Otello (Rossini)

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda beckmesser » lun 06 lug 2015, 18:20

teo.emme ha scritto:Certo è molto comodo tirar fuori la solita balla dei facinorosi che aizzano il pubblico, o dei complotti di chi tutela l'arte del canto (riferimento pietoso e insultante, che ti prego di rettificare, dato che pure io ne farei parte e non sono certo un facinoroso troglodita). E' comodo e ingiusto: questo spettacolo - strombazzato come simbolo dell'era Pereira - era una schifezza e come tale è stato trattato. Quando si viene strapagati, si percepiscono denari pubblici, si pretende di far cultura...ci si espone anche al giudizio della gente. Di chi paga i biglietti per gli spettacoli (non godendo di amicizie, pass o accrediti) e che nel 100inaio di euri spesi (più o meno) si compra anche il diritto di disapprovare. Ma è storia trita e ritrita: semplicemente c'è chi ritiene che nessuno abbia il diritto di contestare se non nel proprio intimo. La pensiamo diversamente.


Non ero alla prima di questo spettacolo (vedrò una replica, anche se me ne sta passando la voglia) e sono abbastanza convinto che non sia un granché, però, suvvia, non esageriamo nell’altro senso, raffigurando il loggione della Scala come un’enclave di riflessivi e ponderati pensatori… Sia ben chiaro che: 1) nessuno contesta il diritto di contestare, anche rumorosamente e, 2) in quel che segue non mi riferisco né a te (ci mancherebbe) né a particolari gruppi di persone (rappresentanti di blog/siti o quant’altro), per il semplice fatto che non li conosco. Ma sono più di vent’anni che vado alla Scala in galleria e sono più di vent’anni che noto uno strano fenomeno: ogni tanto si verifica una curiosa congiuntura di circostanze per cui sopra uno spettacolo o su un interprete si addensano malumori, frustrazioni, ansie di rivalsa o quant’altro: è un qualcosa, una specie di odore di sangue, che si avverte già salendo le scale. In questo senso, non sono d’accordo quando dici che il caso di Kleiber è diverso: il metodo è esattamente lo stesso e lo scopo è meramente dimostrativo (in quel caso, dimostrare a priori che “Verdi si dirige in un altro modo”; in questo, dimostrare che Pereira è un incapace, che magari è anche vero). È la stessa situazione che si era creata per la Traviata di Karajan. Il fatto che in quei casi il bersaglio fosse sbagliato mentre (immagino) in questo Otello le ragioni ci fossero, non cambia in nulla la valutazione del metodo: è un banale caso di frenesia da sangue. Questo Tang avrebbe anche potuto dirigere benino o discretamente (benissimo mi pare dura), ma comunque gli si sarebbe gridato di tornare a Zurigo, perché il bersaglio non era lui, ma Pereira.

All’ingresso in loggione alla prima del Ballo in Maschera io e Maugham siamo stati abbordati da una tizia che ci chiedeva se volevamo dei biglietti contro Michieletto da lanciare dopo il primo atto. E c’era diversa gente con quell’approccio, c’era coordinamento… È lo stesso approccio che, una ventina di anni fa, mi lascio attonito di fronte a persone che, prima dell’inizio di una recita dell’Attila di Muti, mi chiesero se ero disposto a fischiare la Studer (altra bestia nera del loggione scaligero).

Ribadisco all’esasperazione: non mi riferisco a te (ci mancherebbe…), che sono certo hai contestato su solide basi e dopo aver ascoltato (e posso anzi credere che anche a me verrà voglia di tirare carta igienica dopo aver sentito); così come non so se queste persone (non le conosco né mi interessa conoscerle) facciano capo a qualche gruppo in particolare: ma siamo onesti, il metodo è quello.

Poi, ripeto, può essere benissimo che questo Otello sia una schifezza: ma nemmeno una schifezza può giustificare la caterva di insulti e il clima da armageddon riportati da Malatesta, e che tante volte ho vissuto in circostanze simili…

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda teo.emme » lun 06 lug 2015, 19:43

beckmesser ha scritto:Non ero alla prima di questo spettacolo....

Certamente il loggione - come anche la platea o i palchi - non è popolato da pensatori o filosofi razionalisti...ma neppure è ostaggio di pochi presunti malfattori. Questo piace pensarlo a chi non vuole assumersi la responsabilità di un fiasco. Perché che la regia fosse inguardabile e Tang inascoltabile non è in discussione, così come l'inadeguatezza della Peretyatko. Poi ridimensioniamo anche gli insulti...fischi e buuu fanno parte del gioco e l'invito a Pereira a tornarsene a Zurigo lo sottscriverebbero in moltissimi. Infastidisce il grido "vergogna"...perchè? Io francamente trovo vergognoso uno spettacolo del genere perche visivamente era una presa in giro e la direzione di Tang (tale o non tale: per me un illustre sconosciuto che non ascolterei più nemmeno a pagamento) era oggettivamente sotto la decenza. Nessuno di chi ha fischiato e buato con me l'ha fatto per insegnare Rossini o per partito preso: costa andare a teatro e a nessuno piace buttare i soldi, soprattutto in questo periodo. Di contro ho assistito ad una preoccupante aggressione subita da un mio amico che buava con me, spintonato da un signore che non si limitava ad applaudire ma voleva impedire a lui di contestare...e lì davvero sono volati insulti da parte del signore (ma ne fui vittima pure io anni fa quando mi presi del cogli.one e della testa di ca.zzo da un arzillo 80enne e dalla di lui moglie perché osai buare il direttore di una serara orrida). Quindi andate a vedere il livello dello spettacolo e poi ne riparliamo
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DottorMalatesta » lun 06 lug 2015, 20:09

teo.emme ha scritto:visivamente era una presa in giro e la direzione di Tang (tale o non tale: per me un illustre sconosciuto che non ascolterei più nemmeno a pagamento) era oggettivamente sotto la decenza.


E su questo non potrei davvero essere più d´accordo.

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda teo.emme » lun 06 lug 2015, 21:35

DottorMalatesta ha scritto:
teo.emme ha scritto:visivamente era una presa in giro e la direzione di Tang (tale o non tale: per me un illustre sconosciuto che non ascolterei più nemmeno a pagamento) era oggettivamente sotto la decenza.


E su questo non potrei davvero essere più d´accordo.

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Ciò che fa rabbia è che poteva essere ben altro - a parità di cast - con Gardiner e una regia vera
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda VGobbi » lun 06 lug 2015, 23:34

Comunque alla fine si è capito che questo Otello ha fatto un po' schifio. :mrgreen:
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DottorMalatesta » mar 07 lug 2015, 9:20

teo.emme ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:
teo.emme ha scritto:visivamente era una presa in giro e la direzione di Tang (tale o non tale: per me un illustre sconosciuto che non ascolterei più nemmeno a pagamento) era oggettivamente sotto la decenza.


E su questo non potrei davvero essere più d´accordo.

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Ciò che fa rabbia è che poteva essere ben altro - a parità di cast - con Gardiner e una regia vera


Affermazione ovvia, eppure profondamente vera. Sabato sera mi sono reso conto di quanto conti in Rossini avere un buon direttore ed una regia degna di questo nome.

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda vivelaboheme1 » ven 10 lug 2015, 0:25

Ma, quando la linea direttiva artistica che si desume da uno spettacolo (e non da uno solo) è in pratica il riciclo del proprio passato (Flimm, Tang, gli amichetti di Zurigo) gli esiti sono perfettamente consequenziali....


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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda VGobbi » ven 10 lug 2015, 10:33

Che noia, che barba ... sei più ossessionato di me della mia forte idionsincrasia verso la Sutherland. Che è tutto dire!!! :shock:
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda vivelaboheme1 » sab 11 lug 2015, 0:07

Mi pare di capire che i problemi di questo Otello siano fondamentalmente direttore e regia. Ovvero: i riciclati da Pererira, direi che è un dato di fatto

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda pbagnoli » dom 12 lug 2015, 17:38

Io però, Teo, giuro, continuo a non capire una cosa: perché andare a teatro a vedere 'sta roba.
Questa me la devi proprio spiegare, perché tu sai bene quanta e quale stima io abbia della tua intelligenza e della tua cultura, quindi so che tu sei perfettamente consapevole di cosa voglia dire beccarsi la Peretyatko (o "signora Mariotti", come viene altrove denominata, non da te ovviamente) in un ruolo di questo genere.
Sei consapevole di cosa sia il Kunde di adesso, il Flòrez di adesso, il Muhai Tang di sempre, specie se in sostituzione di un ben altrimenti interessante Gardiner.
Voglio dire, in altre parole: sai già per principio che sarà una merda, no?
E' un risultato più telefonato e prevedibile di un discorso di fine anno del Presidente della Repubblica.
Può capitare di andare a teatro e prendere una sola: ci sta. Serata sbagliata di questo e di quel cantante. Direttore che la fa fuori dal vaso. Regista da cui ti aspetti mirabilia, e invece non la imbrocca.
Ma qui si sapeva già dove si andava a parare, siamo onesti: io - che sul Belcanto e dintorni non ho sicuramente la tua cultura enciclopedica - mai e poi mai sarei andato a vedere uno spettacolo messo così. Me ne sono scelto invece un altro sulla base di un criterio vecchio come il mondo: è un'opera che adoro, e ci canta una cantante che adoro. Poteva andarmi buca, la cantante avrebbe potuto imbroccare una serata di merda, e invece no, ha cantato da Regina. Magari mi è andata di culo, ma la scelta è stata guidata da un principio vecchio, classico e affidabile.
Ma tu, perché sei andato a vedere la "signora Mariotti"?
Cosa ti aspettavi da lei in un ruolo Colbran?
E, in genere: cosa ti aspettavi da uno spettacolo così?

Dicevi giustamente tu: uno ha diritto di fischiare e di contestare perché spende i soldi per andare a teatro.
Appunto.
Io non faccio i conti in tasca a nessuno ma, mediamente, andare a teatro costa soldi, tempo, fatica e, in questo particolare periodo, anche caldo.
Perché sbattere via il tutto per la "signora Mariotti" e i suoi compari di sventura?
Davvero: ne vale la pena?
E, se sì: per che cosa?
Giuro: mi piacerebbe saperlo perché francamente mi sfugge.
Se hai voglia di spiegarmelo, mi faresti un piacere.
Con stima,
Pietro
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(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda teo.emme » lun 13 lug 2015, 10:42

pbagnoli ha scritto:Io però, Teo, giuro, continuo a non capire una cosa: perché andare a teatro a vedere 'sta roba... Se hai voglia di spiegarmelo, mi faresti un piacere.


Beh, all'uscita da teatro me lo sono chiesto anch'io. :D

Ma, seriamente:

1) adoro il Rossini serio e Otello è opera che non si vede spessissimo;
2) lo spettacolo scaligero presentava, fin dall'inizio. diverse criticità nel cast (la Peretyatko in particolare - da cui non mi attendevo nulla di buono - ma anche Florez e Kunde: due professionisti seri, certo, ma già sentiti nei rispettivi ruoli, con l'aggravante che il primo non mi ha mai convinto del tutto nel Rossini serio e il secondo, nonostante una grande carriera - mi è sempre piaciuto - mi pare incompleto nei ruoli baritenorili, lui che baritenore non lo è mai stato). Però c'era la presenza di Gardiner sul podio, il cui debutto nel Rossini napoletano mi intrigava. Diciamo che il combinato disposto di podio e cast (che se pur non ideale, doveva essere garanzia di serietà e professionalità), mi convinsero;
3) su Flimm nessuna aspettativa positiva. Certo mi aspettavo una regia brutta, ma non così brutta e così stupida (speravo almeno in Kiefer);
4) il cambio di direttore mi aveva quasi convinto a desistere, ma poi sono saltati fuori un paio di biglietti (per rinuncia di amici) e allora ho coinvolto pure la mia consorte alla sua prima volta in loggione...

Quindi le aspettative erano basse - soprattutto per l'incognita del direttore e la certezza su Flimm - ma pensavo che sarebbe stata solo una serata poco entusiasmante. Speravo che comunque Rossini avrebbe dato un senso e alla fine quel capolavoro che è Otello sarebbe stato riconoscibile. Mi sbagliavo. Mi pento di esserci stato (anche se comunque la trasferta mi ha permesso di vedere amici e passare un piacevolissimo dopo Scala).

Sinceramente non mi aspettavo un tale disastro di cui responsabile principale è il direttore d'orchestra (e Flimm, ma si sapeva). Davvero non ho mai sentito dirigere peggio in vita mia (e suonare peggio: l'orchestra era una vergogna....sarà che la settimana prima ho ascoltato i Wiener).

A teatro - come sai - ci vado poco e quando ci vado non ho gusto nel passare una serata orribile (e comunque gli ultimi spettacoli visti alla Scala erano stati ottimi, Troyens ed Elektra). Ho dato fiducia (un azzardo), ma davvero non credevo il livello fosse così misero.

Mi sono sentito preso in giro ecco e derubato dei miei 30 € di biglietto. Non fischio mai, non contesto mai...ma quella sera non ho resistito.
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DottorMalatesta » mar 14 lug 2015, 14:48

teo.emme ha scritto:il secondo [Kunde], nonostante una grande carriera - mi è sempre piaciuto - mi pare incompleto nei ruoli baritenorili, lui che baritenore non lo è mai stato).


Perché pensi questo? Al di là della sicurezza nel registro acuto, Kunde aveva (e ha ancora) un solido registro grave…

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda teo.emme » mar 14 lug 2015, 15:42

DottorMalatesta ha scritto:
teo.emme ha scritto:il secondo [Kunde], nonostante una grande carriera - mi è sempre piaciuto - mi pare incompleto nei ruoli baritenorili, lui che baritenore non lo è mai stato).


Perché pensi questo? Al di là della sicurezza nel registro acuto, Kunde aveva (e ha ancora) un solido registro grave…

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Kunde ha iniziato la sua carriera come tenore contraltino: nei diversi repertori affrontati ha sempre dato il meglio in quella corda o nelle sue evoluzioni. Pensa a Idreno, Arnold, Arturo (nei Puritani e nella Straniera - versione Rubini), Fernando (in Bianca e Fernando), Ernesto, Elvino, Tonio, Percy, Ricciardo... Oggi la voce non si è - secondo me - scurita, ma semplicemente e fisiologicamente si è appesantita e la salita all'acuto è meno "spavalda". Il centro pare più ricco, ma non trovo possieda quelle ambrature baritenorili che definiscono un ruolo come Otello. Grande cantante certamente, ma nel repertorio rossiniano credo abbia già dato quel che poteva dare. Saggiamente, infatti, si sta spostando su altri ruoli che segnano l'evoluzione del contraltino.
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DottorMalatesta » mar 14 lug 2015, 16:14

OK. Però mi sembra che l´estensione di Kunde (non solo in alto ma anche in basso) sia paragonabile a quella di Merritt, unanimemente considerato "il" baritenore dei nostri giorni. Poi, certo, Merritt ha preferito un repertorio storicamente baritenorile (ruoli Nozzari e Donzelli) ma non vedo differenze enormi tra i due non in termini di repertorio affrontato, quanto piuttosto di estensione, baricentro, timbro (brunito al centro e nei gravi, e dallo squillo argenteo negli acuti e sovracuti) e spessore. Mi domando se in realtà Kunde non avesse potuto affrontare un repertorio più baritenorile (Otello, Pirro, Pollione) anche nella prima fase della sua carriera.
Altra considerazione. Il ruolo di Otello (Rossini) non è molto diverso in termini di estensione da quello di Rodrigo. Ciò che lo caratterizza é invece una tessitura mediamente più centrale e una maggior insistenza nel registro grave (pensa all´incipit dell´aria di sortita: ah sì per voi già sento / nuovo valor nel petto, con la discesa insistita ed esibita al grave), che un tenore contraltino strictu sensu, ossia con un baricentro più acuto (Florez, Matteuzzi), faticherebbe a sopportare e a gestire con la stessa facilità ed efficienza.
Che dici?

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda teo.emme » mar 14 lug 2015, 18:12

Secondo me tra Kunde e Merritt c'è un abisso, non tanto per la facilità all'acuto - in entrambi i casi straordinario - ma nel corpo dei medi e dei gravi. Il Timbro di Merritt nel centro si arricchisce di corpo e calore e pure di sonorità, laddove Kunde assottiglia e depotenzia la voce. Che le note ci siano in entrambi è un dato di fatto, ma ovviamente li differenzia la modalità d'emissione. Il timbro brunito di Merritt nei centri caratterizza il baritenore che proprio in quel luogo della corda tenorile si esplica. Certo poi l'estensione arriva agli acuti estremi, ma la vocalità insiste in zona centrale: l'esempio Otello/Rodrigo è perfetto, entrambi raggiungono la stessa estensione, ma cantano in zone diverse del pentagramma. Kunde ha sempre affrontato ruoli David e Rubini, Merritt ruoli Nozzari e Donzelli). La differenza però non è solo nella posizione della voce, ma anche nella sua morbidezza: Kunde ha sempre reso il massimo in ruoli che univano la tipica scrittura contraltina ad un'emissione più lirica e morbida, sfogata in acuto, ma estremamente duttile (Arnold certamente, ma soprattutto Percy e Arturo), Merritt invece ha privilegiato scritture più aspre e fatte di continui balzi tra acuto e grave col corpo saldamente ancorato al centro in un'agilità di forza molto robusta ed eroica, tanto che nei ruoli dove eccelse Kunde non ha lasciato prove altrettanto convincenti: pensa all'Arturo dei Puritani. Secondo me mentre Merritt è il prototipo del baritenore rossiniano, Kunde rappresenta al meglio l'evoluzione del contraltino, quello che diventerà il tenore romantico dei melodrammi di Donizetti e Bellini. Poi che entrambi avessero tutte le note è scontato. Oggi Kunde - mia opinione, intendiamoci - canta da baritenore perché non ci sono praticabili alternative e anche perché rispetto agli anni "eroici" della Rossini Renaissance, la corda autenticamente contraltina del repertorio serio rossiniano si è involuta verso prototipi più adatti all'opera buffa o di mezzo carattere, così che ad un Blake si è sostituito un Florez (che, a mio parere, si inserisce più nella scia dei tenori leggeri tipo Alva che nell'autentico modello David). Certo che se Florez è chiamato a ricoprire ruoli come Rodrigo, Ricciardo, Oreste, Ilo, Giacomo V (e secondo me è voce più adatta a Lindoro, Don Ramiro e ruoli di mezzo carattere - non meno difficili, intendiamoci, ma con un'eloquenza del tutto diversa), Kunde diviene gioco forza un baritenore, ma lo ritengo un passaggio forzato.
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