Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda DottorMalatesta » gio 30 apr 2015, 18:19

Riprendo da altro thread:

vivelaboheme1 ha scritto:P.s. Nel frattempo, a tutt'oggi, due giorni prima del concerto, sul sito Scala sono in vendita ancora 308 posti (dicasi 308!) per il concerto dei Berliner Philarmoniker (dicasi Berliner Philarmoniker!) diretti da Rattle. Mi sembra che qualcuno (198 euro...) dovrebbe fare un sano esamino di realtà....


Marco, qui non sono d´accordo. Ti invito a vedere i prezzi dei biglietti per andare ad ascoltare orchestre molto meno blasonate al prossimo festival di Salisburgo.
Certo che 198 euro non sono poco! Ci mancherebbe!!! Però si tratta di una delle orchestre più prestigiose del mondo, e quindi ci sta che i prezzi siano più alti di quelli per andare ad ascoltare la Filarmonica della Scala. Quello che trovo ben più grave è dover pagare prezzi simili (anzi, più alti) per assistere a spettacoli d´opera. Nulla di male poi se uno pagasse e poi l´opera la vedesse. Il problema è che molti dei posti hanno una visibilitá che dire limitata è usare un eufemismo. E vabbè che è un teatro storico etc etc etc. Ma mi pare un´autentica presa per i fondelli l´avviso pubblicato sul sito della Scala a proposito della visibilità dai palchi:

http://www.teatroallascala.org/it/preno ... vista.html

Gentile Spettatrice, cortese Spettatore, la Scala è un teatro a palchi detto all'italiana, progettato dall'architetto Piermarini nel 1778 per la Milano di allora. Ha una pianta a ferro di cavallo "stretta", ossia rastremata verso il boccascena: evoluzione estrema e rigorosa dell'antico teatro greco. La dimensione dei palchi e la loro suddivisione hanno avuto sistemazione definitiva nell'Ottocento, quando anche la sala è stata dotata di poltrone (in origine, in sala si stava in piedi, si ballava o ci si accomodava su sedie volanti).
Un teatro come la Scala, soprattutto nei palchi, chiede una partecipazione "attiva" dello spettatore: lo sanno bene soprattutto i frequentatori abituali delle ultime Gallerie, il cosiddetto Loggione, che un grande disegnatore del passato mostrava perennemente "appesi" e sporti verso il boccascena. Perciò pubblichiamo nel nostro sito web un campione significativo delle visioni dei palchi, affinché sia possibile a tutti conoscere le dimensioni, la disposizione e lo spirito di un teatro nato per i costumi e le abitudini del pubblico di fine Settecento. Per prepararsi a un'esperienza che, un poco, è anche viaggio nel tempo.


Alla faccia della “partecipazione attiva” dello spettatore: se non si fa contorsionismo o non si è avvezzi al kamasutra estremo :roll: da certe posizioni non si vede davvero nulla! In altri teatri questi posti verrebbero venduti a prezzi decisamente inferiori proprio in quanto “posti a visibilità ridotta”.
By the way, vogliamo parlare delle "sbarre" in I e II galleria? Vabbé la sicurezza, vabbè che verrebbe la tentazione di scaraventare qualche loggionista facinoroso di sotto :mrgreen: però accidenti!!!!! : Andry :

Detto questo, 1. per l´Otello ho un eccellente posto di centrale prima fila in seconda galleria 8) e 2. se fossi a Milano correrei a sentire i Berliner.

DM

P.S.:By the way... ma la prossima stagione scaligera? Ancora nulla di ufficiale? Siamo curiosi e speranzosi!
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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » gio 30 apr 2015, 18:30

Ascoltare i Berliner IN SEDE costa fra i 70 e i 30 euro. E la Philarmonie ha un'acustica alquanto migliore rispetto alla Scala. Il Festival di Salisburgo è un Festival, la Scala un teatro (che poi abbia furbescamente intitolato "festival delle grandi orchestre" il ciclo, è appunto furbesco). Anch'io corro ad ascoltare i Berliner... a Berlino. Per la cronaca, quasi deserto (oltre 700 posti sul sito Scala) é al momento il prossimo concerto dei Wiener Philarmoniker con Mariss Jansons (stessi prezzi). E io proprio non muovo un dito, stesso discorso: a questa stregua, vado una volta al Musikverein.


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P.s. la stagione mi pare sia ampiamente e piuttosto tristemente nota, salvo qualche (si spera) più piacevole sorpresa
Ultima modifica di vivelaboheme1 il gio 30 apr 2015, 18:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda DottorMalatesta » gio 30 apr 2015, 18:36

Però, dai questo è un argomento valido un po´in generale. Certo che poi queste sono orchestre che non si spostano mica per nulla... E poi considera cosa vuol dire ascoltare i Berliner o i Wiener a dieci minuti da casa a "soli" 165 euro facendo yoga da un palchetto laterale e pure "facendo un viaggio nel tempo" nel teatro all´Italiana progettato dal Piermarini: vuoi mettere la Musikverein? :mrgreen:

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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » gio 30 apr 2015, 18:40

Infatti.
A dir la verità avevi un modo semplicissimo di darmi torto. Mandarmi a leggere i prezzi per Berliner e Rattle al prossimo Festival di Lucerna. Ma quello è, notoriamente, "fuori quota", ed è, di nuovo, un Festival. Vero.


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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda teo.emme » gio 30 apr 2015, 23:31

vivelaboheme1 ha scritto:Per la cronaca, quasi deserto (oltre 700 posti sul sito Scala) é al momento il prossimo concerto dei Wiener Philarmoniker con Mariss Jansons (stessi prezzi). E io proprio non muovo un dito, stesso discorso: a questa stregua, vado una volta al Musikverein.

In realtà il concerto di giugno di Jansons non è organizzato solo dalla Scala: e il 26 lo replicano con prezzi molto più bassi: io ho pagato 50 € prima fila di galleria. Serata per la CRI
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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » gio 04 giu 2015, 14:53

I due protagonisti di Cavalleria Rusticana 2015, Kaufmann e Garanca, sono entrambi saltati.
Ufficiale da sito Scala


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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda DocFlipperino » gio 04 giu 2015, 17:36

L'Elisir d'Amore di settembre verrà diretto da Fabio Luisi. Non da Nello Santi.
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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda teo.emme » gio 04 giu 2015, 19:59

Si dovrebbero raccogliere le firme per mandare a casa Pereira ed Ermolli
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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » ven 05 giu 2015, 13:21

Oggi, incalzato su La Repubblica e soprattutto su La Stampa, il "nostro" fornisce risposte di cui si resta senza parole. Le giustificazioni sono peggiori delle defezioni degli artisti e, ancora peggio, ne esce una visione tristissima del luogo. Chi abbia a cuore la Scala non può non rimanerne avvilito. E' un vero peccato, perché la città, nel suo complesso, sta rialzando la testa, ieri sera ho esplorato la rinnovata zona-Navigli, una meraviglia. C'è fermento, c'è vita in città, ma il "suo" teatro per eccellenza sta rimanendo indietro...

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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » lun 08 giu 2015, 18:30

Stasera Lucia di Lammermoor inizia alle 20.00
Alle ore 18.10 sul sito Scala 451 posti invenduti

E il sito medesimo è pieno di situazioni consimili

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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » lun 22 giu 2015, 19:00

Stasera la prima della ripresa di Tosca inizia alle 20.00 (cast meglio sorvolare, terza volta per l'allestimento Bondy, fischiato in due Continenti, mentre allestimenti di ben altro tipo spariscono nel nulla dopo la prima volta). Alle 18.50: 400 posti invenduti.



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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » dom 28 giu 2015, 17:56

Segnalo che sul sito di Anna Netrebko, sul calendario 2015-16 della cantante, non vi è indicazione di alcuna Giovanna d'Arco al Teatro alla Scala. Si passa da un Oneghin in novembre a Vienna a Il trovatore in gennaio 2016 a Parigi. Ehm.....



(http://www.annanetrebko.com/schedule/).


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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda DocFlipperino » mer 15 lug 2015, 17:35

un bravo moderatore non dovrebbe farlo ma...... il sassolino nella scarpa è troppo grosso per non toglierselo.....
considerato che per qualcuno era una banale scusa,
ecco uno statement ufficiale - e invero tristissimo - dalla pagina twitter di Elina Garança......

"Due to personal reasons, I much regret to withdraw from my professional activities until further notice. My mother is suffering from terminal cancer,
so I will now stay by her side in Riga. I am very sorry for any inconvenience this may cause and ask for your understanding in this difficult time. — Elīna Garanča"
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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda mattioli » mer 15 lug 2015, 17:47

Ha cancellato il Werther di Salisburgo.
Al suo posto, la Gheorghiu.
Twitter: @MattioliAlberto
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Re: Teatro alla Scala tra passato, presente e futuro

Messaggioda vivelaboheme1 » mer 22 lug 2015, 22:01

I MISERABILI


Si tratta del titolo di un celebre romanzo. Narra la storia di un (molto vecchio) responsabile gestionale e artistico di un (molto vecchio e "già" prestigioso ma decaduto) teatro d'opera, decaduto appunto al punto che tre mesi interi di programmazione erano rimasti praticamente invenduti. Mentre la sua orchestra giaceva steccando in condizioni disastrate. Cosa fecero, il vecchio e l'orchestra? Dissero: "Qui ci vuole Babbo Natale!". Il fatto è che l'orchestra, pochi anni prima, aveva cacciato Babbo Natale, dicendo, in intrepide assemblee "non esisti, va' via tu e le tue renne" (poi Babbo Natale e le Renne avevavno ricevuto la disperata chiamata di un altro teatro, ma erano stati cacciati anche da lì). L'orchestra del molto vecchio e decaduto teatro si trovava, in pratica, nella... palta. Stecche a non finire. L'unica, era mandare una letterina a Babbo Natale "ti preghiamo, torna", mentre il molto vecchio responsabile, armatosi di valigia e bastone e di un foglietto promemoria per la vecchia testa, partì alla volta della stalla delle renne, situata a Ravenna, per convincere Babbo Natale (a dir la verità, vecchiotto ormai anche lui) a tornare con slitta e renne cariche dei suoi doni.
Il romanzo si interrompe qui, non sappiamo il finale. Ma l'omonomia del titolo con quella di un celebre testo di tale Hugo sembra, anche nell'incompiutezza, adattarsi perfettamente all'identità dei (molto vecchi e decaduti) protagonisti della vicenda.

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