I rischi di certe interpretazioni

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Re: I rischi di certe interpretazioni

Messaggioda MatMarazzi » dom 06 apr 2008, 23:18

VGobbi ha scritto:Le urla, come te le chiami, di Gobbi son per me suoni significanti. Qualche problema? :twisted:

Be'... :D per non entrare nello specifico, ti faccio presente che io mi riferivo solo al potenziale di "terribilità" contenuto nei suoi suoni.
Posso dire che non mi fa nessuna paura? :)
Alzi la mano chi ha provato anche solo un brivido di paura, anche uno solo, ascoltando Gobbi in Scarpia! :)
Invece con Langridge ci sono volte in cui la paura ti prende alla gola e gli basta un alito di suono...
Hai presente il "take it!" che sussurra a Miles nel giro di vite?

E' curioso che soprassiedi sulle urla di un Vickers, o meglio (direi peggio a dir la verita') di una Brouwenstijn e ti fermi al registro acuto di Gobbi,


Premetto che non mi stavo affatto accanendo sul registro acuto di Gobbi (parlando di "urla", mi referivo a frasi anche centrali che lui lancia a pieni polmoni, tanto per sembrare più cattivo, come "me ne sazio e via la getto").
Non era una critica "vociologica"; avrei dovuto dire "frasi cantate a tutta forza". :)
Volevo solo dire, ripeto, che lui anche se dà fondo alle capacità polmonari per fare il cattivo, non mi fa paura!
Tutto qui! :)

Per altro sono disposto a darti un milione di dollari se mi scoverai, in tutto quello che ci ha lasciato Grée Brouwenstiin, artista dalla sobrietà e dalla forbitezza proverbiali e talvolta persino eccessive, qualcosa che assomigli a un urlo! :)

Salutoni
Mat
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Re: I rischi di certe interpretazioni

Messaggioda VGobbi » lun 07 apr 2008, 22:22

MatMarazzi ha scritto:Premetto che non mi stavo affatto accanendo sul registro acuto di Gobbi (parlando di "urla", mi referivo a frasi anche centrali che lui lancia a pieni polmoni, tanto per sembrare più cattivo, come "me ne sazio e via la getto").
Non era una critica "vociologica"; avrei dovuto dire "frasi cantate a tutta forza". :)
Volevo solo dire, ripeto, che lui anche se dà fondo alle capacità polmonari per fare il cattivo, non mi fa paura!
Tutto qui! :)

Non cambia di una virgola il discorso. Non discuto la bravura di Langridge, anche se personalmente, pur non avendolo mai visto al teatro ma solo in dvd, l'ho sempre trovato artista caricato fino all'eccesso, tale da risultare innaturale (Andres nel Wozzeck viennese o Laca nella Jenufa.) E tanto che siamo in tema, e' curioso che uno dei tuoi tenori preferiti si sia abbassato a cantare un ruolo da comprimariato come l'Andres, lui che si e' sempre rifiutato di interpretare il Mime della seconda giornata.

Dicevo, ritornando a Gobbi, che nel suo Scarpia (prendo quello piu' famoso, ovverossia l'edizione Emi con De Sabata direttore) io sento cupidigia, personalita' contorta e sadica che sfocia nelle urla belluine come nel tono mellifluo (ad esempio quando si trova in Chiesa oppure nel tentativo di convincere Tosca a rivelare dove si trova Angelotti) ed autorita' (cos'e' il suo ineguagliato "Un tal baccano in Chiesa?").

A me il suo Scarpia, piu' che paura (anche se la Callas ne e' terribilmente e comprensibilmente terrorizzata), mi fa ribrezzo. Gobbi e' un cantante/attore e son due doti in cui e' impossibile, esaminando l'arte del baritono di Bassano del Grappa, scinderle.

E poi Mat, lasciamelo dire, ma mi sembra del tutto fuori luogo confrontare due personaggi antitetici come Peter Quint (un fantasma) e Scarpia (Barone e personaggio reale).
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: I rischi di certe interpretazioni

Messaggioda pbagnoli » mar 08 apr 2008, 14:49

VGobbi ha scritto: A me il suo Scarpia, piu' che paura mi fa ribrezzo

Anche a me! :D
In questo, come vedi, una volta tanto siamo perfettamente d'accordo!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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