Parsifal Metropolitan

Un piccolo antipasto...
Lo vedrò al cinema il 2 marzo. Qualcuno ha la fortuna di vederlo dal vivo al Met o a Vienna?
DM
Lo vedrò al cinema il 2 marzo. Qualcuno ha la fortuna di vederlo dal vivo al Met o a Vienna?
DM
DottorMalatesta ha scritto:La visione al cinema del Parsifal di Wagner diretto da Daniele Gatti e con la regia del francese Girard induce a qualche considerazione in merito al modo di mettere in scena l’estremo capolavoro wagneriano.
pbagnoli ha scritto:Come Lohengrin è già interprete storico, potrebbe forse essere un grandissimo Siegmund, Tristano, Tannhauser, Walther e forse Rienzi, ma non Siegfried e nemmeno Parsifal.
pbagnoli ha scritto:Kaufmann, tanto per cambiare, se li lascia indietro tutti, nessuno escluso
Enrico ha scritto:3 febbraio 2011pbagnoli ha scritto:Come Lohengrin è già interprete storico, potrebbe forse essere un grandissimo Siegmund, Tristano, Tannhauser, Walther e forse Rienzi, ma non Siegfried e nemmeno Parsifal.
14 marzo 2013:pbagnoli ha scritto:Kaufmann, tanto per cambiare, se li lascia indietro tutti, nessuno escluso
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
Maugham ha scritto:Perchè Parsifal è più difficile sia di Siegmund che di Lohengrin; non tanto vocalmente (sono ruoli "comodi" per gli standard wagneriani) quanto sotto il profilo espressivo. Parsifal non è un personaggio; è un'idea, un'astrazione, un progetto filosofico che Wagner tenta di trasformare in drammaturgico.
...
La "consapevolezza attraverso la compassione" era un'impresa molto ardua da esprimere teatralmente anche per uno abituato ad esprimere sul palcoscenico concetti difficili come Wagner. Infatti non ci è riuscito. O meglio, ci è riuscito solo spiegandocela a parole e quindi solo conoscendo il libretto e ascoltando le tirate di Gurnemanz al terzo atto riusciamo a capirla.
Ma Parsifal, come personaggio, è un mezzo fallimento dal momento che non cambia sotto il profilo teatrale. E' emotivamente inerte per tutta la durata dell'opera. La musica non lo è, con il suo accavallarsi di temi ha un'eloquenza e un teatralità profonda, ma il nostro eroe no. Così entra in scena e così esce. Puro folle sempre e comunque.
DottorMalatesta ha scritto:COS'E' Parsifal? (Questa è la domanda. Seguono mille altre domande che da essa derivano):
Qual è il senso di quest’opera? Cosa ha voluto dirci Wagner con essa?
DottorMalatesta ha scritto:Il fatto é che, se é vero (come scrivi e come certamente é) che a lui, come a tutti i geni del teatro, interessava il palcoscenico e il pubblico, non si capisce proprio perché anziché creare un´opera in cui accade qualcosa (!), abbia voluto creare questa nuova liturgia stracarica di simboli di dubbio gusto e di dubbissima ortodossia (prova ne sia il fatto che, volenti o nolenti, attorno a questi simoli ruotano tutte le regie del Parsifal), in cui il tempo sembra sospendersi e tutto sembra accadere a livello interiore (il processo di crescita e di maturazione di Parsifal).
Maugham ha scritto:Il Parsifal è stato una perfetta macchina di marketing.
DottorMalatesta ha scritto:Maugham ha scritto:Il Parsifal è stato una perfetta macchina di marketing.
Ancora una volta... hai ragione!![]()
DM