Il Castello del principe Barbablù (Bartok)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Il Castello del principe Barbablù (Bartok)

Messaggioda Alberich » lun 11 giu 2012, 19:26

FIRENZE 2012

Chi l'ha visto?

Direttore Zsolt Hamar
Regia Jo Kanamori
Barbablù Matthias Goerne
Judit Daveda Karanas

L'ho trovata una enorme occasione sprecata. Il direttore è cambiato tre volte (Ozawa, Eotvos, Hamar) e l'ultima scelta mi è parsa brillare per modestia. Una direzione senza nessun pregio, noiosa, molle. Una regia inesistente, malgrado qualche trovata visivamente gradevole. Judith senza lode. E Goerne...è Goerne. Nel finale si copre di gloria, ma gli manca lo spunto del declamatore per rendere la parte nel suo complesso (a mio gusto, prima dell'ultimo quarto d'ora quelli che fanno meglio sono cantanti molto meno levigati di Goerne). Non è comunque una parte che risolve la serata (come poteva essere la Denoke nel Cavaliere qualche settimana prima).

Domanda: che senso ha tenere in piedi un festival se si fanno opere di repertorio e le si esegue in modalità routine spinta? (e non si fa neanche promozione...)

Nota positiva: la salumeria poco distante, aperta anche durante l'intervallo, che offre a prezzi onesti panini e piatti pronti ottimi e vino al bicchiere. (Il prezzo del vino è aumentato del 300% a metà spettacolo). : Chef :
Avatar utente
Alberich
 
Messaggi: 693
Iscritto il: gio 12 apr 2007, 19:09

Re: Barbablù a Firenze

Messaggioda MatMarazzi » gio 14 giu 2012, 14:13

Alberich ha scritto:L'ho trovata una enorme occasione sprecata. Il direttore è cambiato tre volte (Ozawa, Eotvos, Hamar) e l'ultima scelta mi è parsa brillare per modestia. Una direzione senza nessun pregio, noiosa, molle. Una regia inesistente, malgrado qualche trovata visivamente gradevole. Judith senza lode. E Goerne...è Goerne. Nel finale si copre di gloria, ma gli manca lo spunto del declamatore per rendere la parte nel suo complesso (a mio gusto, prima dell'ultimo quarto d'ora quelli che fanno meglio sono cantanti molto meno levigati di Goerne). Non è comunque una parte che risolve la serata (come poteva essere la Denoke nel Cavaliere qualche settimana prima).


Ciao carissimo.
Non ho visto lo spettacolo (come ti avevo detto, a me è bastata la cancellazione di Ozawa per annullare tutta la trasferta Wanderer).
Tuttavia trovo tutte le tue argomentazioni molto interessanti e condivisibilissime.
La propensione declamatoria dei migliori Barbablù è un fatto, sia che si vada a pescare tra i colossi magiari (Koreh, Szekely, ecc...), sia che si prendano i migliori occidentali (Berry, Tomlinson).
Il fatto è che la musica stessa, proprio come in Wagner, si snoda e avvolge intorno a parole che sembrano scolpite nel marmo.
Giusto puntare a interpreti meno monolotici e marmori del solito, purché sempre declamatori siano.
Goerne, come hai giustamente scritto, è un colorista di netta derivazione dieskauiana :).
e proprio come il modello non fu un Barbablu convincente (salvo nelle aperture liriche del finale), non fatico a credere che anche Goerne nel resto dell'opera abbia penato un po' a imporsi.
Stessa identica senzazione che hai avuto tu, io l'avevo avuta nel suo Oreste dell'Elektra.

Domanda: che senso ha tenere in piedi un festival se si fanno opere di repertorio e le si esegue in modalità routine spinta? (e non si fa neanche promozione...)


Il Maggio ha, ahimé, smarrito il suo "senso" da molto tempo.
Per decenni è stato un riferimento più che nazionale...
Ora è solo il prolungamento stantio di una stagione stantia...
Di solito è il Festival del Saito Kinen l'unico a dare un brivido di qualità... quest'anno ha deluso pure lui.

Grazie mille del reseconto!
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Barbablù a Firenze

Messaggioda Alberich » lun 18 giu 2012, 18:56

La propensione declamatoria dei migliori Barbablù è un fatto, sia che si vada a pescare tra i colossi magiari (Koreh, Szekely, ecc...), sia che si prendano i migliori occidentali (Berry, Tomlinson).
Il fatto è che la musica stessa, proprio come in Wagner, si snoda e avvolge intorno a parole che sembrano scolpite nel marmo.
Giusto puntare a interpreti meno monolotici e marmori del solito, purché sempre declamatori siano.


Esattevolmente.
Mi sono riascoltato dopo lo spettacolo a Firenze la registrazione di Tomlinson a Parigi (è dell'anno passato). Ora, d'accordo che Tomlinson è andato, la voce non regge più, quindi un confronto diretto è complicato (senza parlare dei due direttori): ma l'appropriatezza della tecnica è impressionante. Con Tomlinson ogni lettera è in simbiosi con le note, con Goerne questo non si avvertiva per nulla.

Cerchiamo un ruolo per Goerne e proponiamoglielo, visto che non sa scegliere da solo! :mrgreen:
Avatar utente
Alberich
 
Messaggi: 693
Iscritto il: gio 12 apr 2007, 19:09

Re: Barbablù a Firenze

Messaggioda VGobbi » lun 18 giu 2012, 20:46

Alberich ha scritto:Mi sono riascoltato dopo lo spettacolo a Firenze la registrazione di Tomlinson a Parigi (è dell'anno passato). Ora, d'accordo che Tomlinson è andato, la voce non regge più, quindi un confronto diretto è complicato (senza parlare dei due direttori): ma l'appropriatezza della tecnica è impressionante. Con Tomlinson ogni lettera è in simbiosi con le note ...

Tomlinson ... come l'amo!!! : Love :
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Re: Barbablù a Firenze

Messaggioda MatMarazzi » mar 19 giu 2012, 18:10

Alberich ha scritto:Cerchiamo un ruolo per Goerne e proponiamoglielo, visto che non sa scegliere da solo! :mrgreen:


Be' in realtà Goerne non sceglie male i suoi ruoli operistici (i pochissimi che canta).
Un po' alla volta si è fatto tutti quelli del baritono "lirico" alla tedesca (il KavalierBariton), tenendo conto che la sua voce morbida e vellutata ha un baricentro abbastanza grave, bassabaritonale.
E' passato da Papageno a Alfonso, occasionalmente Germont, Pizzarro, e soprattutto - manco a dirlo - Wolfram.
Fin qui siamo nella norma.
Tra i debutti un filo più coraggiosi ci Wozzeck (l'hai sentito? cosa ne pensi?), il Mathis der Mahler a Parigi (questa davvero fu una grande idea), il Kekzakallu a Firenze e - l'anno prossimo - Amfortas a Madrid.
Considerando che alcuni "coloristi" ci hanno provato e sono risultati bene (Fischer Dieskau e Van Dam), che ne diresti di suggerirgli l'Olandese?

Salutoni,
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Barbablù a Firenze

Messaggioda Alberich » mar 19 giu 2012, 18:31

Sì, la mia era una battuta: ammetto di non conoscere molto la sua carriera come operista.
Wozzeck me lo cerco, non lo vedrei per niente male.
Olandese e Amfortas sono buone idee, secondo me. Amfortas mi piacerebbe andare a sentirlo, ma dubito troverò il tempo. Olandese, perchè no? :D

Una domanda: ma il baricentro è sempre stato così basso? A me pareva di ricordarlo più acuto nelle sue prime registrazioni, risentito in teatro era, effettivamente, molto più grave del mio ricordo.
Avatar utente
Alberich
 
Messaggi: 693
Iscritto il: gio 12 apr 2007, 19:09

Re: Il Castello del principe Barbablù (Bartok)

Messaggioda VGobbi » gio 01 gen 2015, 23:43

Tutti sono convinti nel ritenere "Il Castello di Barbablu'" di Bartok vero capolavoro del '900. Su questo non ci piove, ma se ne parla comunque assai poco, quasi al livello della "Vanessa" di Barber. :twisted:

Qualcuno ama questo lavoro da parlarne spassionatamente e raccontarci le sue esperienze d'ascolto discografiche e/o dal vivo?

Io nel frattempo cercavo disperatamente su Spotify, grazie ad un vecchio thread con il Marazzi, in cui si parlava dei due più grandi bassi magiari, ovverossia Koreh e Szekely, le loro edizioni di riferimento. Purtroppo ho trovato solo quella con il basso Szekely con la direzione di Dorati. Perché cercavo queste edizioni? Semplice, perché ritengo quelle opere in cui la prosodia e la pronuncia dei cantanti abbiano, o meglio sappiano donare quel surplus in più per la comprensibilità del lavoro bartokiano. Credo sia impossibile scindere la prosodia dalla musica di Bartok.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza


Torna a visto a teatro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti

cron