Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda pbagnoli » dom 18 ago 2013, 19:42

Premetto che mi scuso per il tono polemico, ma ogni tanto mi stanco anch'io di subire gli insulti.
L'occasione per questa nota mi è stata offerta da un amico, che mi tiene aggiornato sugli improperi che talvolta noi di Operadisc dobbiamo subire.

Su altro sito è stato proposto l'ascolto di questo brano:


Uno dei lettori del sito - con il garbo e il tatto che contraddistingueuna certa quota di chi frequenta quell'ambito - così chiosa:
Anche io vorrei sapere chi sono quei cretini (oggi mi sento d’animo buono e gentile) che direbbero che Kraus sarebbe lezioso, noioso, superato e addirittura improponibile. Meriterebbero che li seppellisse ben altro che una risata…

Ovviamente non si firma con nome: usa uno dei tanti pseudonimi dietro cui colà amano celarsi i lettori, specie quelli che insultano il prossimo. Nella fattispecie, l'ignoto e coraggiosissimo lettore disonora il nome di un celebre tenore del passato, Enrico Tamberlick.
Vigliacco.
Lo dico dal mio sito, dal mio forum, ove io - cretino, ma con il coraggio delle mie azioni - mi firmo con il mio nome e cognome.
Sì, Tamberlick o come cavolo ti chiami: io sono uno di quei cretini che sostiene che in certi ruoli (fra cui anche Werther) Kraus è - non "sarebbe" - lezioso e noioso.
Ritengo che la sua prudenza sia stata mal riposta, e che un po' di coraggio lo avrebbe portato a offrirci personaggi diversi e assolutamente indimenticabili, anziché Faust, Werther e soprattutto Romèo senescenti.
Ritengo infine che in Werther non solo Kaufmann (che sta su un altro pianeta rispetto a lui), ma anche Gedda, Thill, Schipa e molti altri arrivino a risultati infinitamente più interessanti della lagna che contraddistingue la maggior parte delle registrazioni in studio e live che abbiamo della sua interpretazione dello sfortunato personaggio di Goethe.

Risolto il lato polemico, nella fattispecie, ovviamente, mette conto di parlare di questa specifica performance di Kraus.
Che qui fa veramente sorridere.
A parte il fatto che la ritmica è - per un cantante preciso come lui - stranamente poco attendibile (sentire come chiude fuori tempo "Io chiamo": sono dettagli, me ne rendo conto, ma questa è un'incisione in studio per cui siamo tenuti a cercare il pelo nell'uovo), quello che manca completamente è l'eroismo, la virilità, la malinconia dei grandi ruoli Nourrit per i quali il tenore canario non aveva né la caratura, né la sensibilità.
Semplicemente ridicola - poi - la gigionata del mi bemolle finale non solo non scritto, ma che suona orrendo (non per la nota in sé che è anche bella, ma perché non c'entra nulla con quello che l'ha preceduta), e soprattutto non c'entra nulla con la temperie emotiva dell'ambito, del personaggio e del brano, che non è "D'ogni più sacro impegno" o l'entrata di Corradino della Matilde di Shabran.
Perché non un fa4, allora?
Sarebbe ancora più entusiasmante e offrirebbe al simpaticissimo e coraggiosissimo sedicente Tamberlick l'occasione per insultare in modo ancora più pertinente quelli che non la pensano come lui (un insulto per ogni semitono)
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Avatar utente
pbagnoli
Site Admin
 
Messaggi: 4006
Iscritto il: mer 04 apr 2007, 19:15

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda VGobbi » dom 18 ago 2013, 19:58

Quello del Kraus senescente e' sotto gli occhi di tutti (basterebbe il confronto invero imbarazzante tra il Werther di Thill degli anni '30 ed una qualunque incisione, live o studio, del tenore spagnolo). Quanto dice su Kraus sono totalmente d'accordo con il Bagnolo.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda Rodrigo » dom 18 ago 2013, 23:18

pbagnoli ha scritto:A parte il fatto che la ritmica è - per un cantante preciso come lui - stranamente poco attendibile (sentire come chiude fuori tempo "Io chiamo": sono dettagli, me ne rendo conto, ma questa è un'incisione in studio per cui siamo tenuti a cercare il pelo nell'uovo), quello che manca completamente è l'eroismo, la virilità, la malinconia dei grandi ruoli Nourrit per i quali il tenore canario non aveva né la caratura, né la sensibilità.
Semplicemente ridicola - poi - la gigionata del mi bemolle finale non solo non scritto, ma che suona orrendo (non per la nota in sé che è anche bella, ma perché non c'entra nulla con quello che l'ha preceduta), e soprattutto non c'entra nulla con la temperie emotiva dell'ambito, del personaggio e del brano, che non è "D'ogni più sacro impegno" o l'entrata di Corradino della Matilde di Shabran.


Buonasera, lasciando cadere la contrapposizione mi permetto di intervernire sul brano in questione scusandomi in anticipo se prendo il "giro lungo". Spesso in questo forum si è cercato di "storicizzare" un interprete, un'esecuzione cercando di comprenderne il significato rispetto a ciò che precede e di capire come mai, ad un certo punto, quanto sembrava definitivo è stato oggetto di revisione e talvolta di superamento.
Veniamo al brano postato. Fatta la tara ai limiti messi in luce da Bagnoli io la trovo una grande esecuzione, soprattutto tenendo conto che risale agli anni '60. Finalmente un Arnoldo che non si atteggia a Manrico (e a un Manrico travisato) e che non si preoccupa solo di sparare acuti grandi cosi' (Filippeschi docet). L'elenganza innata, e se vogliamo un po' fané, di Kraus permette insomma di fare piazza pulita di tutta una serie di vezzi che incrostavano l'aria. Certo per essere grandi non basta "non essere", occorre anche proporre qualcosa. Ora, io nella facilità a reggere la tesssitura, nel tono aristocratico che evita atteggiamenti estroversi per volgersi ad un eroismo tutto interiore colgo un avvicinarsi interessante, per quanto non esaustivo, al terreno di Nourrit. Certo abbiamo avuto interpreti più mirati, abbiamo sentito il bisogno di un approccio diverso ai ruoli Nourrit, ma solo poi. Negli anni '60 chi era meglio nel ruolo? Gianni Raimondi? O prima ancora Filippeschi? Gedda arriverà nel decennio successivo e anche'egli con un'aderenza al ruolo in qualche modo provvisoria. Se mai al buon Alfredo, che a mio avviso costituisce un bel passo avanti sulla strada del quid Nourrit, potremmo rimproverare di non aver portato il ruolo in teatro o di non averlo inciso (come invece fece per un altro ruolo Nourrit: Masaniello). Poi io non sarei cosi' severo con l'interpolazione del Mi sopracuto. In quel contesto, in quell'estetica, mi pare ben accettabile che l'interprete - fatta salva la proprietà stilistica - intervenga sulla cadenza amplificandone per cosi' dire il dettato per mettere in luce le proprie abilità.
Ultima modifica di Rodrigo il lun 19 ago 2013, 22:11, modificato 1 volta in totale.
Rodrigo
 
Messaggi: 280
Iscritto il: gio 18 set 2008, 21:13

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda Luca » lun 19 ago 2013, 9:29

Anche io sono d'accordo con Pietro: Kraus non mi ha mai convinto. Scolaretto, primo della classe, ma anche molto noioso; lo si è voluto additare a genio, ma in questo ha ragione Vittorio quando invoca il 'fantasma' di Thill che fa piazza pulita. Inoltre io Kraus l'ho udito dal vivo e posso assicurare che al di là dell'eleganza e gestualità, per il resto era un iceberg.

Saluti, Luca.
Luca
 
Messaggi: 1184
Iscritto il: ven 06 apr 2007, 0:25
Località: Roma

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda DottorMalatesta » lun 19 ago 2013, 16:56

Letta la recensione di Maugham e Beck, non sono troppo triste per aver dovuto rinunciare alla gitina annuale a Pesaro.
Per quanto mi riguarda trovo (almeno sulla carta) nettamente superiore il Tell che verrá dato a Monaco la prossima stagione. Se non altro per Volle : Love : e per Hymel (by the way, qualcuno ha l´edizione Brilliant de Robert le Diable diretta da Oren a Salerno?).

DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda DottorMalatesta » gio 29 ago 2013, 18:37

Un Florez davvero in difficoltà



DM
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
Avatar utente
DottorMalatesta
Moderator
 
Messaggi: 2696
Iscritto il: gio 12 lug 2012, 13:48

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda Luca » ven 30 ago 2013, 10:31

Caro Francesco, l'avevo detto io..... su Florez!!!
Salutoni, Luca.
Luca
 
Messaggi: 1184
Iscritto il: ven 06 apr 2007, 0:25
Località: Roma

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda vivelaboheme » ven 30 ago 2013, 11:07

Leggo ora i commenti sul Tell pesarese. Dice Maugham che, per quanto riguarda l'interpretazione di quest'opera, "non si sposta da Muti". Se parliamo del Tell straordinario del Muti giovane di Firenze sono d'accordo. Molto meno d'accordo se parliamo di quello scaligero degli anni maturi.
Comunque, proverei a spostarmi, anzi mi sono spostato con soddisfazione visto che lo ascoltai dal vivo all'Auditorium romano, anche dalle parti di Pappano. Sia "live", sia nell'incisione, trovo notevolissimo il "suo" Tell eseguito con i complessi di Santa Cecilia

marco vizzardelli
vivelaboheme
 
Messaggi: 292
Iscritto il: ven 09 dic 2011, 20:08

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda Tucidide » sab 31 ago 2013, 9:13

DottorMalatesta ha scritto:Un Florez davvero in difficoltà



DM

Qui poi secondo me è meglio che alla prima. Alla mia recita è stato più o meno così.
Va bene, è in difficoltà: comunque garantisce un canto di buon livello.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda Tucidide » sab 31 ago 2013, 9:14

vivelaboheme ha scritto:Leggo ora i commenti sul Tell pesarese. Dice Maugham che, per quanto riguarda l'interpretazione di quest'opera, "non si sposta da Muti". Se parliamo del Tell straordinario del Muti giovane di Firenze sono d'accordo. Molto meno d'accordo se parliamo di quello scaligero degli anni maturi.

A me il Tell della Scala 1988 piace un sacco e una sporta! Giusto il finale è un po' troppo casinaro (anche se tecnicamente inappuntabile), ma per il resto è un dipinto di Füssli.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda teo.emme » lun 02 set 2013, 13:38

vivelaboheme ha scritto:Leggo ora i commenti sul Tell pesarese. Dice Maugham che, per quanto riguarda l'interpretazione di quest'opera, "non si sposta da Muti". Se parliamo del Tell straordinario del Muti giovane di Firenze sono d'accordo. Molto meno d'accordo se parliamo di quello scaligero degli anni maturi.

Sarebbe interessante capire il perché di questo giudizio così tranchant, a parte la tua arcinota idiosincrasia per Muti...
Matteo Mantica
"Fuor del mar ho un mare in seno"
Avatar utente
teo.emme
 
Messaggi: 883
Iscritto il: mar 06 apr 2010, 19:32
Località: Crema

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda pbagnoli » lun 02 set 2013, 18:36

vivelaboheme ha scritto:Leggo ora i commenti sul Tell pesarese. Dice Maugham che, per quanto riguarda l'interpretazione di quest'opera, "non si sposta da Muti". Se parliamo del Tell straordinario del Muti giovane di Firenze sono d'accordo. Molto meno d'accordo se parliamo di quello scaligero degli anni maturi.

Io sono invece d'accordo con Maugham: più vado avanti e più penso che - con Tell - Muti ha dipinto la pagina migliore della sua carriera. Ritmi serratissimi, compattezza della narrazione, colori orchestrali: ci fosse stata anche la lingua francese, sarebbe stato perfetto.
Il fatto di avere il più importante Arnold degli ultimi trent'anni ha sicuramente aiutato; ma comunque è straordinario.
Quello di Firenze non l'ho sentito dal vivo, ma ho la registrazione.
Quello di Milano l'ho ascoltato dal vivo, invece, e ne ho un ricordo ancora incredibile. Eravamo tutti inchiodati dall'emozione (soprattutto quando c'era Chris Merritt :mrgreen: ). Il finale fu apocalittico; tale è ancora nel mio ricordo, nonostante la non-regia e nonostante qualche dettaglio di cast sicuramente perfettibile
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Avatar utente
pbagnoli
Site Admin
 
Messaggi: 4006
Iscritto il: mer 04 apr 2007, 19:15

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda teo.emme » lun 02 set 2013, 19:07

DottorMalatesta ha scritto:Un Florez davvero in difficoltà



DM


Terribile, brutto e maldestramente inserito l'acuto finale: trovo grottesco che si debbano tagliare diverse battute per poter arrivare a quell'inutile - e non scritta - esibizione muscolare! Trovo pure disdicevole che al ROF, che dovrebbe vegliare sulla filologia rossiniana, si concedano queste "pacchianate"
Matteo Mantica
"Fuor del mar ho un mare in seno"
Avatar utente
teo.emme
 
Messaggi: 883
Iscritto il: mar 06 apr 2010, 19:32
Località: Crema

Re: Rossini - Guglielmo Tell - Pesaro 2013

Messaggioda teo.emme » lun 02 set 2013, 19:08

pbagnoli ha scritto:
vivelaboheme ha scritto:Leggo ora i commenti sul Tell pesarese. Dice Maugham che, per quanto riguarda l'interpretazione di quest'opera, "non si sposta da Muti". Se parliamo del Tell straordinario del Muti giovane di Firenze sono d'accordo. Molto meno d'accordo se parliamo di quello scaligero degli anni maturi.

Io sono invece d'accordo con Maugham: più vado avanti e più penso che - con Tell - Muti ha dipinto la pagina migliore della sua carriera. Ritmi serratissimi, compattezza della narrazione, colori orchestrali: ci fosse stata anche la lingua francese, sarebbe stato perfetto.
Il fatto di avere il più importante Arnold degli ultimi trent'anni ha sicuramente aiutato; ma comunque è straordinario.
Quello di Firenze non l'ho sentito dal vivo, ma ho la registrazione.
Quello di Milano l'ho ascoltato dal vivo, invece, e ne ho un ricordo ancora incredibile. Eravamo tutti inchiodati dall'emozione (soprattutto quando c'era Chris Merritt :mrgreen: ). Il finale fu apocalittico; tale è ancora nel mio ricordo, nonostante la non-regia e nonostante qualche dettaglio di cast sicuramente perfettibile

Concordo con Pietro.
Matteo Mantica
"Fuor del mar ho un mare in seno"
Avatar utente
teo.emme
 
Messaggi: 883
Iscritto il: mar 06 apr 2010, 19:32
Località: Crema

Precedente

Torna a visto a teatro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 12 ospiti

cron