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Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: lun 02 mar 2015, 21:32
da pbagnoli
beckmesser ha scritto:L’Aida di Santa Cecilia si presentava senza dubbio come l’ evento clou del (peraltro miserello) panorama operistico del 2015, e non ha deluso le aspettative.

Grazie, Beck!
Parlando oggi con il Grasso Messere, mi ha detto di aver gradito molto la Harteros.
Zio Bill e tu non sembrate pensarla alla stessa maniera.
Non solo. Lui è stato molto critico nei confronti di Sir Antonio Pappano...

Devo dire che mi incuriosisce parecchio questa netta dicotomia di pareri.
Ci puoi dire qualcosa di più?

Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: lun 02 mar 2015, 21:53
da VGobbi
Ragazzi, a parte gli scherzi davvero, Gigli con la voce fa davvero quello che vuole, che poi interpretativamente non centri un personaggio che non sia uno, e' un altro discorso ... anche se non è tutto così, almeno per me.

Quanto all'Aida romana, io aspetto fremente Spotify.

Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: lun 02 mar 2015, 22:33
da dollarius@libero.it
Mi sono dimenticata una cosa importantissima.....ho visto Matteo!
Cavoli! Sara' dimagrito a occhio e croce 10 kg, e' in forma e bellissimo come non mai. Egli pare ringiovanito. Proprio bellino. : Love 2 : : MrBlue :
Irina

Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: lun 02 mar 2015, 22:51
da beckmesser
pbagnoli ha scritto:Parlando oggi con il Grasso Messere, mi ha detto di aver gradito molto la Harteros.


Eh eh, c’avrei giurato… Con il divino nell’intervallo lo abbiamo cercato per scambiarci qualche impressione, ma non lo abbiamo trovato. Devo dire che ascoltando la Harteros ho pensato a quella sua bellissima intuizione (deve essere da qualche parte qui, non so più dove) in cui diceva che era stufo delle Aide col vibratone e sensualissime, e che sognava un’Aida che esprimesse qualcosa tipo (cito a memoria, e lo ho anche citato indirettamente nella recensione) “sentimenti ungarettiani da apolide” e che, vocalmente, discendesse da matrici mozartiane. Intuizione bellissima. E la Harteros, come idea, andava esattamente in quella direzione. Però, io non riesco a piegare la realtà ad un’idea; e la realtà è che alla Harteros mancava mezza parte in basso, che è scivolata paurosamente sul do dei Cieli Azzurri (cosa di per sè nemmeno tragica) ed è poi stata insicurissima nel resto della parte. Può darsi sia stata una situazione contingente e che, nell’incisione, tutto vada a posto, ma per il momento sospendo il giudizio su un: bella l’idea, ottime le intenzioni, sul risultato, vedremo…

pbagnoli ha scritto:Non solo. Lui è stato molto critico nei confronti di Sir Antonio Pappano...

Anche questo, non mi stupisce, e devo dire che non è che l’idea di fondo abbia convinto del tutto nemmeno me. O meglio, diciamo che l’idea di Pappano non è quella che aspetto per riaprire il discorso su un’opera come Aida. Preferirei un direttore (lasciatemi sognare: Salonen) che enfatizzi certe scabrezze ritmiche e armoniche e che provi magari a guardare avanti verso Stravinsky, riconducendo Aida ad una sorta di barbarico neoclassicismo (alla Oedipus Rex, tanto per intenderci), anziché (come ha fatto Pappano) indietro a certo operismo esotico francese. Però, ancora una volta, quando vado a teatro sono disposto a “comprare” un’idea che magari non mi convince del tutto, se è realizzata con coerenza e, come in questo caso, con tale splendore musicale. E, comunque, come ho scritto nella recensione secondo me un risultato Pappano l’ha portato a casa: è la prima volta che le scene di massa sono risultate così omogenee col resto dell’opera, senza che si avvertisse, come di consueto, l’effetto di corpi estranei ed incomunicanti. Non è davvero poco…

A questo punto, urgono i commenti del Divino: non resta che iniziare a salmodiare un “possente Fthà, noi ti invochiamo”…

Saluti,

Beck

Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: mar 03 mar 2015, 10:39
da Maugham
beckmesser ha scritto:
A questo punto, urgono i commenti del Divino: non resta che iniziare a salmodiare un “possente Fthà, noi ti invochiamo”…

PS: aspettiamo ora il commento dell’amico Maugham, che credo sarà ben diverso, dato che ha passato tutto il tempo a borbottare “Ah, ma vuoi mettere le mezzevoci di Gigli! Ah, ma vuoi mettere il buon Erede?”


Scusate, avevo perso tempo con la mia sacerdotessa Donika Mataj. Bravissima. :D
Non ci sono più i cantanti di una volta. Kaufmann faceva falsettini "afonoidi", Pappano era un "battisolfa", l'Harteros era un'Aida "cresciuta a brodini e tè freddi", Schrott un basso "eurosbobbico da scuola del muggito" e Pappano un "nipotastro di Toscanini". :shock:


Arrivando a bomba ammetto che tutte queste finezze nell'Aida dell'Harteros non le ho percepite. Certo, eravamo agli opposti delle aidone tutte poppe, ardori e balsami, ma questo lo davo come punto di partenza. All'arrivo ho trovato un soprano in difficoltà per un buon terzo della parte, vuota in basso, a suo agio sino al si naturale (solo se emesso piano), disastrosa nelle frasi acute se prese a piena voce. Nel settembre del 1982 tutti, io per primo, condannammo al rogo l'Aida della scassatissima Ricciarelli targata Abbado-Dg. L'ho riascoltata. Non ho trovato tutte queste differenze nell'Harteros. Aggiungo che il "do" scroccato non è solo una nota. Voglio dire, non è paragonabile all'oteco (anche perchè questo è scritto). Il do di Cieli azzurri è un grido di dolore, l'erompere di uno sconforto trattenuto per due atti, è lava che spacca la crosta.... insomma, avete presente Al Pacino sulla scalinata del Massimo nel finale del Padrino III quando abbraccia il cadavere della figlia? Quell'urlo straziante di Michael Corleone è la summa di tutto il personaggio, il vertice della piramide. Ecco, per me quel do è un po' così. E' una nota a cui Verdi conferisce il massimo risalto. Se non la padroneggi è meglio lasciare perdere Aida. Perchè questa nota non devi solo emetterla con sicurezza, ma devi anche caricarla di significato. A questo aggiungi tutto quello che in termini di sfumature la parte richiede che puoi fronteggiare solo con un vocalismo d'altissima scuola. Che l'Harteros, volente o nolente, non ha.
Su Kaufmann avete già detto meglio di me. Nel finale ha scritto la storia dell'Opera. Nel resto non altrettanto ma bene lo stesso.
Ho avuto perplessità - ci sono arrivato dopo- non su Pappano, ma sull'orchestra. Non che Sante Cecilia non suoni benissimo (ci mancherebbe) quanto sulla natura sinfonica del suono e dell'impostazione. Non è un'orchestra operistica. E l'ho sentito in certe frasi che partivano bene, con un buon rapporto con le voci, un eccellente equilibrio, in altre, invece, sembrava come partire per la tangente e seguire un discorso, sinfonico appunto, che ha creato in me un effetto un po' straniante. Seppure bellissimo.
Pappano? Bravo. Non c'è dubbio. Però il suono omogeneizzato, arrotondato, senza spigoli di questa Aida mi è sembrato un po' fuori tempo massimo. Certo, si ascolta sempre volentieri, ma considerato quello che ha fatto Petrenko nella Lucia di Monaco, ha tirato fuori da un partitura che conosciamo anche capovolta particolari sorprendenti e sbalorditivi, mi aspettavo qualcosa di più da quello che, piaccia o meno, è considerato il più grande direttore d'opera attualmente in circolazione.
WSM

Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: mar 03 mar 2015, 12:50
da mattioli
Maugham is back!!!
: Groupwave :

Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: mar 03 mar 2015, 13:01
da DottorMalatesta
beckmesser ha scritto: La realtà, è che ancora una volta il personaggio, in questo caso Radames, esce completamente ripensato: non un guerriero, né tantomeno il solito cretino abbindolato da tutti quelli che lo circondano, ma un uomo innamorato e sconfitto prima ancora che l’opera inizi, per l’impossibilità dell’amore che si è scelto.


Domanda da profano e cretino per il Divino : Love : e il suo radioso corteo: il Radames di JK diceva qualcosa di diverso rispetto a quello di Vickers? Non tanto per il “come” quanto per il “cosa”…

DM

P.S.: Mattioli and Beck are back too!!!

: Groupwave :

Re: Aida (Verdi)

MessaggioInviato: mar 03 mar 2015, 13:33
da mattioli
'na rimpatriata...
Un abbraccio affettuoso a tutti gli operadischini, grandi e piccini... : Love :

AM