Povera musica classica

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Re: Povera musuca classica

Messaggioda gustav » gio 11 set 2008, 17:39

Ho letto quasi di sfuggita alcuni mex, mi riserbo di leggere pure gli altri prossimamente, ora non ne ho il tempo e me ne scuso, dato che soffro dell'ubris di dire in fretta la mia e di spostare un pò il "tiro" della conversazione...:wink: :? :mrgreen:


Ebbene ciò di cui più tempo per la musica che noi amiamo è il futuro...

Oggi esiste ancora un certo numero di appassionati, di spettatori, di curiosi, ma domani? Ecco, ho l'impressione che la musica classica non attecchisca fra i più giovani, che fra questi vi sia verso di essa indifferenza e insofferenza: la prima per l'ignoranza; la seconda per il sentirla "distante"...Oggi è poi invalsa la temibile tendenza a credere che si possa essere persone colte anche senza conoscere Bach, Mozart ecc...anche senza aver mai ascoltato, ad esempio, la nona di Beethoven...Come direbbe Pollini "la musica d'arte dovrebbe riacquistare un ruolo sociale rilevante!!!!!!"Una volta le classi dirigenti avevano rispetto per la musica d'arte e non solo, quelle future non sapranno nemmeno cosa sia.

Tuttavia non voglio fare solo il lagnone, ma dire cosa proporrei, almeno per cercare di farla intendere di puù, questa benedetta musica d'arte...

Essa non è in crisi per i contenuti, ma per il modo attraverso il quale viene portata a conoscenza della massa. Non mi riferisco solo alla scarsa possibilità di fruirne sui mezzi di comunicazione , appunto, di massa, ma al modo in cui essa si propone...
Non posso credere che anche oggi, con il cantante lirico, si intenda il decrepito (poichè oggi è tale e un giovane, nel vederlo penso del tutto la voglia di cantare certe cose) Carreras :twisted: ( ciò non toglie che sia stato un grande); e non si faccia dell'immagine della musica classica come icona pop una così comunicativa come la Dessay o la Netrebko(o un giovane come Harding)...Voi direte, soprattutto per la seconda, ma la sua immagine è già sfruttata abbastanza, io dico che non è vero, perchè, al di fuori degli appassionati non so chi la conosca...
Certo, so bene che in parte sto parlando di una commercializzazione dell'immagine, ma i tempi sono questi...

Secondo punto, non riesco ancora a capire perché, nel decidere, il programma che so di una stagione sinfonica venga lasciato così poco spazio a certi repertori...
I giovani la classica la sentono "distante": ebbene, sono certo che sarebbero molto più facilitati ad avvicinarsene sentendo, per dire, un pezzo come in Schrift di Rihm piuttosto di una sinfonia di Schubert...
Ci dobbiamo rendere conto che c'è tanta buona musica che si sta facendo anche adesso...

Terzo, come in una precedente discussione con Mat, penserei addirittura alla ricostruzione dei teatri...Non tutti hanno la Scala o la Fenice o posti storici; e prenderei come modello quello di Calatrava a Valencia :D Vorrei sentire la grande musica suonata in un tempio della contemporaneità e non in luoghi che sanno letteralmente di muffa, in particolare se uno va una volta, magari per curiosità, magari in seconda galleria, la prossima volta non so se torna.

P.s.tornando al discorso immagine: ricordo una coppietta di ragazzi che per curiosità, una volta, hanno fatto un salto ne reparto musica classica di un negozio di cd...
I loro commenti erano: "che brutte copertine, ma che immagini hanno stampato sopra, altro che il cd tal dei tali del loro odolo pop". Ebbene, la ragazza, fra i vari, aveva preso in mano proprio il cofanetto della lirica delle Nozze di Figaro di Bohm. Io mi sono sentito male, di fronte al suo ignobile sorrisetto, sicoro che costei non sapeva e non saprà mai minimante che tesoro ha per un istante tenuto fra le mani. Eppure, poi l'ho guradato anch'io, il cofanetto; ne ho guardati degli altri; poi sono andato in un altro reparto e devo dire è proprio brutto...Chi non ha abbastanza fantasia per immaginare o per avere la curiosità di scoprire che cosa ci sia dentro di fronte anche a tale insignificanza, a tale piccolezza, penso non venga invogliato...
Pensiamo poi agli abiti da concerto: io abolirei il frack, almeno per chi non lo sa portare ( mica tutti hanno la classe di Bernstein)...E vedere certi direttori pare di essere al cospetto di pipistrelli o di pinguini scoordinati, bruttissimi. E cmq fidatevi che i giovani ridono di questo...Sorry, ma smettiamola anche con questo.
(Faccio un pettegolezzo: volete sapere chi sencondo me questo l'ha capito? l'Harmonia Mundi...Quando ho comprato di Berlioz L'Enfance du Christ diretta da Herreweghe ammetto che ho avuto dapprima un piacere facciunllesco del possesso di quel gioello di cofanetto...E chi meno di tuttti? la Teldec, ho tra le mani la musica sacra di Mozart diretta da Harnoncourt - che questa volta mi piace assai - ma le copertine fanno pietà)...
So di aver portato la discussione anche su piani di basso livello, ma la situiazione prossima per la nostra musica, se non si farà qualcosa, potrà peggiorare...
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda tatiana » ven 12 set 2008, 19:29

gustav ha scritto:...Oggi è poi invalsa la temibile tendenza a credere che si possa essere persone colte anche senza conoscere Bach, Mozart ecc...anche senza aver mai ascoltato, ad esempio, la nona di Beethoven...Come direbbe Pollini "la musica d'arte dovrebbe riacquistare un ruolo sociale rilevante!!!!!!"Una volta le classi dirigenti avevano rispetto per la musica d'arte e non solo, quelle future non sapranno nemmeno cosa sia.



Ecco, è proprio questo il punto. Per questo motivo si ritirano anche gli sponsor. Gustav ha reso benissimo tutta la situazione attuale con poche parole ma più preciso e centrato di così... Quoto Gustav...

Mesi fa avevo ascolatato un'intervista con una proprietaria di una casa editrice ( era all'estero) che ha detto che lei non regge la musica classica per più di 5 minuti!!! Sono rimasta veramente avvilita... E anche alcuni assessori alla cultura ragionano così purtroppo. Come non dare ragione a Gustav
QUI LE LAMENTELE NON C'ENTRANO NIENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Maugham » ven 12 set 2008, 22:49

gustav ha scritto:Oggi esiste ancora un certo numero di appassionati, di spettatori, di curiosi, ma domani? Ecco, ho l'impressione che la musica classica non attecchisca fra i più giovani, che fra questi vi sia verso di essa indifferenza e insofferenza: la prima per l'ignoranza; la seconda per il sentirla "distante"


Capisco cosa vuoi dire, ma secondo me è sempre stato così.
Non penso che nel secolo scorso ci fossero tutti questi giovani nei teatri d'opera o nelle sale da concerto.
Anzi, da quello che vedo nei teatri che frequento di giovani adesso ne vedo molti.
Dipende ovviamente cosa si intende per giovani. :)
In questo forum penso di essere tra i più "vecchi" e ne ho 45.
Tucidide, Riccardo, Ilaria, Pruun, Alberich,... ne dimentico senza dubbio qualcuno hanno circa la metà dei miei anni. :oops:
Ma forse non è indicativo.

...Oggi è poi invalsa la temibile tendenza a credere che si possa essere persone colte anche senza conoscere Bach, Mozart ecc...anche senza aver mai ascoltato, ad esempio, la nona di Beethoven...


Vedi, Gustav, non penso che sia una terribile tendenza, ma... la realtà.
Ovvero si può essere benissimo persone colte senza conoscere quella che tu chiami musica d'arte.
Ci mancherebbe!
Conosco acutissime menti che non hanno mai messo piede in un teatro d'opera. E sono coltissime, te lo garantisco. Lo sono in altri settori come la scienza, la tecnologia o il diritto. Perchè le cose che entusiamano noi dovrebbero essere il metro per giudicare la cultura altrui?

Come direbbe Pollini "la musica d'arte dovrebbe riacquistare un ruolo sociale rilevante!!!!!!"Una volta le classi dirigenti avevano rispetto per la musica d'arte e non solo, quelle future non sapranno nemmeno cosa sia.


Pollini che parla di classi dirigenti? :shock: Cato senex litteras grecas didicit.. :D

Tuttavia non voglio fare solo il lagnone, ma dire cosa proporrei, almeno per cercare di farla intendere di puù, questa benedetta musica d'arte...


Vedi, secondo me il problema è proprio questo. Cosa significa musica d'arte? Con che parametro mettiamo Rossini da una parte e Miles Davis dall'altra? L'artisticità di una musica la indentifichiamo in quanto inversalmente proporzionale alla quantità di gente che la pratica? La Fitzgerald vale artisticamente "meno" di Caruso?
Quella che adesso consideriamo musica "classica" all'epoca era musica di consumo. Aveva un ruolo non molto diverso da quello che certo pop ha adesso. :D
Non trovi, ma magari sbaglio, che siano questi scaffali in cui mettiamo cinema, arte, musica a allontanare i neofiti?
Riguardo al ruolo sociale (per il significato poi che possono avere certe affermazioni) ritengo sia un problema di codici espressivi. Se non trovi interpreti in grado di parlare con il loro tempo, capaci di essere degli autentici tramiti tra il passato e il presente siamo dalle parti del museo. Cosa che, detto per inciso, non mi scandalizza per nulla.
Per quel che mi riguarda in questo museo mi ci diverto da matti. :D

e non si faccia dell'immagine della musica classica come icona pop una così comunicativa come la Dessay o la Netrebko(o un giovane come Harding)...Voi direte, soprattutto per la seconda, ma la sua immagine è già sfruttata abbastanza, io dico che non è vero, perchè, al di fuori degli appassionati non so chi la conosca...
Certo, so bene che in parte sto parlando di una commercializzazione dell'immagine, ma i tempi sono questi...


Gustav, ci provo, ma non riesco a condividere la tua malinconia. Io mi ci trovo bene. Mi piace che ogni tanto le carte vengano scompigliate. E poi, detto per inciso, i nomi che citi non sono icone pop ma artisti di alto livello. Che poi li abbiano promossi in questa maniera... non ci vedo nulla di male. Secondo te la Colbran, all'apice della fama, non si vestiva all'ultima moda? Caruso non era forse elegantissimo? E la Callas? Che differenza c'è con la Netrebko vestita da Gaultier o Kaufmann da Armani? A meno che tu non pensi che questi divi siano tali solo perchè imbraghettati dentro abiti all'ultima moda. Dove sta scritto che il cantante d'opera debba essere un panzone del tutto impermeabile alla sua immagine?

Secondo punto, non riesco ancora a capire perché, nel decidere, il programma che so di una stagione sinfonica venga lasciato così poco spazio a certi repertori...


Qui cominciamo a intenderci. :D
Concordo. Anche se ho i miei dubbi sull'appeal "giovanile" di certe scelte.

Grazie per gli spunti
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda tatiana » ven 12 set 2008, 23:56

Maugham ha scritto:
...Oggi è poi invalsa la temibile tendenza a credere che si possa essere persone colte anche senza conoscere Bach, Mozart ecc...anche senza aver mai ascoltato, ad esempio, la nona di Beethoven...


Vedi, Gustav, non penso che sia una terribile tendenza, ma... la realtà.
Ovvero si può essere benissimo persone colte senza conoscere quella che tu chiami musica d'arte.
Ci mancherebbe!
Conosco acutissime menti che non hanno mai messo piede in un teatro d'opera. E sono coltissime, te lo garantisco. Lo sono in altri settori come la scienza, la tecnologia o il diritto. Perchè le cose che entusiamano noi dovrebbero essere il metro per giudicare la cultura altrui?

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No, non è un metro per giudicare la cultura altrui, è semplicemente una certezza che alla cultura altrui manca decisamente qualcosa. Non è una cultura completa. E una cultura parziale.

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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Tucidide » sab 13 set 2008, 0:23

tatiana ha scritto:
Maugham ha scritto:
...Oggi è poi invalsa la temibile tendenza a credere che si possa essere persone colte anche senza conoscere Bach, Mozart ecc...anche senza aver mai ascoltato, ad esempio, la nona di Beethoven...


Vedi, Gustav, non penso che sia una terribile tendenza, ma... la realtà.
Ovvero si può essere benissimo persone colte senza conoscere quella che tu chiami musica d'arte.
Ci mancherebbe!
Conosco acutissime menti che non hanno mai messo piede in un teatro d'opera. E sono coltissime, te lo garantisco. Lo sono in altri settori come la scienza, la tecnologia o il diritto. Perchè le cose che entusiamano noi dovrebbero essere il metro per giudicare la cultura altrui?

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No, non è un metro per giudicare la cultura altrui, è semplicemente una certezza che alla cultura altrui manca decisamente qualcosa. Non è una cultura completa. E una cultura parziale.

Tatiana

Tatiana, io credo che ci sia un equivoco di fondo sul termine "cultura".
Conoscere una cosa a livello scolastico o poco più è forse essere "colti"? Io dico di no. Avere ascoltato la IX di Beethoven una volta, sapere che il Barbiere di Siviglia è di Rossini senza magari averlo mai ascoltato con vera passione, non è conoscere la musica classica. La cultura, per essere davvero tale, presuppone VERO INTERESSE e PASSIONE. Per questo credo che sia assai difficile essere colti in tanti campi. Ognuno ha i suoi campi di interesse, sui quali è veramente competente in quanto la sua conoscenza si basa su un autentico interesse. Se la musica classica fosse un "must", appunto una cosa che si DEVE conoscere, molti si imparerebbero quelle cinque dieci cavolatine su un manualetto, per mettersi l'anima in pace.
Ti faccio un esempio. Io non mi intendo e non mi interesso di cinema. E' un campo che mi è del tutto estraneo. Se uno mi dicesse che il fatto di non aver mai visto un film di Bergman è una mancanza grave, io riderei di gusto, ma davvero tanto.
Potrei rispondere, che so?, che se uno non ha mai letto la "Storia delle Crociate" di Runciman o "Declino e caduta dell'impero romano" di Gibbon è un semianalfabeta...
Ma che senso ha? Se a uno non interessa la musica classica, deve imporselo a viva forza? Che vera cultura potrebbe mai scaturire da una conoscenza coatta, ammonticchiata di mala voglia e solo per senso del dovere, perché qualcuno, non si sa bene chi, ha deciso che BISOGNA conoscere la musica classica? Davvero serve, davvero è utile una conoscenza che si riduce alla fine a mero nozionismo? :D
E' a scuola che la gente studia per dovere anche cose che non ama: nella vita di tutti i giorni, grazie a dio, ognuno può decidere a quali campi dedicare il proprio tempo, la propria passione ed il proprio impegno.
Credo che sia un errore ritenere che ci siano campi imprescindibili per il sapere medio.
Tempo fa lessi, su un altro forum, che era scandaloso non sapere chi ha scritto "Le Nozze di Figaro". Ma chi l'ha detto? A che serve sapere un dato, un nome così, buttato là? E' cultura quella? No!!! E' cultura aver riflettuto sul significato dell'opera, sui suoi problemi interpretativi, aver davvero vissuto emotivamente l'opera d'arte. Allora sì, che si è colti in materia. Altrimenti, meglio nemmeno sapere che le ha scritte Mozart.
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Pruun » sab 13 set 2008, 1:49

Tuc, in parte concordo con te: molto di quello che ci insegnano a scuola non è utile.
Però io credo che tutti dovrebbero avere la possibilità di accostarsi alle varie forme d'arte.
Non tutti amano i promessi sposi, ma sicuramente se ci fosse stata una domanda sulla trama del capolavoro manzoniano credo che i dubbi del concorrente di turno nel rispondere sarebbero stati molti meno.
La musica non sarà utile a vivere, ma nondimeno continuo a trovare scandaloso vedere gente che si laurea in Lettere e non sa chi è Beethoven... e credetemi che è successo.
Trovo scandaloso leggere nelle note a Piccolo Mondo Antico (oh, le ha fatte un letterato... mica uno studentello) dell'edizione che ho a casa che 'Ombretta Sdegnosa' sarebbe una canzonetta ottocentesca...
Non farà cultura, ma sicuramente è un pezzo di storia che andrebbe fatto conoscere, credo.
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Tucidide » sab 13 set 2008, 9:22

Pruun ha scritto:Tuc, in parte concordo con te: molto di quello che ci insegnano a scuola non è utile.

In realtà, Pruun, non ho detto inutile: dico semplicemente che diverse discipline, che hanno una loro dignità, utilità e serietà come tutte, le studi di mala voglia perché... non ti interessano! :D
Però io credo che tutti dovrebbero avere la possibilità di accostarsi alle varie forme d'arte.
Non tutti amano i promessi sposi, ma sicuramente se ci fosse stata una domanda sulla trama del capolavoro manzoniano credo che i dubbi del concorrente di turno nel rispondere sarebbero stati molti meno.

Sì... è quel che dicevo io... :) Alla fine rischi però di "conoscere" la musica classica giusto per saper rispondere ad una domanda di Gerry Scotti. :D
La musica non sarà utile a vivere, ma nondimeno continuo a trovare scandaloso vedere gente che si laurea in Lettere e non sa chi è Beethoven... e credetemi che è successo.
Trovo scandaloso leggere nelle note a Piccolo Mondo Antico (oh, le ha fatte un letterato... mica uno studentello) dell'edizione che ho a casa che 'Ombretta Sdegnosa' sarebbe una canzonetta ottocentesca...
Non farà cultura, ma sicuramente è un pezzo di storia che andrebbe fatto conoscere, credo.

Posso essere d'accordo, Pruun, però... sai quanti campi ed argomenti sono altrettanto importanti, e del pari tralasciati dall'istruzione? La cultura popolare, ad esempio. La storia dell'alimentazione. Tutti campi importantissimi, secondo me, e del tutto ignorati a scuola e dintorni. Sai... le ore di scuola sono 5-6 al giorno per 6 giorni la settimana. :D Qualcosa bisogna pur sacrificare...
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Maugham » sab 13 set 2008, 13:23

bigandalu ha scritto:E comunque, caro Maugham, non sei il più 'vecchio'...
Sergio


L'irresistibile tuo avatar e lo stile brillante dei tuoi scritti m'avevan tratto in inganno. 8)
O Simone, Simone.... :D

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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Pruun » mar 16 set 2008, 12:56

Il concetto di cultura è, da sempre, molto labile: avete ragione quando dite che non si può definire una persona incolta perché gli manca qualcosa, allora Tuc sarebbe incolto per quanto riguarda il cinema e io per quanto riguarda l'astrofisica e la chimica...
Ma.. ma..
Ma io ho sempre avuto, ahimé, una concezione abbastanza 'romantica' dell'istruzione: io crederò sempre che sapere che le nozze di figaro le ha scritte Mozart non sia, in realtà, una nozione da Milionario, ma un patrimonio comune dell'umanità.
Non mi interessa quello che si sacrifica a scuola (se vuoi, in pvt, ti dico anche che ne penso di questa riforma): la scuola ha il dovere morale e sociale di formare dei cittadini consapevoli anche delle tradizioni e della cultura del paese in cui vivono, in primis, e per quanto possibile anche degli autori europei ed extra-europei... non me ne frega niente che questo significherebbe aprirsi all'antropologia, aumentare insegnanti e indirizzi di istruzioni. Il dovere morale, per questo credo di avere una visione 'romantica', è di farti sapere che certe cose esistono: la scuola non ti forma una cultura, di questo sono sempre stato convinto. La scuola ti da degli input da cui sei tu, poi, che decidi cosa prendere e approfondire per sviluppare per la tua cultura. Il fatto che non venga nemmeno data la possibilità di conoscere l'esistenza di una musica 'altra' rispetto alle starlette mignottelle del pop o al melodismo ruffiano di certi 'cantautori' odierni (tranquilli, non alludo a De André, che invece amo molto) è male.
Il fatto che la persona che non conosce la fisica tenda a dire 'vabbé, riconosco che è importante ma non ci son portato e amen' e la persona che non conosce la musica classica invece 'non la conosco ma non mi interessa', negando perfino l'importanza dell'esistenza di questa musica (è così, provato sulla mia esperienza di studente e futuro insegnante)... ecco, lo trovo abbastanza triste.

Tu, Tuc, puoi anche decidere di non interessarti di cinema, perché è nel tuo diritto, però la scuola dovrebbe farti conoscere che esiste quest'arte... e poi puoi decidere di non seguirla. Io ho studiato fisica... e ho visto che non faceva per me. Ma ho avuto l'opportunità di conoscerla.

Però credo che opere come la Divina Commedia, le nozze di Figaro, i Canti di Leopardi, Guernica di Picasso, Il Settimo Sigillo... credo che esulino dal discorso su letteratura, musica, cinema e arte per divenire patrimonio dell'umanità.

Penso che l'esperienza di Tatiana sia indicativa: una volta si vedevano i concerti come la necessità culturale, le du'palle bellissime... ed era male, malissimo, perché la musica non è museale e non deve essere du'palle bellissime... adesso sono du'palle e basta... perché il pubblico non ci fa... e il pubblico non ci va perché, a volte, nemmeno sa che esiste certa musica, e nemmeno sa che esiste perché nessuno glielo dice....

Questo è quello che credo io, spero che sia chiaro perché ho scritto a braccio e in maniera un po' incasinata :wink:
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda tatiana » mer 17 set 2008, 16:23

Pruun, sei stato chiarissimo e io condivido quello che hai scritto. E proprio così - se uno conosce la musica classica e dice che non gli piace, allora d'accordo, è una questione di gusti e scelte personali. Ognuno di noi ha qualcosa che l'interessa meno o non gli piace e non per questo deve essere considerato senza cultura. Però lo conosce, sa che esiste, riconosce il suo valore e il suo peso, ma nonostante tutto non gli piace. Se però dice che una cosa non gli piace senza nemmeno conoscere la sua esistenza, allora sì che ha lacune culturali. A me per esempio non piace la musica jazz, ma la conosco, ho sentito parecchio, riconosco il suo valore e la sua grandezza, ma non mi piace e non vado a concerti jazz. Pero, mi ripeto, la conosco e ho delle nozioni sui compositori e gli esecutori. Invece magari una persona dice - Non mi piace la musica classica e non ho mai sentito niente e non so nemmeno chi sia Beethoven. Ma allora come fa a sapere che non gli piace se non ha mai sentito niente e non ha la minima nozione di cosa sia? E se provasse a sentire qualche notina? Chissà, magari potrebbe anche piacergli.

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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Tucidide » mer 17 set 2008, 18:55

Capisco il vostro discorso, Tatiana e Pruun, e sono d'accordo nel dire che non si può dire che una cosa non piace se non la si conosce.
E tuttavia... anch'io rischio di ripetermi, ma dico: quanti non hanno MAI sentito un brano di musica classica? Io dico nessuno. Chi per un verso, chi per un altro, tutti hanno ascoltato qualcosa. Nella tanto vituperata scuola non è assolutamente vero che manchi la musica classica: il mio professore delle medie ci fece per tutti e tre gli anni storia della musica, dal canto gregoriano a Stravinski più elementi di blues e jazz, con tanto di ascolti, alcuni guidati.
Quindi, francamente, ammettiamolo: chi dice: "non mi piace la musica classica" non lo dice a caso, ma a ragion veduta. Il fatto che poi, una volta interrogato, non sappia chi è Beethoven, mi pare normale. Ciascuno tende a dimenticare ciò che non lo ha colpito o interessato. Tutto qua. :wink:
Io ad esempio, ho visto diversi film... se dico che il cinema non mi interessa particolarmente, non vuol dire che non abbia mai visto un film. Ne ho visti, ma anche quando mi sono piaciuti molto non ho trovato nell'arte cinematografica in sé quel qualcosa che fa scattare la passione. Amo Psycho e La finestra sul cortile di Hitchcock: ma non per questo sono un appassionato di cinema. :)
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda tatiana » mer 17 set 2008, 21:05

Tucidide, stiamo più o meno dicendo la stessa cosa. Io ti assicuro che conosco persone che non hanno mai sentito musica classica. Ti assicuro che esistono. E dicono che non li piace senza averla mai sentita. Solo per il fatto che si chiama musica classica. Credimi, esistono.
Il tuo discorso sul cinema è come il mio sul jazz. Pero io e te conosciamo quello che non amiamo. Tu hai visto e io ho sentito. E entrami non troviamo quella scintilla che fa esplodere la passione. Ma quando uno mi dice che non sa chi sia Bach o Haendel e mi dice che non sopporta la musica classica io rimango perplessa.
Bigandalu, anch'io amo vivere. E fra le tante cose che hai elencato trovo tanti punti in comune. Sai che so cucinare benissimo piatti tipici siciliani pur essendo bulgara?

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Re: Povera musuca classica

Messaggioda Pruun » gio 18 set 2008, 15:15

Caro Tuc, la pensiamo in maniera diversa e va bene così :wink: ma vorrei sottolineare che, per me, il vero problema non è che la gente non conosce la musica classica (in parte è vero ciò che tu dici, ma in parte è vero che il tuo prof è stato una mosca bianca, credimi!).. il problema, per me, è che alla musica classica è negata la stessa dignità di altre discipline e io trovo scandaloso che in formazioni scolstiche e culturali umanistiche manchi la conoscenza di questa arte... il risultato poi è un'ignoranza diffusa... e ritorno al discorso su Piccolo Mondo Antico. Non deve piacere a tutti, ma che gli venga concessa dignità... non mi pare che questo avvenga in Italia.
Purtroppo, dopo sei anni passati a bazzicare Facoltà umanistiche... ho tratto questa conclusione
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda dottorcajus » ven 19 set 2008, 19:17

Trovo anche io difficile classificare le musiche colte distinguendole dalle altre e trovo altrettanto vero che la musica rappresenti il tempo che sta vivendo e credo che il destino riserbato oggi alla musica classica sarà simile a quello riservato fra molti anni ai generi musicali oggi in voga. Ritengo però che il problema non stia nelle istituzioni ma in chi usufruisce della musica. Ovviamente non mi riferisco all'elite che frequenta siti simili a questo e che si interroga su molti argomenti, non solo musicali, ma alla massa che vive in funzione degli impulsi che riceve e che subisce passivamente. Su questa moltitudine dovrebbero agire i mezzi di comunicazione di massa riuscendo nel tempo ad indurla a ritrovare una propria indipendenza di giudizio e, di conseguenza, una nuova libertà di scelta consapevole. Rai Radio fa un buon lavoro ed offre spesso trasmissioni interessanti. Ma la televisione che un tempo ebbe il merito di contribuire ad elevare il livello culturale medio della popolazione, ha oggi abdicato al suo compito in nome dell'Auditel e dell'equivoco abbinamento fra canone e pubblicità, lasciando che la seconda comandi ingiustamente sull'assolutamente ingiusto balzello obbligatorio. Daltronde da sempre il potere ha gestito il sapere cercando di mantenere inalterato il suo livello di controllo delle masse. Di conseguenza trovo molto improbabile una rinascita culturale in un epoca che da tempo concede al potere sempre più mezzi per indirizzare la massa verso l'inconsapevole consenso.
Anche la nostra tanto amata lirica ha dovuto rivedere il suo modo di proporsi e, pur cedendo ai richiami della più futile modernità, sta cercando di intellettualizzare sempre più il suo messaggio con il risultato, a mio parere, di riuscire a sopravvivere confinandosi in un mondo sempre più esclusivo e lontano dalle masse. Non migliora la situazione il fatto che oggi ci siano sempre più mezzi tecnologici con i quali diffondere la musica se chi è chiamato a recepirla non è messo in grado di conoscerli e di utilizzarli. Ma anche qui resta il problema dell'elevato numero costituente la massa inconsapevole che viene mantenuta in tale stato per convenienza e praticità poichè molto della società odierna gira intorno al basso valore culturale della massa.
Non credo che sia la musica a doversi adattare al tempo che vive, deve sì utilizzare quanto gli viene offerto per diffondersi ma non deve modificare i suoi contenuti originali per avvicinarsi alla massa mentre è su quest'ultima che si deve operare per far sì che sempre più persone la conoscano e, se vogliono, esprimano un giudizio su essa dato che non è necessario apprezzarla per evitare di far parte della massa e diventare elite.
Sono pessimista circa un esito positivo di questa situazione anche se sono di facile individuazione i rimedi alla stessa.
Purtroppo non occorre una semplice operazione di marketing ed un miglioramento del messaggio con cui diffondere la musica. Ripetendomi, ritengo che occorra operare sul fruitore e riformarlo completamente. Ma questo, vista la pericolosità con cui il potere guarda al diffondersi della cultura (è scontato che dovremmo discutere su cosa si debba intendere per cultura consapevole), non credo possa avvenire tanto presto, almeno non nei prossimi decenni.
Roberto, anche lui appartenente alla quasi terza età.
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Re: Povera musuca classica

Messaggioda tatiana » sab 11 ott 2008, 12:42

Giusto qualche giorno fa leggevo un articolo che diceva che Milano risulta trentesima per investimenti culturali...Dunque, almeno per Milano dove abito avevo ragione io. E un critico d'arte diceva che a parte la Scala e il Piccolo,dove non tutti possono permettersi di andare, altro si fa o poco( e con difficoltà, vedi la Verdi o il Carcano per la prosa) o niente. E diceva anche che bisognerebbe fare molto di più nelle diverse sale o chiese... Dunque ci sono anche altri che condividono la mia opinione e hanno la mia impressione.

Tatiana
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