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Der Rosenkavalier - Scala 2016

MessaggioInviato: mar 31 mag 2016, 9:38
da LeProphete
Ciao a tutti, qualcuno ci sarà? Io ci sarò il 24 giugno, ma ho già avuto occasione di vedere la produzione a Salisburgo due estati fa

Re: Der Rosenkavalier - Scala 2016

MessaggioInviato: mar 31 mag 2016, 16:07
da DottorMalatesta
Io purtroppo no. E mi spiace molto perché adoro il Rosenkavalier. Facci sapere come è andata!

DM

Re: Der Rosenkavalier - Scala 2016

MessaggioInviato: lun 20 giu 2016, 11:59
da giors1968
Ciao!

Ci sono stato venerdì sera 17/6.
Luci e qualche pesante ombra.

Parto dalle ombre: la grigia regia. Primo e second'atto sembravano ambientati tra le tombe di un cimitero monumentale. Movimenti ingessati, colori cinerei. In questa visione la commedia, il gioco dei caratteri, la levità vanno in secondo piano e sono sommersi di pesantezza. Ma davvero si può leggere il Rosenkavalier in questo modo? Davvero il gioco di travestimento di Octavian, la passione della Marescialla, la grossolanità giocosa di Ochs possono essere chiusi tra marmi a specchio su sfondo grigio, in una scena sempre apertissima? Poi arriva il terz'atto, dove finalmente si viene calati nella dimensione attesa, e arrivano il sorriso, il colore, e la leggerezza della rappresentazione scenica fa il paio con i colori dell'orchestra e con l'ironia del testo.

Sorpreso dalla scarsa profondità vocale ed interpretativa di tutte e tre le voci femminili. Va detto che Sophie Koch/Octavian è stata annunciata indisposta prima dell'inizio, ed ha cantato solo il primo atto, per poi essere sostituita da cantante nordica della quale non ho appuntato il nome. Ha salvato la recita, ma purtroppo in molti passaggi mi è parsa calante... Stoyanova/Marescialla... non pervenuta... almeno per me, almeno per la recita cui ho assistito, almeno per la mancanza di scavo sul personaggio.

Gunther GroissbocK/Ochs ha centrato l'interpretazione sia sul piano attoriale che su quello vocale. Ovazione per lui alla fine del second'atto.

Orchestra concentrata e smagliante in 1000 momenti, ma (a mio parere) in generale un po' piatta nelle dinamiche, cosa che credo vada completamente ascritta alla direzione di Mehta. Una direzione che è piaciuta molto al pubblico ed è stata salutata con molti applausi. Una direzione che sarebbe piaciuta moltissimo moltissimo a qualunque viennese, per la sua iper-classicità. Ma il Rosenkavalier di Strauss penso possa essere oggi valorizzato anche da letture più aggressive e passionali, e al tempo stesso più crepuscolari e malinconiche. Quasi come se accentuando gli estremi, quanto sta in mezzo acquisti maggior senso e profondità.

E' vero che comunque Rosenkavalier è uscito vincente anche per questo giro, e siamo tutti usciti contenti da teatro... anche perchè il terz'atto è stato davvero riuscito.
Ma quanto visto è sentito ha fatto anche venir voglia di qualcosa che è parso mancare.

Abbracci!
Marco