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Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: sab 23 set 2017, 13:08
da torretower
Oggi hanno aperto le vendite per il Tristano. Sono proprio curioso di vedere l'allestimento di Guth. Io sarò presente alla pomeridiana del 15 ottobre....

Consigli per prepararsi adeguatamente alla visione di quest'opera? È la prima volta per me. Ben accetti consigli non solo discografici ma anche bibliografici.

Grazie!!!

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: sab 23 set 2017, 16:46
da DottorMalatesta
Io andrò il 22 ottobre. E sinceramente non vedo l'ora.

torretower ha scritto:Consigli per prepararsi adeguatamente alla visione di quest'opera? È la prima volta per me. Ben accetti consigli non solo discografici ma anche bibliografici.


Consiglio bibliografico: se non ce l'hai cerca di procurarti "Wagner Nights" di Ernest Newman (la traduzione italiana è uscita qualche anno), forse la migliore introduzione alle opere wagneriane. Il capitolo dedicato a TuI è molto dettagliato (viene anche presentata la vicenda così come narrata da Gottfried von Strassburg che è necessario conoscere per capire la vicenda).

Consigli discografici: qui hai solo l'imbarazzo della scelta. In studio una buona prima scelta è il Tristan diretto da Karajan alla guida di un cast superlativo (in alternativa l'incisione di Kleiber con l'Isolde personalissima della Price). L'incisione diretta da Pappano resta secondo me un gradino sotto (Pappano dirige bene, ma non è molto personale; la Stemme è strepitosa, Domingo è un prodigio di "salute vocale" anche se il suo Tristan a me personalmente non piace granché, il resto del cast è ottimo). Dal vivo sceglierei tra Karajan a Bayreuth (con Vinay e la Moedl) o Bohm sempre a Bayreuth (grandissimo Windgassen, ma la Nilsson secondo me di Isolde ha solo le note).

Consigli video: per iniziare suggerirei il DVD registrato alla Scala nel 2007 con la regia di Chereau e la sublime Isolde della Meier; in alternativa ci sarebbe il video con la regia di Friedrich (Kollo e Jones protagonisti), uno spettacolo di grande leggibilità e resa teatrale. Per approfondire suggerirei il DVD dello spettacolo di Py (purtroppo penalizzato da una ripresa video abbastanza mediocre) oppure quello di Konwitschny da Monaco (spettacolo iconoclasta ma IMHO da conoscere, anche e soprattutto per la migliore Isolde documentata dal video, la straordinaria Waltraud Meier).



DM

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: sab 23 set 2017, 20:11
da VGobbi
Consigli discografici per un immenso capolavoro come TUI e dalla sterminata discografia, non è per nulla facile.

Io penso che si debba partire da rinunce impossibili, o meglio quelle di cui non si potrebbe farne a meno. Allora non si può non conoscere il Tristan di un Vickers, l'Isolde di una Modl, l'incisine Philips di Bernstein. Quello che ho elencato, credo siano un po' i capisaldi di questo lavoro, che copre praticamente il periodo che va da Neu Bayreuth (con la Modl), passando per il "dolcestilnovo" degli anni '70 rappresentata dall'incisione in studio di Karajan con il Tristan di Vickers, per poi ultimare con il periodo del "rinascimento" rappresentato da Bernstein, capace di regalarci un Tristan che si stacca del tutto dai modelli esecutivi precedenti, donando nuova linfa ad un lavoro di per se saturo.

Comunque, non disdegnerei il Tristan di Furt con la coppia Suthaus/Flagstad, quella di Kleiber con una soprendente Margarete Price (già anticipata dal DottorMalatesta) e per ultimo da sentire, seppur in un live tagliuzzato, il Tristan di Svanholm nell'edizione proposta dalla Myto con la direzione di Busch.

Facci sapere, torretower.

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: dom 24 set 2017, 12:57
da DocFlipperino
TuI è opera talmente complicata che raramente chi ne ha realizzato una registrazione ne ha fatto un prodotto scadente (qualche eccezione c'è ma davvero rare).
Un consiglio a questo punto diventa una mera questione di gusti personali, visto l'altissimo livello globale della produzione.

Personalmente ti consiglierei Bohm (per me il podio assoluto), Bernstein, Karajan e Kleiber figlio nel live alla Scala con la Ligendza (probabilmente la migliore Isotta di sempre).
Per i video mi accodo volentieri a Malatesta :)

flip

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: mar 26 set 2017, 20:30
da teo.emme
Anche io metto Böhm sul podio assoluto: penso sia il Tristan più moderno che abbia mai ascoltato, paragonabile solo al Parsifal di Boulez e al Ring di Karajan. Altre incisioni a mio gusto indispensabili e tutte più o meno a pari merito sono per me Bernstein, Furtwängler e Kleiber.
Concordo sul fatto che sia difficile fare un Tristan und Isolde davvero scadente, anche se le eccezioni ci sono (tra cui, per me, quello di Pappano che trovo semplicemente inascostabile)

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: mer 27 set 2017, 10:46
da DottorMalatesta
teo.emme ha scritto:anche se le eccezioni ci sono (tra cui, per me, quello di Pappano che trovo semplicemente inascostabile)


Non ti piace neanche la Isolde della Stemme?

DM

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: mer 27 set 2017, 12:11
da teo.emme
DottorMalatesta ha scritto:
teo.emme ha scritto:anche se le eccezioni ci sono (tra cui, per me, quello di Pappano che trovo semplicemente inascostabile)


Non ti piace neanche la Isolde della Stemme?

DM


E' un Tristan nato male, diretto male e trasformato in un qualcosa di strano, superficiale, effettistico. La Stemme non mi piace, è un'Isolde mediocre (soprattutto interpretativamente). Domingo è semplicemente inaccettabile. Il resto del cast è tra il mediocre e lo scarso (Brangane ad esempio), ma Pappano concerta come se fosse Gounod o Thomas (manca giusto un balletto al II atto e Napoleone III nell'ipotetico pubblico), moscio, scontato, buttato lì con malagrazia (molti momenti sono davvero sciupati). L'orchestra, poi, non si copre certo di gloria. Nel complesso la trovo l'incisione meno interessante della discografia dell'opera, anzi forse proprio la peggiore, certamente la più inutile.

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: gio 28 set 2017, 15:41
da pbagnoli
teo.emme ha scritto:E' un Tristan nato male, diretto male... La Stemme non mi piace, è un'Isolde mediocre (soprattutto interpretativamente)... Domingo è semplicemente inaccettabile... Pappano concerta come se fosse Gounod o Thomas (manca giusto un balletto al II atto e Napoleone III nell'ipotetico pubblico)...Nel complesso la trovo l'incisione meno interessante della discografia dell'opera, anzi forse proprio la peggiore, certamente la più inutile.

Giudizio che mi interessa particolarmente, quello di teo, perché si colloca esattamente agli antipodi del mio.
Premetto che la palma della peggior incisione la darei ad altre registrazioni che non cito perché non è oggetto del contendere, io ritengo, nella mia personalissima valutazione:
:arrow: la Stemme semplicemente favolosa. L'ho scoperta proprio grazie a questa registrazione e poi non l'ho mollata più. Ho avuto anche la fortuna di vederla dal vivo, proprio nello spettacolo di Guth, a Zurigo, nel 2015, con la sensazione di trovarmi di fronte a una delle migliori Isolde della storia. Qualche tempo dopo ho visto come Isolde una cantante che amo alla follia, come Evelyn Herlitzius e direi che il paragone non si pone proprio. La Stemme ha costruito buona parte della sua fama proprio su questo personaggio e, anche dal vivo, ha tutto fuorché essere mediocre
:arrow: Domingo eccellente, preparatissimo, capace di essere Tristan con un senso di dolente umanità lontano da certe sue personificazioni più superficiali. Il suo terzo atto è fra le più belle esperienze della mia carriera di ascoltatore, e di Tristan ne ho sentiti un bel po'
:arrow: Pappano secondo me concerta meravigliosamente

Insomma, il mondo è bello perché è vario.
Ovviamente, come al solito, rispetto l'opinione di teo, ma non la condivido proprio :roll:

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: gio 28 set 2017, 16:07
da teo.emme
pbagnoli ha scritto:Insomma, il mondo è bello perché è vario.
Ovviamente, come al solito, rispetto l'opinione di teo, ma non la condivido proprio :roll:

:lol: :lol: :lol: proprio agli antipodi! E' il bello della discussione.

Però vorrei precisare che la Stemme non mi piace in quel Tristan, non in senso assoluto: soprattutto interpretativamente. Trovo che sia un Isolde anonima (il finale ad esempio è "solo" un pezzo di musica piacevole, ma non mi comunica nulla). Domingo è un Tristan senescente: Wagner gli stava meglio di altri autori in virtù della tessitura essenzialmente centrale, ma i limiti si sentono in un ruolo complesso e faticoso (soprattutto il secondo atto). Se mi consenti una battuta la sofferenza che emerge è proprio sofferenza dell'interprete (secondo me) che non regge... Pappano invece non mi convince proprio: in realtà sono poche le cose in cui mi ha pienamente convinto. Anche lui è interpretativamente anonimo, spento. Alla fine dell'ascolto non mi è rimasto nulla.

Ps: per la verità non ho alcuna buona aspettativa neppure per Noseda che - viste le ultime prove - mi sembra stia facendo il passo più lungo della gamba.

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: mar 24 ott 2017, 14:27
da DottorMalatesta
Qualche mia considerazione sullo spettacolo in home:

http://www.operadisc.com/vis_tutto_back ... idback=188

DM

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: gio 26 ott 2017, 9:41
da Sibly
DottorMalatesta ha scritto:Consiglio bibliografico: se non ce l'hai cerca di procurarti "Wagner Nights" di Ernest Newman

Non conoscevo, grazie per l'indicazione, ordinato or ora su AbeBooks per la folle cifra di $ 4,93 comprensivi di spedizione! : Chessygrin :

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: gio 26 ott 2017, 11:01
da DottorMalatesta
Sibly ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Consiglio bibliografico: se non ce l'hai cerca di procurarti "Wagner Nights" di Ernest Newman

Non conoscevo, grazie per l'indicazione, ordinato or ora su AbeBooks per la folle cifra di $ 4,93 comprensivi di spedizione! : Chessygrin :


Fatto bene. E' un libro splendido.

: Thumbup :

Qui trovate la registrazione della prima. Rispetto alla recita alla quale ho assistito e di cui ho scritto, qui Seiffert è irriconoscibile: quanta fatica!!!



DM

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: ven 27 ott 2017, 11:57
da DocFlipperino
io alla radio ho ascoltato questa recita. dove Seiffert era effettivamente imbarazzante

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: gio 30 nov 2017, 23:12
da Tantris
DottorMalatesta ha scritto:Per inciso, se vuoi dire la tua su quel Tristano (di cui ho scritto in home in occasione della ripresa torinese) c´è`un thread dedicato:

viewtopic.php?f=6&t=2478 :wink:

DM


Cessi al cortese invito... Con una premessa: pur avendo visto questo spettacolo per ben tre volte (una delle quali è stata la più bella serata d'opera della mia vita, per motivi diciamo così...sentimentali 8) 8) ), essendosi trovato in concomitanza con l'Onegin di Zurigo e il Don Carlos parigino, non ho avuto il tempo necessario per rifletterci sopra:proverò quindi a getterarvi le mie impressioni abbastanza confusamente senza la pretesa di scrivere una recensione.
Guth era il motivo di principale interesse di questo spettacolo, già decisamente entrato a buon diritto nella storia dell'opera: devo dire che è stata un'aspettativa non smentita. Non mi dilungherò nel descrivere il complesso konzept registico, già magistralmente sviscerato in queste pagine; vorrei solo sottolineare l'aspetto per me più straordinario e storico di questo allestimento: vista la complessità simbolica di quest'opera, la tendenza generale è quella di creare ambientazioni astratte,riempire il palco di trovarobato il cui significato simbolico rimane piuttosto criptico, predisporre un piano luci volto a creare cinquanta tipi diversi di buio, a cui fa da contraltare una staticità generale e una noia che si taglia a fette. Questo modo di fare regia (con diversi livelli di riuscita intendiamoci, Cherau non è Audi!), riconducibile a un modello all'epoca rivoluzionario (mi riferisco ovviamente alla Neue Bayreuth di Wieland), può salvarsi secondo me solo se ci si affida a interpreti assolutamenti outstanding, altrimenti il fallimento è garantito. Qui di eccezionale non c'era proprio nessuno, essendoci artisti nella migliore delle ipotesi buoni professionisti, nella peggiore completamente inadeguati, eppure le cinque ore volavano letteralmente via, merito di uno spettacolo dinamico, curatissimo, di impatto immediato, che non riununcia a una lettura simbolica (la quale anzi assume nuova freschezza), ma utilizza una simbologia chiara a chiunque ma allo stesso tempo forte e incisiva, impiantata così su solide basi realistiche di facile immedesimazione. Per questo, come qui ripetutamente sostenuto, non si può affatto ridurre la lettura di Guth a una chiave borghese/realistica, nè a un semplice revival biografico (ho sentito anche questo a teatro), così come l'Ariadne zurighese non era certo la storia di clienti e camerieri di un facoltoso ristorante: tutto l'armamentario filosofico era presente e sottolineato benissimo, molto più che in qualunque altra lettura simbolica, ma, per fare un esempio, mai un terzo atto mi è sembrato così breve e ricco di dinamismo!
Gli altri tutti un gradino sotto. Noseda non concerta male, l'orchestra suona anche più che dignitosamente (meglio che a Roma l'anno scorso secondo me), ed io forse, a differenza di Francesco, ero molto prevenuto, viste le negative prove precedenti (Manon Lescaut, Aida, Simone). Certo, il primo atto è abbastanza tirato via (curioso come in ognuna delle tre sere sia stato impostato in maniera molto diversa: cauto e misurato la prima, lento e sbrodolato la seconda, frenetico e parossistico la terza), e negli altri c'è una certa frenesia che spesso si traduce in superficialità (senza essere per niente d'aiuto ai cantanti). Eppure, considerando anche che era un debutto, meglio così che cadere nel trappolone di fare il Grande Direttore della Grande Tradizione Tedesca, spappolando e dilatando tutto all'inverosimile facendo il verso a Furtwängler. Se non altro l'ascolto era abbastanza piacevole e la serata non presentava sacche di noia.
Seiffert alla prima era veramente inascoltabile, vi risparmio i particolari di come ha massacrato il terzo atto. Molto meglio vocalmente la terza sera, con pochissime difficoltà, quasi meglio di Gould a Bayreuth. L'interprete però è molto generico, e l'attore è quasi imbarazzante. Molto meglio Vinke che continua a stupirmi ogni volta che lo ascolto (mi colpì più che favorevolmente nel Sigfried della sacra collina). Regge benissimo la parte, la voce è bella e ci sono intuizioni interpretative assolutamente non secondarie, soprattutto nel duettone. Delle donne meglio la Nicholls della Merbeth, la quale forse può vantare un colore di voce più bello nella zona acuta, ma assolutamente impari alle difficoltà anche solo vocali del ruolo. Come interprete poi siamo quasi al nulla. La sua collega secondo me si conferma, dopo la bella prova romana, un prospetto più che interessante per il futuro: alcune frasi è vero sono buttate via, e raramente esprime il calore femminile che la giovane irlandese deve avere (Wesbroek :lol: :lol:) però la sicurezza su tutta la gamma è notevole e non si nota mai un momento di cedimento. Così così la Brängane, ottima però come attrice nella complessa lettura che Guth da al suo personaggio. Ottimi Kurwenal e Marke (incredibile come sia volato il terribile monologo del secondo atto, anche merito della regia). Successo non troppo entuasiastico, e teatro che purtroppo si svuota sempre durante gli intervalli.
E niente, neanche stavolta sono riuscito a evitare una sbrodolata, spero che qualcosa sia comprensibile. Devo ancora abituarmi a uno stile di scrittura più rapido, essenziale da spazio virtuale.

Re: Tristan und Isolde - Teatro Regio di Torino

MessaggioInviato: gio 30 nov 2017, 23:18
da VGobbi
Altro che sbrodolate ... ce ne vorrebbero di più, sopratutto se scritte con uno stile semplice, chiaro ma che mostra una folle passione, oltre che indiscutibile competenza, per il melodramma. Grazie per averlo condiviso e reso partecipe.