Otello (Rossini)

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DottorMalatesta » mar 14 lug 2015, 18:58

teo.emme ha scritto:Il timbro brunito di Merritt nei centri caratterizza il baritenore che proprio in quel luogo della corda tenorile si esplica. Certo poi l'estensione arriva agli acuti estremi, ma la vocalità insiste in zona centrale: l'esempio Otello/Rodrigo è perfetto, entrambi raggiungono la stessa estensione, ma cantano in zone diverse del pentagramma. Kunde ha sempre affrontato ruoli David e Rubini, Merritt ruoli Nozzari e Donzelli).

...

Merritt invece ha privilegiato scritture più aspre e fatte di continui balzi tra acuto e grave col corpo saldamente ancorato al centro in un'agilità di forza molto robusta ed eroica, tanto che nei ruoli dove eccelse Kunde non ha lasciato prove altrettanto convincenti: pensa all'Arturo dei Puritani.


Infatti quando Merritt è passato da un ruolo Nozzari (Pirro) ad un ruolo David (Oreste) nella IMHO sciagurata ed infelice incisone dell´Ermione il risultato, ancorché vocalmente eccellente, non era affatto convincente (almeno per me). Si avvertiva proprio un´estraneità vocale e vorrei dire quasi psicologica al personaggio di Oreste, mentre il Pirro di Pesaro era stato strabiliante.

teo.emme ha scritto:Il Timbro di Merritt nel centro si arricchisce di corpo e calore e pure di sonorità, laddove Kunde assottiglia e depotenzia la voce.


Sono d´accordo. A ben guardare questa è da sempre una caratteristica di Kunde. Il centro è sempre suonato un po´"afono", povero di armonici, a fronte di acuti squillanti e di gravi saldi.

Perfettamente d´accordo poi sulla valutazione di Florez, tenore ispano-latinoamericano non tanto (o non solo) per appartenenza geografica ma soprattutto per caratteristiche stilistiche e vocali (IMHO indubitabile la "filiazione" Kraus/Alva-Palacio-Gimenez-Vargas-Florez), e sulla sua contrapposizione al monstrum Blake. Blake che è forse anche un unicum: non mi sembra infatti di vedere molti cantanti analoghi a lui come caratteristiche emersi negli ultimi anni (una parziale eccezione, pur con i dovuti distinguo, è proprio il Colin Lee di cui avevo parlao qualche giorno fa), ma neppure trent´anni fa vi erano molti tenori "contraltini" con caratteristiche simili alla vocalità di Blake (in termini di colori, di eloquenza, di personalitá, persino di asprezza)...

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda mattioli » mer 15 lug 2015, 14:29

Va bene, ho visto l'Otello ieri sera, effettivamente era un disastro, anche perché se in un'opera non ci sono direttore e regista possono cantare anche dei fenomeni (che qui comunque non c'erano) ma non si va da nessuna parte. Mi dispiace solo perché chi vedeva l'Otello di Rossini per la prima volta, cioè a occhio i nove decimi del pubblico della Scala - piena - di ieri, penserà che sia un'opera noiosa invece di quel capolavoro che è.

Molto interessante invece il dibattito su Merritt, Kunde e l'impossibile baritenore.
Alla fine, si conclude sempre che di Merritt ce n'è stato uno solo. Nonostante prove anche brillanti di altri (ricordo Bruce Ford proprio come Otello, o lo stesso Kunde come Rodrigo - della Donna, ovvio - tre anni fa a Vienna, una serata ben più convincente di quella milanese), si finisce sempre per dire che Merritt però era un'altra cosa. Io ricordo bene la prima volta che lo ascoltai, in concerto a Modena nell'87, poco dopo quello famoso di Vercelli del disco Bongiovanni. L'aria di Argirio (quella del secondo atto) fu uno dei momenti sbalorditivi della mia carriera di ascoltatore: era un baritono con gli acuti di un soprano. E poi agilità di forza, ampiezza di suono, anche se vogliamo accenti giusti (e, per inciso, già allora i problemi di intonazione). Un mostro, nel senso etimologico della parola.
Infatti mostro, unicum, caso isolato, eccezione e non regola è rimasto. Il fatto è che Merritt era (scusate se continuo a usare il passato, è ancora in carriera benché non felicemente, ma come sappiamo fa tutt'altro repertorio) una specie di fenomeno vocale. Ed è durato pochissimo: il concerto di Vercelli è dell'87, la disgraziata Donna del lago con Muti alla Scala, dopo la quale tutti dissero e scrissero che non era più lui, del '94 (credo: vado a memoria, ri-scusatemi).
Ora, "tarare" il nostro giudizio su un caso in qualche modo eccezionale credo sia sbagliato. Se volessimo davvero recuperare non la realtà, ma l'idea, del baritenore rossiniano, non ricostruirlo, cosa impossibile, ma evocarlo, allora dovremmo essere disposti ad ascoltare suoni e modi esecutivi che il nostro orecchio reputa, OGGI, sbagliati. Primo fra tutti, l'alternanza fra un registro centrale scuro e uno acuto chiarissimo.

Il discorso su Blake è diverso. Lui combinava, per dirla in marazzese (o marazziano? O giemmese?) una tecnica vocalistica con una sensibilità coloristica. Era un eccezionale virtuoso (altro magic moment, la messa di voce con cui apriva l'aria dell'Occasione fa il ladro in un concerto bolognese del '94, direi) ma disposto, quando serviva a fini espressivi, ad aperture e sbiancature fantastiche. Infatti non faceva per nulla l'unanimità, neanche in quegli ambientini dove oggi lo si esalta (fra parentesi aggiungo che, all'occorrenza, era anche capace di sostenere le tessiture basse del baritenore: l'ho sentito dal vivo cantare Mitridate, Re di Ponto e in disco Alina, Regina di Golconda).
Però la situazione del contraltino "alla David" non è così disperata come la dipingete. Dopo, ce ne sono stati e ce ne sono: Matteuzzi faceva un signor Rodrigo (e poi gli sentii cantare un sol sopracuto, in un'Italiana in Algeri a Bologna) e Florez, checché ne dicano gli hooligans, l'ha fatto anche ieri sera, con l'avvertenza che è ovviamente perdente nel confronto con se stesso più giovane (chissà perché non si decide a cambiare repertorio). Fra i giovani, tenete d'occhio Javier Camarena, che secondo me darà grandi soddisfazioni.

Per finire, dissento sul fatto che la scrittura rossiniana sia diversa o richieda doti diverse nel buffo e nel serio. Per David furono scritte le opere napoletane, ma anche Il turco in Italia; per Garcia, baritenore, sia Il barbiere che l'Elisabetta.
Scusate la lenzuolata, sto diventando sgradevolmente prolisso.
Ciao miao bao

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda VGobbi » mer 15 lug 2015, 18:00

Scusami Alberto, tu che hai sentito Matteuzzi dal vivo, si faceva fatica a sentire la sua voce oppure no? Personalmente tra le voci "piccole", io ho sempre fatto fatica a sentire uno come Florez (sentito sia alla Scala che all'Arcimboldi).

Quanto a Matteuzzi, l'ho solo sentito nella Cenerentola (cd quello diretta da Chailly con la Bartoli) ed ancora ad oggi non ho trovato uno meglio di lui.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda mattioli » mer 15 lug 2015, 18:17

Credo di averlo sempre sentito in teatri piccoli, ma comunque Matteuzzi si sentiva benissimo. Voce piccina ma che correva.
In ogni caso, dai, anche Florez si sente, e anche alla Scala...
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda beckmesser » mer 15 lug 2015, 18:46

mattioli ha scritto:Va bene, ho visto l'Otello ieri sera, effettivamente era un disastro


C’ero anche ieri sera, e non posso che confermare: una serata indifendibile. Di regia, molto semplicemente, non c’era manco l’ombra. La direzione era partita anche discretamente (per un po’ ho sperato nel miracolo) ma a partire dal finale primo in poi è stato un continuo degenerare: in certe pagine si capiva a malapena cosa stessero suonando. Che poi, benedett’uomo (mi riferisco al direttore): ma una volta capito l’andazzo (ossia, suppongo, alla seconda prova d’insieme) era proprio necessario insistere a proporre in modo integrale tutti i recitativi? Già non sono proprio le parti migliori dell’opera (ovviamente), ma compitate in quel modo certe tirate del second’atto diventavano vere istigazioni al suicidio per noia… Peccato…

mattioli ha scritto:Infatti non faceva per nulla l'unanimità, neanche in quegli ambientini dove oggi lo si esalta


Ah, ma allora non sono il solo!.. A leggere gli osanna universali di questi periodi mi era venuto il sospetto che certi ricordi fossero in realtà sogni: io ricordo distintamente molte discussioni su Blake, sulla voce orribile, sull’emissione non corretta, sull’immascheramento problematico, sulle agilità funamboliche sì, ma aspre e non omogenee…

mattioli ha scritto:Un mostro, nel senso etimologico della parola.


Sul punto mi sto convincendo sempre più che certe semplificazioni sono eccessive. Nel senso che è certo essenziale studiare le caratteristiche delle parti scritte per un certo interprete per identificarne caratteri comuni e specificità (il quid marazziano), ma non sono certo che per ricreare quel quid serva necessariamente un interprete con caratteristiche vocali simili a quelle dell’originale. Voglio dire: sono assolutamente d’accordo che, per quel che riguarda i ruoli David, Blake sia, in termini di perentorietà di risultati e paradigmaticità, di gran lunga superiore a Florez. Ma sono altrettanto convinto (ovviamente imho) che se potessimo per miracolo avere una registrazione di David che canta troveremmo una voce assai più simile a quella di Florez che a quella di Blake. Tutte le fonti lo descrivono in termini che onestamente non credo si adattino alla vocalità aspra, disuguale e folle di Blake…

mattioli ha scritto:Per finire, dissento sul fatto che la scrittura rossiniana sia diversa o richieda doti diverse nel buffo e nel serio. Per David furono scritte le opere napoletane, ma anche Il turco in Italia; per Garcia, baritenore, sia Il barbiere che l'Elisabetta.


Già, e per di più consideriamo che in un caso gli assegnò una vocalità da tenore baritonale (Conte) e nell’altro una che adesso viene ricondotta ai contraltini (Norfolk)… Mah…

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 16 lug 2015, 11:19

mattioli ha scritto:Però la situazione del contraltino "alla David" non è così disperata come la dipingete. Dopo, ce ne sono stati e ce ne sono: Matteuzzi faceva un signor Rodrigo (e poi gli sentii cantare un sol sopracuto, in un'Italiana in Algeri a Bologna) e Florez, checché ne dicano gli hooligans, l'ha fatto anche ieri sera, con l'avvertenza che è ovviamente perdente nel confronto con se stesso più giovane (chissà perché non si decide a cambiare repertorio). Fra i giovani, tenete d'occhio Javier Camarena, che secondo me darà grandi soddisfazioni.


Quello che cercavo di dire è che ci sono stati molti tenori contraltini di buon/ottimo livello, ma per lo più appartenenti alla “scuola” ispano-latinoamericana. Non mi sembra invece che vi siano stati molti tenori contraltini accostabili al modello Blake per esuberanza, colorismo esasperato, asperità vocale. Tra questi suggerivo Colin Lee (l´abisso con lo stile di un Florez è risultato lampante nell´Ory alla Scala) e forse Siragusa.

Qui Blake:



e qui Siragusa:



VGobbi ha scritto:Scusami Alberto, tu che hai sentito Matteuzzi dal vivo, si faceva fatica a sentire la sua voce oppure no?


Si sentiva benissimo, confermo.

beckmesser ha scritto:
mattioli ha scritto:Per finire, dissento sul fatto che la scrittura rossiniana sia diversa o richieda doti diverse nel buffo e nel serio. Per David furono scritte le opere napoletane, ma anche Il turco in Italia; per Garcia, baritenore, sia Il barbiere che l'Elisabetta.


Già, e per di più consideriamo che in un caso gli assegnò una vocalità da tenore baritonale (Conte) e nell’altro una che adesso viene ricondotta ai contraltini (Norfolk)… Mah…

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Già. Domanda: ritieni possibile che questo sia dovuto al fatto che Rossini conoscesse ancora relativamente “poco” le caratteristiche vocali di Garcia nel momento in cui scrisse l´Elisabetta (la sua prima opera napoletana, e Norfolk il suo primo ruolo scritto per il tenore) e successivamente abbia “aggiustato il tiro” modellando il ruolo di Almaviva sulla base della vocalità “effettiva” di Garcia? :?:

beckmesser ha scritto:
mattioli ha scritto:Va bene, ho visto l'Otello ieri sera, effettivamente era un disastro


C’ero anche ieri sera, e non posso che confermare: una serata indifendibile.


E come ti è sembrato il cast?

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda beckmesser » gio 16 lug 2015, 17:55

DottorMalatesta ha scritto: Domanda: ritieni possibile che questo sia dovuto al fatto che Rossini conoscesse ancora relativamente “poco” le caratteristiche vocali di Garcia nel momento in cui scrisse l´Elisabetta (la sua prima opera napoletana, e Norfolk il suo primo ruolo scritto per il tenore) e successivamente abbia “aggiustato il tiro” modellando il ruolo di Almaviva sulla base della vocalità “effettiva” di Garcia?


Onestamente, non credo: anche se non lo aveva sentito, era uso avere dettagliate indicazioni prima di scrivere e poi, in caso di errori, aggiustare. E comunque, non sono in effetti due ruoli così inconciliabili: Blake, ad esempio, è perfettamente credibile in entrambi. E poi credo che l'enfasi sul carattere da baritenore di Almaviva sia in realtà una reazione ai decenni in cui il ruolo era riservato a tenori leggeri: dopo decenni di Alva, si reagì col dire "qui ci vuole un baritenore" ma, in realtà, la tessitura è semplicemente centrale e abbastanza diversa, ad esempio, da quelle scritte per Nozzari...

DottorMalatesta ha scritto:E come ti è sembrato il cast?


era un cast modesto (ciascuno per le sue ragioni) che sembrava scadente per il contesto in cui si trovava... Kunde è ormai ora che lasci perdere questo repertorio: non è più in condizioni di reggerlo onorevolmente. Florez è sempre un grande esecutore ma è prevedibile come un giorno di pioggia: anno dopo anno la prudenza aumenta, e non c'è nulla di più congelante della prudenza nel cantare (anche benissimo) Rossini. La Pertyatko è del tutto fuori parte: non è una cantante malvagia, ma qui risultava inudibile in basso, agilità appena accennate, superficiale come interprete...

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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda mattioli » ven 17 lug 2015, 9:04

E poi credo che l'enfasi sul carattere da baritenore di Almaviva sia in realtà una reazione ai decenni in cui il ruolo era riservato a tenori leggeri: dopo decenni di Alva, si reagì col dire "qui ci vuole un baritenore" ma, in realtà, la tessitura è semplicemente centrale e abbastanza diversa, ad esempio, da quelle scritte per Nozzari...


Parole sante. La scrittura delle due parti-Garcia è assai diversa da quella delle parti-Nozzari e Rossini conosceva benissimo i suoi polli...
E poi prima la si smetterà di giudicare i cantanti di oggi su quelle che riteniamo molto ipoteticamente essere le caratteristiche di quelli di ieri e meglio sarà. Ho provato milioni di volte a spiegare ai miei amici vociologi che l'analisi degli spartiti non basta, perché sappiamo quali note cantavano, ma non abbiamo alcuna idea di come lo facessero, e quella delle testimonianze coeve nemmeno, perché nel frattempo il significato delle parole è cambiato. Cos'era, una voce "potente" nel 1820? O un suono "morbido"?
E invece, zac, non solo gli hooligans fra uno strafalcione e un altro, ma anche critici (abbastanza) seri stanno lì a valutare l'ultima Lucia o l'ultimo Arturo sulla base della loro pertinenza rispetto alla Tacchinardi-Persiani e a Rubini. Come se li avessero sentiti la sera prima...
Vabbé, stasera vado alla Norma di Torino. Spettacolo iperpolveroso e oggi francamente ridicolo, ma la compagnia parmi interessante... (e chi se ne frega, al solito, me lo dico da solo).
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DocFlipperino » ven 17 lug 2015, 9:43

beckmesser ha scritto: era un cast modesto


il mondo dell'opera è davvero particolare e difficile da capire con il senno di.... prima :oops:
fino al giorno prima dell'esecuzione tutti a scrivere che era uno dei migliori cast possibili e immaginabili.
dopo l'esecuzione, firme straordinariamente credibili come beck, alberto, francesco - e quindi totalmente attendibili - ci raccontano di un cast deludente......

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è in arresto. sì! all'ottavo piano....
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Re: Otello (Rossini)

Messaggioda DottorMalatesta » ven 17 lug 2015, 19:56

DocFlipperino ha scritto:
beckmesser ha scritto: era un cast modesto


il mondo dell'opera è davvero particolare e difficile da capire con il senno di.... prima :oops:
fino al giorno prima dell'esecuzione tutti a scrivere che era uno dei migliori cast possibili e immaginabili.
dopo l'esecuzione, firme straordinariamente credibili come beck, alberto, francesco - e quindi totalmente attendibili - ci raccontano di un cast deludente......

w il mondo dell'opera! sempre : Chessygrin :


Nel 2007 lo stesso cast non era male.
Ma il tempo passa... e lascia i suoi segni. Inutile girarci attorno: 8 anni dopo Kunde e Florez non sono più gli stessi. Il primo perchè ha scelto di frequentare repertori ben diversi da quello rossiniano. Il secondo perché è ormai diventato un monumento alla prodenza, e anzichè cantare Rossini come su un filo sospeso nel vuoto, canta con addosso il paracadute :roll: La Peretyatko che nel 2007 mi aveva fatto un´ottima impressione, a Milano mi ha un po´ lasciato freddino. Ma hai voglia: con tale direzione e regia era come lottare contro i mulini a vento.

mattioli ha scritto:Vabbé, stasera vado alla Norma di Torino. Spettacolo iperpolveroso e oggi francamente ridicolo, ma la compagnia parmi interessante... (e chi se ne frega, al solito, me lo dico da solo).


Buona Norma! Sappici dire come è andata! :wink:

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