Orlando Furioso (Vivaldi)

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Orlando Furioso (Vivaldi)

Messaggioda Bertarido » sab 18 ott 2008, 18:32

Purtroppo non ho molto tempo ma volevo comunque introdurre un thread sull'Orlando di Vivaldi andato in scena in forma di conecrto l'altra sera a Santa Cecelia; dal momento che è stato mandato in onda su Radio 3 e già disponibile su os mi piacerebbe conoscere il vostro parere; io, devo dire, sono uscito, imbestialito è dir poco: :evil: :evil: :evil: :evil: non si può allestire un'opera di questa difficoltà con dei cantanti che al massimo potrebbero rinserrare i ranghi di una corale; questo vale anche per il direttore di cui avevo conosciuto prove assai migliori: tempi velocissimi ai limiti dell'incantabilità contrapposti a rallentamenti sconcertanti: aridatece Curtis !!!! (che meraviglia la sua Alcina a Viterbo!!!! :D :D ) tornerò sicuramente sull'argomento dopo aver raffreddato gli spiriti
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda pbagnoli » sab 18 ott 2008, 19:46

Forse potresti dirci qualcosa di più su cast e direttore.
Quanto a Curtis, sono complessivamente d'accordo con te: anche per me è molto bravo. Io la sua Alcina l'ho vista al Conservatorio di Milano l'anno scorso con la splendida Joyce DiDonato. All'epoca si parlava di una registrazione: ne sai nulla?
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda pbagnoli » sab 18 ott 2008, 19:51

E' per caso questo?
> ORLANDO FURIOSO
> Dramma per musica in tre atti di Antonio Vivaldi.
> Libretto di Grazio Braccioli.
>
> Orlando: Romina Basso
> Angelica: Sylva Pozzer
> Alcina: Manuela Custer
> Bradamante: Anna Rita Gemmabella
> Ruggiero: Xavier Sabata
> Astolfo: Lorenzo Regazzo
> Medoro: Jordi Domenech
>
> Orchestra Barocca di Venezia
> Andrea Marcon
>
> Roma, Parco della Musica, 16. Oktober 2008

Di questi conosco la Basso, che di solito apprezzo molto; Regazzo, idem come sopra; e la Custer, che conosco di meno ma che ho ascoltato in cose che ho gradito.
Debacle?
E se sì, perché?
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Bertarido » sab 18 ott 2008, 21:15

ebbene si, è proprio lui; allora cominciamo dal direttore. Marcon è a capo di un ottimo complesso ma come è ormai consuetudine tra gli esecutori di musica barocca anche lui ha deciso di staccare dei tempi rapidissimi; ora questo si riscontra purtroppo in molti direttori, per esempio nello stesso Spinosi, ma quest'ultimo mi sembra disporre di una tavolozza timbrica e dinamica superiore; il solo che, mi sembra, si allontani da questa prassi è proprio Curtis che, non a caso, mi sembra un pochino tenuto al lato dagli estremisti filologi attuali; tu Pietro citavi l'Alcina di Curtis che anch'io ho sentito a Viterbo; ti assicuro che, nonostante una sede non proprio adatta e i diversi tagli apportati allo spartito per comprensibili ragioni, si è trattato di un'esecuzione vermente superba, dotata di un respiro e una musicalità straordinaria , con interpreti vermente eccelenti a partire, ca va sans dire, da una strepitosa Di Donato, certo forse un pò lontana dalla tecnica antica, ma chi se ne importa ! tornando al nostro Orlando, un'opera del genere esige degli interpreti strepitosi e quelli che ho ascoltato, a parte alcune eccezioni, non lo erano. Prima di tutto è stato difficile sentirli ....!!! :shock: :shock: Dovete sapere che la sala grande del nuovo auditorium non è benevola con le voci: non si sa come ma queste sono sempre coperte dall'orchestra; la cosa che mi ha stupito è che anche con un organico ridotto come era quello diretto da Marcon le voci di alcuni cantanti non arrivavano a noi che eravamo seduti nella fila 12; ma in questo caso ciò non dipendeva certo dall'acustica ma proprio dall'imperizia canora, da una tecnica quasi da dilettanti; le due parti in cui questo è stato più evidente sono state quelle di Alcina ed Angelica, vale a dire due dei personaggi principali con un gran numero di arie, tra. l'altro tra le più belle;devo dire non potevo credere alle mie orecchie sentendo Manuela Custer (a me ignota) come Alcina: sentire per credere!!! La cantante ha fatto un uso costante di suoni, come dire, poitrinès, da far invidia alla Baltsa, forse pensando di caratterizzare maggiormanete il lato infernale della maga; Sylva Pozzer è stata invece un'Angelica dalla voce assai poco ferma e spesso calante soprattutto nei passaggi di agilità delle riprese variate. La Basso ha, per contro una voce bella, seppure piccola, ma con un difetto di pronuncia, la erre arrotata, che non contribuisce affatto alla chiarezza della dizione; la parte di Orlando prevede lunghi recitativi, secchi e accompagnati, che non possono prescindere da una dizione chiara e scandita: questo purtroppo non è accaduto per cui se non c'era il libretto di supporto ben poco del senso dei lunghi monologhi sarebbe arrivato al pubblico. L'esecuzione della arie di Orlando è stata poi inficiata, secondo me, dalla scelta di tempi vertiginosi, a cui la Basso è si venuta a capo ma scapito prorpio della compresione musicale del testo (senza scomodare la Horne dei bei tempi, cosa avrebbe fatto di faville in questa parte una Podles, così poco filologica?). Il solo che veramente ha dato una magnifica prova è stato Lorenzo Ragazzo: ecco un vero cantante! la voce finalemente correva, esprimeva, conferiva senso al testo e alla musica. Comunque non è stata affatto una debacle perchè il pubblico ha applaudito molto alla fine. Adesso mi chiedo: abbiamo bisogno veramente di cantanti "specialisti" di musica barocca? e se gli specialisti sono questi cosa dobbiamo fare?; Podles non era certo una "specialista" del barocco ma avete mai sentito il suo CD haendeliano? certo la voce vibra e non è fissa ma è necessario questo per cantare il barocco?
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Tucidide » dom 19 ott 2008, 9:50

Bertarido ha scritto:Podles non era certo una "specialista" del barocco ma avete mai sentito il suo CD haendeliano? certo la voce vibra e non è fissa ma è necessario questo per cantare il barocco?

Con me sfondi una porta aperta, caro Bertarido. :D
Mi piace il barocco cantato da voci vibranti e magari aduse ad altro repertorio. In tempi recenti, Dessay, Fleming, Blake, Di Donato, Larmore, Kasarova e altri hanno dato vita a personaggi assai significativi nel repertorio barocco, certo anche per virtù d'accento, ma di certo aiutati anche dal maggior calore - se così posso dire - del loro stile e metodo di canto.
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda tatiana » dom 19 ott 2008, 13:33

Bertarido ha scritto: Adesso mi chiedo: abbiamo bisogno veramente di cantanti "specialisti" di musica barocca?


Io dico di no...
E vi confesso una cosa - io adoro cantare il barocco, ma avendo una voce lontanissima dai canoni barocchi imposti lo canto quasi di nascosto e in sedi o situazioni non di rilievo. Ma lo canto.

Tatiana
Ultima modifica di tatiana il dom 19 ott 2008, 18:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Rodrigo » dom 19 ott 2008, 14:08

Secondo me affermare sic et simpliciter che nel barocco ASSOLUTAMENTE non si vibra è una boiata pazzesca! Anni fa un violinista mi diceva che, nonostante il "dogma" caro agli specialisti del divieto di vibrare, sul trattato di Geminiani (scritto al termine dell'età barocca da un illustre virtuoso allievo di Corelli) è esplicitamente contemplato il suono vibrato! Persino Harnoncourt ha affermato che un certo tipo di vibrato (frenissment, mi pare si dica) era comunemente praticato.
Colpisce, leggendo i resoconti dei contemporanei, la meraviglia che i virtuosi barocchi (cantanti o esecutori) sapevano creare negli ascoltatori ricorrendo ad una fantasia veramente sbrigliata nell'utilizzare gli "effetti" (fioriture trascendentali, salti d'ottava, dominio assoluto delle dinamiche, effetti d'eco). E' curioso che troppo spesso accreditati specialisti contemporanei suscitino una sensazione quasi opposta: colorature pasticciate, dinamiche ridotte al minimo, colore vocale e strumentale smunto. Aberranti sono poi quelli che definiscono dogmaticamente la consistenza degli organici orchestrali!
Io ho trovato solo raramente una autentica soddisfazione ascoltando interpretazioni "filologiche". Tra quelle più recenti mi vengono in mente W. Christie con un Rameau che ho trovato rivelatore, F. Colusso con Carissimi e un recital di Angelo Manzotti.
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda pbagnoli » dom 19 ott 2008, 17:36

Rodrigo ha scritto: E' curioso che troppo spesso accreditati specialisti contemporanei suscitino una sensazione quasi opposta: colorature pasticciate, dinamiche ridotte al minimo, colore vocale e strumentale smunto

A chi ti riferisci esattamente?
Io sono un assiduo frequentatore del repertorio barocco e ho sensazioni diametralmente opposte, come avrai potuto vedere nelle recensioni di dischi di Haendel e di Vivaldi che sono presenti in home
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda elvino » lun 20 ott 2008, 21:07

Rodrigo ha scritto:
E' curioso che troppo spesso accreditati specialisti contemporanei suscitino una sensazione quasi opposta: colorature pasticciate, dinamiche ridotte al minimo, colore vocale e strumentale smunto
A chi ti riferisci esattamente?
Io sono un assiduo frequentatore del repertorio barocco e ho sensazioni diametralmente opposte, come avrai potuto vedere nelle recensioni di dischi di Haendel e di Vivaldi che sono presenti in home

Anch'io all'inizio dei miei ascolti ero molto prevenuto sia sul canto odierno sia sulle esecuzioni "filologiche" poi grazie all'amicizia con un ragazzo diplomato in composizione al Conservatorio di Milano e grande appassionato di musica barocca ho incominciato ad apprezzare i solisti i direttori e le orchestre "in stile".Ora per esempio non potrei più ascoltare certe escuzioni anche di grandi direttori che però trattano Monteverdi,Handel,Pergolesi come fossero Wgner ,Verdi e Massenet mi viene subito una repulsione.Per esempio propio settimana scorsa ho ascoltato l"ARMIDA ABBANDONATA" di Jommelli eseguita da Rousset e l'ho tovata un'opera davvero bella e per quegli anni innovativa,eseguita da un cast che oltre a riuscire a dominare tutte le difficoltà tecniche e vocali dei rispettivi ruoli non interpretava l'opera come se i personaggi fossero bambolotti ma riusciva,come tutti i cantanti che vogliano cantare il repertorio dove gli affetti si esprimono attaverso l'uso della coloratura,ad dare vita e profondità ai personaggi propio attraverso la coloratura e le difficoltà vocali e tecniche disseminate dal compositore stesso nel corso dell'opera.Quindi non generalizzerei troppo su questo argomento indubbiamente vi sono cosidetti specialisti che poi tanto grandi non sono come d'altronde e secondo il mio parere sono la maggioranza specialisti che davvero hanno tutte le capacità per comprendere,dominare e interpretare questo davvero sterminato e magnifico repertorio.
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Rodrigo » lun 20 ott 2008, 21:30

Effettivamente quanto ho scritto può sembrare un po' generalizzato e -di conseguenza- ingiusto.
Semplicemente ritengo che non è detto che un'esecuzione conclamata come "filologica" sia per ciò stesso perfetta e bellissima mentre un'esecuzione con strumenti moderni sia per necessità un falso o nella migliore delle ipotesi una "bella infedele". Distingue frequenter recitava un proverbio latino...
Ho assistito, per fare qualche esempio, ad un Flauto Magico diretto da Gardiner a Parma una decina di anni fa dove il suono orchestrale era povero e la stessa complessità dell'ouverture ne usciva mortificata. Dello stesso direttore ricordo con poca soddisfazione un Vespro della Beata Vergine inciso nel 74 con strumenti poco intonati e con voci soliste ai limiti del raccapriccio, peraltro a fronte di una prova del coro decisamente positiva.
Qualche anno dopo ho ascoltato a Cremona, nell'ambito del festival monteverdiano, al Ritorno di Ulisse in patria e, se l'"orchestra" era molto variegata nei timbri i cantanti erano in seria difficoltà nel "passare" la buca. Per contro ricordo uno splendido Haendel diretto da Koopman nell'ambito dello stesso festival.
Ho acquistato, per sconfinare nella musica strumentale, un cd in cui l'oboista Pollastri si cimenta con pagine di Vivaldi, Platti e Albinoni e (di nuovo) ho trovato un risultato discutibile per fraseggio e intonazione. Molto meglio le incisioni con strumenti moderni, ma niente affatto "romantiche" realizzate di Pierre Pierlot e dei Musici...
Reputo bellissima la Passione secondo Matteo incisa da Harnoncourt,ma (anche se ammorbata da tagli) non riesco a disgustarmi dalla registrazione diretta da Furtwaengler con Dermota, Fisher Dieskau, la Grummer e Edelmann.
Insomma per me resta valido il criterio di "guardarci dentro" e valutare caso per caso. Quello che trovo umanamente inaccettabile è il dogmatismo del "si fa così" che qualche direttore in vena di spacconate esibisce.
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Tucidide » lun 20 ott 2008, 22:03

Rodrigo ha scritto:Reputo bellissima la Passione secondo Matteo incisa da Harnoncourt,ma (anche se ammorbata da tagli) non riesco a disgustarmi dalla registrazione diretta da Furtwaengler con Dermota, Fisher Dieskau, la Grummer e Edelmann.
Insomma per me resta valido il criterio di "guardarci dentro" e valutare caso per caso. Quello che trovo umanamente inaccettabile è il dogmatismo del "si fa così" che qualche direttore in vena di spacconate esibisce.

Hai fatto un ottimo esempio, Rodrigo, a cui aggiungerei anche l'incisione Musicom diretta da Abbado (con il "professorino di Oxford" - vero Mat? :twisted: - IL GRANDE SIMON KENNLYSIDE :D ). Tre modi differentissimi di intendere prima ancora che questa partitura in particolare, proprio la musica barocca.
In realtà, secondo me ogni visione ha una sua ragione d'essere, purché sia condotta in porto con perizia e chiarezza. L'importante è, come dici tu, il COME.
L'Alcina della Sutherland è una personificazione stupenda di UN MODO di intendere il canto barocco in generale e questo personaggio in particolare, ed è stupendamente realizzato. Non è però l'unico. Secondo me altre, battendo diverse strade, hanno ottenuto risultati di livello almeno comparabile.
Sono assolutamente d'accordo nel rifiutare l'idea del "si fa così". Per un verso e per l'altro, ovviamente. :wink:
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Orbazzano » mar 21 ott 2008, 10:09

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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Tucidide » mar 21 ott 2008, 10:13

Ehm... :roll: vabbè, questa è una produzione sciagurata.
Comunque nella Passione di Matteo con Abbado è notevolissimo. :wink:
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda gustav » mar 21 ott 2008, 14:46

Tucidide ha scritto:
Rodrigo ha scritto:Reputo bellissima la Passione secondo Matteo incisa da Harnoncourt,ma (anche se ammorbata da tagli) non riesco a disgustarmi dalla registrazione diretta da Furtwaengler con Dermota, Fisher Dieskau, la Grummer e Edelmann.
Insomma per me resta valido il criterio di "guardarci dentro" e valutare caso per caso. Quello che trovo umanamente inaccettabile è il dogmatismo del "si fa così" che qualche direttore in vena di spacconate esibisce.

Hai fatto un ottimo esempio, Rodrigo, a cui aggiungerei anche l'incisione Musicom diretta da Abbado (con il "professorino di Oxford" - vero Mat? :twisted: - IL GRANDE SIMON KENNLYSIDE :D ). Tre modi differentissimi di intendere prima ancora che questa partitura in particolare, proprio la musica barocca.
In realtà, secondo me ogni visione ha una sua ragione d'essere, purché sia condotta in porto con perizia e chiarezza. quote]

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Purtroppo qui devo intervenire, caro Tuc...
Di quell'edizione di Abbado, che se non sbaglio deutsche grammophon aveva rifiutato, mi sono sempre chiesto quale sia il vero valore, oggettivamente, intendo...Lo dico perchè l'Abbado "barocchista" mi convince meno: sentire Pinnock e Abbado dirigere, per ex, i conc Brandenburghesi, forse, non è la stessa cosa...Ad ogni modo, quando dici "sciagurata" intendi l'intera visione e lettura del direttore nel caso specifico? Insomma s'era o non s'era da fare 'sta Passione? :shock:


P.S. viva Furtwangler!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
una domanda, nella Passione di Pasolini, viene utilizzata la sua edizione?
«Fortunato l’uom che prende / ogni cosa pel buon verso, / e tra i casi e le vicende / da ragion guidar si fa»
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Re: Orlando Furioso a Santa Cecilia

Messaggioda Tucidide » mar 21 ott 2008, 15:04

gustav ha scritto:Purtroppo qui devo intervenire, caro Tuc...
Di quell'edizione di Abbado, che se non sbaglio deutsche grammophon aveva rifiutato, mi sono sempre chiesto quale sia il vero valore, oggettivamente, intendo...Lo dico perchè l'Abbado "barocchista" mi convince meno: sentire Pinnock e Abbado dirigere, per ex, i conc Brandenburghesi, forse, non è la stessa cosa...Ad ogni modo, quando dici "sciagurata" intendi l'intera visione e lettura del direttore nel caso specifico? Insomma s'era o non s'era da fare 'sta Passione? :shock:

A me la Passione di Matteo diretta da Abbado piace molto: logico, non è un barocchista, la fa con uno stile diverso, ma molto coerente e godibilie. Il suono orchestrale è lucido, leggero anche se privo del guizzo e della secchezza (per me fattori positivi se ben realizzati, sia chiaro) delle compagini specialiste. Le battute iniziali, ad esempio, con quegli archi così legati, ma senza la maestosità di Furtwaengler, è molto suggestivo. Peccato che Schreier sia decotto, e la fatica tremenda del canto non faccia emergere la sua proverbiale cura della parola.
Io credo che non esista, ripeto, una strada maestra che occorre seguire, ma che ogni artista possa lecitamente provare a dire qualcosa di suo, di personale. I risultati, poi, potranno dargli torto o ragione - ma nemmeno in modo oggettivo, perché potrai sempre trovare quello che trova L'incoronazione di Poppea diretta da Karajan un capolavoro. :D
Nel caso della Passione, credo che la visione di Abbado sia interessante. Poi, in assoluto preferisco quella diretta da Harnoncourt. Ma questo è un mio gusto. :D

Quanto a "sciagurata", era riferito al finale del Don Giovanni postato da Orbazzano, non certo a questa Passione. :)
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