coro. Muti sottolinea con chiarezza i vari movimenti, enfatizzandone le sostanziali differenze. In particolare il III. Lento è caratterizzato da una melanconia struggente fatta di continui abbandoni per poi riprendere immediatamente vigore nel vivace successivo, dai tempi quasi saltellanti. Il climax al finale è costruito con molta attenzione, soprattutto nell’incombente imponenza del suono e nei crescendi ben controllati.

Molto valide le due voci russe, il mezzo Alisa Kolosova (che ritroveremo anche dopo, decisamente più a suo agio) e il tenore Sergei Skorokhodov, dalla voce molto potente e svettante negli acuti e perfettamente distinguibile nel grande momento di insieme finale (a differenza del mezzo, che nel finale si è un po' indebolita). Straordinaria la prova del gigantesco coro e una volta di più rimango ammirato dalla monumentale bellezza del suono compatto e poderoso della CSO. Archi capaci di setosità seducenti ma anche di violenti strappi, ottoni al di sopra di ogni lode per una prestazione davvero maiuscola, soprattutto nel monumentale finale, davvero “terrific”!

Ma il bello – da parte della CSO – arriva nella seconda parte del concerto. La storia della cantata Aleksandr Nevskij è ben conoscuta, essendo una rielaborazione della colonna sonore dell’omonimo film di Eisenstein.
L’orchestra qui va davvero a nozze, enfatizzando se possibile la glacialità del suo magnifico suono “dazzling”. Già dal prologo l’impostazione di Muti è chiarissima. Una implacabile corsa verso i due brani centrali della cantata. “La battaglia sul ghiaccio” è resa con un ritmo mozzafiato, sonorità tagliente, aguzze, strappi violenti, percussioni in primissimo piano: la potenza di suono lascia inchiodati e prepara alla oasi di lirismo del “Campo dei caduti”. La Kolosova è emozionante e dalla voce caldissima, ricca di ombreggiature che donano un fascino spettrale al tema vocale della giovane donna tra i caduti. Il finale è il trionfo di orchestra e coro: il tono grandioso dell’”entrata in Pskov” è reso “as huge as possible”.

Grandissimo successo! Sono sempre più innamorato di questa orchestra!
-------------------------
è in arresto. sì! all'ottavo piano....
Avatar utente
DocFlipperino
Moderator
 
Messaggi: 749
Iscritto il: gio 08 mag 2014, 11:11

Re: Muti - CSO - Scriabin/Prokofiev

Messaggioda DottorMalatesta » gio 05 feb 2015, 12:35

Grande Flipperino!!!!!
Grazie per le tue cronache americane!!! : Cowboy :

DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48


Torna a musica non operistica

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron