Il capolavoro Elias, con Harding e la Scala

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Il capolavoro Elias, con Harding e la Scala

Messaggioda vivelaboheme » dom 22 dic 2013, 9:06

Uno ascolta l’Elias di Mendelssohn e si chiede se il compositore sia stato semplice strumento nelle mani di Dio, vero autore: tale la bellezza, addirittura inquietante, di un capolavoro che ci lascia storditi, travolti da una musica che si fa espressione quasi “palpabile” della presenza del divino nella natura e nelle vicende degli umani. Quando, nella seconda parte, dai numeri 33 in poi dell’oratorio, si evoca l’incontro del profeta con Dio sul Monte Horeb, si ha come un senso di vertigine. L’uso diretto e non mediato della narrazione biblica e il non-uso della parte del narratore, e uno stile che attiene sia all’opera che al lied, sia al teatro musicale dell’800 che agli “affetti” ed “effetti” barocchi, fanno sì che ci si ritrovi come “immessi”, partecipi più che ascoltatori, nella manifestazione del divino. Ed è questo che ci lascia non solo stupiti, ma anche scossi.
Naturalmente, la forza d’urto di questa musica è tanto più forte quando trova interpreti capaci di evocarla. E Daniel Harding ne è stato formidabile evocatore ed interprete, alla guida di un formidabile quartetto vocale, del coro di Casoni al culmine della sua eccellenza nel complesso e nelle sortite solistiche, dell’orchestra della Scala in grado di tradurre tutti i fremiti della sbalorditiva partitura. A partire dalla scelta di un suono barocco, archi a vibrato praticamente assente, ottoni in rilievo, una timbrica sorvegliatissima e una mobilità di scansione e fraseggi che ci ha molto ricordato – pur nella maturità e nell’equilibrio raggiunti da un direttore alle soglie dei quarant’anni – l’Harding fremente degli esordi, quello che stupiva e avvinceva con un Don Giovanni fuori dagli schemi. L’inventiva del giovane Harding si coniuga oggi all’eleganza del gesto e dell’espressione che ne consegue e ad un sovrano equilibrio che non esclude – anzi, esalta! – la curiosità intellettuale, la freschezza di esiti mai scontati. Con Daniel Harding la musica è avventura dell’intelletto: un lavoro quale l’Elias risulta esaltato da un simile approccio.
Fra i solisti, tutti, come detto, eccellenti, l’Elias dell’incredibile baritono Christian Gerharer: la parola, il colore, di una voce non grande che “passa” mirabilmente con la forza dello stile e dell’espressione (a tratti, e a occhi chiusi, sembra evocarsi, pur più raccolto, il “suono” del grande Dieskau). Ma anche i suoi compagni di viaggio, lo svettante tenore Andrew Staples (dall’avvincenta biografia, che lo vede dedito alla diffusione della musica in situazioni e Paesi inconsueti), il limpido sopranoJulia Kleiter, l’espressivo “mezzo” Sarah Connolly hanno servito a perfezione il capolavoro. E, oltre coro e orchestra, hanno commosso le quattro voci bianche dell’Accademia della Scala (da brivido il terzetto a cappella degli Angeli, nr 28).
Tutti e tutto hanno trovato esaltazione nelle mani di Daniel Harding: si deve esser grati a Stephane Lissner, sovrintendente-direttore artistico uscente (i cui meriti è già “di moda” e “di potere” – vero, via Solferino 28? – dimenticare), per la presenza del direttore inglese cui, da Idomeneo a Cavalleria Rusticana al Sacre in forma scenica e di concerto a innumerevoli esibizioni, i complessi scaligeri devono la parte forse più avvincente del loro cammino di questi anni: un’avventura dello spirito e dell’intelligenza che speriamo prosegua nella “gestione” dell’entrante Pereira. I ritorni annunciati (più o meno possibili) delle glorie del passato scaligero “fanno scena e notizia” mediatica: ma non avere un Harding con l’incisività che ne ha connotato la presenza negli anni-Lissner (che hanno aperto la Scala all’Europa e al mondo), sarebbe ingratitudine umana ed insipienza artistica.

marco vizzardelli
vivelaboheme
 
Messaggi: 292
Iscritto il: ven 09 dic 2011, 20:08

Re: Il capolavoro Elias, con Harding e la Scala

Messaggioda pbagnoli » dom 22 dic 2013, 19:12

Grazie della bellissima recensione, caro Marco.
Confesso la mia ignoranza: non conosco per niente questo capolavoro di Mendelssohn, ma è una lacuna che colmerò appena possibile!
Grazie ancora!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Avatar utente
pbagnoli
Site Admin
 
Messaggi: 4006
Iscritto il: mer 04 apr 2007, 19:15

Re: Il capolavoro Elias, con Harding e la Scala

Messaggioda michele cesareo » dom 22 dic 2013, 23:25

Nel mio piccolo piccolo, mi associo a quanto detto da Pietro.
Grazie !
Michele
michele cesareo
 
Messaggi: 132
Iscritto il: sab 30 nov 2013, 22:00

Re: Il capolavoro Elias, con Harding e la Scala

Messaggioda flipperinodoc » dom 22 dic 2013, 23:30

btw, il concerto verrà trasmesso martedì 24 dicembre su rai1 alle 11,05 (del mattino...)
sicuramente le parole di marco mi hanno fatto venire voglia di ascoltarlo!
grazie

marco (flip)
non respira! .... sarà all'ottavo piano!
Avatar utente
flipperinodoc
 
Messaggi: 317
Iscritto il: dom 17 feb 2013, 14:52


Torna a musica non operistica

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron