Polifonicamente...cantando

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

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Re: Polifonicamente...cantando

Messaggioda TaO » sab 26 mag 2012, 18:30


5 - Gesualdo
Madrigalisti di fine '500: Carlo Gesualdo



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Sempre nella forma poetica del madrigale (con l'unica eccezione - a parte le canzonette - del sonetto Mentre madonna il lasso fianco posa), i testi del corpus gesualdiano sono in genere brevissimi, in qualche caso suddivisi in due parti, sintatticamente contorti e di una straordinaria, quasi epigrammatica concisione, che ben si concilia a contenuti drammaticamente espressivi e di notevole efficacia immaginifica, centrati su tematiche eminentemente amorose (ma di un amore tormentato, quasi mai corrisposto e più spesso correlato all'idea della morte).

La fedeltà di fondo della sua altrettanto concisa scrittura musicale ai caratteri "metrici, sintattici e semantici del testo poetico" lo porta a frammentarlo, a conferire alle singole voci del tessuto polifonico una più intensa identità emotiva, a manifestare una particolare sensibilità per le irregolarità ritmiche e le sfumature timbriche. Il G. enfatizza in funzione espressiva i contrasti, passando di continuo da una piana scrittura diatonica (generalmente nei passaggi veloci), a momenti di cromatismo esasperato (passaggi lenti), da blocchi intensamente omofonici a momenti di grande animazione contrappuntistica, ricorrendo di frequente a dissonanze "stravaganti" (come ebbe a definirle Macque) che non erano estranee alla scrittura di Arcadelt, Marenzio, Wert o Luzzaschi, ma che con il G. raggiungono un grado estremo di esasperazione.

Se nei primi due libri si rivela già la piena padronanza della tecnica contrappuntistica e di regole e moduli linguistici della tradizione madrigalistica del suo tempo, tanto che difficilmente le sue opere si potrebbero comprendere "al di fuori di un determinato ambiente, di un ben definito contesto culturale e mondano" (Degrada, 1965), è nei libri successivi che si manifesta quella "maniera dai primi alquanto differente" (come scrisse D. Mazzocchi nella dedica dei suoi Dialoghi e sonetti del 1638), l'emancipazione cioè da regole e convenzioni, fino ad arrivare - in casi estremi - alla loro violazione o superamento, cioè a quel delicatissimo passaggio che porta, come è stato osservato, al punto di saturazione del cromatismo.

Ma se in alcuni momenti il G. sembra distorcere, intensificare o allontanarsi dalle regole della polifonia rinascimentale con risultati di incertezza tonale e inquietudine armonica, che lasciano intravedere percorsi musicali dell'immediato futuro (e che tanto affascinarono i musicisti del nostro secolo), nel complesso rimase tuttavia saldamente e coerentemente legato alla tradizione polifonica modale, rispetto alla quale le sue licenziose irregolarità e "audacie" compositive si configurano come trasgressioni temporanee e, come tali, ammesse e ampiamente utilizzate nella pratica musicale del tempo.

Come scriveva Dahlhaus a proposito del cromatismo espressivo del G. e della sua supposta sensibilità "atonale", sarebbe "davvero una forzatura vedere nella "atonalità" di Gesualdo la negazione della rudimentale tonalità che si può osservare in più d'una danza o canzonetta del Cinquecento: la tradizione su cui si staglia la tecnica cromatica di Gesualdo è quella del contrappunto modale" (1967; trad. it. 1988, p. 207).

Nel contesto di quello che il Newcomb definisce lo stile "espressivo" degli anni Novanta, il G. si presenta dunque come uno sperimentatore e innovatore, come colui che "diede forse luce a tutti gli altri nel cantare affettuoso" (P. Della Valle, in Solerti, cit.) e che s'avventura per strade nuove riaffermando la validità di uno stile musicale che nel testo poetico trova un riferimento preciso, senza però che la sua certezza nel valore supremo del contrappunto venga mai incrinata.

È indubbio che il G. abbia sentito il fascino delle musiche destinate al Concerto delle dame ferraresi, così come fu certamente colpito anche dai primi esperimenti monodici ("Non cessa mai questo Serenissimo di esaltare le arie di Firenze": lett. di Fontanelli, 21 maggio 1594). Altrettanto sicuro è però che da queste esperienze non si fece influenzare che in modo del tutto occasionale; e anche la circostanza, pur significativa, che avesse tenuto al suo servizio quel F. Rasi "cantore dei monodisti", non può e non deve indurre a fraintendimenti di stile e di tempi. Perché il G. è solo un precursore (e come tale ricordato nel 1607 nella prefazione agli Scherzi musicali di Monteverdi), e non l'iniziatore o uno dei protagonisti della Seconda pratica che anzi, quando si afferma pienamente, vede anche concludersi la vicenda compositiva del G. e allo stesso tempo "the fulfillment and the end" della gloriosa tradizione madrigalistica di un passato recentissimo (Einstein, 1949, p. 608).

Anche nelle composizioni religiose del G. troviamo slanci innovativi insieme con caratteri di una fedeltà ancor più accentuata alla tradizione polifonica cinquecentesca: scrittura fortemente cromatica, alternarsi di brani in perfetta omofonia e momenti in imitazione contrappuntistica; uso frequente di madrigalismi (per es., una fuga in corrispondenza della parola "fugam"); rispetto per i valori espressivi di un testo che mette ancora una volta in primo piano il tema della morte e del dolore; uso frequente di ripetizioni nelle diverse voci al fine di conferire chiarezza e intellegibilità al testo sacro - secondo i dettami della chiesa postconciliare.

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Doc Video di Herzog su C. Gesualdo


Qualche anno fa il regista Herzog girò un documentario di un'ora sulla figura di Gesualdo, doc. contenente una serie di contributi sonori madrigaleschi.
Biografia dettagliata -
http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-gesualdo_%28Dizionario-Biografico%29/


Es – Già piansi nel dolore – Libro VI Madrigali

Es- Io tacerò – Libro IV

A prop. di polifonia sacra
(liturgia del sabato pre-pasquale)
Aestimatus sum cum descendentibus in lacum,
factus sum sicut homo sine adjutorio, inter mortuos liber.
Versus: Posuerunt* me in lacu inferiori,
in tenebrosis et in umbra mortis.
[Factus sum]


Monumentum Stravinski





6 - Considerazioni/Conclusioni

Considerazioni/Conclusioni


Musica attuale e viva? Musica decrepita e chiusa?
Per me la musica è tempestata dalla punteggiatura
Ci sono i punti fermi che incorniciano e delimitano.
Ci sono i due punti che aprono al dettaglio-approfondimento;
Ci sono i punti e virgola che separano entro un medesimo disegno-visuale...
e ci sono i Punto e a capo, in cui il nastro si riavvolge ed un nuovo input investe, traveste e si riappropria di quei dettagli-cornice precedentemente trascurati o meglio accantonati in attesa di ispirazioni e coraggiosi maggiori....di coloro che non si circondano dei suoni e linguaggi consueti e presenti...ma che si imbarcano (in senso letterale) su una scialuppa insicura nel galleggiamento e remano in direzione ostinata e contraria (come diceva qualcuno tempo fa...qualcuno che aveva a che fare con le canzonerie...).
Prendo solo due esempi ....il Lamento della Ninfa, che non ha un tempo ritmico definito (come fosse un componimento jazz di 4 secoli più avanti), un tempo che è disegnato dai tempi interpretativi del soggetto cantante monodico ...
le increspature cromatiche che sembrano avvolgersi su se stesse dei madrigali di Gesualdo, in cui tutto sembra frastagliato e interrotto, niente quiete e prevedibilità armonica, anche se non mollano mai le regole polifonico-contrappuntistiche del tempo. I cromatismi non sono un'invenzione dei compositori del tardo ottocento,ossia qualcosa di mai approcciato prima.
Con loro prendono preminenza e definiscono una cornice entro cui si inquadra la musica espressionista (es. Stravisnski).
Il fatto che Stravinski dedicò una sua composizione "Monumento" proprio a Gesualdo e a quanto evidentemente gli ha suggerito-instillato, avrà un suo perchè..o no?

E' un caso che dalla cornice "polifonia" Monteverdi sia tra coloro che estrapola un differente linguaggio musicale,che assegna i suoni armonico-contrappuntistici agli strumenti musicali e la melodia centrale (monodica, che s'esprime con il canto testuale) alle voci-protagonisti-personaggi?

Gesualdo che s’esprime con cromatismi e dissonanze che saranno poi apprezzate e rielaborate da Stravinski tre secoli dopo? Era un misantropo, un visionario perditempo in quanto nobil-nullafacente, un isolato, tormentato, incompreso?
Può darsi.
Per me è solo un buon esempio di come il letargo non esista in campo artistico e anzi, è proprio quando c’è il predominio di un linguaggio-canone che in sotterranea si muovono ed esprimono tentativi e tendenze minoritarie/difformi che prediligono proprio per contraddizione ciò che nel linguaggio/canone dominante è considerato trascurabile, confondibile.
Un buon esempio di come dalla cornice "polifonica" e "musica sacra" a fine '500 nasca in embrione ciò che poi diverrà il linguaggio musicale operistico/teatrale (melodrammatico e non).
Musica viva/espressiva e musica decrepito/amorfa? Può essere......
Se si vuole, si provi a ricostruire la cronologia degli eventi storico-artistico-scientifici dei primi 15 anni del 1600 e di personalità che convissero in quel periodo e che stravolsero il proprio ambito di pertinenza non contentandosi di rafforzare le prassi esistenti, ma perseguendo il proprio punto di vista, indipendentemente da quanto fosse o meno “affine alla moda dominante del momento”. Dei nomi? Shakespeare/Teatro, Caravaggio/Pittura, Galilei/Scienza …Di spunti e riflessioni in proposito potete trovarne-percorrerne a voluntà.
Ci sono certe radici che sono elastici-flessibili a cui si ritorna per trovare slanci nuovi.

Io so solo che accanto al rinascente interesse verso l'opera d'età barocca, al recupero filologico e sonoro (con la strumentazione originaria e non la sostituzione-sovrapposizione orchestrale ottocentesca), c'è uno specifico interesse verso chi ripropone il corredo rinascimental-madrigalista......e allora Savall, l'Arpeggiata... e Tout les soleils ( film che racconta un storia di italiani abitanti nell'europeissima Strasbourg, e che si chiude con una melodia siciliana (silenziu d'amuri) e io sono terronicamente di parte ..... ma da ascoltare è l'intera colonna sonora)
..


Il canto originario..cantato da Alfio Antico


T'amaju di quannu stavi dintr'a la naca,
T'addivaj ducizza a muddichi a muddichi
Silenziu d'amuri ca camini intr'a li vini
Nun è pussibili staccarimi di tia.
Nun chiangiti no albiri d'alivi
Amuri e beni vengunu di luntanu,
Dilizia amata mia, sciatu di l'alma mia,
Dammi lu cori ca ti dugnu la vita.
Vacanti senza culura tengu lu senzu
Quanno na mamma si scorda a so' figliu,
Tannu mi scordu d'amari a tia
Ti vogliu bbene picciliddra mia.
Vulati acidduzzi iti ni ll'amata
Cantantici mentri nc'è morte e vita
Comu tuttu lu munnu esti la campagna,
Tu si a Riggina e ju 'u Re di Spagna.

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T'amai da quando stavi nella culla
Ti donai dolcezza mollica a mollica,
Silenzio d'amore che camini nelle vene
Non è possibile staccarmi da te.
Non piangete alberi di olive
L'amore e l'affetto vengono da lontano.
Delizia amata mia, fiato della mia anima
Dammi il tuo cuore che ti dò la vita.
Vacuo e senza colore sarebbe il sentimento
Come una madre che dimentichi il proprio figlio
Solo allora potrebbe finire il mio amore per te
Ti voglio bene, piccola mia.
Volate rondini, e andate dalla mia amata
E cantatele mentre c'è morte e vita
Come tutto il mondo è la campagna
Tu sei la regina ed io il re di Spagna

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Re: Polifonicamente...cantando

Messaggioda TaO » sab 26 mag 2012, 19:02

Spero che questa suddivisione sia adatta alla miglior visualizzazione/fruizione.
Non dovesse essere così, posso inviare il doc. in word a chi ha difficoltà/lentezza visualizzazione : Thumbup :
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Re: Polifonicamente...cantando

Messaggioda pbagnoli » sab 26 mag 2012, 21:30

Penso che vada bene, grazie!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Polifonicamente...cantando

Messaggioda TaO » dom 27 mag 2012, 19:03

A proposito di tracciati di "memoria che è bene non perdere", la prossima puntata iper-notturna di "Prima della Prima" - Rai3 Mercoledì 30/5 notte all1.30 e poi per fortuna sul canal Rai.tv - si occuperà di "Vogata Rituale" ..

che dai "Notre-Dame" quattrocenteschi arriva a Stravinski ..passando per Monteverdi, Gesualdo, Mozart, Verdi ...
insomma, ogni tanto mezzora mnemonica "forse" utile/seminante :P

Come "anticipazione su JS Bach e polifonia luterana ...inserisco la puntata bbc english su Musica sacra che è sì in inglese, ma accessibile oltre la comprensione precisa della lingua-racconto.


alla prox!
TaO
 
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