Britten - Gloriana - ROH 2013

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Britten - Gloriana - ROH 2013

Messaggioda Maugham » sab 29 giu 2013, 12:13

Prima di essere un'opera, Gloriana è una gaffe.
il 2 giugno del 1953 Elisabetta veniva incoronata regina. Non era un'incoronazione "normale". Elisabetta II si faceva carico delle sofferenze di un popolo che era appena uscito da una guerra mondiale. Il Regno Unito (ma anche il resto del mondo) aveva bisogno di rituali e di simboli forti sotto cui trovare riparo e soddisfare il proprio desiderio di appartenenza.
Britten era un compositore introverso, incline alla depressione, antinazionalista, non particolarmente patriottico, obiettore di coscienza, esule americano in tempo di guerra, sindacalizzato, assiduo frequentatore di cenacoli sovversivi e amico intimo di tipi come Waugh, Foster, la Piper. Le alte sfere tolleravano il suo stile di vita in virtù del notevole successo di botteghino delle suo opere. D'accordo, dicevano, Britten è snob e omosessuale; ma è anche una gloria nazionale e, fuor di discussione, il nostro più celebre compositore dai tempi di Purcell.
Buckingham Palace lo incaricò quindi di comporre un'opera per celebrare la neoincoronata regina.
Mezzo mondo monarchico e nobiliare venne invitato al Covent Garden per l'evento.
Loro si aspettavano un mix di patriottismo alla Pomp and Circumstance con molto Zadok the priest e Rule Britannia.
Lui diede loro un masque elisabettiano che quando cessava di essere crudo diventava malinconico e quando finiva di essere malinconico diventava grottesco. Loro si aspettavano un fastoso e splendente ritratto di una sovrana illuminata in cui le nuove generazioni potessero specchiarsi. Lui mostrò un' Elisabetta I mezzanuda, disadorna, calva, vecchia, dalla pelle macchiata e dalle guance cascanti. Perfino le fanfare che l' annunciavano non avevano niente di solenne; erano lamine di acido, scariche di suoni che sembravano tagliarti le orecchie. Gli obbligatori e attesi discorsi "crowny correct" sul tipo proteggerò il mio popolo, io sono l'impero, io sono tutti voi blablabla erano come svuotati dall'interno, solo una doverosa cornice a un dramma umano e angosciante di una donna anziana che è anche regina e non viceversa. Sotto il profilo musicale le citazioni erano rigorosissime e infischiettabili: Dowland, Monteverdi, Purcell e i madrigalisti inglesi.
Invece di una festa (o di un galà all-cast) lui offrì alla sovrana una specie di Boris Godunov elisabettiano dove la figura centrale si dibatteva nei classici quesiti da sempre legati al potere nelle sue mille declinazioni: ciò che un sovrano fa, ciò che un sovrano dovrebbe fare e ciò che ci si aspetta che un sovrano faccia.
Troppo per una giovane regina e troppo anche per le teste coronate e le migliaia di invitati che da ogni parte del mondo vennero quella sera al Covent Garden.
Lo scandalo era più che telefonato. La regina uscì da teatro sbattendo la porta sostenendo che a lei non importava nulla nè di opera nè di teatro. L'opera venne di fatto bandita da tutti i teatri del Regno Unito che portavano il nome di Royal. La Decca si rifiutò di registrare il titolo nell'ambito dell'integrale diretta dal compositore. La critica si divise. A Britten negarono il titolo di baronetto (voglio dire, l'hanno dato anche a Roger Moore 8) ). Anzi, da vere carogne, lo diedero al suo compagno di vita e di arte, Peter Pears, lasciando il grande Ben a bocca asciutta.
All'indomani del fiasco gli amici del compositore si strinsero attorno a Britten. Pears, ombelicale come tutti gli artisti e qui coinvolto in prima persona quale Essex, disse che Gloriana era un capolavoro e l'insuccesso era dovuto a un classico caso di "miscounting": dare quest'opera in una sala come la ROH (troppo grande), con quel pubblico (generico e celebrativo), per quell'occasione solenne (tempo ristretto per le prove), senza il compositore sul podio (aveva il tunnel carpale per aver diretto troppe volte il Billy Budd - testuale :D ). Poco ci mancava dicesse che Elisabetta poteva ritardare l'incoronazione di qualche mese al fine di consentire al gruppo una maggiore coesione sulla scena. :D
Si sa come sono gli artisti ma, dopo sessant'anni, possiamo dire a tutti gli effetti che Pears su una cosa aveva ragione. Gloriana è un capolavoro e, anno dopo anno, si colloca nel corpus britteniano con sempre maggior autorevolezza e modernità.
La stringatezza del racconto, la capacità quasi verdiana di Britten di cogliere l'essenza di un momento teatrale e musicale, l'orchestrazione ricca di effetti ma sempre costruita sul significato scenico di ogni singolo timbro e di ogni impasto, la fusione quasi perfetta tra testo e musica (ho detto quasi perchè certi giochetti melismatici soprattutto nella parte di Essex sono, questo sì, un po' vecchiotti) fanno di Gloriana molto di più che un incidente di percorso in una carriera succesful. Gloriana è grandissimo teatro in musica.
La ROH ha deciso di riproporla a sessamt'anni dall prima; duplice anniversario. Centenario di Britten e sessant'anni di regno di Elisabetta II.
Il risultato è stato ambiguo.
Come in un megacaramellone Polo, qui si è trattato di un buco con tanto teatro attorno.
Il teatro e la grande musica l'hanno fatta Toby Spence (rinato e in splendida forma dopo i terribili trascorsi di salute), Clive Bayley (un gigantesco Releigh in grado di ampliare una parte sostanzialmente piccola), e le due donne, Kate Royal e Patricia Bardon in grado di offrirci un emozionante quartetto nel secondo atto.
Anche Jones ha giocato le sue carte. Niente di rivelatorio, teatro-nel-teatro, ma anche con le idee deboli Jones riesce a giocare d'astuzia e intelligenza. In pratica non stacchi gli occhi dal pacoscenico.
Purtroppo il buco era nella protagonista e, trattandosi di un'opera come questa, sorprende la miopia di BechHolten o di chi l'abbia scritturata.
Per Gloriana ci vuole una personalità immensa. Altrimenti l'opera non si sostiene solo con gli "altri".
Ci vogliono tipi come la Denoke (invece scritturate in inutili Rienzi) o la Westbroek (invece infilata in improbabili Manon Lescaut). Oppure l'Opolais a cui invece fanno cantare Amelie e Tosche e Rondini.
Qui Susan Bullock ce l'ha messa tutta, ma rimane, scusate la crudezza, solo una massaia inglese con un po' di metallo nelle corde vocali.
In tutto il primo atto è praticamente improponibile e la mancanza di carisma (quello o ce l'hai o non ce l'hai) sgonfia tutta la tensione che caratterizza la meravigliosa scena del giudizio sul dello tra Essex e Mountjoy.
Non parliamo poi della scena del vestito. Forse l'intenzione di Jones era proprio quello di trasformare la regina Elisabetta in una delle pescivendole di cui lei parlava con disprezzo nel primo atto. Sta di fatto che la Bullock, con cipiglio da mastino e aria da buttafuori, mi ha ricordato la divertentissima Dawn French che faceva la Crakenthorpe nella Fille di Pelly. Nel terz'atto le cose sono andate un po' meglio (per modo di dire); il dolore di Elisabetta lo puoi risolver anche qualche effettaccio e una testa calva e una camicia da notte molte volte aiutano anche la personalità più deboli. paragoni con la Barstow non li facciamo nemmeno; loro due appartengono a specie diverse.
E' un peccato; la Gloriana non si mette in piedi tutti i giorni.
Pubblico festoso e, immagino, ben più caloroso di quello della prima di sessant'anni fa.

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Re: Britten - Gloriana - ROH 2013

Messaggioda VGobbi » sab 29 giu 2013, 13:34

Grazie, come sempre tra l'altro, per la splendida recensione di Maugham, domandavo, se possibile, quali edizioni (in cd e dvd) mi consigliate per avvicinarmi a questo capolavoro, che conosco di fama, ma che non ho mai avuto occasione n'è di sentirlo, n'è tanto meno di vederlo.

Grazie!
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Re: Britten - Gloriana - ROH 2013

Messaggioda Maugham » sab 29 giu 2013, 13:56

VGobbi ha scritto:Grazie, come sempre tra l'altro, per la splendida recensione di Maugham, domandavo, se possibile, quali edizioni (in cd e dvd) mi consigliate per avvicinarmi a questo capolavoro, che conosco di fama, ma che non ho mai avuto occasione n'è di sentirlo, n'è tanto meno di vederlo.

Grazie!


http://www.amazon.co.uk/Britten-Glorian ... B000G1T06I

per me è un capolavoro. anche se è tutta rimasticata (scenicamente) dalla Lloyd. Ed è tagliata. Rende però benissimo l'idea. Ed ha i sottotitoli in italiano.
L'audio, vai sul sicuro, con l'edizione Argo-DECCA.
E' anche su spotify.
Ciao
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Re: Britten - Gloriana - ROH 2013

Messaggioda VGobbi » dom 30 giu 2013, 22:28

Grazie, ne terrò a mente!
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