dottorcajus ha scritto:La Lucia appartiene al tipo di opera dove metto il canto davanti al resto e nel canto solo vorrei sentire le sfumature dell'interpretazione che non devono penalizzarne la qualità.
Caro Roberto,
come sai io non riesco e non voglio operare una distinzione fra canto e interpretazione.
Il canto è lo strumento dell'interpretazione.
Nessuno può essere efficiente interprete se non attraverso il canto.
Nessuno può essere efficiente cantante se i suoni che produce non sono "segni" emozionali.
Tu dici che in Lucia metti la "qualità" del canto sopra l'interpretazione.
Messa in questi termini ti risponderei "anche io".
Tutto sta a intendersi su cos'è la "qualità del canto".
La produzione di suonini piacevoli e omogenei? Non per me.
Come la qualità di una poesia non sta nel mettere in fila tante parole "carine" e "piacevoli a leggersi".
O la qualità di un film non sta in una sequela di fotografie gradevoli e luminose.
Per me la qualità del canto è la produzione di suoni significanti, in funzione di ciò che si intende comunicare.
E' questo il caso della Dessay, una delle più forti, appassionanti, complesse, magnetiche personalità di questo nostro genere.
E' vero che la sua voce oggi accusa stridori e durezze (risentiamoci la Lucia del 55 con Karajan e la Callas e ne sentiremo tantissime anche lì); e soprattutto è vero che la parte non le conviene, nè per formazione tecnica, nè per baricentro vocale.
Eppure... la sua è una Lucia, per me, che fa la storia.
dottorcajus ha scritto:La resa tecnica è stata inferiore a quella che questa grande cantante ha in passato esibito. Lei, come tutti i grandi cantanti, non l'accetto mai a scatola chiusa e cerco di valutarla volta per volta, nel bene e nel male.
E questo è giustissimo.
Però resta da chiarire cosa intendi per resa tecnica.
Qualche problema, qualche difficoltà c'era, indubbiamente.
E io preferirei mille volte che cantasse Lakmé o Marguerite de Valois o i tre ruoli dei Racconti di Hoffman, piuttosto che ostinarsi con Lucie, Amine e (fra poco) Violette.
Però anche nei ruoli meno indicati, è sempre un vulcano di personalità, che ha sempre tanto, tanto da dire, almeno per me.
Facciamo un esempio...
Se fossimo vissuti negli anni '50, e avessimo avuto la possibilità di assistere a due Rigoletti nella stessa città (da una parte con la Callas in Gilda, dall'altra parte con la - che so io - Gianna d'Angelo) chi saremmo andati a vedere?
Certo, Gianna d'Angelo era una Gilda con tutte le notine a posto, giovane, carina, col mi bemolle facile, con la voce, il gusto, lo stile giusto, il candore e l'età, la bellezza pulita, persino, per essere una Gilda con tutte le carte in regola.
La Callas invece (lo testimonia la EMI) era dura, stridente, in difficoltà con la tessitura, a corto di sopracuti (almeno nel 55), troppo matura e drammatica per il ruolo, troppo possente come personalità, letteralmente sperperata in un ruolo simile.
Eppure... tu chi saresti andato a sentire?
La D'Angelo? ...perchè "le ragioni del canto vengono prima?"
Non credo.
Avresti scelto la Callas, pur sapendo tutti i suoi limiti in questo ruolo.
Perché la personalità, la capacità di imprimere su un ruolo la forza di un "io" possente e rivelatore, la musicalità, la grandezza espressiva, valgono più di tante, tante cose.
E' questa la ragione per cui non affideremo mai ...a un computer l'interpretazione di un'opera, anche se lo programmassimo per cantare come un angelo e applicare tutti gli stilemi giusti del belcanto.
Perchè nessun suono "piacevole" o "giusto" vale quanto quel suono che riflette e comunica un mondo interiore.
E poi sai che ti dico?
Quell'urlo di Lucia nel tempo di mezzo della pazzia a me pare stupendo!
Salutoni
Mat
PS: in un articolo nell'ultimo numero di "Opera" di Londra, la Dessay dichiara il suo amore per Nick Shadow di Strawinsky e il rimpianto di non essere un basso per cantarlo.
Il male, afferma, è tanto più vero, quanto più è perdente.
E così dicendo ha enucleato una delle maggiori verità sul "puro Male": la sconfitta congenita, cosa che ben pochi interpreti di Mefistofele (per tornare a quel che si dice in altro thread) hanno capito.
Quante delle Lucie che abbiamo ascoltato potrebbero fare considerazioni del genere?