Norma (Bellini)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Messaggioda tatiana » gio 01 mag 2008, 19:02

La Dessì ha fatto una bella Norma! Io mi chiedo una cosa - ma era necessario cancellare la Norma della Scala perchè non l'avrebbe fatta la Urmana???
Ma non potevano programmare già dal principio la Dessì per la produzione alla Scala?
La Scala ultimamente è sempre più un mistero. Mah...

Tatiana

P.S. Ha ragione Pietro. Lasciamo stare momentaneamente la Callas. L'opera dovrebbe continuare a vivere lo stesso. La Callas rimane una leggenda inarrivabile. Però se la tiriamo sempre fuori allora nessuno non dovrebbe cantare più e io questo non lo trovo giusto.
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Messaggioda pbagnoli » gio 01 mag 2008, 20:43

Non è solo questo, Tatiana: la Callas ha rappresentato un modo di essere Norma.
Poi, ovviamente, la personalità prevaricante della grande interprete ha fatto sì che questo modo di essere diventasse paradigma: e la riprova è l'azzeramento, nella coscienza degli ascoltatori, di tutto ciò che c'è stato prima e anche di ciò che c'è stato dopo, compresa la Sutherland.

Noi che abbiamo creato questo sito crediamo fermamente che l'ascolto dei grandi del passato non debba essere un "fermo immagine", ma un modo per comprendere l'attualità, che è il momento in cui noi viviamo. La negazione aprioristica di tutto ciò che ci circonda, prendendo lo spartito in mano tanto per spaccare il capello in quattro e ammantarsi di virtuosità, è quanto di peggio si può fare per valutare il presente.
La Callas è stato quello che in greco antico si chiamava "apax legomenon": un fenomeno unico, straordinario ed irripetibile. Ma la Gruberova di oggi non è figlia sua, bensì di Joan Sutherland. Basarsi sulla Callas come unica possibilità esegetica di questo ruolo vuol dire fermarsi ad un aspetto del problema e precludersi la possibilità di capire il presente
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Messaggioda teo.emme » gio 01 mag 2008, 21:10

dottorcajus ha scritto:...In ogni caso mi sembra che la Norma bolognese sia da annoverarsi fra gli spettacoli che guardano al passato più sano dove si curavano forse meno molti particolari, si tagliava ed aggiustava, ma si lasciavano le briglie sciolte a cantanti e direttore.
Roberto


Bah....mi spieghi dove sarebberso state lasciate "le briglia sciolte a cantanti e direttore"? Questa Norma bolognose (che ho ascoltato per radio) si segnala sì per un ritorno al passato, ma a quello meno sano e più censurabile: coi da capo e le code inesorabilmente tagliati, senza alcuna variazione nelle (poche)riprese rimaste, senza cadenze sulle corone etc... Ora, mi sembra che proporre nel 2008, e in un teatro importante, una Norma siffatta, tagliata e aggiustata come si faceva negli anni '50 (ma allora per lo meno c'era il conrtrappeso di interpreti come la Callas), sia davvero inaccettabile. E questo al di là degli esiti artistici, argomento che neppure voglio sfiorare. Insammo tagli ingiustificati e ingiustificabili!
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ROMA 2008

Messaggioda Ilaria » mer 22 ott 2008, 22:09

Un'altra Norma controversa

Parlo di quella eseguita in forma di concerto al Parco della musica lo scorso settembre.

Io e Riccardo abbiamo assistito alla prima e mi pare che si possa affermare che s'è trattato di una Norma piuttosto controversa. Mentre la Ganassi come Adalgisa è ormai una garanzia, il debutto della Carosi nel ruolo protagonistico è stato sicuramente un azzardo: voce strabordante, un'intonazione tutt'altro che impeccabile nel registro mediano, personaggio delineato approssimativamente. Una curiosità: "Casta diva" era in Sol. Altro debutto è stato quello di Kunde come Pollione. Dopo un inizio di cavatina piuttosto timido, la performance è andata in crescendo; il tenore ha sottolineato la sua provenienza dal repertorio belcantistico introducendo fantasiose variazioni in stile rossiniano nella cabaletta e cesellando con delicata eleganza i duetti, non mancando tuttavia di sfoggiare il giusto nerbo laddove necessario. Un proconsole meno stentoreo e più intimamente travagliato del solito.
Nagano ha diretto staccando, a detta di molti, tempi troppo rapidi. A mio avviso non è stato questo il problema (non disdegno affatto la Norme con agogiche incalzanti), quanto il fatto che il direttore americano non abbia saputo fornire una lettura comunicativa della partitura: tutto era omologato sotto il segno della velocità fine a se stessa.

Cari saluti,


Ilaria
Per lei sfidai le stelle,
Di lauri ornai sue chiome,
Deve di Grande il nome,
Le sue vittorie a me.
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Messaggioda Bertarido » mer 22 ott 2008, 22:50

Ilaria ha scritto:Io e Riccardo abbiamo assistito alla prima e mi pare che si possa affermare che s'è trattato di una Norma piuttosto controversa


Io invece ho assistito alla seconda dove, credo, la Carosi ha forse fornito una prestazione più sicura rispetto alla prima; certo le perplessità ci sono e devo dire che nel complesso questo debutto non mi ha convinto per niente. La voce è una gran voce, nel senso del volume, ma non nel senso della perizia tecnica, perizia che in un'opera del genere non può essere un di più. Nel primo atto si è sentito tutto il disagio di una voce irreggimentata in un alveo a lei del tutto estraneo: meglio nel prosieguo dell'opera dove la voce ha dato il meglio nel canto più spianato; concordo invece nel aver voluto far ritornare Norma al primigenio classicismo; ci siamo quindi risparmiate urla belluine e frasi corrusche; il finale è sato comunque emozionante, grazie anche all'ottima prestazione di Kunde che, devo dire, è stato il meglio della serata. Non posso esprimere guidizi sulla Ganassi che trovo veramente una cantante sopravvalutata, con una voce molto piccola e gradevole, ma dall'espressione molto generica.

Alla fine Nagano. Che bello sentire un'opera come questa eseguita da una magnifica orchestra, perchè adesso, l'orchestra di Santa Cecilia è veramente un complesso eccellente!! e poi io adoro le opere in forma di concerto, dove la musica è la sola e assoluta protagonista :D . Io ho trovato Nagano di grandissima musicalità, certo con una scelta dei tempi a volte garibaldina, ma sempre grande fraseggiatore e in sintonia con i cantanti. Comunque una bellissima serata.
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TRIESTE 2009

Messaggioda Riccardo » sab 07 mar 2009, 0:58

Ma qualcun altro di voi ha visto la Anderson Norma a Triste?

Io l'ho trovata stratosferica. Finalmente una Norma con Norma. Monumentale, elegiaca, perfettamente in parte. Monologo dei figli da brivido.
Mi è quasi sembrata un'altra opera rispetto alle altre volte che l'ho vista in teatro. Grande, grandissima artista. Più brava ora che da giovane, davvero.

Matteo, se non sbaglio, ha un buon ricordo anche di quella di Parma.

Salutoni
Riccardo
Ich habe eine italienische Technik von meiner Mutter bekommen.
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Re: Norma (Bellini)

Messaggioda Milady » dom 15 mag 2011, 19:10

Carissimo Bagnolone e amici carissimi ,
a gentile richiesta , frugo - fuori tempo massimo : sono la maglia nera di Operadisc- nei "fonds d'armoire " e nei bauli polverosi nella soffitta della mia memoria .
Da una nuvola di polvere emerge imperioso il ricordo fiammeggiante -breve come una fulgida meteora- della "Norma" da me ascoltata nel novembre del 1948,protagonista Maria Callas.
Frequentavo la seconda elementare . "E' troppo piccola per andare al Teatro !"( notorio luogo di perdizione) " E pure di sera" ( anch'essa notte foriera di peccati), tuonava la parte seriosa della famiglia, ignara dei matinés e delle prove cui ero andata di soppiatto insieme al nonno: un inviolabile e gustoso segreto tra noi due.
Ma il nonno, implacabile ,replicò: "Vergognatevi ! La bambina deve avere una buona educazione musicale : su questo siamo tutti d'accordo.E allora cosa c'è di meglio di portarla ad ascoltare le opere? Volete che senta le canzonette? O che vada a sballonzolare nelle balere? Ma dove avete il cervello? " -Per vincere la battaglia mi aveva procurato, vero asso nella manica, di straforo un "posto da signori " , ossia nelle prime file della platea.
Per di più, sarei stata incardinata tra due venerande signore , ( capitane di lungo corso nell'ormai remota giovinezza, come appurai in seguito ), ma, in quel momento, titolari di marmorea fama di moralissime e castissime donne ( per raggiunti limiti di età , nonché a a causa della "natura matrigna").
I loro pissi pissi all'acido muriatico ,lanciati come missili terra-aria sulle tapine ,racchie o belle, che cadevano sotto il loro tetro sguardo , bollavano tutte come scostumate- Quanto alla fauna maschile di qualsiasi età - pur composta di cocus magnifiques , in potenza o in atto-erano tutti, ma sì, " ben portanti ". insomma : "incolume il desio, la speme estinta".
Mia madre mi fece subito confezionare una pelliccetta bicolore di lapin .
Oggi sarebbe condannata al pubblico ludibrio ed alla morte civile dagli animalisti del mio quartiere (per l'omicidio di vari innocenti coniglietti), ma allora quella pelliccetta striminzita era un segno di distinzione, un must ineludibile .
Della trama sapevo poco o nulla, tra silenzi imbarazzati e frasi smozzicate : una fumoso pastrocchio relativo a una storia di corna.
La ricordo così : Norma era una sacerdotessa pagana, figlia a sua volta di un sacerdote pagano,ossia una specie di suora , però con prole . Infatti, pur legata al voto di castità',era stata colpita da una insana passione segreta per un ufficiale romano, Pollione . Doppio scandalo perché perché al bellimbusto , reo di far parte dell'esercito che occupava le Gallie oppresse, e di aver ingravidato Norma per ben due volte, col passare degli anni erano passati gli ardori per Norma :si era invaghito perdutamente di Adalgisa, sacerdotessa del tempio di Irminsul, naturalmente più giovane e più bella . (Démon du midi?) Norma , a farla breve, che si voleva vendicare in maniera atroce del fedifrago ,- e non mi fu detto come- veniva condannata alla fine per le sue colpe - i due figli- , e moriva sul rogo, ma insieme al coturnato donnaiolo ,alla fine redento e tornato in sé e all'antico amore. (E' la sintesi delle versioni della mamma e del nonno).
E pensare che non c'erano sottotitoli in italiano e che molti cantanti avevano una pronuncia farfugliata. Comunque "l'importante è la musica, stai a sentirla attentamente e fregatene delle parole."
Al Teatro, in platea e nei palchi, le signore di medio e alto ceto erano adorne di gioielli - stile Madonna di Pompei- indossavano abiti elegantissimi ,ampi visoni lunghi fino ai piedi , e olezzavano pure di costosi profumi. Di Violetta di Prma invece le due inamene vecchiarde al mio fianco.
Sentii che dicevano con aria di riprovazione :" Norma ,è una cantante greca ,una sconosciuta, ma l'ha voluta "un certo " Siciliani. Lo sai che per questa greca un ricchissimo industriale di su [del Nord] , un gran bel bel signore (?!) con qualche annetto più di lei(?!) , ha perso la testa ed ha lasciato la sua città, famiglia e quello che aveva? .Eh, le greche ..., si sa "."Stai zitta, c'è la bambina".
Io ero nella massima confusione , col cuore che mi batteva in testa .
Ero incantata dalle scene e dalla musica.
Poi arrivò la greca . Alta ,grossa, goffa, con un costume che pareva fatto coi lenzuoli del corredo e con le tappezzerie del salotto di casa. D'altra parte i soprani oversize ed extralarge erano allora di rigore.Non era certo bella- truccata come un mascherone da fontana- ma attirava la mia attenzione come una calamita. Bellissimi gli occhi grandi e mobilissimi, assolutamente espressivi.Bellissime le mani. Si muoveva sostanziamente con i gesti tradizionali del teatro d'opera ,ma in un modo particolarissimo: emanava regale autorevolezza.
E poi lei possedeva qualcosa di misterioso : in scena non c'era che lei.Gli altri sparivano.
La voce, potente ed estesissima, riempiva il teatro: ora lunare , ora insinuante, ora imperiosa, ora intrisa di dolore o di nostalgia , ora dolce, ora beffarda ,ora vendicativa . E nel finale trasfigurata.
I sentimenti che la Callas conferiva al suo personaggio erano allo stesso tempo umani e sotto certi aspetti no, comunque ipnotizzarono me e tutto il pubblico. E la sua voce dal timbro sin golarissimo, suo e solo suo ,- ha una voce brutta dicevano e diranno poi in molti- per me era invece simile a uno sconosciuto strumento antico che tornasse a suonare magicamente dopo secoli di silenzio.
Maria cantava in modo assolutamente diverso da tutte le altre cantanti che avevo ascoltato "pirzonalmente di pirzona " o in vecchi 78 giri col gradischi a manovella.
Alcuni borbottavano : "troppi vocalizzi , non c'è naturalezza, e poi ha la patata in bocca".
Balle .
Fu un trionfo.
Per me , che la guardavo con gli occhi spalancati , a bottone, sul proscenio non c'era che lei.
Ebbi questa precisa sensazione : ho la fortuna di aver ascoltato un opera bellissima e con una protagonista assolutamente eccezionale: un'esperienza "bouleversante", direi ora .
Ero infatti tutta scombussolata.
Non ricordo chi fossero tutti gli altri interpreti, né ho fatto ricerche.
Spero , egoisticamente, che non ci sia o che non riaffiori una testimonianza di quella serata indimenticabile.
Ho amato molto anche la Norma della Sutherland e della Caballé (rispettivamente seconda e terza nella mia soggettivissima classifica).
Con questi precedenti nella mente e nel cuore, quando è venuta fuori, anche sul nostro sito, la Norma della Bartoli mi sono sentita cascare le braccia.
Astutissima operazione di marketing , con tanto, ma proprio tanto battage mediatico, ma la protagonista era del tutto impari del tutto al compito.
Non ho scritto niente : totale danmatio memoriae della signora , che pure stimo moltissimo: in tut'taltro repertorio, naturalmente.
E qui ,Bagnolone mio, chiudo la scolorita pagina dei ricordi di una vecchia signora, che , molto probabimente, sono interessanti solo per lei.
Buona Domenica a te e a tutti da
Milady.
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Re: Norma (Bellini)

Messaggioda pbagnoli » dom 15 mag 2011, 20:10

Milady ha scritto:
E poi lei possedeva qualcosa di misterioso : in scena non c'era che lei.Gli altri sparivano.

Cara Milady, estrapolo solo questa frase dal tuo bellissimo racconto che, oltre che nobilitare il nostro forum, lo ravviva in un momento per me molto triste in cui nessuno - dico: nessuno - ci scrive più.
Maria Callas, alfa e omega della nostra passione di ascoltatori d'opera, la cantante che la maggior parte di noi avrebbe voluto vedere e ascoltare a teatro, la negazione di tutte le scuole, formalismi, etichette che siamo soliti raggruppare sotto la dizione di "seghe mentali" è l'Artista che più di ogni altra(o), a distanza di tanti anni, ancora sconvolge le nostre certezze di fruitori di quest'arte.
Avrei voluto dedicare più spazio sul nostro sito a questa grandissima cantante :(
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Re: Norma (Bellini)

Messaggioda MatMarazzi » dom 15 mag 2011, 22:57

Mi unisco ai complimenti di Pietro : grazie per il bel ricordo che hai voluto dividere con noi.
E tuttavia forse il tuo problema con la Norma della Bartoli sta proprio nella tua frase "con questi precedenti nel cuore".
Che ci piaccia o non ci piaccia, la Bartoli ha volouto proporre proprio qualcosa di totalmente diverso dalla Callas, dalla Sutherland e dalla Caballè. Giudicarla "con questi precedenti nel cuore" è un po' come giudicare la Norma della Callas avendo "nella mente e nel cuore" la Cigna e la Caniglia.
Salutoni,
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Re: Norma (Bellini)

Messaggioda Milady » lun 16 mag 2011, 20:19

Sommo e modernissimo GM,
mio fraterno sodale in "Kyle's mom ",dato che ora è un must il politicamente corretto, affermo : NON condivido la tua opinione, Ma la rispetto.
In soldoni : secondo me, per le sue specifiche caratteristiche , la voce della Bartoli , rispetto a quanto esige vocalmente questo ruolo massacrante e arduo, stenta assai , furbizie volpine a parte, ad arrivare ad una sufficienza risicata.
Tutto qui e tutti i gusti son gusti.
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