La fanciulla del West - Scala 2016

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda Freniano » mer 11 mag 2016, 8:26

teo.emme ha scritto:. Quanto alle 16 battute del duettone non dovrebbero proprio esserci: furono aggiunte da Puccini nel '23 per la voce di Carmelo Alabiso in una ripresa dell'opera a Viareggio. Filologicamente - se addirittura si espungono le modifiche di Toscanini fatte con il compositore in sala - non sono "originali"


infatti non ci sono.
Die Zeit, die ist ein sonderbar Ding
Avatar utente
Freniano
 
Messaggi: 70
Iscritto il: mer 31 ott 2007, 15:37
Località: La bella Lombardia

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda teo.emme » mer 11 mag 2016, 9:57

Freniano ha scritto:
teo.emme ha scritto:. Quanto alle 16 battute del duettone non dovrebbero proprio esserci: furono aggiunte da Puccini nel '23 per la voce di Carmelo Alabiso in una ripresa dell'opera a Viareggio. Filologicamente - se addirittura si espungono le modifiche di Toscanini fatte con il compositore in sala - non sono "originali"


infatti non ci sono.


Infatti rispondevo a Pietro che si domandava perché non ci fossero.
Matteo Mantica
"Fuor del mar ho un mare in seno"
Avatar utente
teo.emme
 
Messaggi: 883
Iscritto il: mar 06 apr 2010, 19:32
Località: Crema

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda teo.emme » ven 13 mag 2016, 0:23

Ecco: ora posso dire ufficialmente che la Fanciulla firmata Chailly e Carsen è - a mio parere - assai deludente
Matteo Mantica
"Fuor del mar ho un mare in seno"
Avatar utente
teo.emme
 
Messaggi: 883
Iscritto il: mar 06 apr 2010, 19:32
Località: Crema

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda dollarius@libero.it » ven 13 mag 2016, 9:02

teo.emme ha scritto:Ecco: ora posso dire ufficialmente che la Fanciulla firmata Chailly e Carsen è - a mio parere - assai deludente


Io invece giuro qui, davanti a tutti voi, che non giudichero' mai piu' uno spettacolo visto in tv o al cinema, perche', almeno in questo caso, la resa emozionale e' stata inferiore al 10 per cento rispetto alla recita dal vivo. Sentivo anche dei suoni distorti, voi no? Orchestra totalmente in secondo piano. Anche le riprese mi hanno delusa.
baci baci
Irina
dollarius@libero.it
 
Messaggi: 281
Iscritto il: ven 18 feb 2011, 8:54

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda reysfilip » ven 13 mag 2016, 9:19

dollarius@libero.it ha scritto:Io invece giuro qui, davanti a tutti voi, che non giudichero' mai piu' uno spettacolo visto in tv o al cinema, perche', almeno in questo caso, la resa emozionale e' stata inferiore al 10 per cento rispetto alla recita dal vivo. Sentivo anche dei suoni distorti, voi no? Orchestra totalmente in secondo piano. Anche le riprese mi hanno delusa.


Non ho visto la Fanciulla in tv ieri sera, ma già giurai lo stesso dopo la Traviata del 2013. In tv sembrava un altro spettacolo (nettamente inferiore a quello vero).
Avatar utente
reysfilip
 
Messaggi: 450
Iscritto il: sab 09 feb 2013, 11:49
Località: Firenze/Pisa

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda DocFlipperino » ven 13 mag 2016, 9:46

reysfilip ha scritto:
dollarius@libero.it ha scritto:Io invece giuro qui, davanti a tutti voi, che non giudichero' mai piu' uno spettacolo visto in tv o al cinema, perche', almeno in questo caso, la resa emozionale e' stata inferiore al 10 per cento rispetto alla recita dal vivo. Sentivo anche dei suoni distorti, voi no? Orchestra totalmente in secondo piano. Anche le riprese mi hanno delusa.


Non ho visto la Fanciulla in tv ieri sera, ma già giurai lo stesso dopo la Traviata del 2013. In tv sembrava un altro spettacolo (nettamente inferiore a quello vero).


Io invece giuro che - avendo assistito in Teatro alla recita trasmessa ieri in TV - voglio denunciare regista e tonmeister della Rai. Semplicemente indecente.
-------------------------
è in arresto. sì! all'ottavo piano....
Avatar utente
DocFlipperino
Moderator
 
Messaggi: 749
Iscritto il: gio 08 mag 2014, 11:11

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda beckmesser » ven 13 mag 2016, 10:31

DocFlipperino ha scritto:Io invece giuro che - avendo assistito in Teatro alla recita trasmessa ieri in TV - voglio denunciare regista e tonmeister della Rai. Semplicemente indecente.


Mi associo nel ricorso... Anch'io ero in teatro nella stessa recita poi trasmessa, e devo dire che non ho riconosciuto lo spettacolo. La ripresa video era demenziale: riprendere in un gioco schizofrenico di primi piani uno spettacolo tutto giocato sul contrasto fra i due livelli del palcoscenico significa semplicemente non aver capito nulla. Il secondo atto poi ne usciva completamente incomprensibile... Quanto alla parte musicale, personalmente non sono un fan di Chailly, ma in questa Fanciulla è stato fe-no-me-na-le: un gioco di trasparenze sonore mai sentite in questa partitura si perdevano nella trasmissione in un magma sonoro quasi incomprensibile.

Alla fine, l'unica a guadagnarci è stata la Haveman: in teatro tutta la prima ottava della tessitura era praticamente inudibile, mentre in video sembrava la Nilsson (si fa per dire...).

Mah...

Beck
beckmesser
 
Messaggi: 332
Iscritto il: gio 03 mag 2007, 9:10

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda pbagnoli » ven 13 mag 2016, 11:11

teo.emme ha scritto:Ecco: ora posso dire ufficialmente che la Fanciulla firmata Chailly e Carsen è - a mio parere - assai deludente

Ci puoi dire perché?
Grazie!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Avatar utente
pbagnoli
Site Admin
 
Messaggi: 4006
Iscritto il: mer 04 apr 2007, 19:15

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda teo.emme » ven 13 mag 2016, 17:48

pbagnoli ha scritto:
teo.emme ha scritto:Ecco: ora posso dire ufficialmente che la Fanciulla firmata Chailly e Carsen è - a mio parere - assai deludente

Ci puoi dire perché?
Grazie!

Premetto che il mio giudizio si fonda sulla trasmissione TV e pare - in questo caso - essere stata molto penalizzante rispetto alla visione in teatro. Non so che dire: forse ciò che mi ha deluso attiene solo in parte a quel che si è perso nella trasposizione televisiva. Provo a spiegarmi, senza pretese di convincere nessuno:
1) la parte musicale: a parte i volumi sonori - a volte eccessivi e a volte inesistenti (cosa per cui si deve ringraziare la solita mamma Rai, "specialista" nello scombinare i piani sonori e nel proporre un audio piatto e scadente) - la delusione per la lettura di Chailly non attiene a morbidezze, precisione o altro...quanto alla condotta troppo episodica del tessuto orchestrale (e qui la "colpa" non può essere della ripresa). Ho notato un procedere per singoli momenti: magari cesellati e rifiniti, ma staccati l'uno dall'altro. In questo modo - per me - si perde tensione narrativa e quel continuum drammatico che fa di Fanciulla l'opera più "novecentesca" di Puccini: se si pensa che il primo atto veniva un tempo eseguito senza voci come un poema sinfonico, si ha l'idea dell'importanza di uno scorrimento musicale senza soluzione di continuità. Ieri ho sentito una cura eccessiva del dettaglio a scapito dell'insieme. Anche il secondo atto ha sofferto, a mio parere, dello stesso problema, sino alla partita di poker risolta - per quanto è dato sentire dalla ripresa - in uno scambio privo della tensione che dovrebbe ribollire in orchestra (col pedale ostinato del battito del cuore). Questa però è la cifra interpretativa dell'ultimo Chailly che tende - in molti titoli - alla cura manieristica del particolare, rifinito e curato nel dettaglio, ma privo di quella tensione che crea compartecipazione e coinvolgimento.
2) il cast vocale: non c'è molto da aggiungere a quanto scritto e detto da tutti voi. L'unico interprete è Sgura che dipinge un Rance credibile scenicamente e vocalmente. Aronica era davvero spaesato e, a quel punto, non credo ci sarebbe stata gran differenza con José Cura. La Haveman è l'ultima arrivata e si sente: le si possono imputare mille difetti e problemi, ma sarebbe ingiusto e sciocco. Non era ovviamente preparata e non mi pare neppure così a proprio agio in un ruolo del genere: solo mi sorge spontaneo chiedermi quanto fosse indisposta la Westbroeck per preferirle una Minnie del genere...
3) parte visiva: lo spettacolo non mi è piaciuto. Non a livello tecnico - Carsen è Carsen mica per niente e sa certamente fare in modo egregio il suo mestiere - quanto a livello ideale. Secondo me funziona poco, è forzato e molte soluzioni stridono con la drammaturgia. L'idea del cinema è interessante (un deja vu certo, ma comunque potenzialmente affascinante), però proprio nelle parti in cui si assiste alla compenetrazione vita vera e spettacolo, si coglie più di un disagio: il primo atto ad esempio, dove non si capisce come dei borghesi eleganti possano commuoversi pensando alla mamma, alla terra natia, o parlino con rozza semplicità, o facciano la colletta per mandare a casa un poveretto che non ce la fa più (non ce la fa più a far cosa? a vedere il film?) Il secondo atto, claustrofobico e buio è senz'altro il più riuscito e lì mi sarebbe piaciuta una lettura orchestrale più violenta e serrata. Il terzo è risolto per metà con un certo semplicismo nelle immagini proiettate, sino al "colpo di scena" che si riallaccia al primo atto e che - aldilà della realizzazione spettacolare - finisce per "imborghesire" ancora di più la drammaturgia, già privata del mito della Frontiera. Insomma, trovo che Carsen qui - pur riprendendo un suo vecchio spettacolo - calchi la mano perché non è a suo agio con quel repertorio: Fanciulla è un testo molto narrativo, con un'ambientazione strettamente legata al testo musicale. Carsen è più a suo agio, per me, in un tipo di teatro più intellettuale: un teatro di idee come può essere quello barocco o di certo '900 europeo.
Matteo Mantica
"Fuor del mar ho un mare in seno"
Avatar utente
teo.emme
 
Messaggi: 883
Iscritto il: mar 06 apr 2010, 19:32
Località: Crema

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda DocFlipperino » sab 14 mag 2016, 23:16

Signor Johnson, un valzer..... "la la la la la..... lalalala....."
e i minatori intonano una delle più geniali creazioni musicali di Puccini. il valzer accompagnato dall'orchestra che ne scandisce il ritmo è prima realtà, difficile e dura per i minatori poi sempre più sogno in una rarefazione di colore e ritmo che porta i protagonisti per un istante in un mondo incantato.
Ecco, se vogliamo capire la cifra interpretativa di Chailly, consiglio di ascoltare questo frammento del I atto. La cui realizzazione si può definire con due sole parole: magia pura. La Fanciulla di Chailly è infatti - a mio avviso - un capolavoro. Tensione continua, finezze timbriche, impasti berghiani ai limiti della dissonanza ma soprattutto senso della narrazione incessante: in questo mi sento di dissentire totalmente da Teo nella sua precisa analisi del I atto. Chailly riesce invece nella grande impresa di tenere il primo atto come un unicum incessante, pur evidenziando le singole personalità dei minatori, di Sonora e soprattutto di Nick che diventa un altro dei protagonisti dell'opera, grazie anche alla prestazione eccezionale di quel Carlo Bosi sempre più avviato a divenire l'unico erede di Piero De Palma.
Una concezione così però non va lontano senza un'orchestra e un coro adeguati: come ormai spesso accade con Chailly. orchestra e coro dunque suonano e cantano a livelli elevatissimi, come da tanto tempo non si sentiva. Proprio con loro e grazie anche a loro, il direttore mette a segno il suo definitivo 3 a 0!!
Sulla regia in parte condivido invece alcune considerazioni di Teo ma, vista in teatro - anche con alcune critiche - era semplicemente magica. Purtroppo in televisione una regia modesta ne ha svilito la genialità e la meraviglia. Basti pensare alla scenografia del II atto che in tv sembra una opprimente scatola claustrofobica, o al momento in cui Rance scopre il sangue sulla mano: che senso ha fare un primo piano sulla mano dello sceriffo (dove ovviamente il sangue non c'è) se si perde tutto il pathos del sangue che colora le pareti? Misteri del Carmine, anzi "della" Carmine.
Sul cast sarei meno severo. Aronica è effettivamente spaesato a livello di interpretazione ma vocalmente è meraviglioso. Io che sono molto pratico vi chiedo: oltre a JK chi altro canterebbe meglio questa parte? Sgura molto positivo sia scenicamente sia vocalmente. Resta la Haveman, sulla quale non sparerei. La parte è micidiale, lo sapete tutti. E fior fiori di cantanti hanno rinunciato anche in passato. E tutto sommato a me è piaciuta. Superato l'intubamento della prima ottava, gli acuti suonano forti e intensi, e l'interpretazione è ottima. A mio avviso meglio dell'attuale EMW, anche in condizioni di salute perfette.

Tornerò sicuramente alle prossime repliche.
Chi può, lo faccia con me.

marco
-------------------------
è in arresto. sì! all'ottavo piano....
Avatar utente
DocFlipperino
Moderator
 
Messaggi: 749
Iscritto il: gio 08 mag 2014, 11:11

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda LeProphete » mar 17 mag 2016, 12:41

La Haveman canterà anche le ultime tre recite
LeProphete
 
Messaggi: 178
Iscritto il: mer 16 mar 2016, 15:07

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda DocFlipperino » mar 17 mag 2016, 13:01

beh avendo deciso di registrare l'opera con lei, era abbastanza scontato
-------------------------
è in arresto. sì! all'ottavo piano....
Avatar utente
DocFlipperino
Moderator
 
Messaggi: 749
Iscritto il: gio 08 mag 2014, 11:11

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda LeProphete » lun 23 mag 2016, 13:09

Per chi può non si perda assolutamente questa Fanciulla programmata ancora per due recite a Milano. E il vero motore dell’azione è uno solo e si chiama Riccardo Chailly. A parte la disquisizione filologica sulla partitura in cui bisogna conoscere il titolo a menadito oppure avere lo spartito in mano, la lettura e la concertazione del direttore milanese è una di quelle prove che ultimamente si contano sulla dita di una mano nel teatro milanese. Speriamo che le recenti prove di “I due Foscari”, il dittico Ravel, “Giovanna d’Arco” e appunto questa fanciulla possano essere di buona speranza per il futuro.
Dunque Chailly come motore della produzione. La sua è sua direzione assolutamente elegante, che mai soverchia i cantanti ma che anzi offre il giusto tappeto sonoro. L’unico appunto è che spesso, soprattuto nel complesso primo atto, Chailly cade un po’ nella disarticolazione drammartugica, quasi slegando i singoli momenti tra di loro. Ciò non avviene invece nell’ultimo e soprattuttio nel secondo atto, dove la fluidità narrativa è un unico continuo flusso che tiene lo spettatore legato alla sedia. Proprio per questo quasi la sua lettura del primo atto mira quasi certamente a mostrare i vari volti di quei minatori, a farne uscire le loro singole esperienze e le loro passioni interiori. Fantastico il valzerino, suonato in punta di fiato; permeato di nostalgia e di pathos le sofferenze di Sid; sofferenti le visioni bibliche di Minnie. Chailly crea azioni e personaggi in orchestra e ci mostra che Fanciulla non è slegata dal panorama europeo degli anni Dieci in Europa: sentiamo Schonberg, sentiamo Debussy ma soprattutto possiamo udire i grandi fasti straussiani di quel mondo Fin-de-Siècle. Puccini mostra un mondo quasi lontano eppure così emotivamente vicino a noi, questo ci vuole dire Chailly, e lo fa nel migliore dei modi.
Il cast è vero non è forse dei migliori, ma è senz’altro funzionale. La Haveman deve spesso urlare per farsi sentire, è spesso sottotono, non è interprete forse delle più brillanti ma la parte è massacrante e la sufficienza c’è e in pieno. Aronica è davvero molto generoso come volume vocale, non ha forse raffinatezza intepretativa, ma il timbro è davvero molto bello e la sua piccola aria “Ch’ella mi creda” è un gioiello di sintonia con l’orchestra e di raffinatezza vocale. L’avevo sentito altre volte in repertorio belcantistico e mi aveva forse convinto maggiormente, ma la sua prova è veramente discreta. Sgura è forse il migliore dei tre per quanto riguarda la resa attoriale, seppure parte in sordina con una voce ingolata e dall’emissione piuttosto faticosa e poco ortodossa. Poi si riprende, e la prova è sicuramente buona nel suo complesso.
Veniamo allo spettacolo di Carsen. Quasi sempre il regista canadese è alle prese con la visione metateatrale, e anche in questo caso non è da meno. Eppure questa non è sicuramente tra le migliori sue produzioni viste. Ci sono numerosi spunti comunque: i minatori sono visti come un gruppo borghesotto (di soli uomini) che assiste al film “My darling Clementine” di John Ford e da quel momento si invaghiscono del sogno cinematografico americano e della sua protagonista. Tutto lo spettacolo è reso quindi secondo questa prospettiva di confusione apparente tra realtà e finzione. Il discorso poi dell’amore verso Minnie e il tentativo che fanno poi di salvaguardarla affinchè uno straniero non la porti via è solo una metafora che si capisce e dipana nel finale di Carsen. Mentre Dick sta per essere impiccato in un bosco di sequoie, il fondale viene dissolto e appare un grande cinema americano in cui si da proprio “The Girl of the Golden West” e appare Minnie non più vestita da diva del Far West ma anch’essa da borghesotta. Rientra poi Dick, anche lui reindossa i panni borghesi dell’attore famoso, sbarbato e pulito. I due van via insieme mentre gli uomini tornano a vedere il film. Il sogno cinematografico americano non è da tutti, non tutti vi possono accedere, è uno dei tanti sogni americani che lascia poi a bocca asciutta. Tristissimo come finale, che sostiene l’idea che (da me condivisa) che la Fanciulla non è propriamente un’opera dal finale completamente alla “vissero tutti felici e contenti”, perchè i minatori torneranno nei loro patimenti quotidiani, e anche la musica è di quest’idea. Queste parrebbero essere in sintesi le morali di Carsen. La perizia tecnica della produzione è altissima, così come la cura nella recitazione, ma lo spettacolo, seppure sensato e pregnante non mi ha convinto. Il secondo atto è perfetto, con un sacco di riferimenti corretti e appropriati al cinema espressionista d’area germanica e scandinava (quale appunto Sjöström). È sicuramente uno spettacolo intrigante e che pone riflessioni, ma non il capolavoro di Carsen. Ma consiglio caldamente a tutti di andare a vedere la produzione per Chailly e, anche, perchè questo titolo viene eseguito di rado e ancora più raramente con questi buoni esiti.
LeProphete
 
Messaggi: 178
Iscritto il: mer 16 mar 2016, 15:07

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda DottorMalatesta » lun 23 mag 2016, 15:11

Grazie Fabrizio per questa testimonianza, che si aggiunge alle altre. Insomma, gran bello spettacolo, par di capire, soprattutto per la direzione di Chailly che rende giustizia della modernità di quest´opera.
So che è prevista la registrazione audio e video per la DECCA: speriamo facciano qualcosa di meglio rispetto alla trasmissione televisiva che (mi par di capire, non avendola ancora vista) era decisamente insufficiente.

DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48

Re: La fanciulla del West - Scala 2016

Messaggioda LeProphete » lun 23 mag 2016, 17:39

DottorMalatesta ha scritto:So che è prevista la registrazione audio e video per la DECCA: speriamo facciano qualcosa di meglio rispetto alla trasmissione televisiva che (mi par di capire, non avendola ancora vista) era decisamente insufficiente.

Si sapeva fin dall'inizio che il progetto avrebbe dovuto essere registrato: perchè non si è riuscito a far di meglio con il cast?

Una domanda poi: ma Chailly doveva curare il progetto per un ciclo che si ponesse quale "punto di riferimento per l’interpretazione pucciniana nel nuovo secolo", perchè per la stagione 2016/17 viene riproposta ancora la Boheme zeffirelliana, per altro diretta da Pidò? Questo mi è davvero sconosciuto... Oppure significa che entro il 2022 dovremo sorbirci un'altra Boheme?
LeProphete
 
Messaggi: 178
Iscritto il: mer 16 mar 2016, 15:07

PrecedenteProssimo

Torna a visto a teatro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 12 ospiti

cron