I media e la musica classica

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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I media e la musica classica

Messaggioda tatiana » ven 01 feb 2008, 23:01

E un tema trito e ritrito. Ma apro questo thread perchè mentre ero in Bulgaria ho ascoltato moltissimo il primo programma radio del paese che trasmetteva dei programmi interessantissimi di musica classica in diverse fascie orarie. E anche l'altro programma nazionale trasmetteva molti programmi di musica classica anche se non in tale misura. Con la diretta partecipazione degli ascoltatori, classifiche, interviste, novità, archivio e molto altro. Ho sentito tante cose interessanti. E non sono programmi specializzati. Sono i corrispettivi in Bulgaria di RAI 1 e RAI 2. E non trasmettono tutto il giorno musica classica. Speriamo continuino così, è una divulgazione ottima della musica classica. La televisione purtroppo non lo fa, speriamo la radio non elimini questi programmi. Una delle trasmissioni più simpatiche era quella che trasmetteva i desideri degli ascoltatori. Ognuno può prenotare il brano che vuole sentire. Mi divertivo a sentire i gusti degli ascoltatori che variavano dal più banale al più soffisticato. E poi trasmettono tantissime opere - registrazioni, in diretta, concerti, ricordi, ecc.. Insomma, ero quasi sempre incollata alla radio. Mi hanno anche trasmesso un intervento in diretta in una classifica per il musicista dell'anno ( bulgaro), scelto dagli ascoltatori. Stavano votando un maestro di coro - il maestro del coro dove cantavo io da piccola, era lui che mi ha trasmesso la passione per la lirica, così ho chiamato e ho parlato di lui e della sua attività, pensate siamo in sei che lui ha indirizzato al canto lirico che esercitiamo questa professione per sua insistenza. Adesso questi canali radio mi mancano un po'... L'ultima opera che ho sentito prima di partire era la Medea con la Callas e una giovanissima Scotto come Glauce. Conosco questa registrazione, ma non la sentivo da tempo.
Tutto questo per dire che i media possono fare molto per la musica classica quando e se lo vogliono.

Tatiana
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Messaggioda pbagnoli » ven 01 feb 2008, 23:17

Vecchio argomento in Italia, Tani.
Purtroppo l'opera - la musica classica in genere - è un argomento che non fa sufficiente audience, per cui i palinsesti e le programmazioni non ne tengono conto in nessuna maniera.
Ci si scandalizza perché le emittenti preferiscono mandare in onda l'ottava edizione del Grande Fratello, ma siccome i palinsesti non si fanno con i sentimenti, ma con i quattrini, risulta evidente che il Grande Fratello porta i quattrini e la musica classica o l'opera no.
Il discorso potrebbe finire qui, sennonché da sempre i melomani italiani sognano un mondo radiotelevisivo popolato di registrazioni di opere, concerti ecc.
Ficchiamoci bene in testa che quella che prevale SU TUTTE LE RETI ITALIANE è la logica del quattrino, che è quella che porta sugli schermi otto edizioni del Grande Fratello e nessuna prima dai teatri.
Così è (se vi pare)
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Messaggioda Tucidide » sab 02 feb 2008, 0:17

Sagge e decise le parole di Pietro.
E' inutile girarci attorno: siamo, volenti o nolenti, pubblico di un genere di nicchia, e non possiamo pretendere che sulle grandi emittenti ritaglino per noi melomani uno spazio che sarebbe sproporzionato alla percentuale che rappresentiamo.
Come certi sport non passano mai in TV, così l'opera...
E che l'opera sia cultura, è senz'altro vero: ma come l'opera, così tante altre discipline, parimenti neglette, lo sono.

Analoga considerazione farei per l'educazione musicale nelle scuole, ma andrei OT...
Magari uno dei prossimi giorni apro un thread all'uopo. :wink:

Un saluto
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Messaggioda pbagnoli » sab 02 feb 2008, 0:27

Credo che la soluzione migliore sia avere a disposizione qualche canale tematico ben fatto. Tanto per essere preciso, non credo che "Classica" lo sia, ma è anche l'unico italiano a disposizione.
Potrebbe essere l'unica soluzione per avere musica di qualità: chi la vuole se la paga, così non si pone nemmeno il problema dei palinsesti
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Messaggioda Tucidide » sab 02 feb 2008, 0:34

Questo senza dubbio, e ti do ragione...
Poi qualcuno (non io, che come ho già detto la penso come te) potrebbe discutere se non sia un buttare via i soldi pagare il canone RAI per avere pochissimo o nulla di opera...

Se però volessimo sforzarci un minimo anche per l'opera "in chiaro", io non discuterei il GF 8, l'Isola dei famosi, la coppa Italia e la Champions League (figuriamoci, da tifosissimo di calcio :D ), eccetera: tutti programmi che fanno share, ed è giusto che abbiano la preminenza su spettacoli che non farebbero ascolti. Piuttosto, trovo stupida la ripetizione di certi film che passano mille volte l'anno in prima o seconda serata (e che fanno uno share ridicolo...): ecco, magari un'operina o due di tanto in tanto, al posto di quella roba... :?
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Messaggioda pbagnoli » sab 02 feb 2008, 0:58

D'accordo, Alberto: ma dell'operina non glie ne frega una benemerita mazza a nessuno!
"Ghost" con Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopy Goldberg fa audience sempre (mia moglie piange tutte le volte che lo vede) anche se è già passato mille volte; la diretta dal ROF tirerebbe su quattro melomani squinternati.
Il problema è sempre e solo lì: nei soldi.
Non si esce da questo assunto di base
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Messaggioda Tucidide » sab 02 feb 2008, 1:11

Gran film Ghost! :D La scena dell'assegno con Whoopy Goldberg è un capolavoro!!!
Comunque, parlando di dirette d'opera, mi sono sempre chiesto una cosa. Fino a circa venti anni fa, forse un po' meno, trasmettevano in diretta la prima della Scala, la prima del ROF, la prima dell'Opera di Roma ecc. ecc.: come facevano? Era un fatto di pubblico, più vasto, oppure non era ancora cominciata l'ossessione dell'audience e dello share?
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Messaggioda pbagnoli » sab 02 feb 2008, 1:26

Credo che siano vere tutte e due le cose: c'erano un po' più appassionati e dello share se ne sbattevano tutti.
C'era anche meno concorrenza: per esempio, non esisteva Mediaset quando la RAI trasmetteva nel 1976 l'Otello inaugurale.
Ma dirette dal ROF io non ne ricordo...
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Messaggioda Tucidide » sab 02 feb 2008, 1:38

pbagnoli ha scritto:Ma dirette dal ROF io non ne ricordo...

Un mio amico mi ha prestato Ermione, Otello e Ricciardo e Zoraide in VHS, da lui stesso registrate alla RAI...
Però, onestamente, può essere benissimo che fossero differite. In fondo, sei o sette anni fa vidi, in una afosa notte di fine estate, una differita di Cenerentola con Ganassi e Florez, che si era rappresentata circa dieci giorni prima.
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Messaggioda teo.emme » sab 02 feb 2008, 2:07

Il problema è che fino a che esisterà una elefantiaca televisione di stato (come nei paesi socialisti...) che finge di fare servizio pubblico e che percepisce il doppio introito di canone (vera e propria gabella) e pubblicità, le cose non cambieranno mai. La RAI fingerà di dare "di tutto di più" e in realtà continuerà a non dare nulla...

Preferirei anch'io un sistema televisivo del tutto privato, commerciale o a pagamento (pagamento che vuol dire scelta e libertà, però, non costrizione come accade col canone RAI), fatto anche di canali tematici.

So bene che l'opera è un genere di nicchia e che una TV generalista "non può permettersi" di puntare su questo per sopravvivere..non pretendo che la RAI mi programmi il ROF o la Scala in diretta o in prima serata. Siamo nel 2008 e volendo ci sarebbe la possibilità di sviluppare un diverso sistema radiotelevisivo, moderno, libero e liberale. E invece siamo ancora qui a cincischiarci con le concessioni pubbliche di frequenze e ripetitori....

Mi piacerebbe che ciascuno potesse scegliere quel che gli piace, magari pagando, ma pagando per ciò che si consuma e di cui si usufruisce....francamente trovo assurdo pagare un canone per NON vedere mai la RAI (come mi succede) o per sorbirmi ore e ore di noiose introduzioni a spettacoli lirici che iniziano alle 2 di notte (magari introdotti dalle banalità di Marzullo etc...). Ma qui siamo ancora nel medioevo....

Anche secondo me il canale CLASSICA non è il massimo (troppo ripetitivo) ma è comunque la strada giusta.
teo.emme
 

Messaggioda pbagnoli » sab 02 feb 2008, 8:28

teo.emme ha scritto: Preferirei anch'io un sistema televisivo del tutto privato, commerciale o a pagamento (pagamento che vuol dire scelta e libertà, però, non costrizione come accade col canone RAI), fatto anche di canali tematici

Teo, quello che scrivi è sacrosanto.
La logica della TV di stato è peggio anche di quella commerciale, perché c'è in più l'orrida gabella ( cammuffata col termine di "abbonamento" ) che permette all'emittente di prendere soldi su due fronti.
A titolo di curiosità, una volta conoscevo un personaggio che perseguì la strada di non pagare il canone: dopo un'estenuante battaglia di carte bollate, avvocati, giudici di pace, esattori e compagnia (poco) cantante si arrivò all'impiombatura dei canali RAI (non chiedermi come si faccia, non ne ho idea), peraltro facilmente bypassabile con un qualunque abbonamento Sky.
Le cose vanno molto diversamente nei Paesi dove la TV di Stato non esiste. I miei zii - ormai vecchietti - vivono nello Utah e sono abbonati a qualche network televisivo a costi concorrenziali. Di tanto in tanto, se gradiscono qualche programma, versano alla TV che lo emette il costo - se esiste - o una cifra ad libitum come si dovrebbe fare con i software shareware.
In Italia - quella stessa Italia che in epoca pre-Sky produsse centinaia di migliaia di tesserine e decoder farlocchi - questo non succederebbe MAI, perché chiunque lo vivrebbe come un sopruso.
Nessuno vuole pagare.
Qualche tempo fa vissi con curiosità il dibattito che si sviluppò sul forum di un sito che propose agli utenti di mettere i contenuti a pagamento. Apriti cielo. Ci fu persino qualcuno che mi fece sbellicare dalle risate proponendo, invece dell'abbonamento, la libera offerta volontaria, quella cosa che in Italia non fa mai nessuno. In un Paese in cui crackano anche lo shareware, c'è ancora chi pensa alla libera ofefrta volontaria: da non credersi!
Vai a Messa la domenica, Teo (ovviamente non è necessario che mi rispondi)? Io sì. E' praticamente una delle due occasioni in cui vedo tirar fuori dal portafogli le monetine da 1 e 2 centesimi (l'altra sede in cui ciò accade è nei negozi liguri), perché le altre pezzature servono per altre finalità. Ricordo, un po' di anni fa, una pia donna che mise nel cesto della questua un foglio da mille lire, bloccando però subito l'omino che glielo porgeva per prendersi il resto di novecento; a quel tempo, lo ricordo, con mille lire ci si comprava un giornale...

Tu parli di canali tematici. I canali tematici si dovrebbero pagare.
Onestamente ti sembra che in Italia un concetto del genere avrebbe il successo necessario alla sopravvivenza di un'iniziativa del genere?...
Io non sarei così ottimista, ma naturalmente spero che abbia ragione tu
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Messaggioda teo.emme » sab 02 feb 2008, 13:29

Neppure io sono ottimista.....purtroppo. Le mie sono speranze. Il sistema dei canali tematici a pagamento è un sistema di civiltà. Innanzitutto con la loro ampia diffusione si abbasserebbero moltissimo i costi degli abbonamenti (come succede negli USA, dove i tanti canali via cavo sono a prezzi concorrenziali). Poi ci sarebbe il vantaggio di pagare solo per ciò che interessa. E infine ci sarebbe un vero controllo di qualità: un canale dedicato all'opera ad esempio, che verosimilmente sarebbe acquistato da appassionati, sarebbe "costretto" a rispondere immediatamente alle esigenze dei suoi utenti, altrimenti questi non rinnoverebbero più abbonamenti.
In Italia purtroppo, appena si parla di "privato" si levano gli scudi di retorica e pregiudizi e ideologie ormai sorpassati. La diffidenza verso il privato è cosa dura da superare, con il risultato assurdo di pagare di più, molto di più, allo stato. E questo per l'assurda concezione dell'intangibilità del pubblico servizio...

Ps: in merito alla questione del canone RAI e della piombatura dei canali, il problema è stato risolto dallo stato, che ha trasformato il canone (nato come costo per vedere la RAI) in tassa di concessione per l'utilizzo del televisore. Con questo si sono garantiti contro ogni reclamo: chi ha un televisore DEVE pagare il canone RAI... siamo come nei paesi socialisti. :wink:
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Messaggioda dottorcajus » dom 03 feb 2008, 2:22

Sono un nemico giurato del canone Rai perchè detesto che i miei soldi contribuiscano in qualche modo a finanziare alcuni programmi che a mio parere non dovrebbero trovare spazio alcuno su una televisione di stato, come accade da qualche anno la domenica mattina dove la programmazione dei tre canali radio è monopolizzata da un unico argomento che, almeno per me, è totalmente privo d'interesse.
Dovremmo pretendere che con il canone venisse interamente finanziato un canale dedicato alla divulgazione culturale in tutti i suoi aspetti e pretendere che venga affidato a persone competenti.
Che l'audience venga finanziato dalla pubblicità e non dai nostri soldi.
Che il mio denaro serva a pagare Porta a Porta et simili, i vari Marzullo lo trovo assolutamente insopportabile.
Purtoppo non cambierà mai nulla perchè in fondo la divulgazione culturale è pericolosa. La crescita del livello culturale della popolazione probabilmente formerebbe un popolo consapevole. Ma questo è proprio ciò che la politica non vuole e teme come la peste. Di conseguenza non rinuncerà mai ad esercitare un controllo assoluto sulla Rai e non creerà mai una libera tv laica, libera da dogmi ed ideologie.
Roberto
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Messaggioda gustav » dom 10 feb 2008, 17:41

La questione fonfamentale è che la televisione sta fagocitando ormai troppe cose tanto che ciò che non passi in tv non esiste...
Mi pareva quarto potere il film in cui veniva detto: "oggi vive una generazione che non ha mai saputo nulla che non venisse dalla televisione".Purtroppo.

La classica deve in qualche modo iniziare ad incidere sul panorama televisivo occupando spazi di cui anche il pubblico medio, la massa per dire, possa usufruire.

Non credo sia del tutto esatto demonizzare l'esistenza di un servizio pubblico, purchè tale rimanga, e cioè un servizio per tutti!Anche per chi un pò di cervello lo possiede.

E a questo punto da parte di chi i programmi li decide occorrerebbe l'accettazione della consapevolezza che la conoscenza, la cultura, la bellezza di tutta l'arte debbano appartenere a tutti, anche in termini di accessibilità! :!: :!: :!:

Pure io penso che un modello di programma possa essere quello che mandano in onda il martedì sera su raitre e cioè PRIMA DELLA PRIMA...

Nonostante tutto, sarebbe sufficiente che almeno un giorno alla settimana, o almeno in alcuni orari -che non siano le tre di notte-fosse stabilito dai palinsesti rai la messa in onda di programmi, appunto, culturali, specificando che questa non è una parola che fa paura, ma che esiste in quanto veicolo di bellezza. Già, per l'arte, o per moltissime opere artistiche si deve parlare dell'esistenza concreta di una bellezza oggettiva che solo un animo bruto potrebbe disprezzare...

Un sogno sarebbe sentire qui e là la voce di qualche artista, di qualche mio beniamino, di qualche scrittore, di qualche direttore d'orchestra, o di qualche filosofo che parli davvero di filosofia.

La tragedia è quando lo spazio che dovrebbe spettare a chi abbia qualcosa da dire viene usurpato dagli innumerevoli insipienti che sparano cazzate e che forse per questo affollano lo schermo(perdonatemi il termine).

Personalmente la tv la guardo pochissimo, ma mi rendo conto quanto un suo buon uso potrebbe essere utile a più di una persona.

Potessimo in qualche modo condizionare anche noi la tv...
«Fortunato l’uom che prende / ogni cosa pel buon verso, / e tra i casi e le vicende / da ragion guidar si fa»
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