Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda Tamerlano » mar 31 lug 2012, 16:21

Salve a tutti.
Mi presento: sono Carlo, ho 37 anni e amo moltissimo l'opera.
Vi seguo con grande interesse da diversi mesi e mi sono appena iscritto al forum.
Vorrei sapere se qualcuno di voi ha sentito l'Olandese Volante da Bayreuth.
Mi piacerebbe sentire delle opinioni in merito ma nei siti italiani non si trova nulla, solo tanto chiasso sulla svastica di Nikitin e le solite banalità.
Siccome voi siete gli unici che capiscono qualcosa di canto e interpretazione di Wagner, mi interessa un vostro giudizio.
A voi come è sembrato? A me è piaciuto poco Thielemann ma il cast mi è parso buono.
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda MatMarazzi » mar 31 lug 2012, 16:51

Tamerlano ha scritto:Salve a tutti.
Mi presento: sono Carlo, ho 37 anni e amo moltissimo l'opera.
Vi seguo con grande interesse da diversi mesi e mi sono appena iscritto al forum.
Vorrei sapere se qualcuno di voi ha sentito l'Olandese Volante da Bayreuth.
Mi piacerebbe sentire delle opinioni in merito ma nei siti italiani non si trova nulla, solo tanto chiasso sulla svastica di Nikitin e le solite banalità.
Siccome voi siete gli unici che capiscono qualcosa di canto e interpretazione di Wagner, mi interessa un vostro giudizio.
A voi come è sembrato? A me è piaciuto poco Thielemann ma il cast mi è parso buono.


Ciao Tamerlano e benvenuto.
In effetti hai ragione: il nostro silenzio su Bayreuth quest'anno colpisce.
E' che io, non so se vale per gli altri, mi sono stancato di ripetere le stesse cose su un festival che continua a cercarsi senza trovarsi.
Inoltre ti capisco su THilelemann: io non sono più capace di sopportarlo... specie in un'opera come questa. Ma c'è qualcuno fra noi (;)) che la pensa diversamente...
Sui cantanti, mi fa piacere che ti siano piaciuti, ma chi in particolare?
Infatti Selig e la Pieczonka (li ho sentiti entrambi varie volte dal vivo) sono professionisti indiscutibili, ma mi sembrano l'emblema di un'estetica vecchia... almeno quanto la scelta dei registi.
Quanto a Youn l'ho sentito dal vivo proprio a Bayreuth, come Araldo del Lohengrin.
A te chi è piaciuto in particolare?

Salutoni e ancora benvenuto,
Mat
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda DottorMalatesta » mar 31 lug 2012, 18:04

Ciao Tamerlano, è un piacere conoscerti!!
Bayreuth resta pur sempre un miraggio. Poi sulla qualità del Festival si può (e si deve!!) discutere.
Comunque per chi, come nel mio caso, Bayreuth resta un sogno :cry: … ci si può consolare l’11 agosto p.v. su Arte (trasmettono il Parsifal):
http://www.arte.tv/fr/Programmes/72,gro ... =2012.html

P.S.: Thielemann è decisamente un direttore ancient regime. Qualcuno dovrebbe fargli presente che Furtwangler è morto da un pezzo e che a tentare di imitarlo si rischia di fare la fine che Muti fece cercando di emulare Toscanini… :mrgreen:
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda mattioli » mar 31 lug 2012, 18:58

Benvenuto Tamerlano e ciao al resto della banda,

di quell'Hollander nulla so, però lo vedrò il 18. Dirovvi (o forse no). Su Thielemann siete, IMHO, un po' frettolosi. Ma adesso vado di fretta anch'io.
Ciao miao bao

AM
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda Tamerlano » mar 31 lug 2012, 19:13

Grazie a tutti del benvenuto! : WohoW :
E grazie delle risposte.
Aspetterò i commenti di chi lo deve vedere dal vivo (vorrei anche capire se la discussa regia sta in piedi o no).
Sarei anche curioso di sapere se qualcuno lo ha sentito per radio.
Carlo
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda DottorMalatesta » mar 31 lug 2012, 20:20

E che c'è di male nell'avere un direttore ancient regime in Wagner, Beethoven e più in generale nel repertorio romantico e post-romantico? Considerando poi che indubbiamente sa dirigere e che comunque, anche se la "cavata" della sua orchestra è sempre densa, ascoltando ogni sua interpretazione non si perde mai neanche una singola linea dell'architettura generale (cosa fondamentale in questi autori!). Avercene di direttori così! Penso che comunque non si possa dire che Thielemann sia un mero prodotto commerciale confezionato ad arte pur di vendere. Poi ognuno è libero di preferire Boulez in Parsifal, o Karajan o Solti nel Ring, ma parliamo comunque di grandi personalità. Ahimè, caro Alberto, non sai quanto ti invio: tu di certo Thielemann lo hai potuto valutare dal vivo anziché in qualche CD o DVD... :cry:

Comunque l'abbadiano che è nascosto in me quasi Signor Hide o freudiano Es (!!!) si impossessa della mia mano costringendola a digitare: Thielemann sarà anche un novello Furtwangler (anche se il discorso, lo ammetto, sarebbe lungo), ma di certo Muti non è (e non è mai stato) il nuovo Toscanini!

Ciao!

P.S.: le gattone le fai entrare nel tempio Bayreuthiano nascoste sotto il frac? Miao!!! :-)
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda MatMarazzi » mar 31 lug 2012, 22:58

DottorMalatesta ha scritto:E che c'è di male nell'avere un direttore ancient regime in Wagner, Beethoven e più in generale nel repertorio romantico e post-romantico?


Secondo me, Francesco, non c'è niente di male che un direttore abbia un gusto e una formazione "post-romantici", come dici tu. In teoria non è un difetto per Thielemann, come non è un difetto per Muti.
Potrebbe diventare un difetto perché entrambi usano spesso la loro formazione non per inventare qualcosa, aggiungere tasselli alla storia dell'interpretazione, ma per gravare sugli autori che dirigono come una sorta di "grado 0" della tradizione, di muraglia cinese contro le derive di chi - come Furtwaengler ai suoi anni - cavalca la storia dell'interpretazione invece di pensare di domarla.
Ho la sensazione che Thielemann in Wagner e Muti in Verdi rappresentino la celebrazione del facile.

Il Mattioli (che sa bene che il mio giudizio sarà pure cattivo, ma di certo non "frettoloso", dato che sento Thielemann dal vivo fin dagli anni '80, proprio come lui) ci invita a non trascurare la bravura tecnica e la forza di personalità che il direttore indubbiamente possiede! E ha ragione...
Ma se non basta in Verdi di Muti (e in questo sappiamo che la pensa come noi), perché dovrebbe bastare in Wagner?
In termini tecnici vi assicuro che un Macbeth fantastico come quello di Muti dell'estate scorsa a Salisburgo non lo sentirò mai più: persino quello di Abbado finiva sbriciolato al confronto...
Ciò non toglie che io sia uscito da quel Macbeth senza alcuna rivelazione in tasca. Bellissimo a sentirsi, ma troppo "facile".

Il vero problema, secondo me, è che nè Verdi, né Wagner tollerano i "gradi 0".

Tutto questo IMHO, ovviamente.
Salutoni,
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda Maugham » mer 01 ago 2012, 7:52

Tamerlano ha scritto:A voi come è sembrato? A me è piaciuto poco Thielemann ma il cast mi è parso buono.


Ciao Tamerlano e benvenuto.
Una connessione stitica mi impedisce pensieri più lunghi.
Ho sentito un pezzo di quell'Olandese in auto facendo zapping in una remota regione degli Appennini.
Non avevo fatto mente locale che si trattasse della diretta da Bayreuth.
Ho beccato l'interludio finale e il coro dei marinai.
Conisderata la pessima ricezione, i fruscii e gli scricchiolii, l'audio inscatolato per un po' ho pensato si trattasse dell'edizione Kna del 55.
E, tra me e me, ho pensato che la Rai, in estate, gratta il fondo del barile.
E invece era una diretta del 2012.

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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda MatMarazzi » mer 01 ago 2012, 10:12

Maugham ha scritto:Conisderata la pessima ricezione, i fruscii e gli scricchiolii, l'audio inscatolato per un po' ho pensato si trattasse dell'edizione Kna del 55.
E, tra me e me, ho pensato che la Rai, in estate, gratta il fondo del barile.
E invece era una diretta del 2012.


eheheh... Capisco perfettamente...
Quest'anno ho deciso di non fare alcuno dei festival estivi (né Salisburgo, nè Aix, né Bayreuth, nè Glyndebourne...).
Ho ritenuto che la programmazione non valesse la pena (e nemmeno i costi, sempre maggiori).
Però mi sento un po' spaesato. Mi sembra un'estate strana! :|

Ok, non c'entra niente...
E' solo perché a parlare di Bayreuth, anche per dirne male, mi vengono subito in mente certe estati fantastiche...

Scusate l'OT e salutoni,
Mat
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda vivelaboheme » mer 01 ago 2012, 14:28

Leggo ora la definizione dei "gradi 0" applicata a Thielemann e Muti. Geniale! Condivido in pieno e mi pare sancire il limite di entrambi questi interpreti, ferma restando la perizia tecnica dei due direttori. E' proprio così: nessun direttore può pensare (forse, a meno di essere un Karajan, ma quanti ne nascono?) di imporre un "grado 0" , ovvero un assoluto, di lettura/interpretazione. Questo è sicuramente il grande limite del Verdi by Muti, e, aggiungerei, è il limite che vela di una certa, ricorrente NOIA molte sue letture della maturità. La noia di chi tende, dandosi eccesso di importanza, a diventare pedante. Il Muti giovane era arrogante ma talora travolgente (con quella tecnica prestata al temperamento), poi il lato "pedante", e la conseguente noia, hanno (non sempre ma spesso) preso il sopravvento. Sul Wagner di Thielemann (detestabile personaggio, come l'altro, ma questo non c'entra), a dir la verità, mi sento più possibilista in suo favore: "grado 0" o no, il "suo" Parsifal è, quanto meno, eccezionale.

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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda DottorMalatesta » mer 01 ago 2012, 15:00

MatMarazzi ha scritto:Ho la sensazione che Thielemann in Wagner e Muti in Verdi rappresentino la celebrazione del facile.


Penso di capire quello che intendi (correggimi se sbaglio!). L'idea che mi sono fatto di Thielemann in Wagner (che per molti versi vale anche per il Verdi di Muti) è che entrambi si fermino ad una interpretazione piuttosto "prevedibile": da Thielemann ci si aspetta un Wagner esattamente come quello che si ascolta (mutatis mutandis, lo stesso discorso vale anche per Muti in Verdi). Mi sembra che in entrambi i cassi ci si fermi sempre alla "superficie", senza un autentico scavo interpretativo o il desiderio di voler dire qualcosa di veramente nuovo. E' forse il limite di chi si pone come emulo di qualche grande, grandissima personalità. La delusione, la prevdibilità, la noia sono (spesso, non sempre per fortuna!!) inevitabili...
E comunque meglio emuli del calibro di Thielemann e di Muti (ebbene sì, l'abbadiano che è in me si ribella ma l'ho scritto!!) che tanti battisolfa...

Ciao

P.S.: Of course, all I have written is IMHO!!! :)
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda Tamerlano » mer 01 ago 2012, 15:44

DottorMalatesta ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Ho la sensazione che Thielemann in Wagner e Muti in Verdi rappresentino la celebrazione del facile.


Penso di capire quello che intendi (correggimi se sbaglio!). L'idea che mi sono fatto di Thielemann in Wagner (che per molti versi vale anche per il Verdi di Muti) è che entrambi si fermino ad una interpretazione piuttosto "prevedibile": da Thielemann ci si aspetta un Wagner esattamente come quello che si ascolta (mutatis mutandis, lo stesso discorso vale anche per Muti in Verdi). Mi sembra che in entrambi i cassi ci si fermi sempre alla "superficie", senza un autentico scavo interpretativo o il desiderio di voler dire qualcosa di veramente nuovo. E' forse il limite di chi si pone come emulo di qualche grande, grandissima personalità. La delusione, la prevdibilità, la noia sono (spesso, non sempre per fortuna!!) inevitabili...
E comunque meglio emuli del calibro di Thielemann e di Muti (ebbene sì, l'abbadiano che è in me si ribella ma l'ho scritto!!) che tanti battisolfa...

Ciao

P.S.: Of course, all I have written is IMHO!!! :)


Anche io con Thielemann ho la sensazione di un taglio prevedibile.
Ma io non l'ho sentito molto spesso, solo dalle trasmissioni della radio dal festival di Bayreuth.
Mi piacerebbe capire meglio l'opinione di Alberto Mattioli.

Grazie a tutti.
Carlo
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda MatMarazzi » mer 01 ago 2012, 16:02

vivelaboheme ha scritto:Leggo ora la definizione dei "gradi 0" applicata a Thielemann e Muti. Geniale! Condivido in pieno e mi pare sancire il limite di entrambi questi interpreti, ferma restando la perizia tecnica dei due direttori. E' proprio così: nessun direttore può pensare (forse, a meno di essere un Karajan, ma quanti ne nascono?) di imporre un "grado 0" , ovvero un assoluto, di lettura/interpretazione. Questo è sicuramente il grande limite del Verdi by Muti, e, aggiungerei, è il limite che vela di una certa, ricorrente NOIA molte sue letture della maturità. La noia di chi tende, dandosi eccesso di importanza, a diventare pedante.


Il problema secondo me, Marco, è che se un interprete si mette nella condizione di "fare il grado 0", per definizione smette di inventare, smette di costruire, smette di immaginare.
E' questo che, per conseguenza, potrebbe produrre la noia da te paventata.
Anni fa, quando mi scandalizzavo che un Baremboim dirigesse Tristano come Klemperer, ci fu qualcuno che mi rispose: "e che male c'è? Klemperer non era forse bravo?"
Il fatto è che Klemperer ai suoi anni non inseguiva il "grado 0".
Su ogni nota si accaniva e si interrogava, cercandovi una verità che invece chi aspira a incarnare "la" verità non cerca più.

Sul Wagner di Thielemann (detestabile personaggio, come l'altro, ma questo non c'entra), a dir la verità, mi sento più possibilista in suo favore: "grado 0" o no, il "suo" Parsifal è, quanto meno, eccezionale.

Ma guarda che ti assicuro che "eccezionale" è il minimo che si può dire anche del Macbeth salisburghese di Muti! :)

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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda MatMarazzi » mer 01 ago 2012, 16:13

DottorMalatesta ha scritto:Penso di capire quello che intendi (correggimi se sbaglio!). L'idea che mi sono fatto di Thielemann in Wagner (che per molti versi vale anche per il Verdi di Muti) è che entrambi si fermino ad una interpretazione piuttosto "prevedibile": da Thielemann ci si aspetta un Wagner esattamente come quello che si ascolta (mutatis mutandis, lo stesso discorso vale anche per Muti in Verdi). Mi sembra che in entrambi i cassi ci si fermi sempre alla "superficie", senza un autentico scavo interpretativo o il desiderio di voler dire qualcosa di veramente nuovo. E' forse il limite di chi si pone come emulo di qualche grande, grandissima personalità. La delusione, la prevdibilità, la noia sono (spesso, non sempre per fortuna!!) inevitabili...


Se questo è il tuo pensiero, Marco, niente da obbiettare!
Io però non mi ero spinto fino a tanto.
Non direi che Muti e Thielemann sono prevedibili e superficiali di per sè (anche se talora finiscono per sembrarlo).
Io parlavo solo di atteggiamento: c'è l'atteggiamento di chi si mette su una partitura per rifletterci sopra, per esplorare affinità con la propria personalità, per scovare nuove angolazioni per il pubblico, insomma per dire qualcosa... e c'è l'atteggiamento di chi grava su una partitura con il macigno del "si fa così".
E' possibile che anche quelli che adottano il secondo atteggiamento siano originali, rivoluzionari... non è detto che si limitino a copiare il passato, che siano semplicemente "emuli".
In compenso è altamente probabile che, con un atteggiamento simile, risultino più dimostrativi che "artisti".

E comunque meglio emuli del calibro di Thielemann e di Muti (ebbene sì, l'abbadiano che è in me si ribella ma l'ho scritto!!) che tanti battisolfa...

Questo di sicuro!

Salutoni e grazie
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Re: Der Fliegende Hollaender (Bayreuth).

Messaggioda vivelaboheme » mer 01 ago 2012, 18:22

Dr.Malatesta si chiama anche lui Marco?


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