Der Vampyr (Marschner)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Der Vampyr (Marschner)

Messaggioda l'inquisitore » gio 20 nov 2008, 17:18

Qualcuno di voi è stato a Bologna per quest'opera? Mi piacerebbe leggere qualche commento

S
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Maugham » gio 20 nov 2008, 18:38

l'inquisitore ha scritto:Qualcuno di voi è stato a Bologna per quest'opera? Mi piacerebbe leggere qualche commento

S


Abbi fede. Ci saremo presto. :D
Anche se mi pare che il Tuc sià già passato da quelle parti...
Forse l'hanno morso sul collo e adesso riposa nel suo sacello. :roll:
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Re: Der Vampyr

Messaggioda pbagnoli » gio 20 nov 2008, 21:10

L'ho scaricata, ma non l'ho ancora ascoltata.
Confesso di non conoscerla per niente...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Tucidide » gio 20 nov 2008, 22:28

Io l'ho vista martedì sera, ma aspettavo a relazionare perché martedì prossimo vedrò il secondo cast.
Purtroppo il baritono del primo cast ha dato forfait ed è stato sostituito dal secondo, Rodion Pogossov, voce grigiastra, scarsamente significativa ma discretamente educata, che ha dipinto un vampiro troppo timido e signorile, specie in rapporto alla scenografia di Pizzi, che faceva della caverna dei Vampiri una vagina, a simboleggiare la forte componente sessuale di queste creature. Per il resto, regia inesistente, purtroppo, con le classiche mosse da cantante lirico, ora carponi, ora in posizione triclinare, ora in piedi, gambe leggermente divaricate e mano rivolta al pubblico... :roll:
Nei panni di Aubry, mi è piaciuto molto Osborn, tenore contraltino di forza vecchio stampo, squillante e voluminoso in acuto, ma un po' magrolino nei centri, che ha iniziato titubante forse pensando a risparmiarsi per la terrificante aria del II atto: aria che ha cantato benissimo, risolvendo ottimamente le proiezioni all'acuto, trovando bei colori, modulando l'emissione in modo notevole, indulgendo anche a falsetti suggestivi, solo non sgranando alla perfezione gli unici passaggi vocalizzati alla fine del momento solistico.
Ma dalla sera di martedì sono uscito innamorato di Carmela Remigio :oops: : la voce non è perfetta, a volte forza un po' e allora si sente un po' d'aria, ma ha bella presenza timbrica e risolve bene le proiezioni all'acuto. Ha risolto Malwina, fanciulla destinata dal padre a sposare controvoglia il conte (vampiro), in maniera molto giusta, evitando di farne la solita pupattola scema, liliale e angelica, ma puntando su un carattere maggiormente deciso e volitivo. In scena era bellissima, mora (ho un debole per le more :mrgreen: ) marcatissima, ai limiti del volgarotto, e mi ha ricordato certe ragazze del profondo sud costrette dalla "famigghia" a matrimoni combinati, che si ribellano e si mettono contro le viete ed mmarcescibili consuetudini. Mi è piaciuta un sacco, davvero. :D
Abbado è stato molto anonimo: ha accompagnato discretamente (anche se talvolta ha fatto penare le voci meno dotate, come quella di Pogossov), ma non si è segnalato per nulla di particolare.
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Maugham » gio 20 nov 2008, 22:58

Tucidide ha scritto: specie in rapporto alla scenografia di Pizzi, che faceva della caverna dei Vampiri una vagina, a simboleggiare la forte componente sessuale di queste creature.


Stai scherzando, vero? :shock: Dimmi che stai scherzando.
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Tucidide » gio 20 nov 2008, 22:59

Maugham ha scritto:
Tucidide ha scritto: specie in rapporto alla scenografia di Pizzi, che faceva della caverna dei Vampiri una vagina, a simboleggiare la forte componente sessuale di queste creature.


Stai scherzando, vero? :shock: Dimmi che stai scherzando.
Ti prego.
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E chi scherza? Nel programma di sala dice di aver voluto fare una citazione de "L'origine du monde" di Courbet. :)
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Maugham » gio 20 nov 2008, 23:22

Tucidide ha scritto:
Maugham ha scritto:
Tucidide ha scritto: specie in rapporto alla scenografia di Pizzi, che faceva della caverna dei Vampiri una vagina, a simboleggiare la forte componente sessuale di queste creature.


Stai scherzando, vero? :shock: Dimmi che stai scherzando.
Ti prego.
WSM

E chi scherza? Nel programma di sala dice di aver voluto fare una citazione de "L'origine du monde" di Courbet. :)


Urca! Che pensata! Utilizzare una vagina per suggerire la sessualità. Autentica e originale simbologia da grande regista.
Comunque, non ho visto lo spettacolo ed è ingiusto che ironizzi.
Ciao
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Tucidide » gio 20 nov 2008, 23:28

Maugham ha scritto:Urca! Che pensata! Utilizzare una vagina per suggerire la sessualità. Autentica e originale simbologia da grande regista.
Comunque, non ho visto lo spettacolo ed è ingiusto che ironizzi.

Sì, appena allusivo. :D
Ma sai, il fatto è che una cosa così... diretta, per non dire di peggio, ha un senso se poi fai sentire durante l'opera "l'odore del sesso" per dirla con Ligabue. :)
E io, con un vampiretto così educatino e timido come quel Pogossov, proprio non l'ho sentito. Pallido e spettrale, brizzolato, ma del tutto privo della pulsione sessuale forte e sadica di un vampiro che si rispetti.
Sarebbbe un buon Valentin del Faust... con Ruthven, secondo me non c'entra un tubo. :roll:
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Re: Der Vampyr

Messaggioda elvino » dom 23 nov 2008, 4:13

Quest'opera mi attrae molto...Non conoscendola che eventuale edizioni mi consigliereste e come la definireste sotto l'aspetto musico-vocale ? Grazie Mille Gian Luigi
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Re: Der Vampyr

Messaggioda l'inquisitore » dom 23 nov 2008, 14:34

Alcuni amici che sono stati a vedere l'opera mi hanno parlato molto bene del tenore Osborn. Deve essere giovane perchè non l'avevo mai sentito prima. Voi lo conoscevate?

Sergio
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Tucidide » dom 23 nov 2008, 15:04

E' il tenore che cantò lo scorso anno a Santa Cecilia Arnoldo nel Guglielmo Tell diretto da Pappano. Fu ottimo in tutte le recite (mi dicono) tranne - sfortunatamente - in quella trasmessa alla radio, dove si avverte una fatica sempre crescente che culmina in uno scrocco vistoso nella puntatura alla fine della cabaletta.
Martedì scorso ho notato che si è risparmiato molto durante il primo atto, e di fatto si è sciolto solo nel secondo atto. Oltre alla tessitura, che nel primo atto è molto bassa, quindi poco adatta ad un contraltino come lui, credo che ciò sia stato dovuto anche alla paura di fare brutte figure nella micidiale aria. Potrei sbagliarmi, ma l'esperienza di Roma gli deve aver consigliato di affrontare la recita con prudenza, evitando di stancarsi prima del momento topico.
Era la prima volta che l'ascoltavo dal vivo, e devo dire che mi è piaciuto molto.

P.S. So che Marazzo e Maugham hanno assistito alla recita di venerdì: che dicono? :D
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Re: Der Vampyr

Messaggioda MatMarazzi » dom 23 nov 2008, 20:59

Tucidide ha scritto:So che Marazzo e Maugham hanno assistito alla recita di venerdì: che dicono? :D


Caro Tuc e cari tutti,

lo scorso 5 aprile, quando fu annunciato il VAmpyr bolognese, scrivevo questo tanto, in risposta a Pruun.

Pruun ha scritto:
Beh, non so di chi sia il merito della scelta di Nerone (però ultimamente a Bologna ci sono proposte interessanti, vedi il prossimo Der Vampyr che mi vede felicissimo!) però è un bene che si faccia, no?


VEdi Pruun,
se dovessimo giudicare la bravura di un dirigente artistico perchè ti rira fuori dal cappello il "titolino carino" staremmo freschi.
A far questo basta uno studentello del Dams.
NOn ci vuole una cima a stabilire di allestire un "Der VAmpyr"; bisgona però vedere come lo realizza.
Come sceglie gli artisti coinvolti sulla base della loro affinità linguistica e culturale al testo; come contribuisce alle correnti interpretative più avanzate (specie per repertori poco frequentati); come riesce a collegare le sue proposte alle contemporanee tendenze sociali, artistiche, culturali.
Proprio quello che Bologna non fa.
Ti prende il VAmpyr (e chissà poi perché questo titolo? Forse perché si spera che la gente lo scambi per un film horror) e poi ne affida la direzione a un bravo professionista come Roberto Abbado, che però di protoromanticismo germanico non ne sa mezza; ne affida la regia a uno dei più imbrarazzanti ruderi del nostro panorama; ne affida l'esecuzione (per chi ha la ...fortuno di assistere alle recite importanti) a un Osborne e a una Remigio che, al di là delle questioni di personalità, di questo repertorio non sanno un emerito ...niente.


Questo lo scrivevo il 5 aprile scorso, ma questo potrei riscrivere pari e pari oggi, dopo aver visto (ahimè) lo spettacolo.

In passato qualcuno ha avanzato, nei confronti di Operadisc e particolarmente miei, l'accusa di "esterofilia".
E' un'accusa talmente puerile e indifendibile con le armi della logica, che - personalmente - non ho ritenuto di dover rispondere. Ma capisco di aver sbagliato...
Avrei dovuto interrogarmi, forse, sulla radice di quell'accusa: non vi era solo malafede o gelosia (tipica di chi si sente escluso da qualcosa e quindi cerca di svalutare le altrui esperienze).
Il fatto è che il pubblico italiano è ormai talmente soffocato dal provincialismo delle nostre programmazioni, da non accorgersi nemmeno più che di provincialismo si tratti.

A Bologna, ciò che mi lasciava allibito non era tanto l'assoluta vuotezza, imperizia, mancanza di idee dell'allestimento di Pierluigi Pizzi; l'incredibile era che il pubblico tollerasse quella roba, quell'informe accumulo di niente senza soverchio imbarazzo, tutt'al più qualche sbadiglio.
E sono quarant'anni che tollera.
Il provincialismo, quello vero, non è più solo nei politicanti messi a capo dei nostri teatri d'opera: è ormai entrato nella nostra testa, nel nostro orizzonte di attesa...

Per quanto riguarda il cast, sposo in toto l'analisi di Tucidide, ma senza però condividerne l'entusiasmo.
Il canto e la realizzazione drammatica della Remigio e di Osborn mi è parso di una genericità abbastanza deprimente, anche se più o meno efficiente. Non c'è nulla che qualifichi i loro personaggi, che li renda diversi da mille altri personaggi simili.
Nè l'una, né l'altro hanno capito che questa musica reclama le sue specificità: a un livello un po' superiore, mi è parso il baritono Detlef Roth, che in effetti è lui pure scarso (afono in alto, retorico fino alla naiveté, sempre con la lingua di fuori ogni volta che vedeva una donna), ma che almeno ha tratto dall'imitazione di Fischer Dieskau una qual certa efficienza coloristica che gli permette di valorizzare alcune pagine di questa musica, assai più vicina a Wagner che a Rossini.

Su Roberto Abbado posso solo dire che ha tenuto le briglie dell'orchestra con bel senso degli equilibri e della struttura, ma - almeno per me - con eccessiva omogeneità di colori, un po' nello stile dei vecchi direttori italiani di una volta.

Nel complesso, una tristezza! :(

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Re: Der Vampyr

Messaggioda Tucidide » dom 23 nov 2008, 21:17

MatMarazzi ha scritto:Il canto e la realizzazione drammatica della Remigio e di Osborn mi è parso di una genericità abbastanza deprimente, anche se più o meno efficiente. Non c'è nulla che qualifichi i loro personaggi, che li renda diversi da mille altri personaggi simili.
Nè l'una, né l'altro hanno capito che questa musica reclama le sue specificità

Non so come siano stati venerdì, ma io li ho trovati molto bravi, se non altro per essere riusciti (più lei di lui, secondo me) a rendere credibili i personaggi.
Forse, dico forse, sono proprio i personaggi in sé ad essere convenzionali (la solita ragazza che ama Tizio ma deve sposare Caio, ed il giovane che lotta per difendere il suo amore), ed è già un buon risultato essere riusciti a risultare credibili. Nel caso della Remigio, poi, ripeto di aver apprezzato l'assenza di bamboleggiamenti e di infantilismi virginali. Di Osborn si può parlare forse di una certa genericità nel primo atto, ma quell'aria massacrante l'ha visto vincente.
Poi, la regia inesistente - particolarmente inesistente riguardo ai due amorosi, va detto - non li ha certo aiutati.
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Re: Der Vampyr

Messaggioda MatMarazzi » lun 24 nov 2008, 12:52

Tucidide ha scritto:Non so come siano stati venerdì, ma io li ho trovati molto bravi, se non altro per essere riusciti (più lei di lui, secondo me) a rendere credibili i personaggi.


Caro Tuc,
io ho apprezzato e condiviso la tua analisi sui cantanti. Soprattutto la tua descrizione della Remigio come di ragazza del sud di buona famiglia, bella morona ampia e baffuta :D, che deve tenere in equilibrio la propria sensualità rispetto alle solidissime convenzioni morali! :)
Ma questo tipo di impatto (che è lo stesso che la Remigio produce in qualsiasi ruolo, da Vitellia a Violetta a Maria Stuarda) non arriva, secondo me, a disegnare un personaggio veramente credibile.
Tu dici che i personaggi sono convenzionali: è vero, ma è proprio con i personaggi convenzionali che si vede l'interprete, la sua capacità di andare oltre le convenzioni, appunto, e di interrogarsi su ragioni più profonde e vere.
La Remigio (bella, mora, ecc...) piantata in mezzo al palcoscenico per tutta la durata dell'aria, incapace di variare un'espressione, mollemente sdraiata in posa volottuosa durante il duetto col fidanzato (perché così le è stato detto da Pizzi: "ecco, qui ti sdrai in terra"), non va secondo me oltre a una prima lettura del ruolo, quella di cui tutti (e non un'interprete) sarebbero capaci. E se avessimo voluto interrogarci, piuttosto, sull'ambiguità del rapporto con il vampiro?
Sulle pulsioni - come giustamente diceva Maugham - di un'attrazione sporca, malata e inconfessabile?

Tu dici "erano convenzionali, ma almeno credibili"
Io invece direi l'opposto: niente di male, per me, a essere "convenzionali"; ma siamo sicuri che fossero credibili?
Forse il mio grado di cinismo è superiore al tuo, ma io non riuscivo a credere nemmeno per un attimo alla tragedia del ragazzo che vede l'abisso della dannazione spalancarglisi davanti o a quella delle giovane attratta dal vortice di male rappresentato dal vampiro.
La regia non li ha aiutati! E' vero.
Però se al posto della Remigio ci fosse stata, che so, la Stemme, vuoi scommettere che i brividi sarebbero stati diversi, Pizzi o non Pizzi?

In tutta la serata ho "creduto" solo a un paio di minuti.
Quando, nel secondo atto, Emmy racconta ai convitati la storia del vampiro (non ricordo chi fosse l'interprete, ma l'ho trovata bravissima nel passare dai toni leggeri da "horror salottiero" a una sorta di fissità del presagio raggelante della propria stessa fine) e quando - in quella sorta di fantastico monologo recitativo - il vampiro stesso spiega a Edgar l'atrocità della sua condizione.
Quei pochi minuti mi hanno ricordato che stavo assistendo... a un'opera! :(

Due paroline su Osborne.
Ha una piccola personalità. E siccome è un cavallo di razza (buona musicalità, acuti squillanti) i direttori di teatro dovrebbero affidargli i personaggi nella consapevolezza che non sarà mai in grado di tirar fuori qualcosa di grande.
In questo caso, il personaggio è troppo combattuto, troppo spaventato, troppo connotato socialmente, troppo oscillante tra fascino del male e aspirazione al bene, troppo tremebondo di fronte all'amicizia, all'amore, al dovere.
Insomma è un personaggio complesso!
Io a Osborne farei fare il Belisario, Vasco de Gama, Giasone nella Medea di Mayr, Foresto nell'Attila... insomma personaggi ugualmente impegnativi vocalmente ma molto più semplici e tetragoni psicologicamente.

Che ne pensi?
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Re: Der Vampyr

Messaggioda Pruun » lun 24 nov 2008, 15:12

Ho visto la recita di ieri pomeriggio:
condivido le riserve sulla regia, sempre raffinata, di gusto (oddio... questa giro nemmen troppo direi) ecc ecc ecc... il solito Pizzi. Per un'opera gotica avrei voluto più atmosfera. Non pretendo il kilt e la nebbia... solo atmosfera, un qualcosa che spinga a credere a questa storia: l'unica idea che mi è piaciuta era la presenza, alla fine, di Ianthe e Emmy alle nozze di Aubry e Malwina... e ho detto tutto.

Vocalmente io sono rimasto molto deluso da Roth: più che afonoide ieri è stato proprio afono... seduto nel palco n. 1 (quindi nel palcoscenico, praticamente) non l'ho sentito in più di un'occasione... non male il monologo che ha già citato Mat, ma per mio gusto gettato via il primo assolo e, soprattutto, carisma scarsino per questa parte (vabbé che con un Pizzi che ti fa saltellare... :roll: :roll: )

Osborn, per me, è inadatto al ruolo anche vocalmente, e lui lo sa perché si risparmia per tutto il tempo che precede la lunga aria (che fa molto bene) e si scioglie poi. Ma dovrebbe cantare altro. Sono d'accordo con Mat, ma credo che non fosse solo il problema interpretativo a frenare Osborn: a me pare che i timori fossero anche di 'resistenza' fisica.

Anche a me è piaciuta molto la resa della spledida ballata di Jemmy (l'interprete era Donata D'Annunzio Lombardi :wink: ) e ho trovato brava la Remigio, considerando anche che la parte non è facile per niente (ma solo io penso che Wagner avesse in mente l'inizio del II quadrodel I atto per l'apertura del II del Tannhauser?)

Abbado... come al solito se ne sbatte dei cantanti e si impegna a far suonare bene l'orchestra... però le scollature ieri pomeriggio c'erano.

Sono comunque contento di aver visto quest'opera dal vivo anche se credo che con un altro protagonista e un altro regista sarebbe andata meglio.

Postilla per Mat, che ha ripescato il nostro scambio di battute di qualche tempo fa: hai ragione, non si fa il vampiro così per fare e andrebbe organizzato in un certo modo, però ieri c'erano molte persone a teatro che non sapevano nemmeno dell'esistenza di questo lavoro, lo hanno visto, hanno riempito il Comunale (vabbé che è piccolo)... e comunque hanno conosciuto un'opera diversa dalle solite... io non la vedo così catastrofica, dai... :wink:
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