Mosè in Egitto (Rossini)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Riccardo » ven 26 ago 2011, 14:48

PESARO 2011

Che è successo a Pesaro quest'anno?
Presto detto...

Pochi soldi, pochi idee.
Quindi ripresa della Scala di seta di Michieletto del 2009. Va bene. Ma non si può fare con cast e direttore inesistenti. E invece così è stato.

Adelaide di Borgogna in forma scenica? Benissimo. Ma forse non con la Barcellona bravissima, ma già sentita nella stessa parte in concerto nel 2006. E soprattutto, non con Pier'Alli, che non è un regista. E' uno che prende per i fondelli, oggi più che mai.
La Pratt, sarà pure protetta da qualcuno, ma finché non verrà collocata in una parte plausibile rispetto alla sua personalità scenica (quindi difficilmente uno dei ruoli Manfredini di Rossini, tra i più belli e luminosi per femminilità e trasporto) difficilmente sarà convincente. Tantopiù che la vocalità è da buona virtuosa, ma non certo stratosferica. I sovracuti saranno intonati ma sono lanciati a casaccio in mezzo a fraseggi squinternati...etc etc.

Il Mosè?
Tutti i soldi sono andati lì per un allestimento mastodontico in termini di figuranti e costruzione della scena.
Per che cosa?
Affinché Vick, fregandosene totalmente di Rossini, sovrapponesse sul Mosè in Egitto una serie di deliri sconclusionati.
Gli ebrei non sono ebrei perché sono vestiti da palestinesi.
Gli egizi non sono egizi perché sono vestiti da emiri (almeno così il Faraone).
A sinistra c'è un pezzo del teatro di Mosca dove anni fa avvenne il sequestro.
In giro per l'Arena ci sono foto appese di gente uccisa e dispersa.
Le maschere in sala indossano un'elegantissima tunica alla vista della quale è impossibile tenere le risate.
Gli ebrei, ma che non sono ebrei ma estremisti, ma non palestinesi, sono capitanati da Mosè che ha evidentemente le fattezze di Bin Laden e fa i discorsi in televisione quando parla delle minacce del dio.
Quindi gli egizi sono gli americani o israeliani? Nulla di tutto questo...
Quindi è una lotta tra fanatismi di diverso colore? Alla fine tutti sono uguali? Alla fine non vince nessuno? Vincono o perdono tutti? E lo scontro tra coralità degli ebrei e individualità degli egizi che è presente in Rossini e con cui bisogna fare i conti che fine fa?
E la preghiera? La preghiera con i mitra in mano e con un carrozzone di coristi del comunale di Bologna che non stanno nemmeno fermi (ma del resto quando mai si fa la regia del coro? In un titolo oratoriale poi...)
E il finale quando entra un carro armato e sulla musica celestiale che chiude l'opera arrivano dei soldati a puntarti in faccia il fucile?
Caspita Vick doveva usare altra musica, non quella di quel vecchiaccio di Rossini. Qui ci voleva un compositore americano.
Eh no...aspetta...a Pesaro non si può. Si fa filologia!! Guai toccare Rossini.
Guai!! Un momento però...ma mica c'erano due arie secondo Rossini?
Due arie, una di Amaltea e una di Mosè che hanno tagliato??
Eh sì le hanno tagliate dall'esecuzione, ma hanno lasciato il testo come se nulla fosse nel libretto. Eh beh dev'essere stata una decisione dell'ultimo momento, avvenuta troppo tardi per segnalarla nel programma di sala del Festival che costa il modico prezzo di 15€!
Del resto quando si ha un grande regista chissenefrega del rigore filologico no?... : Thumbup :

Ma per fortuna hanno scritturato una Ganassi che, se già è sempre stata al limite nei ruoli Colbran, quest'anno era totalmente a suo agio tra le colorature e il carattere aristrocratico della parte... : Thumbup :
Per fortuna Korchak aveva tutto lo stregante virtuosismo e l'ampiezza di tessitura di un ruolo Nozzari-amoroso... Direi che è pronto per un ruolo David, magari con ulteriori fiorettature acute. : Thumbup :
Per fortuna la ragazza russa che faceva Amaltea era una virtuosa di primo rango e attrice da far impallidire Inge Borkh, tant'è che non le hanno lasciato nemmeno l'aria... : Thumbup : Dunque pronta, è chiaro, per Semiramide con Zedda ad Anversa.

Insomma, un Mosè in Egitto (titolo scelto tra l'altro per l'anniversario dell'Italia) non si può allestire con un regista irresponsabile, voci scritturate male, potendo contare solo sul Faraone di Alex Esposito e sulla direzione di Roberto Abbado.
Semplicemente non si può!

E per quanto riguarda la regia, al di là dell'ironia, i precetti ben esposti da Matteo su come può funzionare un lavoro di ricontestualizzazione Vick non sa nemmeno vagamente che cosa siano.
Probabilmente si è inventato questo pasticcio appena ha sentito il nome di Mosè, giusto per tirare giù due confuse banalità su terroristi, ebrei, Israele e religioni varie... Del Rossini napoletano del resto chissenefrega.
E per fortuna in sede di recensione dello spettacolo si escludono i commenti alle dichiarazioni del regista su quotidiani locali e simili, altrimenti...

Chi volesse può divertirsi ad andare a leggere le scempiaggini scritte, pure con tono polemico, da Carla Moreni sul Sole24Ore a difesa di questo spettacolo. Scempiaggini il cui rigore e la cui coerenza argomentativa non permetterebbero nemmeno di passare l'esame di quinta elementare, ma a cui va riconosciuta la virtuosistica abilità di essere riuscita a parlare male di Muti anche recensendo un'opera da lui mai diretta.
Ultima modifica di Riccardo il ven 26 ago 2011, 17:00, modificato 9 volte in totale.
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda pbagnoli » ven 26 ago 2011, 15:12

Hai ragione, Riccardo.
Non è un caso che noi di Operadisc abbiamo scelto programmaticamente di non occuparci di un evento come questo.
Non è un caso che siano anni - anni, lo sottolineo - che piazze come Pesaro vengano buone solo per scatenare gli istinti di pochi melonanisti che vi si recano, per esempio, solo per fischiare e urlare insulti alla Ganassi prima della fine della sua aria. Aria che è improponibile quanto a esecuzione, siamo d'accordo; ma che ha procurato alla sua esecutrice molta più celebrità di quanta ne avrebbe potuta ottenere di suo, grazie all'idiozia del mentecatto cerebroleso che le ha urlato l'insulto.
Poeur pistola!, come si dice a Milano e zone limitrofe, più che per l'inciviltà dimostrata, veramente da troglodita che disonora l'intera categoria di appassionati d'opera, per essere andato a vedere uno spettacolo di cui già programmaticamente sapeva che avrebbe fischiato l'insieme o le singole componenti; o per aver creduto che la Ganassi potesse essere l'erede della grande tradizione dei ruoli Colbran, nei quali non ha mai brillato. Perché se non parti da questi due presupposti, vuol dire che vai a Pesaro solo per onore di cronaca o perché non hai un cazzo di meglio da fare...
Ma il fischio è dovuto solo quando ti senti tradito nelle tue attese; e se uno ha "alte aspettative" da un evento del genere, be', o è un ingenuo, o è in malafede. In tutti i casi, non è attendibile. Punto.
E questo è tutto quello che intendo dire a commento del demente che ha dato della "cagna" alla Ganassi.

Quanto alla Pratt, è ovviamente un altro paio di maniche. E' un'onesta professionista che fa il suo, niente da dire. Ai miei tempi c'era, con caratteristiche simili, la Jenny Drivala (che, per inciso, è ancora una gran bella donna). La Pratt non è ancora una fuoriclasse; è una professionista in cerca di una sua collocazione di stile e di repertorio. Ne parliamo solo perché canta in qualche palcoscenico periferico, o a Pesaro, o perché fa una comparsata in un grande teatro, oltre che perché c'è qualcuno che si vanta di averla "scoperta" e che la segue in tutti i suoi spostamenti, da Roccacannuccia a Nevaslippe, e che ne parla neanche fosse Dame Joan rediviva.
Sinché non trova il suo inquadramento, la sua dimensione di interprete, la quadratura delle sue potenzialità, potrà contare solo su quelli: un po' poco ma, contenta lei...
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Maugham » ven 26 ago 2011, 15:19

Riccardo ha scritto:Chi volesse può divertirsi ad andare a leggere le scempiaggini scritte, pure con tono polemico, da Carla Moreni sul Sole24Ore a difesa di questo spettacolo. Scempiaggini il cui rigore e la cui coerenza argomentativa non permetterebbero nemmeno di passare l'esame di quinta elementare, ma a cui va riconosciuta la virtuosistica abilità di essere riuscita a parlare male di Muti anche recensendo un'opera da lui mai diretta.


Recensione divertentissima :D :D :D
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Riccardo » ven 26 ago 2011, 15:54

Maugham ha scritto:
Riccardo ha scritto:Chi volesse può divertirsi ad andare a leggere le scempiaggini scritte, pure con tono polemico, da Carla Moreni sul Sole24Ore a difesa di questo spettacolo. Scempiaggini il cui rigore e la cui coerenza argomentativa non permetterebbero nemmeno di passare l'esame di quinta elementare, ma a cui va riconosciuta la virtuosistica abilità di essere riuscita a parlare male di Muti anche recensendo un'opera da lui mai diretta.


Recensione divertentissima :D :D :D
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Ma questa frase sarebbe da incorniciare e spedire al Sole......
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Ma il bello è che lei nella recensione impartisce come una lezioncina ai poveretti che non sono abbastanza "avanti" per capire le regie moderne. La Moreni spiega così passo per passo come si fa una regia "di oggi" e perché non bisogna scandalizzarsi se Mosè non fa aprire le acque vere ma uno pseudo-muro di Gaza (rispetto al quale però non si capisce se ci siano e, se sì, come disposti, israeliani e palestinesi).

Comunque è solo un capolavoro da leggere e rileggere, utile a capire lo stato pietoso di buona parte della critica italiana. Ve lo linkerei ma non lo trovo online e non so come postare qui la scansione!
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda VGobbi » ven 26 ago 2011, 18:49

Sai cosa mi piacerebbe invece? Leggere uno spettacolo perfettamente riuscito, sia dal punto di vista vocale che registico che scenografico, in Italia. E' impresa del tutto impossibile?

Non c'e' un teatro italiano, al giorno d'oggi, che sappia colpire per arditezza delle proposte, sia nella scelta della stagione lirica che del cast?

E Vick, uno dei migliori registi d'opera riconosciuto in tutto il mondo (tanto per citarne uno), possibile che quando viene in Italia delude?

Comunque, Ric complimenti vivissimi per la recensione ... davvero bella, stringente e polemica al punto giusto.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda marco » sab 27 ago 2011, 8:55

VGobbi ha scritto:E Vick, uno dei migliori registi d'opera riconosciuto in tutto il mondo (tanto per citarne uno), possibile che quando viene in Italia delude?

Comunque, Ric complimenti vivissimi per la recensione ... davvero bella, stringente e polemica al punto giusto.

mi associo ai complimenti x Ric
e aggiungo che Vick è temo un ex grande regista, del resto da anni non riceve commissioni dai grandi teatri e lavora oramai in "provincia" come sono da considerare Lisbona, Bregenz e anche il Rof
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Rodrigo » sab 27 ago 2011, 10:48

pbagnoli ha scritto:Quanto alla Pratt, è ovviamente un altro paio di maniche. E' un'onesta professionista che fa il suo, niente da dire. Ai miei tempi c'era, con caratteristiche simili, la Jenny Drivala (che, per inciso, è ancora una gran bella donna). La Pratt non è ancora una fuoriclasse; è una professionista in cerca di una sua collocazione di stile e di repertorio. Ne parliamo solo perché canta in qualche palcoscenico periferico, o a Pesaro, o perché fa una comparsata in un grande teatro, oltre che perché c'è qualcuno che si vanta di averla "scoperta" e che la segue in tutti i suoi spostamenti, da Roccacannuccia a Nevaslippe, e che ne parla neanche fosse Dame Joan rediviva.
Sinché non trova il suo inquadramento, la sua dimensione di interprete, la quadratura delle sue potenzialità, potrà contare solo su quelli: un po' poco ma, contenta lei...


In linea di massima sono d'accordo, tuttavia farei qualche distinguo, soprattutto sull'ultima affermazione. Anzitutto, avendola sentita anche dal vivo, mi sembra che la Pratt sia qualcosina di più di una "professionista che fa il suo". La preparazione tecnica e la dote naturale sono - a mio avviso - decisamente sopra la media. Basta questo per farne una grande artista? No di certo, occorrono come minimo anche una personalità spiccata (la famosa "riconoscibilità") e scelte artistiche oculate. Da questo punto di vista, posso convenire con Pietro, possiamo parlare di "lavori in corso".
Tuttavia penso che anche su questo aspetto si possono ormai fare delle valutazioni di fondo. La Pratt, se non sbaglio, si sta concentrando su alcuni ruoli più che su altri: Lucia, Amina, Gilda e Elvira; più episodico l'approdo ad alcuni ruoli Colbran (Desdemona, Armida) e mozartiani (Regina della Notte, donna Anna). Ora, è indubbio che non tutto si confà allo stesso modo alla cantante: così a mio avviso il baricentro dei ruoli Colbran è decisamente più basso rispetto alla voce della Pratt e, oltretutto, non mi pare che il soprano australiano abbia la personalità tragica che richiedono questi ruoli. Tanto è vero che con Armida la Pratt si è palesemente accodata al ripensamento della maga in termini acuti, come quasi tutte le interpreti moderne del resto. Più aderente alla parte la Pratt si dimostra in Amina a cui regala un centro piuttosto corposo, diversamente da tanti soprani leggeri titolari del ruolo, ma resta il fatto che anche i personaggi Pasta sono un po' gravi per lei. Detto questo a me nella Sonnambula è complessivamente piaciuta.
Io penso che il vero terreno d'elezione della Pratt, almeno per come canta adesso, siano i ruoli Tacchinardi-Persiani e Grisi sui quali giustamente - e per questo mi permetto di dissentire parzialmente da Bagnoli - insiste. Lucia ed Elvira sono infatti ruoli adatti alla sua vocalità ed al suo temperamento che certo non è tragico, ma piuttosto portato ad un'espressione elegiaca e lirica. Sono inoltre parti più acute dei ruoli Colbran o Pasta e la cantante può farvi valere l'efficenza del sopracuto. Dunque, almeno in fieri la Pratt il suo inquadramento e la sua dimensione di interprete convincente li ha trovati. Certo, da un lato deve ancora maturarli e dall'altro ha affrontato ruoli lontani dal suo coté, ma chi non l'ha fatto?
Quale può essere il futuro di questa cantante? Mah, io direi i ruoli Méric Lalande, Adina, Adalgisa in Norma e Amenaide nel Tancredi rossiniano, oltre all'approfondamento dell'intravista Gilda.
Saluti.
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Riccardo » sab 27 ago 2011, 12:32

Rodrigo ha scritto:Io penso che il vero terreno d'elezione della Pratt, almeno per come canta adesso, siano i ruoli Tacchinardi-Persiani e Grisi sui quali giustamente - e per questo mi permetto di dissentire parzialmente da Bagnoli - insiste. Lucia ed Elvira sono infatti ruoli adatti alla sua vocalità ed al suo temperamento che certo non è tragico, ma piuttosto portato ad un'espressione elegiaca e lirica.

In effetti Lucia, vista a Genova, le conveniva molto più di Adelaide.
Credo tuttavia che siano da ricercare ancora altrove i ruoli in cui far valere al meglio le sue risorse...

Sarei curioso di sentire la Regina della Notte. In fondo lì la sensualità e la poesia non servono, potrebbe già essere qualcosa. Di grinta e spavalderia ne ha abbastanza.

Per questi stessi motivi vedo Amenaide abbastanza lontana dalla sfera delle parti a lei più adatte: è un ruolo Manfredini come Adelaide, e in quelle tre arie sono richiesti aneliti di languore e femminilità che secondo me latitano parecchio nel canto e nella recitazione della Pratt.
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Tucidide » sab 27 ago 2011, 13:19

Grandissimo Ric! :D 8)
L'imbarazzo e il dubbio di essere un vecchio barbogio che non capisce un cazzo (si può dire? :oops: ) di regie mi avevano trattenuto dal parlare qui su OD di questo Mosè pesarese.
Meno male che ci hai pensato tu, Ric! Ti sottoscrivo parola per parola sulla regia (vogliamo parlare dell'ineffabile lampadario che casca in testa ad Osiride, tagliato da un terrorista? Se non sono scoppiato a ridere è stato solo perché, un po' invornito, :oops: mi ero perso la controscena del sabotaggio :lol: ), ma per la parte vocale salvo con buoni voti Korchak, tirato in acuto e un po' approssimativo nelle agilità, ma di bel fraseggio e spavaldo nell'affrontare una tessitura folle senza patteggiamenti.

Su Adelaide, d'accordo su Pier'Alli e in parte sulla Barcellona, grande fraseggiatrice ma oggi in difficoltà in una parte molto più acuta rispetto al meraviglioso Sigismondo dello scorso anno, non sulla Pratt, almeno non del tutto.
Mi spiego. La Pratt è una che canta tutto dalla prima all'ultima nota senza mai sacrificare un solo suono a fini espressivi. Ha un'idea del belcanto univoca e forse superata, ma indubbiamente io mi levo il cappello di fronte a tanta maestria tecnica. Possiede al completo, almeno secondo me, il bagaglio tecnico della cantante virtuosa, sa fiondare acuti e sovracuti (al centro e in basso quasi non si sente, è proprio un sopranino) precisissimi e molto potenti, sa filare e rinforzare, sa legare e cantare d'agilità (di grazia, soprattutto) insomma, sa fare quasi tutto. Voi mi direte: insomma, è una come la Devia. :D Secondo me è migliore della Devia, già adesso, e proprio per un fatto di fraseggio e fantasia.
Poi, anch'io mi interrogo se il belcanto possa essere ridotto solo ad una perfetta esecuzione vocale, ricca di bellurie che a volte sembrano messe lì solo per impressionare e stupire. Il dubbio è legittimo, e non nego di preferire un altro tipo di realizzazione del belcanto. Ma in fondo, mi dico, il bello del belcanto è anche questo: la possibilità di illudersi, di illudersi di essere al cospetto di una grande interpretazione all'ascolto di una linea vocale quasi perfetta.
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Riccardo » sab 27 ago 2011, 13:59

Tucidide ha scritto:Su Adelaide, d'accordo su Pier'Alli e in parte sulla Barcellona, grande fraseggiatrice ma oggi in difficoltà in una parte molto più acuta rispetto al meraviglioso Sigismondo dello scorso anno,

Ma sono d'accordo, non c'è dubbio che il Sigismondo della Marcolini le stesse infinitamente meglio. In realtà nell'Adelaide era un po' al limite anche nel 2006...
Ma sulla Barcellona si dovrebbe fare un discorso più generale... In realtà dovrebbe cercare nuove vie anche al di là del belcanto italiano, visto che la voce e la personalità rimangono interessanti! L'esperimento di Amneris ha dimostrato che può muoversi verso altri lidi.

Per quanto riguarda Korchak va bene, ha fatto del suo meglio...ma Osiride non è veramente una parte per lui! Non deve cantare parti troppo agili né troppo acute. Poi anche lì...dipende quali sono i confronti. Ma anche solo Brownlee a Roma qualche anno fa fece molto ma molto meglio!

Tucidide ha scritto:Voi mi direte: insomma, è una come la Devia. Secondo me è migliore della Devia, già adesso, e proprio per un fatto di fraseggio e fantasia.

Secondo me invece per quanto riguarda la tecnica non c'è confronto con la Devia (i mi naturali della Devia erano ben altra cosa...)
Il problema della Pratt sono proprio il fraseggio buttato a caso e la resa scenica goffa! Almeno...così mi è parso nell'Adelaide. Forse anche solo per il fatto che nelle orecchie ho ancora le intenzioni della Ciofi del 2006.
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Tucidide » sab 27 ago 2011, 14:20

Riccardo ha scritto:
Tucidide ha scritto:Voi mi direte: insomma, è una come la Devia. Secondo me è migliore della Devia, già adesso, e proprio per un fatto di fraseggio e fantasia.

Secondo me invece per quanto riguarda la tecnica non c'è confronto con la Devia (i mi naturali della Devia erano ben altra cosa...)
Il problema della Pratt sono proprio il fraseggio buttato a caso e la resa scenica goffa! Almeno...così mi è parso nell'Adelaide. Forse anche solo per il fatto che nelle orecchie ho ancora le intenzioni della Ciofi del 2006.

A me è sembrato che in scena non stesse male, anche solo sfruttando l'alta statura e la chioma bionda che la rendono appariscente. Del resto, con la non-regia di Pier'Alli nemmeno la Barcellona (che con Michieletto recitava da Oscar) è riuscita a cavare granchè, e si è rifugiata in una galleria di pose fiere, petto-in-fuori-pancia-in-dentro.
Quanto alla vocalità, secondo me non è da tutti i giorni sentire un canto così sicuro, in cui tutti i suoni, anche alitati, sono perfettamente sul fiato. Talvolta si spernacchia un po' bonariamente il canto sul fiato, ma non si pensa che realizzarlo a regola d'arte non è assolutamente facile. Gli aliti di voce della Pratt li ho trovati assai suggestivi.
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Riccardo » sab 27 ago 2011, 14:55

Tucidide ha scritto:Quanto alla vocalità, secondo me non è da tutti i giorni sentire un canto così sicuro, in cui tutti i suoni, anche alitati, sono perfettamente sul fiato. Talvolta si spernacchia un po' bonariamente il canto sul fiato, ma non si pensa che realizzarlo a regola d'arte non è assolutamente facile. Gli aliti di voce della Pratt li ho trovati assai suggestivi.

Non so, mi sarò perso qualcosa io...
La Barcellona non ha fatto un personaggio particolare come con Michieletto, ma è sempre pertinente e ha una sua personalità che funziona con questi personaggi anche in assenza di regia.

Una che canta divinamente sul fiato l'ho appena sentita nel Requiem di Muti a Salisburgo: la Stoyanova! Cantante che, per chissà quale mistero, non mette piede in Italia eppure potrebbe attirare unanimi consensi...
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda pbagnoli » sab 27 ago 2011, 20:38

Rodrigo ha scritto:
In linea di massima sono d'accordo, tuttavia farei qualche distinguo, soprattutto sull'ultima affermazione. Anzitutto, avendola sentita anche dal vivo, mi sembra che la Pratt sia qualcosina di più di una "professionista che fa il suo". La preparazione tecnica e la dote naturale sono - a mio avviso - decisamente sopra la media. Basta questo per farne una grande artista? No di certo, occorrono come minimo anche una personalità spiccata (la famosa "riconoscibilità") e scelte artistiche oculate. Da questo punto di vista, posso convenire con Pietro, possiamo parlare di "lavori in corso".

Ok.
Credo che su questo siamo complessivamente d'accordo.
E' brava - va bene - ma ci sono tante cantanti brave.
Se non fa il "grande balzo in avanti" resterà brava, ma nulla di più.
Lascerei perdere decisamente i ruoli Colbran che mi sembrano lontani le mille miglia dalla sua sensibilità di interprete, dalla sua impostazione e dalle sue potenzialità.
Concordo anch'io sui ruoli Grisi e Meric-Lalande.
Insisto però nel dire che una grande interprete deve poter fare qualcosa di più per poter segnare il passo in questo tipo di performances, gravate da troppi termini di paragoni che verranno evocati non appena superata la naturale simpatia per la deb giovane e carina.
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda Riccardo » dom 28 ago 2011, 0:19

pbagnoli ha scritto:Concordo anch'io sui ruoli Grisi e Meric-Lalande.

Aiuto! Grisi se proprio vogliamo, ma Meric-Lalande :shock:

Comunque secondo me dovrebbe proprio lasciare stare le eroine romantiche
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Re: Mosè in Egitto (Rossini)

Messaggioda pbagnoli » dom 28 ago 2011, 9:05

Riccardo ha scritto:
pbagnoli ha scritto:Concordo anch'io sui ruoli Grisi e Meric-Lalande.

Aiuto! Grisi se proprio vogliamo, ma Meric-Lalande :shock:

Comunque secondo me dovrebbe proprio lasciare stare le eroine romantiche

Hai ragione, ovviamente.
Avrei dovuto precisare per i Meric-Lalande "in futuro", ma mi è rimasto nella tastiera :D
In fondo un po' ci spero...
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