Sul pubblico dell'opera

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Messaggioda tatiana » dom 10 feb 2008, 12:20

VGobbi ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:E' più facile fare "bei suoni" che emozionare davvero.

Sono un semplice appassionato. Non so distinguere un si bemolle da un do di petto, come non so leggere lo spartito. In un certo senso l'affermazione di Matteo, per quanto ne sappia, non e' del tutto azzardata, anche se l'emettere i cosiddetti "bei suoni" credo che si riferisca e lo si possa ottenere con una tecnica vocale adeguata, dove richiede semplicemente studio, studio ed ancora studio.

Personalmente, e l'ho ribadito in piu' frangenti, ad un appassionato non credo importi piu' di tanto come un cantante emetta una nota, quanto il fatto di saper emozionare, di trasmettere i brividi per la schiena, di piangere (e mi ha capitato non poche volte). Uno dei ricordi piu' vividi e' stata proprio la Kostelnicka scaligera della Silja, sentita per 3 volte nella stessa stagione e per tre volte uscito con le lacrime negli occhi. Io questo voglio da un artista e nient'altro ... E' chiedere troppo?


Vittorio, è esattamente questo che un artista dovrebbe dare al pubblico! Ma questo non è legato alla tecnica, questo è il vero artista. E quando si intraprende la professione d'artista bisognerebbe prima scoprire se si ha questa dote - cioè la vera predisposizione di fare l'artista - e solo dopo cominciare a studiare sul serio per aquisire la tecnica. Aquisita la tecnica che deve essere poi in costante esercizio chi è un vero artista riesce ad arrivare dritto al cuore di chi ascolta. Sono riuscita più o meno a risponderti?

Tatiana

P.S. Per Matteo - d'accordo sulla tua proposta, però io ho già molti problemi con le agenzie, se mi metto anche a fare da moderatrice mi annientano del tutto :lol: :lol: :lol: Ma una partecipazione attiva la prometto comunque nel thread :wink:
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Re: Sul pubblico dell'opera

Messaggioda tatiana » sab 17 mag 2008, 23:55

Riprendo la discussione e la riprendo dall'osservazione di Vittorio per porvi una domanda. Ma quando succede che vengano giù i fischi, voi da pubblico quando è che vi viene da protestare? Cosa è che più vi da fastidio ? Quando per voi una serata è da dimenticare? Quando la recita per voi è venuta a mancare?

Tatiana
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Re: Sul pubblico dell'opera

Messaggioda pbagnoli » dom 18 mag 2008, 9:03

tatiana ha scritto:Riprendo la discussione e la riprendo dall'osservazione di Vittorio per porvi una domanda. Ma quando succede che vengano giù i fischi, voi da pubblico quando è che vi viene da protestare? Cosa è che più vi da fastidio ? Quando per voi una serata è da dimenticare? Quando la recita per voi è venuta a mancare?

Tatiana

Rispondo:
:arrow: mai fischiato a teatro: è una manifestazione lontana le mille miglia dal mio modo di fare. Piuttosto, se non sono soddisfatto non applaudo
:arrow: la cosa che mi dà più fastidio è il pressapochismo, il vedere che il cantante si adagia sui propri luoghi comuni senza cercare di dare qualcosa di più. Ho già raccontato una volta di un terribile "Regnava nel silenzio" cantato da una celebre vocalista italiana che non nomino e che l'ha enunciato come se stesse leggendo l'elenco del telefono: questo per me è un peccato mortale
:arrow: la serata è proprio da dimenticare quando, oltre ai cantanti che si comportano così, c'è anche lo spettacolo assemblato secondo canoni didascalici, come se il pubblico fosse una marea di interdetti. Da questo punto di vista è stata tremenda, a mio parere, l'Aida di Zeffirelli dell'anno scorso: io come spettatore mi sono sentito insultato; infatti me ne sono andato via alla fine del terzo atto

Chiaramente le cose non sono solo in questi termini; è solo per provare a spiegare il mio punto di vista!
Un abbraccio,
Pietro
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Sul pubblico dell'opera

Messaggioda Pruun » dom 18 mag 2008, 9:50

Vabbé, boss, spero che il fatto che non la nomini non sia per scatenare mie reazioni scandalizzate... :wink: (tanto abbiamo capito chi è... pappapero...) :twisted: :twisted:
Comunque devo dire che, se non condivido il particolare, sposo il tuo discorso in generale: a teatro ricerco un'emozione e un'atmosfera... quando le trovo sono soddisfatto.
la differenza tra noi due è che, quando non sono in 'servizio' (scrivo sull'edizione locale di un quotidiano e su una piccola rivista) non mi faccio pregare se c'è bisogno di contestare... :mrgreen: :mrgreen:
Buona domenica a tutti!!
Orrenda orrenda pace
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Re: Sul pubblico dell'opera

Messaggioda dottorcajus » gio 22 mag 2008, 17:02

Tanti anni fa arrivai a sbattere la testa in una colonna del teatro dell'Opera di Roma al termine del duetto di S.Sulpice, complice l'attesa per quest'opera creatami da mia nonna. Arrivai all'assurdo di battere le mani al grido di "Renato, Renato" al termine di un Simone veronese. Poi mi svegliai e mi resi conto di essere lontano dal mio animo, dalla mia personalità. Da allora non applaudo mai, se non intimamente, nè ovviamente fischio. Trovo che si dovrebbe manifestare la propria opinione, con applauso o silenzio mai con fischi o qualsiasi altro dissenso sonoro, solo alla fine dei singoli atti. Anche l'applauso a fine aria mi resta fastidioso, interrompe la magia che ogni spettacolo può portarsi appresso.
Da tanto tempo ho capito che il mio vero interesse verso la lirica è nell'opera, in quanto titolo, e nella poca conoscenza che ho della stessa. Mi attira molto di più I Cavalieri di Ekebù o Russalka di un bel Rigoletto o di una Manon Lescaut (ambedue opere che amo). Ovviamente seguo il mio stato d'animo ed in alcune occasioni mi piace fare un tuffo nel sano repertorio.
In questi termini l'opera, in teatro, è piacere puro, emozione interiore.
Ovviamente non sono disattento e ascolto i cantanti.
Trovo insopportabile la genericità anche se in alcuni titoli posso soddisfarmi con la semplice esecuzione canora pensando che la medesima sia vicina alla perfezione ma nella maggior parte dei casi l'interprete vario e fantasioso mi sembra indispensabile.
Trovo insopportabili le micro-voci che oggi popolano i palcoscenici, questi cantanti con voci estese, intonati, eleganti ma dotati di voci aride, uniformi nella loro assenza di armonici e li sopporto ancor meno quando li trovo alle prese con ruoli totalmente inadeguati dove offrono sempre esecuzioni che magari possono essere ottime ma sono sempre all'insegna della genericità e della monotonia.
Trovo anche noioso quell'artista che appare dotato di uno schema interpretativo apparentemente vario con il quale tende a risolvere tutti i ruoli che affronta.
Mi piace anche ascoltare nuovi cantanti. Qui a Pisa di solito vedo per intero una rappresentazione e poi torno a sentire il secondo cast. Se le voci non sono interessanti allora me ne vengo tranquillamente via prima della fine.
Da tempo evito, salvo interesse estremo per il titolo, di andare a teatro quando vedo scritturati certi cantanti e questo mi risparmia tante insoddisfazioni. Certamente non andrei a vedere un Ballo in Maschera con Vargas o una Bolena con la Devia (vista a Verona) o una Lucrezia o un Devereux con Bros o una qualsiasi opera con Guelfi.
L'aspetto visivo mi interessa sempre e non mi disturba mai, al limite non mi piace. La direzione invece non so analizzarla a fondo ma mi coinvolge sempre e anche qui trovo spesso insopportabili i tempi eccessivamente dilatati. Ricordo una Carmen scaligera diretta da Abbado che, non supportata da interpreti particolarmente interessanti, mi risultò piuttosto soporifera.
In ogni caso non sono d'accordo con chi usa contestare platealmente uno spettacolo, credo che il silenzio sia la manifestazione adeguata per il dissenso.
Roberto
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Re: Sul pubblico dell'opera

Messaggioda Maugham » gio 22 mag 2008, 17:33

tatiana ha scritto:Riprendo la discussione e la riprendo dall'osservazione di Vittorio per porvi una domanda. Ma quando succede che vengano giù i fischi, voi da pubblico quando è che vi viene da protestare? Cosa è che più vi da fastidio ? Quando per voi una serata è da dimenticare? Quando la recita per voi è venuta a mancare?

Tatiana


Non so fischiare. Ma solo zufolare. E quindi come contestatore farei acqua.
Però gli applausi oceanici mi elettrizzano.
Così come i buuu, quando diventano muggito.
Lo so che si tratta di folklore.
Tatiana, quello che non sopporto a teatro è la mancanza di onestà inellettuale.
E non sopporto nemmeno i cantanti che "civettano" e fanno le bizze se qualche sciocchino dal loggione fa un po' di chiasso.
Mi dispiace, ma qui ha ragione la Nilsson.
Lo show business non è roba per educande.
Il palcoscenico (tutti, ma in particolare quello d'opera) richiede spalle grosse, nervi saldi, e forse anche un po' di peluria sullo stomaco.
Il dileggio (espresso con qualunque mezzo), anche se fuori posto, penso sia compreso nel prezzo.
Visto che vi sto tormentando da un po' con la Nilsson (tranquilli!, fra un po' mi passa! :) ) vi voglio raccontare questo.
La signora doveva cantare a Parma. Ovviamente era intimidita dalle varie leggende metropolitane che circondavano le famigerate intemperanze del pubblico. Un suo collega tenore, dice lei, si era visto rifiutare il trasporto dei bagagli da un facchino alla stazione ancora indignato dall'esibizione della sera prima. Quindi lei tiene il concerto e alla fine il teatro viene giù a forza di muggiti e buuu!. :shock: La Nilsson sconvolta (mai fischiata in vita sua) si barrica in camerino e non dà retta a nessuno. Finchè il direttore, implorante, la prega di presentarsi alla ribalta. Lei, sdegnata, urla attraverso la porta che mai e poi mai sarebbe salita in palcoscenico per quel pubblico così incivile!
Poi ci torna, sorridente e gloriosa.
Quelli -gli spiega il direttore- non erano buuu!, ma forsennate richieste di...bis! Che la signora aveva frainteso. :D
Addirittura le regalarono una forma di parmigiano! :D
Vedi, dipende dai punti di vista!
Ciao
WSM
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Ivan: What do you mean?
Mae West: I'm intellectual and you are the opposite.
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Re: Sul pubblico dell'opera

Messaggioda tatiana » gio 22 mag 2008, 22:11

Le risposte di tutti voi sono davvero interessantissime!!! Le sto rileggendo continuamente.

Maugham, quella sulla Nilson è fortissima!

Tatiana
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