Ouverture spirituelle

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Re: Ouverture spirituelle

Messaggioda DottorMalatesta » ven 25 lug 2014, 10:28

Condivido l´ammirazione per Gardiner (la sua messa in si min di Bach ascoltata a Ferrara qualche anno fa resta una delle serate più indimenticabili della mia esperienza teatrale) e, va da sé, per Monteverdi.
Il Vespro della Beata Vergine inciso da Gardiner è davvero splendido (e sono curioso di avere dettagli sulla recente esecuzione salisburghese, anche considerando la resa acustica nello spazio enorme del Duomo).

vittoriomascherpa ha scritto:compositore che, a mio parere, condivide con Domenico Scarlatti il titolo d’Italiano piú importante nella storia della musica,


Se posso, ti va di motivarci questa affermazione?

DM

P.S.: Bellissime queste cronache salisburghesi!!!
8)
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48

Re: Ouverture spirituelle

Messaggioda DottorMalatesta » ven 25 lug 2014, 13:40

vittoriomascherpa ha scritto:Senza la rivoluzione compiuta dal tuttora vitalissimo autore Monteverdi, invece, non sarebbe concepibile tutto lo sviluppo successivo della musica.


E come valuti la sua importanza per lo sviluppo dell´opera?
Ferma restando l´esito supremo delle sue tre opere, mi domando se Monteverdi non sia stato stato, per lo sviluppo del genere operistico, figura “sufficiente ma non necessaria”.
Ho l´impressione (ma magari sbaglio e nel caso sarei felice di cambiare idea) che la forza intrinseca di questo nuovo linguaggio musicale e teatrale fosse così dirompente che prima o poi si sarebbe imposto comunque e dovunque. Anche se – paradossalmente - la “Camerata de´Bardi” non fosse mai esistita (e così Monteverdi), forse l´opera sarebbe nata lo stesso: i tempi erano maturi per la nascita di questo genere.
Certo, l´opera quale oggi la conosciamo deriva dall´attuazione di considerazioni di tipo teorico (il “rinascimento” del teatro greco, secondo l´idea dei fiorentini), però già dalla metà del Cinquecento si registrano numerosi esempi di spettacoli con una forte commistione di musica, parola e danza non immediatamente riconducibili all´esperienza della Camerata. Forse gli spettacoli con commistione di parola, balli e musiche che si davano alla corte di Francia si possono far risalire “per li rami” agli intermezzi rappresentati alla Corte medicea a Firenze e poi “esportati” in Francia da Caterina de´ Medici… Però negli stessi anni in Inghilterra nascono i primi masque (Jonson, Shakespeare…). E verosimilmente nel teatro popolare vi è sempre stata una commistione tra parola e canto…

Tutto questo, ripeto, a mio parere. Se invece qualcuno s'annoia a sentire la musica di Monteverdi o quella di Domenico Scarlatti, è solo ovvio che non possa pensarla come me.


Beh... un sacco di gente si annoia con Wagner, pur riconoscendone l´importanza. Una cosa è provare noia o fastidio (fattore soggettivo), un´altra è dare una valutazione in termini di influenza sui contemporanei e sulle generazioni successive (dato, questo, oggettivo o comunque basato su documenti).

DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48

Re: Ouverture spirituelle

Messaggioda vivelaboheme1 » sab 26 lug 2014, 17:37

Grazie a Vittorio del resoconto.
Mi ha fatto ricordare che il Vespro in Duomo a Salisburgo fu anni fa (ero, direi, ancora studente), da me conquistato con un biglietto all'ultimo momento, lo svelamento di una colossale, LIRICISSIMA (lo direbbero i suoi detrattori?) esecuzione di Nikolaus Harnoncourt. Da allora, ammiro e difendo contro tutto e contro tutti questo interprete, pochissimo presente in Italia (a Milano la critica più becera, a partire dal Solito Nome ma non solo, lo denigra), ma cui la moderna interpretazione di tanto repertorio (dalle sinfonie di Beethoven a.... sì, Aida - leggersi Giudici al proposito) deve moltissimo. Fra i pochi meriti della prossima stagione scaligera, ospitarlo almeno per un concerto (proprio Beethoven, se non sbaglio): hanno aspettato che avesse (se non risbaglio) 84 anni!

marco vizzardelli
vivelaboheme1
 

Re: Ouverture spirituelle

Messaggioda vivelaboheme1 » lun 28 lug 2014, 16:17

Appunto! Manca da quel fantastico Monteverdi (che vidi ed ascoltai in teatro). Mi paiono un po' troppo anni d'assenza!
D'altronde - ribadisco - è regolarmente boicottato dalla squadretta dei critici del giornalone milanese, che non ci fa una gran figura.

marco vizzardelli
vivelaboheme1
 

Re: Ouverture spirituelle

Messaggioda vivelaboheme1 » mer 30 lug 2014, 17:52

Io purtroppo lo vidi solo a Milano, era comunque un Ponnelle straordinario! (immagino cosa dovesse essere nella più raccolta cornice di Zurigo)


marco vizzardelli
vivelaboheme1
 


Torna a musica non operistica

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti

cron